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Roma

Roma, usura milionaria: in manette strozzino di seconda generazione

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Tempo di lettura 2 minuti Successo per l’operazione “Affari di famiglia” dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma GUARDA IL VIDEO ALLI’INTERNO

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ROMA – Nella notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un soggetto accusato di usura aggravata e continuata e tentata estorsione (artt. 110, 644 co 1, 5 n. 4 e 5 CP; 56 e 629 CP), commessa a Roma in concorso con un’altra persona indagata a piede libero.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma-Gruppo reati contro il patrimonio, usura ed estorsioni- e condotta dal Nucleo Investigativo CC di Roma, ha fatto luce su un complesso e raffinato sistema usurario, con un giro d’affari di milioni di euro.

Le indagini sono state avviate a febbraio 2017, a seguito della denuncia presentata ai Carabinieri di via In Selci da un imprenditore, operante nel settore della torrefazione del caffè, il quale, dopo aver subito per anni ogni sorta di vessazioni, ha deciso di denunciare i propri strozzini.

Le successive attività tecniche e gli accertamenti bancari e patrimoniali eseguiti hanno permesso ai Carabinieri di ricostruire la rilevante entità dei prestiti e dei rispettivi interessi usurari pretesi nel corso degli anni dallo strozzino e la sistematicità delle minacce subìte dalla vittima in occasione del mancato pagamento delle rate mensili a fermo del capitale.

L’arrestato, un uomo di 45 anni, unitamente al complice indagato in stato di libertà, ha elargito prestiti per centinaia di migliaia di euro. In cambio la vittima è stata costretta a rilasciare, quale garanzia, assegni – comprensivi dell’importo del prestito ottenuto e degli interessi sull’operazione – e a sottoscrivere scritture private attestanti falsamente la vendita di beni immobili o di opere d’arte di ingente valore. Le scritture private servivano a garantire il pagamento del prestito e a giustificare, agli occhi degli inquirenti, le transazioni di denaro tra l’usuraio e la vittima.

A fronte di un prestito iniziale di 630.000 euro, la vittima ha elargito, in sei anni, la somma di 4.246.000 euro circa, pari all’interesse complessivo del 673,97% circa (interesse annuo del 112,33% circa).

Nel momento in cui la vittima non è riuscita, a causa delle difficoltà economiche, a corrispondere gli interessi pattuiti, lo “strozzino” è divenuto proprietario dei beni promessi al momento del prestito, dando esecuzione ai fittizi contratti di compravendita; nel contempo, ha promosso azioni legali sulla base degli assegni in suo possesso, determinando così il fallimento o il pignoramento di beni a danno dell’ imprenditore usurato.

L’indagine ha portato alla luce una vera e propria attività “professionale” di tipo familiare.

La persona arrestata, infatti, dopo aver ereditato dal defunto padre vari titoli e crediti accumulati in anni di attività usuraria, ha tentato di incassarli minacciando in più circostanze la vittima che, ormai stremata, si è rivolta ai Carabinieri.

Nel corso dell’indagine, oltre al denunciante, è stata individuata anche un’altra vittima dell’attività usuraria svolta dall’indagato, un noto gallerista d’arte romano che ha subito danni per milioni di euro, rischiando più volte la perdita della propria azienda.

Nel corso dell’operazione, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due terreni edificabili siti a Roma e a Paliano (FR), del valore complessivo di circa 7 milioni di euro, appartenuti alla vittima ed ora intestati all’usuraio e al suo complice.

Nella fase di esecuzione della misura cautelare, i Carabinieri hanno sequestrato 10 quadri di pittori contemporanei, sui quali verranno svolti approfondimenti in ordine all’autenticità e provenienza.

I beni sequestrati sono considerati il profitto dei reati di usura ed estorsione contestati nel provvedimento cautelare.

Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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