Amatrice, 24 agosto 2016: dopo tre anni ancora troppi problemi da risolvere. L’intervista al sindaco

AMATRICE (RI) – Tre anni dal quel 24 agosto 2016. Gli orologi fermi alle ore 3:36. Un terremoto di magnitudo 6.0, con epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli e Arquata Del Tronto, ha distrutto Amatrice. Poi, due potenti repliche il 26 ottobre 2016 con epicentri al confine umbro-marchigiano, tra i comuni della provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera: la prima scossa alle 19:11 con magnitudo 5.4 e la seconda alle 21:18 con magnitudo 5.9. 299 vittime senza contare gli ingenti danni al patrimonio culturale che costituisce la linfa di ogni piccolo borgo italiano.

L’Osservatore d’Italia è andato più volte ad Amatrice. I
problemi da risolvere rimangono ancora tanti, troppi, dalle SAE (soluzioni
abitative di emergenza), allo spopolamento, alla sanità., alle macerie. Ma gli
abitanti non demordono, non possono fare a meno della loro terra e delle loro
montagne. Dal giorno successivo al terremoto, gli amatriciani hanno capito che
il futuro del borgo era nelle loro sole mani.

Dopo l’elezione di Sergio Pirozzi in Regione e il periodo di
transizione dell’ingegnere sismico Palombini, tocca al neo sindaco Antonio
Fontanella portare avanti un’agenda politica così importante per il centro
Italia e non solo.

Sindaco Fontanella, 3 lunghi anni sono
passati dal sisma del 24 agosto 2016. Ma necessariamente quel maledetto
terremoto deve essere al centro della sua agenda amministrativa. Quali azioni
intende intraprendere?

La prima iniziativa a cui stiamo già
lavorando è l’affidamento dell’incarico per il piano di ricostruzione per
Amatrice centro e per le 13 frazioni perimetrate, senza il quale purtroppo non
è possibile avviare la ricostruzione degli edifici. Siamo in ritardo perché ad
oggi avremmo già dovuto avere i primi cantieri avviati. Faremo il possibile per
recuperare il tempo perduto

Ha già parlato col terzo commissario
alla ricostruzione Farabollini? Il suo predecessore Palombini nei suoi
confronti aveva utilizzato parole forti: “non ha capito dove sta, sbagliando
totalmente approccio e quindi: o questo ruolo non è giusto per lui oppure non
l’ha capito”.

Abbiamo avuto diversi incontri con il
commissario, nei quali abbiamo posto diverse questioni relative al
finanziamento dell’Albergo Scuola, nonché alla ricostruzione dell’Ospedale, che
secondo questa amministrazione dovrebbe essere collocato in un sito più idoneo
e non lì dove era. Il Commissario ha concordato con le nostre perplessità,
sottolineando tuttavia che l’eventuale delocalizzazione della struttura non
rientra nelle sue prerogative. In merito invece all’Albergo Scuola abbiamo
ottenuto l’assicurazione che avrebbe erogato la parte di finanziamento carente,
come in effetti poi ha ufficializzato con nota all’Ufficio della Ricostruzione

Amatrice rischia ancora lo spopolamento?
Quale sarà il passo successivo alle SAE che, a quanto sembra, non sono adatte a
quelle altitudini?

Il passo successivo alle Sae è la
ricostruzione degli edifici, per quanto riguarda il mantenimento dell’assetto
economico del territorio, pensiamo di incrementare le aree da destinare ad
alloggi provvisori in modo da favorire il ritorno delle famiglie che avevano le
case di origine nel Comune di Amatrice. In tal senso abbiamo ottenuto da parte
del Commissario un primo finanziamento di 250mila euro con il quale abbiamo
redatto un progetto di sei aree da destinare allo scopo.

C’è dialogo con le istituzioni
regionali per lo smaltimento dei detriti?

Con le istituzioni regionali abbiamo
instaurato un rapporto di notevole collaborazione, molte sono le riunioni
organizzate dall’Assessore per la Ricostruzione Di Berardino, frequenti sono
anche gli eventi e gli incontri organizzati con l’Assessore alle Attività
Produttive Manzella e con l’Assessore al Turismo Bonaccorsi. Abbiamo anche
avviato un incontro con l’Assessorato all’Urbanistica per modificare le norme
del PTPR: purtroppo per questo aspetto abbiamo ottenuto poco perché le nostre
proposte sono state accolte in maniera non soddisfacente. Continueremo a
batterci e a confrontarci perché pensiamo che questo sia il modo migliore per
raggiungere risultati utili al processo di ricostruzione e alla popolazione del
nostro Comune.

