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Roma, turismo: 9 percento di incremento di visitatori internazionali nel 2023

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Il 2024 comincia all’insegna di una nuova veste grafica per i Musei in Comune
 
Nonostante le sue non sempre brillanti condizioni di vivibilità, Roma resta pur sempre una città attrattiva per tutti i turisti internazionali. Secondo i dati dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio, nel periodo inizio 2023 ad, a oggi hanno pernottato a Roma 35 milioni di turisti internazionali, con un incremento del 9% rispetto al 2022.
 
La maggior parte dei turisti proviene da Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna. Il centro storico di Roma è la destinazione più popolare, con un’affluenza di oltre l’86% dei turisti. Si tratta di un dato record per Roma, che conferma la ripresa del turismo internazionale dopo la pandemia. I turisti internazionali sono attratti dai musei di Roma per il loro patrimonio storico e artistico unico. I musei offrono ai visitatori l’opportunità di conoscere la storia di Roma e dell’Italia e di ammirare opere d’arte di inestimabile valore. Sempre secondo i dati dell’Ente citato, nel 2023 i musei di Roma hanno ricevuto 10 milioni di visitatori internazionali, con un incremento del 12% rispetto al 2022.
 
I musei più visitati dai turisti internazionali sono i Musei Capitolini, il Colosseo, il Vaticano e il Foro Romano. Poiché la visita a musei romani è spesso una tappa  di un turismo meno sfuggente, l’opportunità di visitare alcune mostra programmate per il 2024 può costituire un incentivo non secondario a  fermarsi di più a Roma nell’anno in avvicinamento. E proprio il 12 dicembre la direzione dei Musei capitolini ha  dischiuso il suo calendario museale, con una presentazione dell’assessore alla cultura Miguel Gotor.
 
Il 2024 comincia all’insegna di una nuova veste grafica per i Musei in Comune
 
Con l’intento di valorizzare e rinnovare l’immagine della rete museale cittadina è stato ideato e prodotto un nuovo logo accompagnato da una campagna di comunicazione il cui slogan – “La varietà ci rende unici” – sottolinea la molteplicità e la ricchezza dei musei e delle collezioni, uniti in un sistema unico e riconoscibile dedicato a preservare e valorizzare il patrimonio culturale di Roma Capitale, aperto e accessibile a tutti. È nato così il logo, già visibile su tutti i materiali di comunicazione dei Musei in Comune, composto da M di colori diversi che si intrecciano creando una struttura che sintetizza visivamente le quattro tipologie dei musei: archeologici (rosa), di arte moderna (viola), di arte contemporanea (verde) e scientifici (arancione). Le lettere si muovono, si colorano e si incastrano creando una struttura in grado di raggruppare le diverse esperienze, un’icona che sembra un luogo in movimento, un allestimento da attraversare, un contenitore di molteplici offerte culturali. Quattro tonalità che emergono singolarmente nella declinazione del logo di ogni museo, identificandone la tipologia. Il giallo fluo, dedicato alla Roma MIC Card – la carta che consente, con soli 5 euro, di accedere gratuitamente per un anno in tutti i siti archeologici e in tutti i musei del Sistema – intende evidenziare il carattere energico, vivace e inclusivo dell’intero sistema.
 
LE MOSTRE DEL 2024
 
Dall’antichità all’epoca contemporanea, dalle icone pop del secolo scorso fino ai grandi maestri della fotografia, con un’ampia varietà di generi, linguaggi e narrazioni differenti, il programma di attività espositive del 2024 è studiato per incontrare i gusti di tutti i visitatori dei Musei in Comune.
 
Tra le mostre più attese quella dedicata alla collezione Farnese, nello spazio espositivo di Villa Caffarelli ai Musei Capitolini. Attraverso dipinti, sculture, bozzetti, disegni, manoscritti, l’esposizione Origini e splendori della Collezione Farnese nella Roma del XVI secolo condurrà i visitatori alla conoscenza di una delle dinastie più potenti del Rinascimento italiano con focus su alcuni esponenti di spicco come Papa Paolo III e gli intellettuali che gravitavano intorno alla prestigiosa corte. Sempre ai Capitolini da gennaio sarà esposta la tela di Francisco Goya El quitasol (Il parasole), un prestito concesso dal Museo del Prado di Madrid nell’ambito di uno scambio con l’Anima Beata di Guido Reni. Il capolavoro del maestro spagnolo sarà esposto nella Pinacoteca Capitolina, vicino a La Buona Ventura di Caravaggio, in un dialogo tra giganti intitolato Goya E Caravaggio: verità e ribellione. A Palazzo Caffarelli (Musei Capitolini) in primavera, la mostra Di padre in figlio. Filippo e Filippino Lippi pittori fiorentini del quattrocento, ricostruirà il percorso artistico dei due maestri attraverso dipinti, disegni e una serie di documenti relativi al contesto rinascimentale in cui i due artisti hanno operato.
 
