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Roma, inchiesta Cotral: a febbraio l’udienza preliminare per 21 indagati
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5 anni faon

Il Tribunale ordinario di Roma ha notificato a 21 indagati sull’inchiesta Cotral l’avviso di fissazione di udienza preliminare il prossimo 18 febbraio in relazione al procedimento penale nei confronti di Masciotti e degli altri soggetti, tra cui ex dirigenti e imprenditori.
Attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio e falso, i reati contestati a vario titolo
La manutenzione non veniva effettuata, anche se gli organi di controllo aziendali attestavano il contrario, e, in caso di sostituzione di pezzi, al posto di quelli nuovi e originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti.
Nell’ordinanza del gip Battistini si legge: “Lascia molto perplessi la familiarità che c’è tra i dirigenti Cotral e le ditte appaltatrici e che si estende a tutti i livelli”.
Gli imputati potranno rinunciare all’udienza preliminare e chiedere il giudizio immediato. Chi sono? Di alcuni conosciamo le vicissitudini
Mauro Valentini, il titolare di una società di Ladispoli affidataria dell’appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus che in una intercettazione, quando le verifiche della Guardia di Finanza erano in corso, aveva detto: “Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti! Noi dobbiamo ruba’ nei modi giusti!”. Una condotta la sua e quella degli altri indagati che il gip bolla come “reiterata e spudorata“: le società appaltatrici certificavano la manutenzione incassavano i soldi delle fatture emesse, ma gli autobus viaggiavano con gli stessi problemi di quando erano finiti nelle loro officine e si guastavano come e più di prima.
Pier Davide Valentini, Effedi Diesel, società che si occupa di riparazioni meccaniche di autoveicoli, sita in Via Aurelia Km. 40,400, nell’area adiacente alla caserma della Guardia di Finanza. La società sarebbe riconducibile a Mauro Valentini
Tania Lalli, dipendente di Mauro Valentini. Lalli riceve una telefonata del suo titolare (Valentini) che sostanzialmente gli dice che devono “rubà nei modi giusti” e non fare gli “zozzoni” lasciando i pezzi di ricambio sporchi e montandoli vecchi e sporchi sugli autobus per poi spacciarli “sulla carta” come nuovi
Pasqualino Sigillino ex responsabile manutenzioni che si occupava, tra l’altro, dell’affidamento a terzi dei servizi di manutenzione meccanica (manodopera e ricambi) degli autobus appartenenti alla flotta Cotral Spa.
Cotral decise, nonostante non gli spettasse per legge, di corrispondergli una somma lorda di 200.000,00 (duecentomila) euro con atto transattivo di conciliazione con finalità, la risoluzione del rapporto di lavoro.
Franco Fiori in servizio presso il deposito COTRAL di Poggio Mirteto (Ri)
Fabio Arcangeli Capotecnico del deposito Cotral di Civita Castellana
Francesco Buttinelli Capo Unità Tecnica presso il deposito COTRAL di Viterbo
Pichezzi Antonio, Capo Unità Tecnica presso il deposito COTRAL di Tivoli
Pascasi Leonardo, Capo Tecnico del deposito COTRAL di Rieti
Carlo Graziani, ex presidente della Viterbese. L’allora presidente del Cotral, come riportato dal Corriere della Sera, aveva inviato un’ingiunzione al gruppo viterbese Graziani srl chiedendo tre milioni di euro di penali a Cotral. L’imprenditore Carlo Graziani, a fronte di questa richiesta si sarebbe rivolto a Libanori e questo replica: ”Perché vedi, Ca’, non è tanto che il presidente ti ha mandato una lettera, è che sto pezzo de merda non c’ha detto niente”.
