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Cronaca

Stampa Estera in Italia, il corrispondente Papa Francesco delinea il compito del giornalista

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Umile, libero, coraggioso, alla continua ricerca della verità, “affinché la comunicazione sia strumento per costruire, non per distruggere; per incontrarsi, non per scontrarsi; per dialogare, non per monologare; per orientare, non per disorientare; per capirsi, non per fraintendersi; per camminare in pace, non per seminare odio; per dare voce a chi non ha voce, non per fare da megafono a chi urla più forte”: è il profilo del giornalista che Papa Francesco ha tratteggiato ricevendo in Vaticano il 18 maggio scorso i circa 400 membri dell’Associazione della Stampa Estera in Italia.

In un lungo e articolato discorso, arricchito con ulteriori riflessioni personali, il Pontefice ha esordito esprimendo stima ai giornalisti anche quando “mettono il dito sulla piaga, e magari la piaga è la comunità ecclesiale», sottolineando l’indispensabilità del loro ruolo e la grande responsabilità che ne consegue, ed esortando a «operare secondo verità e giustizia”.

Certo, Francesco si è detto anche consapevole dell’importanza di caratteristiche come “professionalità, competenza, memoria storica, curiosità, capacità di scrittura, abilità nell’indagare e nel porre le giuste domande, velocità di sintesi, abilità nel rendere comprensibile al vasto pubblico ciò che accade”, ma ha insistito soprattutto sull’umiltà di chi non si accontenta “di soluzioni scontate, che non conoscono la fatica di un’indagine capace di rappresentare la complessità della vita reale”.

Del resto, ha spiegato, “giornalisti umili non vuol dire mediocri”, gente che costruisce stereotipi o si accontenta di rappresentazioni di comodo. “In un tempo in cui molti diffondono fake news, — ha spiegato — l’umiltà ti impedisce di smerciare il cibo avariato della disinformazione”.

Infine riguardo alla libertà di espressione il Papa ha parlato delle dittature che “mascherano” la stampa, delle guerre “di cui la gente si dimentica”.

In precedenza, la Presidente dell’Associazione, l’americana Patricia Thomas, aveva invitato il Papa a visitare la sede dell’Associazione, appropriatamente denominata via dell’Umiltà a Roma, consegnadogli la tessera di socio onorario dell’associazione.

Ai partecipanti all’udienza il Pontefice ha donato il volume edito dalla Libreria Editrice Vaticana ‘Comunicare il bene’ che raccoglie i discorsi, le interviste e i messaggi di Papa Francesco in materia di comunicazione.
Il nostro collaboratore Gianfranco Nitti, da 30 anni corrispondente di media finlandesi dall’Italia, e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione, ha riferito che il Papa è stato invitato a visitare la sede dell’Associazione, ad oltre 30 anni di distanza dalla visita che effettuò San Papa Giovanni Paolo II nel 1988.

Cronaca

In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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