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La visita in città di un romano scappato dalla Capitale: è davvero il disastro cronico! [Il reportage]

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ROMA – Amata Roma così sporca, piombata in un degrado da cui è difficile sollevarsi. La Capitale d’Italia piena di immondizia, di sterpaglie e rovi così erti, selvaggi e pungenti che guai a finirci a contatto, sarebbe una ferita troppo profonda.

Non vivendo Roma tutti i giorni, finché non la si gira in lungo e largo come un turista bisognoso di conoscere, non si ha la percezione esatta dello stato di disastro cronico in cui sia finita la città. Il pensiero, prima di fare i visitatori, era ben diverso. Si pensava senza alcun dubbio che la città, forse, fosse più sporca del solito, ma anche che una certa opinione fosse troppo poco generosa e forse politicizzata. Purtroppo non è così. Lo scenario capitolino è peggio di come viene descritto dalle cronache dei romani disperati che hanno perso il contatto con la bellezza della Città eterna. Non si vuole scendere in sentimentalismi ma è sicuro che per chi a Roma ci è nato, vederla ridotta in ginocchio è come ricevere un pugno nello stomaco.

Anche i siti emblema di Roma gridano vendetta

Il verde pubblico è fuori controllo, a via Veneto, una strada piena di storia e tra le più importanti al mondo la vegetazione non è affatto curata tanto che persino la segnaletica ne è ricoperta.

Villa Borghese, nel tratto che porta alla metro è sporca, piena di immondizia e c’è addirittura un cumulo di rifiuti ingombranti tra sanitari e materiale cementizio che dimora dietro un vecchio cartello con su scritto “S.P.Q.R. Coni Fise”

Che ne è stato della Villa Borghese dagli ingressi accoglienti, puliti e con il verde ben tenuto, nessun albero pericolante, nessuna cicca a terra o bottiglia di plastica o sacchetto della spazzatura. Perché tutto questo scempio?

Sono tanti i romani che rimpiangono gli affidamenti diretti e che ora temono gli annunci di “gare europee” che poi vanno deserte perché da Roma scappano tutti

Che fine a fatto spelacchio? Anche lui, vecchio pino di Natale avrà fatto una brutta fine. No, non si sta affatto farneticando. Il Comune avrebbe dovuto sia bandire una gara europea di durata triennale, con stanziamento di 2,4 milioni di euro, sia due gare intermedie del valore di 250mila euro l’una, che dovevano essere aggiudicate nelle more della pubblicazione della megagalattica gara Europea messa nero su bianco da un ufficio con le poltrone in pelle umana, tanto per dirla alla Fantozzi. E invece? Il nulla più totale e miserevole.

Dopo tre anni di niente la Giunta pentastellata cambia idea e adesso pensa a un accordo quadro

Di quadrato i romani hanno qualcos’altro e ogni tanto tocca dire le cose come stanno. Il verde è al collasso, nelle scuole ci sono i topi, nei parchi e ville gli alberi sono pericolanti e in ogni angolo trasudano i rifiuti.

Via Condotti, il venerdì mattina si presenta come una parata di carta e cartoni vari: ma possibile non ci sia un’altra soluzione più decorosa che restare fino a mezzogiorno con uno scempio nella strada dello shopping della Capitale?

Perché quando si esce dalla metro ci sono i rifiuti? Perché quando si percorrono i lunghi corridoi alle 11:30 del mattino è sporco a terra vicino i distributori del cibo e bevande? Perché tanta incuria e puzza e mancanza d’igiene che con il caldo amplifica e fa sentire di più la sua presenza?

Il Comune non ha ancora regolato il servizio di derattizzazione

Dicevamo dei topi. Si ci sono i topi, più numerosi del solito. Perché? Lo si vuole proprio dire? Ebbene, dal 2016 in poi, anno in cui la competenza sulle derattizzazioni è stata sottratta all’Ama e trasferita in capo all’amministrazione comunale, il Comune non ha ancora regolato il servizio.

La differenziata era fissa al 41% e il piano rifiuti prospettato dai pentastellati presentato ad aprile 2017 (per intenderci quando si è dimessa l’assessore Paola Muraro ed è arrivata Pinuccia Montanari, che però ha lasciato la poltrona lo scorso febbraio) prospettava una crescita che avrebbe portato al 70% entro il 2021. Macché. Nel 2018 a Roma la differenziata è scesa sotto il 44% contro il 44,3% del 2017. I romani producono circa 2.600 tonnellate di indifferenziata al giorno. Il Sole 24 ore ci ricorda che dei due Tmb di proprietà dell’Ama, Salario e Rocca Cencia, che fino al 2016 trattavano il 50% dell’indifferenziata prodotta in città, è rimasto attivo solo quello di Rocca Cencia, che a fine maggio si è fermato per un guasto. Per il Salario, devastato da un incendio l’11 dicembre 2018 (un altro incendio ha riguardato Rocca Cencia a marzo), Raggi ha appena chiesto alla Regione Lazio il ritiro dell’Autorizzazione integrata ambientale. Gli altri due Tmb di Malagrotta usati da Ama sono di proprietà di Colari, la società di Manlio Cerroni che possedeva anche la discarica chiusa nel 2013 e che è stata commissariata e ora è gestita da un amministratore giudiziario.