Francesco Buttinelli capo tecnico del deposito Cotral di Viterbo
Patrizio Pigna, capotecnico dell’impianto di Viterbo e capo dell’unità tecnica del deposito di Blera
Sergio Ippoliti Capo Operatori dell’impianto COTRAL di Palombara
Carlo Amati
Rettifica ex art. 8 della legge 47/1948
“Egregio Direttore, ai sensi e per gli effetti dell’art. 8 della legge 47/1948 sulla stampa, al fine di ristabilire la verità dei fatti, Le chiedo, nella mia qualità di legale della Romana Diesel s.p.a., di voler cortesemente pubblicare, a tutela del buon nome e della reputazione commerciale della medesima Società -con la stessa evidenza, provvedendo alla modifica di quell’articolo online che elimini definitivamente dal web qualsiasi traccia della precedente, errata versione- la seguente rettifica con riferimento all’articolo comparso nella giornata di venerdì sulla vostra testata online “Osservatore Italia”, come da link che segue https://www.osservatoreitalia.eu/roma-inchiesta-cotral-a-febbraio-ludienza-preliminare-per-21-indagati/ Ivi si afferma, fra l’altro, quanto segue: Carlo Amati concessionario esclusivo Iveco per il Lazio, ossia la «Romana Diesel» di Carlo Amati, che da concessionario Fiat controlla già la manutenzione dei bus Atac. Un appalto Cotral finito fu affidato alla «Romana Diesel» In realtà la Romana Diesel s.p.a., unica concessionaria Iveco (oltre che Fiat Professional) nell’area della regione Lazio (oltre che in altre), che si è occupata e si occupa, nell’ambito delle sue attività, anche della manutenzione dei bus Atac, è una persona giuridica (società per azioni) nella quale il Sig. Carlo Amati (così come gli altri membri della sua famiglia) non riveste alcun ruolo, essendo la totalità delle sue quote detenuta da persone fisiche/giuridiche che nulla hanno a che vedere con il Sig. Amati, la sua famiglia e/o società ad esso/i facenti capo. Non risulta altresì, per inciso, che il Sig. Carlo Amati ovvero società ad esso facenti capo sia mai stato concessionario Iveco e/o Fiat. La formulazione errata dell’articolo potrebbe ingenerare nell’opinione pubblica l’altrettanto erronea convinzione che la Romana Diesel s.p.a. faccia capo al Sig. Carlo Amati, ovvero sia collegata con la sua famiglia, e/o soprattutto sia, in qualche modo, coinvolta nella vicenda oggetto dell’articolo alla quale, invece, è del tutto estranea, con grave nocumento per la sua immagine e reputazione.”
L’Osservatore d’Italia è stato l’unico quotidiano che attraverso diverse puntate inchiesta ha pubblicato un nutrito dossier Cotral denunciando numerose anomalie, rischio di doppie fatturazioni e condotte scriteriate. Siamo stati anche denunciati ma la Procura di Roma ha archiviato. Ma torniamo all’inchiesta Cotral.
Il Gip di Roma Massimo Battistini ha parlato di condotta “reiterata e spudorata”
Le “omissioni e irregolarità” erano la “norma“, secondo il giudice per le indagini preliminari che sottolinea come controlli eseguiti anche se su un campione è emerso che le ispezioni condotte “hanno accertato violazioni ed omissioni praticamente nel 100% dei casi“. I pezzi venivano sottoposti a “sabbiatura” o riverniciati, ma la fattura emessa era per pezzi nuovi.
La mancata manutenzione riguardava anche pezzi importanti del bus, come il sistema frenante e le parti meccaniche principali. Il Ma non solo: un controllo su circa 1.400 mezzi, praticamente la quasi totalità dei bus Cotral, ha fatto inoltre emergere che anche i cronotachigrafi digitali non venivano revisionati dall’impresa che aveva vinto l’appalto, che però forniva la necessaria certificazione. Dall’analisi dei sistemi di geolocalizzazione è infatti emerso che nelle date in cui veniva attestata la revisione, i mezzi era in realtà regolarmente in servizio. I finanzieri hanno così sequestrato all’azienda disponibilità finanziarie per circa 91mila euro, l’importo che il Cotral ha pagato per la taratura dei cronotrachigrafi.
L’iscrizione nel registro degli indagati per almeno 50 persone risale a gennaio 2017. Di questi 50 indagati ora si devono presentare, appunto, i 21 soggetti (di cui sopra) all’udienza preliminare di febbraio.