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Costume e Società

A Roma va in onda “Digital ergo sum”: festival della società e della cultura digitale

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Il primo evento a Roma che mette insieme il mondo del digitale e quello del sociale
 
 
Sabato 20 maggio, Technotown, centro della scienza creativa di Roma situato all’interno di Villa Torlonia, ospiterà la  prima edizione di DIGITAL ERGO SUM – Festival della Società e della Cultura Digitale. L’evento, organizzato da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con ASSIPOD.org – Associazione Italiana Podcasting e Siamoumani.org – SiamoUmani Business Lab, si rivolge ad appassionati di digitale, studenti, professionisti, docenti e formatori, giornalisti, imprenditori e operatori del sociale che vogliono essere protagonisti del cambiamento e promuovere un approccio consapevole all’utilizzo del      digitale. Le tecnologie digitali fanno sempre più parte della vita quotidiana, con risvolti positivi e negativi, ma con impatto sulla cultura e sulla società.
 
Durante l’evento si rifletterà su come rimettere al centro dell’innovazione tecnologica l’uomo e la società, per promuovere iniziative di inclusione e sostenibilità.
 
Dalle 10.00 alle 13.00 avranno luogo tre tavole rotonde sui temi: Humans of Digital (in lingua inglese), Technology for Peace (in lingua italiana), Dalla comunicazione alla Comunità Digitale.
 
Dalle 15.00 alle 18.30 interverranno numerosi esperti di digitale per condividere esperienze e casi di successo sull’utilizzo virtuoso delle nuove tecnologie e social media parlando di temi come raccolta fondi, narrativa digitale, digitale a scuola,  lavoro digitale, video e podcast, marketing e comunicazione.
 
Dalle 18.30 alle 20.00 l’evento si concluderà con un aperitivo di networking.
 
Con il biglietto di ingresso giornaliero di 1 euro, acquistabile sul posto presso la biglietteria, si potrà partecipare a tutte le iniziative del Festival.

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Nella capitale nasce il “Napoli Club Roma Partenopea”

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È nato nella capitale un nuovo Napoli Club, aperto a tutti i sostenitori azzurri del territorio e già forte di settanta associati. Presso la Pizzeria “Fantasie di Napoli” si ritroveranno venerdì 26 maggio dalle 19.30 i tifosi del Napoli e non solo per l’inaugurazione di questa nuova realtà sportiva e sociale di Roma. A presiederla Davide De Crescenzo, suo vice Sebastiano Buccheri, insieme a Luca Rallo titolare della Pizzeria.
 
In occasione dell’apertura ufficiale del “Napoli Club Roma Partenopea”, questa la denominazione, interverrà in video un ex calciatore del secondo scudetto degli azzurri, nel 1990. Sarà presente anche un altro ospite, campione del mondo napoletano di pizza, e non mancheranno altre sorprese oltre a una prelibata cena, con la pizza napoletana protagonista.
 
Il progetto del neonato club parte da lontano ed è stato accelerato dalla splendida vittoria dello scudetto, che ha unito e rinforzato il legame dei tifosi verso la squadra. Già nelle partite decisive, come quella contro l’Udinese che ha sancito la conquista del titolo per gli uomini di Spalletti, si sono ritrovati in almeno sessanta ad assistere alla gara in pizzeria colorando l’ambiente di colori e affetto per Oshimen e compagni.
 
L’obiettivo è quello di coltivare uno spirito sportivo che aggreghi e fare del club un punto di riferimento per i tantissimi partenopei – di Roma e provincia – in vista anche della prossima stagione. L’appuntamento per l’inaugurazione è venerdì 26 maggio, dalle 19.30, alla Pizzeria Fantasie di Napoli (via Massa di San Giuliano, 565, a Roma).
 