Quali sono i suoi rapporti con
Pirozzi e Palombini? C’è la possibilità di incontro per dare continuità al
lavoro intrapreso?

Purtroppo con il predecessore abbiamo
rapporti complicati dall’atteggiamento da lui assunto sul risultato delle
elezioni. Il fatto che non abbia voluto accettare il risultato elettorale lo ha
spinto a fare un ricorso al Tar e conseguentemente a votare contro ogni delibera
assunta in Consiglio comunale, anche su quelle come l’approvazione del bilancio
che erano state predisposte e votate in giunta da lui stesso. Con Pirozzi
abbiamo un rapporto di confronto leale e positivo, così come riteniamo debba
essere fatto con i rappresentanti dei diversi livelli istituzionali. Un buon
amministratore credo che non debba avere pregiudizi e debba avere la capacità
di confrontarsi con tutti sulla base di proposte elaborate nell’interesse del
suo territorio.

fffff




Amatrice, tra gnocchi ricci, mercatino dei fiori e artigianato torna la festa della Primavera

AMATRICE (RI) – Torna la festa della Primavera ad Amatrice, l’appuntamento con la Sagra degli Gnocchi Ricci, il mercatino di fiori ed artigianato. L’organizzazione, a cura della Pro Loco di Amatrice con la collaborazione del Comune di Amatrice, prevede il 25 aprile presso il parcheggio ex area ANPAS (in località Villa San Cipriano di Amatrice) a partire dalle ore 10,00 il mercatino con l’esposizione di fiori, piante ed artigianato.

Dalle ore 11,00 ci si potrà cimentare
nella preparazione degli Gnocchi Ricci di Amatrice con il laboratorio, sempre a cura della Pro Loco.

Rigorosamente preparati a mano uno ad uno dalle casalinghe del luogo, con i
semplici ingredienti della tradizione locale (uova, farina ed acqua), gli Gnocchi Ricci possono venire giustamente considerati il piatto più antico della
tradizione amatriciana.

Alle 13,00 inizierà la degustazione
degli Gnocchi Ricci, accompagnata come sempre dal classico menù primaverile che
ogni anno contiene alcune tipiche specialità amatriciane.

Per l’occasione, è prevista un’area provvista di tavoli e posti a
sedere coperti, in modo da rendere ancor più ospitale la manifestazione.

“Primaverissima –spiega il
Presidente della Pro Loco di Amatrice Adriana
Franconi
– è una manifestazione a portata di famiglia, si può girare tra il
mercatino ed i due centri commerciali di Amatrice per poi pranzare all’aperto;
un appuntamento ad Amatrice tra natura, arte e gastronomia”.




Amatrice, dopo 3 anni dal sisma è ancora emergenza. Palombini: “Tempi biblici per le procedure”

AMATRICE (RI) – A distanza di due anni e mezzo dal sisma dell’agosto 2016, L’Osservatore d’Italia è tornato ad Amatrice.

Sulla strada si riconoscono ancora le rovine di decine di ristoranti ed hotel costretti alla chiusura

Il video servizio su Amatrice trasmesso a Officina Stampa del 21/02/2019

La giornata è soleggiata e gli abitanti ne traggono nuova energia per affrontare un altro giorno di attesa per una ricostruzione che non è ancora partita. Solo pochi giorni fa, Amatrice e le 69 frazioni sono state colpite da esose nevicate che hanno costretto la popolazione ad avvicinarsi a Roma.

L’intervista a Maria storica commerciante di Amatrice

L’intervista di Gianpaolo Plini per L’Osservatore d’Italia

La proprietaria di “Maria Sport”, un negozio di abbigliamento che sorge all’interno del Centro Commerciale il Triangolo, racconta come “le scorse settimane le temperature sono scese sotto i -20 c° distruggendoci fisicamente e mentalmente: si blocca tutto, dalle attività commerciali allo smistamento delle macerie: ci si sente soli”.

