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Cronaca

Strage Erba, i Romano in aula. Discussione su reperti mai analizzati

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BRESCIA – Hanno detto di voler esserci Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva per la strage di Erba, all’udienza di oggi davanti alla Corte d’Appello di Brescia per l’incidente probatorio su alcuni reperti trovati sulla scena del delitto ma mai analizzati.
I coniugi sono stati condannati all’ergastolo con 3 anni di isolamento diurno per l’eccidio dell’11 dicembre 2006: furono uccisi Raffaella Castagna, suo figlio di due anni Youssef, la madre della donna, Paola Galli e Valeria Cherubini, una vicina di casa. Rimase gravemente ferito Mario Frigerio, marito della Cherubini, che nel processo rappresentò il principale teste d’accusa.

Nell’udienza, davanti al presidente della Corte d’assise d’appello di Brescia, Enrico Fischetti, si deciderà se disporre l’incidente probatorio su reperti che non furono analizzati: un accendino, delle formazioni pilifere, un mazzo di chiavi e altro, in funzione di una richiesta di revisione del processo che potrebbe essere chiesta dai legali dei coniugi Romano.

Lo scorso 5 aprile infatti la prima sezione della Suprema Corte aveva accolto l’istanza dei difensori Fabio Schembri, Luisa Bordeaux e Nico D’Ascola: la richiesta era quella che venisse annullata l’ordinanza con cui, il 21 aprile di un anno fa, la Corte d’Appello di Brescia aveva respinto il ricorso che chiedeva l’analisi dei reperti. Era stato dato il diniego per formalità burocratiche perché sostanzialmente la richiesta andava presentata non a Brescia ma a Como; non era stata avanzata alcuna domanda di revisione.

Per la Cassazione il ricorso era invece fondato. La raccolta delle prove, come esame irripetibile, spettava al giudice competente per poi disporre una eventuale, futura revisione.

La Corte bresciana ha sbagliato quando ha ritenuto la propria incompetenza e quando ha giudicato inaccettabile la richiesta senza istanza di revisione. “A causa di una errata lettura della richiesta, la Corte ha creato uno stallo per una artificiosa incompetenza, in luogo di pronunziarsi sulla istanza”. “Né vi possono essere dubbi sulla competenza della Corte di appello: spetta al giudice della revisione l’assunzione in incidente probatorio della prova che la difesa non abbia potuto raccogliere in vista della richiesta di revisione”.

Questo anche nel caso che la fase della revisione sia ancora “futura ed incerta”. La Corte d’Appello di Brescia così, ha disposto l’incidente probatorio.  Sulla scena del crimine non c’era nulla che conducesse a loro, mentre il Ris aveva individuato tracce di sconosciuti.

Cronaca

Guidonia Montecelio, guida senza patente e assicurazione con arnesi da scasso in macchina

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I Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio hanno denunciato un uomo di 21 anni, gravemente indiziato del delitto di possesso ingiustificato di strumenti atti a forzare serrature.
Durante l’ordinaria attività di controllo del territorio volta anche a contrastare i furti in abitazione, i Carabinieri hanno fermato un’autovettura con a bordo il giovane che risultava non aver mai conseguito la patente. Visto il particolare stato di agitazione del 21enne, ben noto alle forze dell’ordine per aver commesso numerosi reati contro la persona ed il patrimonio, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione veicolare, rinvenendo diversi attrezzi per scassinare serrature, per i quali il 21enne non ha fornito spiegazioni utili a giustificarne il possesso. Il veicolo, inoltre, è risultato privo di copertura assicurativa.
Per la guida senza patente e con veicolo privo di assicurazione, il 21enne è stato sanzionato amministrativamente mentre per il possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli.

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Cronaca

Esorcismo con rito islamico: morto un 43enne

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La causa della morte di un uomo di 43 anni a Salassa (Torino), non era, come si pensava, un’overdose di droga, ma il soffocamento durante un esorcismo con ritmo islamico.

L’hanno accertato le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno fermato l’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. La donna è agli arresti domiciliari, gli uomini sono in carcere.

Le indagini hanno appurato che il 43enne era già dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo un precedente rituale, guidato dallo zio. Vittima e fermati sono tutti di origine nordafricana.

Il tragico epilogo del rituale in un appartamento di Salassa, lo scorso 10 febbraio

La vittima era stata già sottoposta ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico, in quanto ritenuto dai propri congiunti posseduto dai demoni. I carabinieri, invece, hanno rivelato un’altra verità nonostante il tentativo dei sospettati di sviare le indagini. L’esito dell’autopsia ha poi stabilito la causa del decesso per soffocamento. Lo zio della vittima, figura di riferimento della comunità islamica di Cuorgnè, un altro Comune del Canavese, avrebbe guidato i rituali.

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Roma, operazione decoro alla stazione Termini: arrestata una persona e 13 denunciate

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ROMA – Nella giornata di ieri è scattata un’attività di controllo dei Carabinieri del Comando Provinciale Roma nell’area della stazione ferroviaria Termini, finalizzata alla tutela del decoro e al contrasto di ogni forma di illegalità.
Decine di Carabinieri della Compagnia Roma Centro, supportati dai colleghi del Gruppo di Roma, hanno passato al setaccio l’area antistante la stazione, da piazza dei Cinquecento fino ai giardini Einaudi e sotto i portici adiacenti al Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo, dove hanno rimosso numerosi giacigli di fortuna, lì ammassati come bivacco per senza fissa dimora.
In particolare, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno sanzionato 2 cittadine peruviane sorprese in via Enrico De Nicola dove avevano allestito la loro attività di rivendita di cibo pronto, completamente abusiva.
Le donne, infatti, stavano vendendo bottiglie di birra in vetro, lattine di bevande analcoliche e generi alimentari, contenuti in pentolame e confezioni di plastica già suddivise in porzioni.
Due i “punti vendita” al dettaglio, con relativi menù e prezzi, scoperti dai Carabinieri sul marciapiede antistante l’ingresso del complesso monumentale delle Terme di Diocleziano, sequestrate bibite e 240 kg di generi alimentari contenuti in pentolame e confezioni di plastica di varie dimensioni, il tutto sottoposto a sequestro amministrativo. A loro carico sono state elevate sanzioni pari a 10.000 euro.
Un 46enne peruviano è stato invece denunciato perché trovato in possesso di 72 capi di abbigliamento, ancora con i cartellini dei prezzi applicati, di dubbia provenienza.
I Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno poi arrestato un cittadino italiano, senza fissa dimora, bloccato appena dopo aver rubato alcuni capi di abbigliamento da un negozio all’interno della Galleria Forum Termini.
Altre 12 persone sono state denunciate a piede libero: quattro persone per tentato furto, una perché trovata in possesso di un coltello, una perché trovata in possesso di documenti di terze persone, due responsabili per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Roma e altre 4 responsabili di inosservanza del D.a.c.ur., emesso nei loro confronti dal Questore di Roma.
Durante l’attività i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno anche eseguito numerosi posti di controllo alla circolazione stradale che hanno permesso l’identificazione di 173 persone e la verifica su 48 veicoli.



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