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Sono le api il vero segreto dei 488 formaggi italiani

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La cooperazione lattiero casearia celebra il Bee Day e il ruolo degli impollinatori, fondamentali per la qualità e la varietà dei foraggi. E, in occasione del 20 maggio, il progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” lancia uno speciale con consigli di abbinamento con il miele
 
 
 
Ci vuole un fiore, anche per produrre un buon formaggio. Il rapporto delle api con l’arte casearia non è scontato, ma è determinante poiché l’alimentazione delle bovine, sia a base di erba fresca (nel caso di animali al pascolo) o di fieno si riflette sulla qualità del latte e, di conseguenza, sulla fase successiva della trasformazione in formaggio. È quindi l’intera filiera lattiero casearia cooperativa a rendere omaggio agli insetti impollinatori in occasione del Bee Day del 20 maggio, riconoscendone l’importanza per la qualità e la varietà della produzione italiana, fra le più ricche al mondo, con ben 488 diverse tipologie riconosciute come prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), di cui 52 si fregiano della Denominazione di Origine Protetta europea. 
 
“La produzione casearia, nelle sue varie fasi, modella il paesaggio ed è al tempo stesso figlia di quel paesaggio. Il formaggio si può considerare come la meta finale di un viaggio in cui si sommano saperi, tecniche, osservazioni e tradizioni ma che parte necessariamente dalla terra. L’insieme dei foraggi, cioè le piante intere, utilizzate fresche appena sfalciate o dopo conservazione, è determinante per la qualità del latte ed è quindi la base per la creazione di un formaggio, sia per la sua consistenza, sia per il suo sapore – spiega Giovanni Guarneri, Coordinatore del settore lattiero caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. – Per questo il mantenimento della biodiversità della flora è una nostra priorità e vogliamo unirci a questa giornata di celebrazione per sensibilizzare sul ruolo essenziale che le api e gli altri impollinatori svolgono nel mantenere la salute e la ricchezza del nostro pianeta e quindi anche della nostra produzione agroalimentare”.
 
Le api sono preziosissime anche per la produzione del miele, alimento pregiato e altrettanto legato alla salubrità dell’ecosistema. La combinazione miele e formaggi è stata di recente anche al centro di un’interessante e partecipata Masterclass promossa dal progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” durante Vinitaly, che in occasione del Bee Day vi dedica uno speciale sul sito www.thinkmilkbesmart.eu.
 
L’abbinamento miele-formaggio può avvenire, così come per il vino, per contrapposizione o similitudine, avendo cura che il miele non sovrasti mai il gusto del formaggio bensì lo assecondi. Nel primo caso, con formaggi stagionati dal gusto molto deciso o addirittura piccante (pensiamo ad esempio a un Provolone Valpadana DOP o anche un Pecorino Romano DOP) va scelto un miele decisamente dolce, come l’acacia, fra i più conosciuti e amati per il suo aroma floreale e confettato, o un miele di erica, più raro ma con un aroma caratteristico, quasi “caramellato”. Viceversa, su un formaggio fresco, come lo stracchino, il primo sale o la ricotta si abbina molto bene un miele amaro come quello di Castagno oppure di Corbezzolo, fra i più pregiati.
 
Per chi non fosse particolarmente esperto e non voglia avventurarsi in abbinamenti troppo azzardati, la regola da seguire è invece quella della similitudine (o concordanza). Più il formaggio è fresco, più andranno scelti mieli delicati e “leggeri”, come quelli già citati o ancora agrumi, rosmarino o lupinella. Più cresce l’intensità del formaggio (pensiamo al Grana Padano DOP o al Parmigiano Reggiano DOP di grandi stagionature) più anche il miele deve bilanciare con una buona intensità aromatica, come ad esempio quello di tiglio o la melata, dal caratteristico e penetrante aroma. Sugli erborinati (come il Gorgonzola DOP) si abbina bene il “classico” millefiori o anche il miele di Sulla.
 
Il “gioco” degli abbinamenti può diventare l’occasione per scoprire sapori nuovi e approfondire l’enorme ricchezza del nostro Paese non solo in termini di formaggi ma anche di mieli (in Italia ne esistono circa 50 varietà uniflorali oltre a infinite combinazioni di millefiori). Per altri consigli e maggiori informazioni visita il sito del progetto promosso dal Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea: www.thinkmilkbesmart.eu oppure seguici sui social INSTAGRAM @thinkmilk_tasteeu; FACEBOOK Think Milk, Taste Europe, Be Smart e YOUTUBE Think Milk, Taste Europe, Be Smart.
 
