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Roma, colpo ai criminali e spacciatori: sequestrata anche la droga sintetica più pericolosa al mondo

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ROMA – Nelle ultime ore, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito una serie di blitz antidroga nella Capitale, dal centro storico alle periferie, che hanno portato all’arresto di 7 persone.In via del Pigneto, i Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante hanno arrestato un 25enne del Gambia, senza fissa dimora e con precedenti, trovato in possesso, occultati in uno zaino, di 18 g di hashish, 14 g di marijuana, 3 g di cocaina e 7 g di MDMA “Blue Punisher” – considerata la droga sintetica più pericolosa di tutte, la pasticca “più forte del mondo” che contiene cinque volte la dose abituale di MDMA, di colore blu e con impresso il logo del teschio dell’antieroe Marvel “The Punisher”.I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno fermato per un controllo un 62enne romano, già sottoposto agli arresti domiciliari, notato alla guida della sua autovettura in viale Alessandrino, L’uomo ha presentato ai militari un permesso ad assentarsi ma, nonostante ciò, è parso molto nervoso durante le verifiche, cosa che ha portato i Carabinieri ad approfondire gli accertamenti. Ad esito di una perquisizione, infatti, il 62enne è stato trovato in possesso di 3.960 euro in banconote di vario taglio, di cui non ha saputo giustificare la provenienza. La susseguente perquisizione nella sua abitazione ha permesso ai Carabinieri di rinvenire, occultate nell’intercapedine della porta del bagno, 13 dosi di eroina e 2.040 euro in contanti. Tutto quanto è stato sequestrato e l’uomo è stato arrestato.In manette è finito un 27enne romano, fermato per un controllo in via Laurentina, e trovato in possesso di alcune dosi di marijuana e di 17 g hashish. I Carabinieri della Stazione Roma Eur hanno deciso di perquisire anche la sua abitazione, poco distante, rinvenendo ulteriori 19 g di hashish e 3 g di marjuana, oltre a un bilancino di precisione, materiale per taglio e confezionamento e la somma contante di 370 euro, ritenuta provento attività illecita.I Carabinieri della Stazione Roma Garbatella hanno arrestato un 39enne egiziano, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, fermato in via Ostiense dopo essere stato notato aggirarsi con fare sospetto. Nelle sue tasche sono stati rinvenuti 11 g di hashish.In viale Palmiro Togliatti, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato un 34enne tunisino, senza fissa dimora e con precedenti, sorpreso a cedere alcune dosi di cocaina ad un giovane. Sequestrate 31 dosi della stessa droga e 475 euro, provento dello spaccio.In via Stoppani, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato un 36enne romano trovato in possesso di 2 involucri termosaldati in cellophane contenenti cocaina e hashish. La successiva perquisizione a casa dell’uomo ha permesso di rinvenire e sequestrare anche 300 g di marijuana e alcune dosi di hashish.Nella notte, infine, gli stessi Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma hanno arrestato anche un 29enne romano trovato in possesso di 26 dosi di cocaina e alcune dosi di hashish occultate all’interno del cruscotto della sua auto. Lo stupefacente sequestrato, unitamente a 425 euro rinvenuti nelle sue tasche, ritenuti provento di attività illecita.Tutti gli arresti sono stati convalidati. Al momento ci si trova nella fase delle indagini preliminari, per cui per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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