L’intervista a Filippo Palombini sindaco di Amatrice

L’intervista di Gianpaolo Plini per L’Osservatore d’Italia

Il sindaco Palombini, ingegnere sismico, spiega che il problema sono i detriti e le macerie che bloccano la ricostruzione. La Regione è deputata allo smistamento delle macerie mentre il comune si occupa solo delle ordinanze per quegli immobili pericolosi che vanno abbattuti. Mentre la rimozione dei detriti è bloccata al centro storico, dove hanno perso la vita molte persone, per disposto della procura. Idem per le 103 chiese dell’area, le quali sono sotto osservazione da parte del MIBAC.

Il secondo passaggio sarà quello della microzonazione sismica che i tecnici svolgeranno verso gli inizi di giugno. Ad oggi i cittadini che detenevano la residenza in una casa dichiarata modulo E vivono all’interno delle SAE (soluzioni abitative di emergenza) che sono 1900 nel cratere e 500 ad Amatrice. Si è discusso spesso della loro efficienza e, a due anni e mezzo dal sisma, si può affermare tranquillamente che non risultano essere adatte. Dalle testimonianze istituzionali e non che siamo stati in grado di raccogliere, è evidente che le SAE non rappresentano una sicurezza per i cittadini delle aree terremotate. Sono più che soventi i problemi legati all’umidità che alza i pavimenti o fora i soffitti non avendo i tetti a spiovente. La domanda è come mai vengono utilizzate a quelle latitudini? Le soluzioni abitative sono state acquistate prima del terremoto non tenendo conto che le strutture vanno adattate all’ambiente circostante (una casa al mare non può essere identica ad una casa in montagna). In molti ora risiedono entro i confini della zona franca urbana e perciò sono esentati dal pagamento delle imposte. In realtà la condizione è più complessa e presenta dei risvolti che suscitano molti interrogativi. L’emolumento dell’Enel, per esempio, è sospeso (lo paga il comune) fino al termine del 2019 quando i cittadini aretini dovranno pagare anche gli arretrati che, nel frattempo, si saranno cumulati in 2 o 3 mila euro. Una proposta più consona sarebbe stata quella di rimborsare interamente e senza nulla pretendere le tariffe delle bollette calcolando il consumo medio. Qualora qualcuno oltrepassasse la media indicata, allora paga l’ammontare in eccedenza.

Una questione urgente è il popolamento delle zone colpite dal sisma

È preoccupante analizzare il numero di abitanti rimasti e la loro età media. I giovani non hanno scelta: o partecipano alla rimozione delle macerie con tutti i danni psicologici che ne derivano oppure fanno i bagagli e vanno via. Bisogna ripartire dalle case modulo B, quelle con danni non troppo ingenti, che dalla prossima primavera dovrebbero cominciare ad essere ristrutturate. L’ex sindaco di Amatrice, il consigliere regionale Pirozzi è riuscito a far approvare una legge sul terremoto e la prevenzione che, con rischi di incostituzionalità, permette “ai proprietari delle seconde case dichiarate inagibili di installare, anche sul terreno non di proprietà, fino alla completa ristrutturazione dell’immobile, una o più strutture abitative temporanee e amovibili”.

Il sindaco Palombini utilizza parole forti nei confronti del terzo commissario alla ricostruzione Farabollini, professore all’università di Camerino, che “non ha capito dove sta, sbagliando totalmente approccio e quindi: o questo ruolo non è giusto per lui oppure non l’ha capito”.
Il 14 gennaio scorso, il primo cittadino ha accolto il sottosegretario alle aree terremotate Vito Crimi. Sono tre i punti principali dell’analisi del tavolo tecnico. Il primo riguarda lo sblocco dei finanziamenti, 2,3 miliardi nel 2017 fino a un miliardo e mezzo nel 2019, che però non sono spendibili a causa delle procedure bibliche, farraginose e non adatte ad una situazione di estrema emergenza. Il secondo, quello del rinnovo dei contratti a termine dei dipendenti comunali è stato licenziato in ritardo dalla Finanziaria mentre ancora nessuna notizia per i contratti dei segretari. Il terzo punto riguarda il PASS (Presidio assistenza Socio-Sanitaria): il sindaco ha ottenuto un’automedica e un’ambulanza con la permanenza stabile di un medico. Ma il ruolo che svolgono è solamente quello di trasferimento del malato all’ospedale di Rieti. Per lo storico ospedale Grifoni si stanno ancora svolgendo le gare per gli appalti.

È pleonastico che il grimaldello per la rinascita delle aree colpite dall’ondata sismica è lo sviluppo del turismo. Bisogna ricostruire gli alberghi, ristrutturare le seconde case per combattere l’abbandono del territorio soprattutto da parte dei giovani e dare, così, impulso al commercio che ora sembra quasi al limite della sopravvivenza.