Il Museo dei Fori Imperiali ai Mercati di Traiano dedicherà una grande esposizione all’imperatore Elagabalo e al suo tempo. Elagabalo e i culti orientali a Roma, offrirà un approfondimento sulla diffusione dei culti orientali a Roma dall’età della repubblica al II secolo d.C., per poi concentrarsi sulla figura di Elagabalo, la sua vita politica, il suo ruolo sacerdotale, la dissoluta vita privata e i legami con la sua famiglia.
 
Sulla scia delle grandi figure della storia, nell’anno del centenario della sua morte, un omaggio al deputato e segretario del Partito Socialista Riformista Giacomo Matteotti, cui è dedicata una grande mostra al Museo di Roma.Attraverso preziosi documenti e materiali d’archivio e si ripercorrerà la formazione, l’affermazione e il cammino politico di questo importante uomo del ‘900 italiano. La mostra è curata di Mauro Canali, storico fra i maggiori conoscitori della figura del politico scomparso.
 
Museo di Roma in Trastevere approfondirà la straordinaria genialità di Rino Gaetano, a quarant’anni dalla sua morte. Cimeli vari, tra cui strumenti musicali e vestiti di scena, ma anche foto, articoli di giornale, dischi e molto altro, ripercorreranno la vita artistica di una delle una delle più belle voci della canzone italiana che con ironia e sguardo poetico ha conquistato e continua a conquistare il cuore di tutti.
 
Il programma 2024 prevede anche mostre dedicate al teatro e all’architettura. La forza vitale degli spettacoli teatrali, attraverso una ricostruzione viva, in cui gli stessi protagonisti delle scene antiche – presenti in filmati creati ad hoc – coinvolgeranno il pubblico a rivivere le atmosfere che si respiravano tra le gradinate dei grandi teatri romani, sarà raccontata nell’esposizione THEATRUM. Attori, autori e storie del teatro antico all’Ara Pacis, un racconto che parte dalle radici greche, magno greche, etrusche e italiche del teatro romano.
 
Un’incursione nell’ambito dell’architettura è proposta alla Centrale Montemartini: Architetture inabitabili vuole indagare la dimensione simbolica e metafisica di questa arte, superandone la concezione di funzionalità abitativa.
 
L’arte moderna e contemporanea sarà protagonista anche nel 2024 con diverse proposte. Da segnalare alla Galleria d’Arte Moderna: Keith Haring Deleted, in occasione dei quarant’anni dagli interventi artistici di Haring a Roma, la mostra proporrà le testimonianze visive di quegli interventi, oltre a oggetti e disegni mai esposti prima; a seguire, Estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano con una selezione delle opere della collezione Iannaccone di Milano relative alla linea espressionista dell’arte italiana, in dialogo per l’occasione con i dipinti e le sculture conservate al museo romano; Reality optional. Miaz Brothers con i maestri del XX Secolo, il duo artistico Miaz Brothers rileggerà secondo il proprio stile originale e anticonformista alcuni capolavori della collezione permanente. Ancora, al Museo Carlo Bilotti l’esposizione Genius loci TTOZOI in cui verranno esposti i risultati degli ultimi interventi artistici del duo TTOZOI alla Reggia di Caserta, a Pompei e al Colosseo.
 
Infine, proseguono gli appuntamenti con QUOTIDIANA, il programma espositivo sull’arte italiana contemporanea avviato nel 2022 al Museo di Roma e curato dalla Quadriennale di Roma, con la finalità di diffondere la conoscenza dell’arte italiana del XXI secolo.
 