Spaventosi i dati forniti il 12 giugno in audizione alla Camera dal direttore generale di Arpa Lazio, Marco Lupo

Oggi “1 milione di tonnellate di rifiuti (su 1,7 milioni totali, ndr) escono dalla città metropolitana di Roma, diretti a impianti di trattamento o smaltimento in base alla tipologia di rifiuto”. E nei primi quattro mesi del 2019 hanno saturato tra il 40 e il 70% della capacità dei tre Tmb nelle province di Viterbo, Latina e Frosinone.

La paralisi è totale

Andiamo avanti? I trasporti sono al collasso. In metropolitana si sta tutti appiccicati come bestiame. Nel 2019 Repubblica e Barberini sono fuori dai giochi, non si è fatta manutenzione alle scale mobili per anni, non è garantita dappertutto la sicurezza antincendio, ci sono troppe barriere architettoniche. Che città è? Una città che non ascolta, che non offre, che arranca e che è sempre più lontana dalla vecchia e cara Roma.

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Meteo, freddo e neve da domenica. La Pasqua con basse temperature

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Freddo e neve arriveranno in Primavera.

Un colpo di coda invernale investirà la nostra Penisola da domenica.

Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma un peggioramento durante la domenica e giornate fredde ed invernali all’inizio della nuova settimana. Come successo il 26, 27 e 28 marzo il termometro crollerà per 3 giorni, dalla Domenica delle Palme fino a martedì 4 aprile, rimanendo sotto media fino alla Pasqua. Intanto però, prima di questo ennesimo colpo di coda invernale, le massime saliranno fino a 28 gradi in Sardegna e fino a 25°C in Sicilia, già dal pomeriggio di oggi. Un giovedì caldo e soleggiato al Centro-Sud, salvo nubi in Toscana, più nuvoloso al Nord con qualche piovasco sulle Alpi ed in Liguria. Avremo comunque una giornata gradevole e primaverile con minime in ulteriore leggero aumento.L’ultimo giorno di marzo vedrà il transito di un ciclone invernale dal Galles fino alla Danimarca con maltempo sul Centro-Nord Europa: la coda di questo fronte porterà un peggioramento anche sul settentrione italiano con qualche rovescio in spostamento da Ovest verso Est. Questo passaggio sarà piuttosto veloce, ma causerà una successiva intensificazione del vento. Sabato 1 aprile avremo sole e vento: in generale il tempo sarà comunque buono salvo una maggiore nuvolosità sul settore tirrenico, specie meridionale.La svolta è attesa per la Domenica delle Palme: in modo pressoché identico a quanto avvenuto la scorsa domenica 26 marzo, aria fredda scenderà dalla Scandinavia verso l’Italia: sono attese piogge sin dal mattino sulle regioni centrali, poi anche sul Nord-Est e verso il meridione nella seconda parte della giornata; la tempistica del peggioramento deve essere confermata, ma in generale avremo piogge più intense al Centro Italia e vento in intensificazione. La giornata peggiore dovrebbe essere lunedì 3 aprile, quando un vortice di bassa pressione, un ciclone molto profondo, causerà maltempo estremo al Sud e sul Medio Adriatico, con venti di burrasca su gran parte dell’Italia.

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Altra crisi globale: l’Onu lancia l’allarme acqua

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L’acqua, “linfa vitale” dell’umanità, è sempre più a rischio nel mondo a causa dell’eccesivo sviluppo e del consumo “vampirico”.

A lanciare l’allarme è l’Onu in un rapporto in cui mette l’evidenza come la carenza di acqua sta peggiorando con l’imminente rischio di una crisi globale.

Il mondo sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità”, afferma il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

Il rapporto dell’Onu arriva in occasione della conferenza sull’acqua che si aprirà nelle prossime ore alle Nazioni Unite. Secondo il rapporto circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

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Castelli Romani, con la primavera riapre al pubblico Tuscolo

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L’arrivo della primavera coincide con la riapertura al pubblico di Tuscolo. Il prossimo 26 Marzo dalle ore 9.00 alle 16.00, riaprirà la sola area archeologica mentre il 2 Aprile dalle ore 9.30 alle 18.30, sarà la volta anche dell’area attrezzata. In questi due giorni l’accesso all’area archeologica sarà gratuito.

“Da questo weekend sarà possibile vivere nuovamente “il luogo primitivo dell’anima”, il Tuscolo – spiega il Commissario della Comunità Montana, Serena Gara. – La definizione del cuore dei Castelli Romani a cura di Fosco Maraini spiega bene l’atmosfera e il valore di questo Parco Archeologico Culturale a due passi da Roma. Vivere Tuscolo – prosegue Gara – significa ripercorrere la Via dei Sepolcri, incamminarsi lungo i sentieri di trekking, scoprire storia e natura e partecipare ai tanti eventi culturali, artistici, teatrali, musicali ed enogastronomici che la Comunità Montana organizza o patrocina. Desidero ringraziare la Cooperativa Iperico e il suo staff per la gestione sempre attenta e precisa dell’area attrezzata e gli uffici della Comunità Montana per il coordinamento delle attività”.

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