Amatrice, il sindaco: “Il commissario deve avere poteri speciali come a Genova” [Intervista]

AMATRICE (RI) – L’Osservatore d’Italia, a distanza di un anno dal reportage nella zona rossa colpita dal terremoto del 2016, è tornato ad Amatrice per incontrare Filippo Palombini, neo sindaco dal 4 maggio scorso, che dopo aver raccolto l’eredità di “un grande sindaco” come Sergio Pirozzi, alza la voce sulle modalità delle misure da prendere per la zona terremotata dal sisma del 24 agosto 2016. Palombini si dice “indignato” dalle solite e sterili passerelle di politici. Le comunità del cratere necessitano di “progetti a più ampio respiro”.

Sindaco Palombini, prima di tutto, come sta Amatrice?

Posso essere molto sintetico? Male. È un momento di grande disagio, di incertezza sul futuro perché la vita precaria non fornisce certezze. È questa la situazione attuale.

Lei il 24 agosto scorso, giorno in cui tutti abbiamo riportato la mente ed il cuore al terribile sisma, ha detto che quello era il momento peggiore per gli abitanti di Amatrice che si rendevano conto che ci vuole molto tempo per tornare alla normalità.

Vivere precariamente, senza un progetto per il futuro, è quanto di peggio possa esserci per una comunità che ha bisogno di risposte.

Con una nota divulgata il 22 settembre, lei si diceva indignato per lo stato di immobilismo a cui è ridotta la politica nei confronti dei vostri bisogni. Nel nostro reportage dello scorso anno abbiamo riportato l’indignazione nei confronti delle solite passarelle di politici. Ma non pensa che il messaggio della prima visita del premier Conte sia sinonimo di vicinanza e cosa chiedete riguardo il commissario alla ricostruzione?

Sì, la visita del premier Conte è stata sicuramente gradita e importante come segno di vicinanza, però sono passati ormai 5 mesi, sono troppi. Non vedo decisione nell’affrontare un tema che è di fondamentale importanza.

Proprio per il commissariato alla ricostruzione si fa il nome di Pirozzi nell’area leghista mentre i grillini cercano un nome nella Regione Marche, che ne pensa?

Non credo sia importante discutere del nome quanto del ruolo. A Genova sono stati dati poteri speciali, il Commissario deve avere potere speciali. 

Qual è la sua considerazione riguardo la norma sulle seconde case approvata dalla Regione e pensa anche lei, come l’ex sindaco Pirozzi, che dovrebbe essere diminuito il numero di comuni del cratere?

Sicuramente, dal primo giorno di questa vicenda che ci ha colpito, diciamo che tutti i comuni nei quali la ricostruzione deve partire dalle strutture e dalle infrastrutture sono diversi da quelli che hanno avuto danni di altro tipo. Sulle seconde case, va concordata la applicabilità della legge con il Ministero dei Beni Culturali innanzitutto. Poi ritengo che possa aiutare qualcuno ma che non risolva il problema. Abbiamo bisogno di progetti di più ampio respiro per tornare ad abitare questi luoghi.

Gianpaolo Plini




DL terremoto è legge: Salvini ringrazia, Pirozzi critico

Il dl n.55 del 2018 sul terremoto è legge: la norma, che contiene tra l’altro misure urgenti per la popolazione interessata, ha ricevuto dalla Camera 398 voti a favore ( M5s, Lega, Pd, Leu) e 98 astensioni (FI, Fdi) diventando così legge dopo aver passato il vaglio di Palazzo Madama. Tali provvedimenti, che il Presidente del Consiglio Conte definisce “un segnale di unità e di attenzione”, erano stati caldeggiati dai presidenti delle quattro regioni colpite, dai sindaci dei Comuni del cratere e dal Commissario alla ricostruzione Paola De Micheli.