All’insegna del binomio arte-natura è la mostra LAUDATO SIE! Natura e scienza. L’eredità culturale di frate Francesco al Museo di Roma, un viaggio immersivo alla scoperta delle diverse dimensioni del Creato e momento di riflessione sulla maniera in cui le singole scienze hanno nei secoli osservato il creato e su come i Francescani abbiano favorito questo sguardo
 
Sulla stessa linea, le  due mostre in programma al Museo Carlo Bilotti: Manuel Felisi, scenografico progetto espositivo sul mondo animale, con la serie di dipinti  Uno a Uno dedicata ad un bestiario raffigurato su grandi tavole di legno in un’arte di commistione tra tecniche e linguaggi, modi della tradizione e innovazione tecnologica; e Paolo Di Capua “Natura umana” che, utilizzando il legno come materia prediletta, intende ricercare l’armonia nell’equilibrio tra le leggi della natura e le riflessioni sulla vita.
 
Infine, il Museo Civico di Zoologia ospiterà il progetto espositivo Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi con l’obiettivo di promuovere una visione olistica della cultura che contemperi l’endiadi “arte-scienza” come chiave di lettura della storia.
 
Uno spazio di fondamentale importanza è riservato alla fotografia, come di consueto protagonista della programmazione. È questo il caso di una delle mostre dell’anno: Franco Fontana. Monografica che arriverà al Museo dell’Ara Pacis a fine anno per raccontarci l’intera carriera del fotografo modenese attraverso una selezione di opere del suo vasto archivio.
 
Ampio spazio alla fotografia è dedicato come sempre dal Museo di Roma in Trastevere, uno dei luoghi della città dedicati al racconto di questa arte e dei suoi protagonisti. Molte le proposte in programma, a cominciare da Hilde in Italia. Arte e vita nelle fotografie di Hilde Lotz – Bauer, un focus sull’attività della fotografa bavarese con circa 100 foto, di cui gran parte inedite e altre scattate a Roma, durante il suo lungo soggiorno nella Capitale. Si proseguirà poi con l’omaggio all’artista Ouka Leele, protagonista di un percorso espositivo, con circa 90 opere, che restituirà al meglio l’essenza della sua arte, sempre in bilico tra fotografia e pittura. A due testimoni della società del loro tempo sono dedicate le mostre su Giacomo Pozzi Bellini con i suoi innumerevoli scatti, soprattutto quelli ritrattistici dedicati a importanti intellettuali, politici, artisti, sceneggiatori, registi e attori del Novecento; e su Dino Pedriali, fotografo che ha immortalato alcuni dei più grandi personaggi della cultura come De Chirico, Fellini, Moravia, Nureyev e quel Pasolini nudo, fotografato pochi giorni prima del suo assassinio. Recentemente acquisito grazie al finanziamento ottenuto al PAC – PIANO PER L’ARTE CONTEMPORANEA 2022, il corpus di opere del fotografo Dino Ignani sarà al centro di una mostra di approfondimento sulla sua ricerca fotografica dedicata alla sottocultura degli anni ’80, con i suoi look, le sue mode e i suoi locali dark. Infine, in esposizione il progetto Roma Chilometro Zero, realizzato da 15 giovani fotografi romani chiamati a documentare le trasformazioni, la complessità e le particolarità della città.
 
Il Museo di Roma in Trastevere racconterà il suo legame con la città nella mostra La quercia del Tasso, ripercorrendo le passeggiate letterarie degli intellettuali, non solo italiani, alla “Quercia del Tasso” (tra i tanti, di Torquato Tasso, Leopardi, Stendhal, Strutt e Rossini).
 
Due proposte espositive sono dedicate all’Oriente: UKIYOE. Il Mondo Fluttuante al Museo di Roma, testimonianza dell’incontro con il Giappone e la passione per il collezionismo di due viaggiatori italiani, Edoardo Chiossone e Vincenzo Ragusa (entrambi vissuti in Giappone nella seconda metà dell’Ottocento) e, insieme, degli artisti e della produzione artistica giapponese fino ad Utagawa Kunyioshi, uno degli ultimi grandi maestri della pittura e della xilografia giapponese. La mostra ospitata al Museo Napoleonico, Giuseppe Primoli e il fascino dell’oriente espone la collezione di 14 kakemono appartenuti al conte, dal vivido interesse per l’arte del Giappone e, più in generale, del continente asiatico.
 
