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Roma, “furti Capitali”: in poche i Carabinieri arrestano 5 persone

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ROMA – Proseguono quotidianamente i controlli dei Carabinieri del Gruppo di Roma nelle principali aree interessate dall’afflusso di turisti nella Capitale e nelle zone commerciali della Capitale, finalizzati a prevenire e reprimere reati di natura predatoria ai danni di persone e negozi. Coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri hanno arrestato 5 persone gravemente indiziate di furto aggravato.

In manette sono finite due nomadi, di 19 e 32 anni, entrambe senza fissa dimora e già note alle forze dell’ordine, sorprese dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro a derubare un turista coreano di 22 anni. Le giovani hanno avvicinato la vittima alla fermata del bus in largo di Torre Argentina, approfittando della fase di discesa e salita dal mezzo si sono inserite nel gruppo di turisti asiatici, e, utilizzando una cartina turistica a copertura delle mani, hanno asportato al giovane il portafoglio, contenente documenti e 450 euro, dalla borsetta che portava in spalla. I Carabinieri sono intervenuti bloccandole e recuperando la refurtiva.

 

In serata, i Carabinieri della Stazione Roma Nuovo Salario hanno arrestato due cittadini peruviani – lui 42enne e lei 57enne, entrambi con precedenti, bloccati dopo aver asportato numerosa merce, del valore di 400 euro circa, da un negozio del centro commerciale in via A. Lionello. I Carabinieri hanno recuperato tutta la refurtiva che era stata occultata all’interno di una borsa appositamente schermata al fine di eludere i controlli dell’antitaccheggio. La successiva perquisizione nell’autovettura dell’uomo, parcheggiata nel garage del centro commerciale, ha permesso di rinvenire ulteriore refurtiva, capi di abbigliamento del valore di 1.200 euro. Il 42enne dovrà difendersi anche dall’accusa di ricettazione.

 

La scorsa notte, infine, in manette è finito un 33enne romeno, senza fissa dimora e con precedenti, sorpreso dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Casilina mentre tentava di forzare la serranda di un locale commerciale in via Conte della Carmagnola. Alla vista dei militari, l’uomo ha cercato di nascondersi tra le auto in sosta ma è stato raggiunto e bloccato. Sequestrati gli arnesi da scasso utilizzati per forzare la serranda.

Tutti gli arresti sono stati convalidati ad esito del rito direttissimo svolti presso le aule del Tribunale in piazzale Clodio.

 

Sempre nella notte, i Carabinieri della Stazione Roma Trastevere hanno denunciato un 18enne marocchino sorpreso a forzare con un coltello la serratura di un’autovettura parcheggiata su Lungotevere Sanzio.

 

 

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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