In particolare la norma prevede la proroga della struttura commissariale fino al 2021, dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2018 con uno stanziamento di 300 milioni e l’inserimento dei comuni abruzzesi di Catignano, Civitella Casanova, Penne, Penne Sant’Andrea e Basciano nel cratere. Il M5s sottolinea come 80 milioni aggiuntivi siano stati destinati ai cittadini colpiti del sisma “frutto dei risparmi e dei taglia-casta della Camera dei Deputati”. La legge, inoltre, si preoccupa di inserire alcuni provvedimenti riguardanti tasse e contributi: la proroga della scadenza della cosiddetta busta paga pesante, la proroga e sospensione dei termini per gli adempimenti ed i versamenti tributari e contributivi, e il posticipo del rimborso da parte dei lavoratori dipendenti e pensionati al gennaio 2019. Analoga data prevista per far ripartire il pagamento di premi assicurativi e dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico dei datori. Il canone Rai sarà sospeso sine 31 dicembre 2020, mentre si ferma al 31 dicembre di questo anno la possibilità di presentazione delle domande per la ricostruzione privata. Allo stesso modo è prevista la proroga di due mesi per l’avvio delle agevolazioni fiscali e contributive sospese per il terremoto del 2009.

Matteo Salvini ringrazia deputati e senatori per essere passati dalle parole ai fatti e ne approfitta per dirsi felice per la famosa Nonna Peppina. Infatti la legge contiene la previsione di regolarizzazione delle strutture provvisorie realizzate sui terreni di proprietà (cosiddetta norma di nonna Peppina) e la procedura di sanatoria dei piccoli abusi edilizi fino al 5%, realizzati prima del 24 agosto 2016. Importante il comma che inserisce una serie di misure atte alla tutela dei familiari delle vittime dei terremoti del 2016, 2012, 2009 con supporti economici che vanno da 5 fino a 40mila euro.

Di contrario parere è il consigliere regionale ed ex sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi che a L’Osservatore d’Italia spiega come “il problema è l’ampliamento del cratere, il quale ora comprende 139 Comuni, e che perciò livella la normazione in maniera che non si distingue più, a livello di provvedimenti, tra comuni con danni abitativi ingenti e quelli con ricadute inferiori. Al contrario – continua Pirozzi – è indispensabile ristringere a 40 comuni con il 50% più uno di edifici inagibili il cratere.” È questo, secondo l’ex sindaco di Amatrice, il grimaldello per soddisfare specificatamente le differenti esigenze. A tal proposito Pirozzi terrà il 26 luglio a Roma una conferenza per spiegare il disegno di legge sulle aree terremotate presentato in Regione Lazio.

Gianpaolo Plini




Amatrice, Pirozzi indagato replica: “La notifica a pochi giorni dalle elezioni”

AMATRICE– Arriva stamane la notizia che il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi è indagato per vari reati tra cui omicidio colposo con l’aggravante di aver commesso l’atto violando gli obblighi
della pubblica amministrazione in aggiunta al disastro colposo.
L’avviso di conclusione indagine è stato consegnato a otto indagati, mentre gli inquirenti specificano che il provvedimento è inerente al crollo dell’edificio al civico 1 di piazza Sagnotti ad Amatrice dove rimasero ferite sei persone e perse la vita Maria Vittoria Ippoliti. (11 feriti e 19 morti totali nel complesso della Piazza).

Le indagini sono state svolte da Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato della Procura della Repubblica di Rieti coordinate dai pm Francia e Maruotti nonché dal Procuratore Capo Saieva, che contestano al sindaco di aver acconsentito all’occupazione dello stabile già colpito dal sisma dell’Aquila nel 2009 (lesioni al piano terra, “spanciamento” della zona seminterrata, dissesto alle
fondamenta) e completamente distrutto il 24 agosto 2016. In particolare, Pirozzi in quanto sindaco di Amatrice dal 9 giugno 2009 e Responsabile della Protezione Civile “consentiva\non impediva il rientro” nell’abitazioni fino al 24 agosto 2016, nonostante fosse a conoscenza delle precarie condizioni dell’edificio come testimoniano i rimborsi che il Comune di Amatrice ha prestato relativi
alle spese di vitto e alloggio ai residenti evacuati nel 2009 per la cifra di 40 mila euro.
Al candidato della regione Lazio vengono contestate anche le accuse di lesioni personali colpose e di non aver revocato l’Ordinanza di Sgombero emessa il 16.04.2009 ripristinando così l’agibilità.
Oltre a Pirozzi risultano indagati il direttore dei lavori e progettista architettonico Carloni; i componenti della sezione speciale del genio civile di Rieti Conti, Lucarelli, Scacchi; il dirigente del
genio civile di Rieti Peron; il comandante della polizia municipale di Amatrice Salvatore e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Chiaretti.
Indetta per oggi alle ore 15:45 la conferenza stampa del comitato Sergio Pirozzi, in viale Cristoforo Colombo 112 dove il sindaco Pirozzi ha esordito con la frase: “Se proprio ho una colpa quella è di aver causato il terremoto che ha distrutto la mia comunità”. Ovviamente una provocazione nei confronti della bufera giudiziaria che lo ha colpito.