Diversi progetti espositivi sono dedicati a protagoniste dell’arte e della cultura. Titina Maselli al Casino dei Principi di Villa Torlonia, la cui figura verrà riletta come pittrice e, insieme, come scenografa; Maria Barosso al Museo di Roma, autrice di riproduzioni a colori di opere, scavi e monumenti che seppe unire restituzione filologica e interpretazione artistica; Giancarla Frare. Abitare la distanza al Casino dei Principi, uno dei nomi più autorevoli della grafica italiana, ma anche pittrice, fotografa e poetessa dalla carriera quarantennale.
 
È dedicata alle artiste che lavorarono a Roma a partire dal XVI secolo, come Lavinia Fontana e Artemisia Gentileschi, ma anche Elisabeth Vigée Lebrun e Angelika Kauffmann, la mostra Roma pittrice. Le artiste a Roma tra il XVI e XIX secolo al Museo di Roma, è anche un’occasione di far conoscere al pubblico numerose opere del XVIII e XIX secolo attualmente conservate nei depositi del Museo.
 
Il progetto L’arte delle donne a Roma. Secessione, futurismo e ritorno all’ordine al Casino dei Principi di Villa Torlonia intende documentare come, partendo dal movimento futurista e attraversando gli anni del fascismo fino al primo dopoguerra, le pittrici e le scultrici attive nel corso del Novecento abbiano riletto ed interpretato l’impegno artistico, in particolare nella vita culturale della capitale.
 
La realizzazione delle mostre e degli eventi espositivi nei Musei in Comune è accompagnata da una costante attività editoriale. La Sovrintendenza Capitolina cura dal 2006, con il supporto di Zètema, un accurato servizio editoriale per documentare la ricchezza del patrimonio archeologico e storico artistico del Sistema Musei di Roma Capitale. Una collana editoriale dedicata ai singoli siti museali, alle collezioni e alle raccolte tematiche, composta da circa 60 volumi e che si articola in formati e tipologie diverse, pubblicata con Mondadori Electa: saggi scientifici, ossia opere monografiche e di catalogazione delle collezioni museali; quaderni tematici dedicati ad approfondimenti su temi di particolare interesse; guide brevi in 2 formati, in italiano e ove possibile in più lingue o in edizione bilingue italiano\inglese. I cataloghi delle mostre, alcuni dei quali con importanti studi specifici, sono editi da diverse e prestigiose case editrici. Solo negli ultimi due anni sono stati pubblicati 13 cataloghi di mostre con ricchi apparati illustrativi e importanti contributi scientifici. L’attività editoriale di Sovrintendenza vede coinvolti i principali editori italiani, ma anche internazionali. Questi volumi alimentano e sostengono l’industria editoriale e sono disponibili presso tutte le librerie del Sistema Musei di Roma Capitale, ma anche presso i circuiti nazionali.
 
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Verona, all’Arena di pace oltre 10mila persone per Papa Francesco

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Papa Francesco all’Arena di Verona, per l’evento “Arena di pace”, è stato salutato con applausi da oltre 10mila persone.

L’arrivo del Pontefice ha “interrotto” il discorso che stava svolgendo sul palco don Luigi Ciotti, incentrato sul no alla guerra e alle armi. “E’ vietato illudersi, vietato arrendersi. Se tutto dice guerra, le scelte individuali di pace restano possibili e indispensabili” ha detto don Luigi Ciotti.

Papa Francesco, durante l’incontro, ha abbracciato l’israeliano Maoz Inon, al quale sono stati uccisi i genitori da Hamas il 7 ottobre, e il palestinese Aziz Sarah, al quale l’esercito israeliano ha ucciso il fratello, ora amici e collaboratori, applauditi all’Arena con una standing ovation. “Credo non ci sia bisogno di dire niente” ha commentato il Papa.

Papa Francesco è arrivato in auto all’Arena di Verona per presiedere l’incontro “Arena di Pace – Giustizia e Pace si baceranno”. Nel corso dell’evento il Pontefice risponde ad alcune domande sul tema, poste da operatori e associazioni.

“La cultura fortemente marcata dall’individualismo rischia sempre di far sparire la dimensione della comunità, dei legami vitali che ci sostengono e ci fanno avanzare. E questa in termini politici è la radice delle dittature. E inevitabilmente produce delle conseguenze anche sul modo in cui si intende l’autorità. Chi ricopre un ruolo di responsabilità in un’istituzione politica, oppure in un’impresa o in una realtà di impegno sociale, rischia di sentirsi investito del compito di salvare gli altri come se fosse un eroe. Questo avvelena l’autorità. E questa è una delle cause della solitudine che tante persone in posizione di responsabilità confessano di sperimentare, come pure una delle ragioni per cui siamo testimoni di un crescente disimpegno”. Lo ha detto papa Francesco nell’incontro all’Arena di Verona sulla giustizia e la pace, rispondendo a una domanda sul tema “La pace va organizzata” rivoltagli dall’afghana Mahbouba Seraj, venuta da Kabul, e da Giulia Venia del gruppo di lavoro sulla democrazia.

