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Satanismo e chiesa evangelica: due poli opposti. Analisi di alcuni singolari casi di cronaca

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Il satanismo e la chiesa evangelica rappresentano due poli opposti del panorama religioso. Tuttavia, in alcuni casi, si sono verificati episodi di crimini efferati commessi da individui legati alla chiesa evangelica, i quali hanno talvolta giustificato le loro azioni con un fervore religioso che, sebbene non legato al satanismo, mostra tratti di fanatismo simili.

Chiesa Evangelica: caratteristiche e dottrina

La chiesa evangelica è un ramo del cristianesimo protestante, caratterizzato da un’enfasi sulla Bibbia come unica fonte di autorità religiosa, la necessità della conversione personale e un forte impegno missionario. Alcuni gruppi evangelici adottano posizioni estremamente conservatrici su temi morali, sociali e politici.

Crimini efferati e legami con la Chiesa Evangelica

Nonostante la chiara separazione tra satanismo e fede evangelica, si sono verificati episodi di crimini violenti commessi da individui legati alla chiesa evangelica. Questi casi non implicano un legame diretto con il satanismo, ma mostrano un fanatismo che può portare a comportamenti estremi.

Casi di Cronaca

  1. Delitti di matrice religiosa: In alcuni casi, individui con forti convinzioni evangeliche hanno commesso crimini violenti giustificandoli con motivazioni religiose. Ad esempio, omicidi di familiari o di persone ritenute “peccatori” o “posseduti”.
  2. Omofobia e crimini contro la comunità LGBTQ+: Alcuni crimini violenti sono stati commessi contro persone LGBTQ+ da individui legati alla chiesa evangelica, motivati da interpretazioni estreme delle Scritture che condannano l’omosessualità. Questi crimini non sono legati al satanismo, ma al fondamentalismo religioso.

Motivazioni e Contesto

Le motivazioni dietro questi crimini spesso includono:

  1. Fondamentalismo Religioso: Una rigida interpretazione della Bibbia può portare alcuni individui a giustificare azioni violente come “giudizio divino” o “purificazione”.
  2. Psicopatologie: Disturbi mentali non diagnosticati o mal gestiti possono contribuire a comportamenti violenti, aggravati dal fanatismo religioso.
  3. Pressione Sociale e Isolamento: In comunità chiuse o isolate, l’indottrinamento e la pressione dei pari possono spingere gli individui a compiere atti estremi per conformarsi alle aspettative del gruppo.

Differenze tra Satanismo e Fondamentalismo Evangelico

Nonostante alcune somiglianze superficiali nel comportamento estremo, il satanismo e il fondamentalismo evangelico differiscono radicalmente nei loro principi e obiettivi:

  1. Credenze di Base: Il satanismo razionalista vede Satana come simbolo di libertà e ribellione, mentre il fondamentalismo evangelico vede Satana come il male assoluto.
  2. Obiettivi e Pratiche: Il satanismo promuove l’individualismo e il piacere personale, mentre il fondamentalismo evangelico promuove l’obbedienza a Dio e la diffusione della fede.
  3. Origine della Violenza: La violenza nel satanismo è rara e solitamente simbolica, mentre nel fondamentalismo evangelico può derivare da interpretazioni estreme della Bibbia.

Sebbene esistano episodi di crimini efferati commessi da individui legati alla chiesa evangelica, questi non sono collegati al satanismo. Entrambi i fenomeni possono dare origine a comportamenti estremi, ma le loro radici e motivazioni sono profondamente diverse. È fondamentale distinguere tra il fanatismo religioso e le pratiche sataniche per evitare malintesi e stigmatizzazioni.

Bibliografia

  1. LaVey, A. S. (1969). The Satanic Bible. New York: Avon.
  2. Introvigne, M. (1997). Il ritorno del satanismo. Torino: Einaudi.
  3. Boyer, P. (1992). When Time Shall Be No More: Prophecy Belief in Modern American Culture. Harvard University Press.
  4. Balch, R. W., & Taylor, D. (2002). Seekers and Saviors: Group Dynamics and Mass Suicide in a Millennial Sect. American Sociological Review.
  5. Jenkins, P. (2000). Mystics and Messiahs: Cults and New Religions in American History. Oxford University Press.

Questa bibliografia include fonti che esplorano sia il fenomeno del satanismo che il fondamentalismo religioso, offrendo un contesto utile per comprendere le dinamiche dei crimini efferati associati a tali movimenti.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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