Poi ha affermato di essere orgoglioso del modus operandi tenuto durante la tragedia: chiudere metanodotto, portare la nafta per l’illuminazione elio-superficie e la gestione del lago Scandarello.

Riferendosi alle notizie di stamane riguardo l’avviso di conclusione indagini preliminari rende noti i suoi dubbi circa la tempistica dell’indagine condotta da un magistrato che andrebbe in pensione il 1 marzo. Secondo Pirozzi l’atto giudiziale avrebbe come obiettivo “la distruzione di un uomo”: “Mi addolora profondamente essere coinvolto in un procedimento scaturito a seguito della morte di tanti cari amici derivante da una ordinanza del Sindaco che mi aveva preceduto e dalla tempistica con cui la Procura ha inteso intervenire in questo caso. E non in altri”

Per suffragare la tesi della magistratura ad orologeria il candidato alla Regione Lazio ricorda come Amatrice sia stata insignita della medaglia al valor civile la cui cerimonia stabilita proprio per 5 marzo per evitare ricadute elettorali. Il Sindaco conclude chiosando: ”prima ti ignorano, poi ti deridono e poi ti combattono”.

Gianpaolo Plini




Amatrice: Sergio Pirozzi indagato per il crollo di una palazzina

AMATRICE – Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Rieti per il crollo di una delle tre palazzine di piazza Sagnotti in seguito al sisma del 24 agosto 2016.

Insieme a Pirozzi, a quanto apprende l’ANSA da fonti giudiziarie, risulterebbe indagate altre 7 persone. L’ipotesi di reato contestata è di omicidio colposo. Nel crollo delle palazzine di piazza Sagnotti persero la vita 19 persone.




Guidonia, l’Italia del riscatto: Sergio Pirozzi in città per presentare “La scossa dello Scarpone”

GUIDONIA (RM) – Grande attesa per l’arrivo di Sergio Pirozzi a Guidonia, sabato 20 gennaio alle 17 presso il bar Lanciani di viale Roma 1, dove il sindaco di Amatrice e candidato alla presidenza della Regione Lazio alla prossima tornata elettorale, presenterà il libro di cui è autore “La scossa dello Scarpone”, i cui proventi relativi i diritti d’autore saranno devoluti in beneficenza.

Centosessanta pagine in cui l’attività del primo cittadino di Amatrice è arricchita anche da note biografiche legate ai ricordi della sua infanzia trascorsa nei “campi di terra” e in mezzo alla natura del suo Comune. Un racconto, dunque, della sua esperienza di uomo e di sindaco, “perché – scrive Pirozzi nell’introduzione – sento il dovere di testimoniare un passato importante”.

Sergio Pirozzi ripercorre quei drammatici momenti del 24 Agosto 2016 quando una scossa di morte ha distrutto interi paesi, tra cui Amatrice. Soffermandosi sulle problematiche che il sisma ha riportato in superficie, criticità note a tutti quei piccoli comuni che sono la spina dorsale dell’Italia. Pirozzi evidenzia anche il fatto che dopo quella notte di agosto, il cuore di Amatrice è tornato alla vita grazie alla straordinaria solidarietà che “ci rende capaci di uno stesso sentire, rafforzando anche l’idea di appartenere ad un’Italia umana e con tanta voglia di riscatto”. E che gli scarponi della fatica e dell’impegno, uniti al cuore degli italiani, sono le chiavi di volta per una rinascita di tutto lo Stivale.

A moderare l’incontro, che vedrà come relatori il candidato governatore del Lazio insieme a Patrizia Bio di Amici dello Scarpone e Giovanna Ammaturo consigliere comunale Noi Con Salvini Guidonia, sarà Chiara Rai, giornalista e direttore del quotidiano L’Osservatore d’Italia.




Amatrice: paura per nuova scossa di terremoto

AMATRICE (RI) – Trema ancora la terra nell’Alto Reatino. Alle 4:48 nuova scossa di magnitudo 3.6 con epicentro a 10 km di profondità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato l’epicentro a 2 km a nord est di Amatrice, in provincia di Rieti, a 8 km da Accumoli, a 11 km da Campotosto (L’Aquila) e a 15 km da Arquata del Tronto provincia di Ascoli Piceno.