“Questo auguro a voi e alle vostre comunità: una ‘santità capace’, una fede viva che con carità audace semini il Regno di Dio in ogni situazione della vita quotidiana. E se il genio di Shakespeare si è fatto ispirare dalla bellezza di questo luogo per raccontarci le vicende tormentate di due innamorati, ostacolati dall’odio delle rispettive famiglie, noi cristiani, ispirati dal Vangelo, impegniamoci a seminare ovunque un amore più forte dell’odio e della morte. Sognatela così, Verona, come la città dell’amore. E che l’amore di Dio vi accompagni e vi benedica”. Ha evocato la vicenda di Romeo e Giulietta papa Francesco al termine del suo discorso ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose durante l’incontro nella Basilica di San Zeno, a Verona.

“Nella nostra società viviamo questa tensione: da un lato, tutto ci spinge ad agire velocemente, siamo abituati ad avere una risposta immediata alle nostre richieste e diventiamo impazienti se si verifica un ritardo. La rivoluzione digitale degli ultimi anni ci ha permesso di essere costantemente connessi, di poter comunicare facilmente con persone molto distanti, di poter svolgere il nostro lavoro a distanza. Dovremmo avere più tempo a disposizione e invece ci accorgiamo che siamo sempre in affanno, rincorrendo l’urgenza dell’ultimo minuto. Dall’altro lato, sentiamo che tutto questo non è naturale”, ha detto il Papa.

“Se c’è vita, se c’è una comunità attiva, se c’è un dinamismo positivo nella società, allora ci sono anche conflitti e tensioni. È un dato di fatto: l’assenza di conflittualità non significa che vi sia la pace, ma che si è smesso di vivere, di pensare, di spendersi per ciò in cui si crede”, ha detto papa Francesco nell’incontro sulla giustizia e la pace all’Arena di Verona, rispondendo a una domanda sul tema ‘La pace va sperimentata’ formulata dai rappresentanti del Tavolo Disarmo, Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio e Sergio Paronetto di Pax Christi.

“La pace non sarà mai frutto della diffidenza, dei muri, delle armi puntate gli uni contro gli altri” ha detto papa Francesco al termine dell’incontro all’Arena di Verona.

L’elicottero partito dal Vaticano è atterrato nell’antistadio del Bentegodi ed è stato accolto dal vescovo Domenico Pompili, dal presidente del Veneto, Luca Zaia, dal sindaco Damiano Tommasi, e dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. E’ quindi salito nell’auto papale, che lo ha portato nella prima delle sue tappe della visita alla città scaligera, nella basilica di San Zeno.

Papa Francesco è arrivato in auto alla Basilica di San Zeno, a Verona, dove, come primo appuntamento della sua visita nella città veneta, incontra i sacerdoti, i religiosi e le religiose. Al termine, in Piazza San Zeno, il Pontefice ha incontrato i bambini e i ragazzi, prima di trasferirsi all’Arena di Verona per l’incontro “Arena di Pace – Giustizia e Pace si baceranno”.

“Cari fratelli sacerdoti, mi fermo su una cosa: i sacerdoti che sono ministri del sacramento della penitenza, per favore, perdonate tutto! Perdonate tutto. E quando la gente va a confessarsi, non andare lì a inquisire. E se voi non siete capaci in quel momento di capire, andate avanti, il Signore ha capito”. Lo ha detto papa Francesco ‘a braccio’ durante l’incontro con i sacerdoti e i consacrati nella Basilica di San Zeno, a Verona.

“Una visita importante e storica. E’ soprattutto importante che si parli di pace, bisogna ricordare il valore della pace, il valore della diplomazia in questo particolare momento storico”. Lo ha affermato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, che stamani ha accolto papa Francesco a Verona. “Mi auguro – ha proseguito Fontana – che questo possa essere un appello che parte dal Papa da qui, da Verona, per tutta l’Italia ma soprattutto per tutto il mondo in questo difficile momento storico”.

