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Cronaca

Roma, si finge direttore delle Poste e deruba un’anziana: arrestato un 17enne

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Il giovane malvivente si è imbattuto in una pattuglia dei Carabinieri che lo ha trovato in possesso di diversi gioielli per un valore di circa 20.000 euro e di 550 euro in contanti

ROMA – Arrestato in flagranza di reato un 17enne, già con precedenti, gravemente indiziato del reato di estorsione aggravata in danno di una donna anziana. Il giovane è stato e accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza per i minorenni di via Virginia Agnelli. Il provvedimento è stato messo in atto dai Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese, d’intesa con la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma

I fatti risalgono allo scorso 9 maggio quando, la vittima, una 83enne romana, era stata contattata al telefono da un uomo che, riferendo di essere il direttore di un ufficio postale, le chiedeva di pagare una somma in denaro o gioielli, ad un addetto che sarebbe passato presso la sua abitazione, quale risarcimento per una fattura non pagata dal figlio, altrimenti sarebbe stato denunciato.

Poco dopo, l’anziana donna si è ritrovata a casa un uomo che si è spacciato come finto addetto delle poste al quale, in totale buona fede, gli ha consegnato del denaro contante e vari gioielli.

Sfortunatamente per il 17enne, mentre andava via, si è imbattuto in una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese che stavano eseguendo alcuni accertamenti in zona.

Nel transitare, i militari hanno notato il giovane ragazzo che, percorrendo nervosamente via Gaio Melisso risultava essere impegnato in una conversazione telefonica. Nello specifico il giovane nel muoversi freneticamente osservava la citofoniera del palazzo come a ricercare il nominativo di un abitante, ha citofonato ed è entrato nel palazzo.

A quel punto i Carabinieri hanno deciso di aspettarlo e una volta uscito dal portone lo hanno fermato per un controllo. Una volta perquisito, il minore è stato trovato in possesso di diversi gioielli per un valore di circa 20.000 euro e di 550 euro in contanti.

Gli accertamenti sul posto dei Carabinieri di Porta Portese con l’ausilio dei colleghi della Stazione di Roma Quadraro hanno permesso di rintracciare l’abitazione della vittima 83enne.

Dopo aver acquisito la denuncia della vittima, i militari hanno provveduto a riconsegnare l’intera refurtiva all’anziana donna.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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