 
 
 
 

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3 piccoli elettrodomestici utili in cucina

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La cucina è il cuore della casa, il regno di chi ama preparare deliziosi pranzi per tutta la famiglia: è lì che avviene la magia, soprattutto se si hanno gli strumenti giusti. Oltre ai grandi immancabili apparecchi, ci sono diversi piccoli elettrodomestici utili in cucina che permettono di realizzare specifiche pietanze o che comunque danno funzionalità aggiuntive comode e pratiche.

Ecco 3 elettrodomestici piccoli che non possono proprio mancare in cucina.

Tostapane

Il tostapane è diventato un vero must have sin dalla sua invenzione, quando l’elettricità nelle case non era poi così diffusa. La comodità di avere delle croccanti fette di pane tostate in un tempo variabile di 1-3 minuti è innegabile, e questa sua velocità taglia di netto anche i costi. Infatti, anche se di base il tostapane è un elettrodomestico che consuma parecchia energia, impiegando così poco tempo il suo utilizzo non va a impattare in modo eccessivo sulle bollette.

La sua utilità è lampante, ma comprare un tostapane oggi significa anche pensare all’abbellimento della cucina: sul sito Euronics.it, ad esempio, si possono trovare tantissime tipologie diverse di tostapane, molte delle quali dal design accattivante e spesso con colori e forme che richiamano il fascino dello stile vintage.

Se invece si preferisce un elettrodomestico più versatile, allora si può optare per la tostiera, una sorta di griglia su cui tostare il pane, ma anche cucinare carne, pesce o altre pietanze.

Mini robot da cucina

Una mano in cucina non è mai di troppo: a volte le cose da fare sono talmente tante e tutte allo stesso tempo che ci si vorrebbe sdoppiare. Ecco perché l’acquisto di un mini robot da cucina può rappresentare una vera e propria svolta: con le sue multifunzionalità, questo singolo apparecchio può aiutare a tritare, frullare, tagliare, sminuzzare e montare.

Alcuni mini robot di ultima generazione sfruttano la funzione reverse persino per impastare: in pratica, si ha anche una piccola planetaria a disposizione.

Puoi quindi adoperare questo piccolo elettrodomestico da cucina come aiuto per una miriade di preparazioni diverse: dalla maionese all’hummus, dalla panna montata al preparato per soffritto, o persino frullare i fiocchi d’avena per ottenerne la farina e risparmiare sul suo acquisto.

Si tratta anche di una scelta volta al risparmio: comprando un solo elettrodomestico da cucina, grazie agli accessori che ha in dotazione, sarà come aver acquistato una molteplicità di strumenti utili in cucina. Inoltre, il robot da cucina è anche uno strumento piccolo, perciò è possibile “nasconderlo” all’interno di uno sportello della cucina e tirarlo fuori solo quando è necessario. Grazie alla sua forma e alla composizione di corpo principale e accessori, può essere lavato in pochi secondi in ogni sua parte e ricomposto per tornare subito pronto all’uso.

Friggitrice ad aria

La friggitrice ad aria è diventata l’elettrodomestico del momento: tutti la vogliono e chi ce l’ha non fa che parlarne benissimo. Ma perché?

Si tratta di uno strumento innovativo che permette, proprio come si può intuire dal suo nome, di friggere senza bisogno di grandi quantità di olio, e ottenere così dei veri e propri pasti “fritti” ma allo stesso tempo leggeri, più digeribili e con un apporto calorico decisamente inferiore.

Oggi ne esistono tante tipologie, ma per scegliere la friggitrice ad aria più adatta bisogna tenere in considerazione diversi fattori, primo tra tutti la temperatura che può raggiungere. Diciamo che, per un effetto frittura davvero realistico e croccante, ci vuole una friggitrice che arrivi a 250°C e con una ventola molto potente. Inoltre ne esistono di diverse dimensioni, perciò è possibile optare per un elettrodomestico della capacità più adatta alle proprie esigenze familiari. Per una persona o due, ci sono friggitrici ad aria davvero molto piccole che possono essere comode opzioni salvaspazio, mentre per le famiglie più numerose si può raggiungere la capacità di 1,5 kg.

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