“Il sentimento è di gioia per questo incontro lungamente atteso tra Verona e Papa Francesco, ma direi anche di speranza per questo incontro all’Arena di Pace, che mette al centro la realtà che oggi sembra perfino censurabile per la mente di molti, e invece è l’attesa che secondo me sta nel cuore di tutti”. Lo ha detto il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, poco prima di accogliere papa Francesco per la visita alla città scaligera. “Papa Francesco – ha proseguito Pompili – avrà la possibilità di conoscere la città di cui ha sentito parlare tante volte, soprattutto per la musica lirica, di cui è appassionato. Per noi è l’occasione di ritrovare con lui la gioia del Vangelo, di cui è l’interprete più affidabile, e ripeto anche questa causa della pace, oggi così necessaria”, ha concluso.

“Sono pagine di storia alle quali magari non ci rendiamo conto di partecipare. La visita del Santo Padre in un momento nel quale il messaggio di pace che lui porta è attualissimo”. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, che stamani ha accolto papa Francesco per la visita a Verona. “Il Papa – ha aggiunto Zaia – sta facendo queste visite pastorali con questo messaggio che è importantissimo, in una regione che è l’unica al mondo che nella sua bandiera porta la parola ‘pace’ per millecento anni di storia. Hemingway diceva che la guerra è il contesto nel quale gli uomini peggiori mandano a morire gli uomini migliori: ecco, cerchiamo di fare in modo che aumenti il ‘peso’ degli uomini migliori rispetto agli uomini peggiori”, ha concluso.

“Qui c’è un megafono delle tante voci, che già ci sono, di tante persone, delle associazioni, dei movimenti che si stanno impegnando e che possono essere oggi uniti, per capire che non siamo da soli a pensare che che una delle alternative possibili è la pace”. Lo ha detto Damiano Tommasi, sindaco di Verona, che ha accolto papa Francesco al suo arrivo in città. “Al di là dell’empatia che papa Francesco sa creare ogni volta – ha aggiunto – credo che ci sia grande attesa perché c’è grande speranza anche per la nostra città, perché l’Arena di Pace è un luogo di dialogo, e la pace è molto sentita dalla comunità veronese”, ha concluso.

Un’enorme statua in bronzo e acciaio di oltre 10 metri, installata in piazza San Zeno, è stata benedetta da papa Francesco nella sua prima tappa della visita a Verona. La scultura, dal titolo “L’abbraccio”, è opera di Roberto Brizzi ed è stata realizzata nella fonderia artistica Bmn Arte di Verona, ideata dallo scultore Alessandro Mutto e realizzata con la collaborazione con lo specialista in bronzi artistici Ivo Adami. Pesa 4,5 tonnellate, con mani e piedi realizzate in bronzo fuso, mentre il corpo e le figure stilizzate sono fatte con l’acciaio. Nelle prossime settimane, la statua sarà smontata e trasportata a Gerusalemme, dove sarà collocata sul tetto del palazzo della Custodia, di fronte al Muro della Città vecchia, con un sistema di illuminazione interna che la renderà particolarmente suggestiva. Il progetto è stato voluto dall’associazione “Una Via Crucis per Gerusalemme” e dalla Custodia di Terra Santa, con il sostegno di mons. Rino Fisichella, di mons. Giorgio Benedetti e il placet del vescovo Domenico Pompili.

Nell’incontro di Papa Francesco con i detenuti del carcere di Montorio, a Verona, mancano numerosi reclusi, uomini e donne, del penitenziario, che hanno espresso il timore di essere riconosciuti nelle immagini delle telecamere di Vatican media, ammesse nella struttura. Lo si apprende da fonti del carcere.

Non c’è solo il pranzo con detenuti e operatori a segnare l’attenzione di papa Francesco per il mondo del carcere, nella sua tappa alla casa circondariale di Montorio a Verona. Tutta la visita del Pontefice ha visto la valorizzazione anche del lavoro dei carcerati.

“Speriamo ci sia riuscito di farle arrivare l’abbraccio che arriva da questa comunità Santo Padre e di poter condividere con lei la vita che scorre tra queste mura. Perchè qui scorre la vita, non si ferma”. E’ uno dei passaggi dell’indirizzo di saluto che la direttrice del carcere di Montorio, Francesca Gioieni, ha rivolto a Papa Francesco.

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Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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