Anche se non si segnalano danni a cose o persone, ritorna la paura per una zona quella del centro Italia caratterizzata da numerosi movimenti tellurici. Si è aperta la campagna elettorale nazionale ma nessuno fa riferimento ad un programma di stabilizzazione delle zone terremotate e di messa in sicurezza delle abitazioni del centro Italia nonché del patrimonio artistico-culturale già vessato dal terremoto del 2016. Vale sempre il proverbio “prevenire è meglio che curare”. Gli italiani attendono una manovra di analisi circa i mezzi da adottare per la rivalutazione del territorio, non basta più la solidarietà mossa dalla commozione e dalla pietà. Il bisogno è di carattere politico ed istituzionale possibilmente coadiuvato da tecnici esperti e competenti.

Gianpaolo Plini




Amatrice, tre questioni da risolvere: “casette”, imprese e macerie

AMATRICE (RI) – È passato un anno e quattro mesi dalla tragica notte del 24 agosto 2016 e molti mezzi di informazione registrano esclusivamente le difficoltà nel cratere del sisma, ricordandosi qualche volta delle iniziative. L’Osservatore d’Italia è andato ad Amatrice, ha parlato col sindaco e con il suo ufficio stampa, ma soprattutto è stato a contatto con la gente dell’Alto Reatino. Siamo convinti che parlare del sisma e della ricostruzione senza riferirsi agli abitanti di Amatrice sia futile come Pirozzi stesso chiosa.

La video intervista al sindaco di Amatrice

Le questioni aperte sono essenzialmente tre: SAE (soluzioni abitative di emergenza), imprese, macerie. Tutte importanti e degne di analisi e consigli. Ma la quarta questione l’unica positiva sono le persone ed il clima della “Nuova Amatrice”.

 

Maria, una storica commerciante di abbigliamento. Tutto inizia nel centro di Amatrice grazie al suo bis-nonno calzolaio. Lei nel 1970 si allontana dalla sua professione di insegnate per portare avanti l’azienda di famiglia. Maria è una donna sincera ed accogliente, ci ha aperto le porte del suo negozio nel prefabbricato del centro commerciale. Parla del sisma come di una grandissima tragedia umana e di un inesorabile mancamento delle forze. Ma, orgogliosa e commossa, afferma che è l’amore per questa terra ciò che permette di andare avanti a testa alta e proprio per questo sentimento che l’essenza della ricostruzione “siamo noi abitanti”. Maria infatti come altri commercianti, dovrà affrontare dal 16 dicembre l’obbligo imposto dal commissario straordinario alla ricostruzione, Paola De Micheli, di versare alle Entrate i tributi non pagati nell’ultimo anno e mezzo per effetto della sospensione. A ciò è prevista un’esenzione, nel caso il fatturato sia diminuito del 25%, ed aiuti da richiedere in base alle tasse pagate nel 2015 e nel 2016, a cui si aggiungono sgravi fiscali per ogni nuova assunzione.

La video intervista a Maria storica commerciante di Amatrice

Una formula a svantaggio degli amatriciani che risultano aver pagato pochissime imposte negli scorsi due anni a causa del sistema famigliare delle loro imprese, ed a vantaggio delle imprese di nuova costituzione le quali usufruiscono degli sgravi in funzione di ipotesi di future assunzioni senza dover dimostrare la perdita del 25%.

 

Quando la redazione del nostro giornale è andata ad Amatrice era una giornata piovosa, e la signora Giulia ha deciso di mostrarci la sua nuova “casa”, la SAE. Un prefabbricato di pochi metri quadri, accogliente e caldo. La  ignora ci mostra i caloriferi funzionanti, e contenta, ci riferisce che la casetta era già completamente arredata.

 

Giulia si ritiene fortunata: oltre mille le persone senza una soluzione d’emergenza nelle 69 frazioni, con un inverno che trascina le temperature ben oltre sotto lo zero. Ma anche qualcuno che vive nella SAE deve scontrarsi con tubature che perdono, termosifoni non funzionanti e servizi igienici carenti, per non parlare della preoccupazione circa le tasse con modulo seconda casa. Giulia ci mostra le fotto della “Vecchia Amatrice” e ci spiega la sua topografia. Fuori ci sono gli addobbi. L’Albero di Natale a simboleggiare il ritorno alla normalità.

 

Ristorante Giovannino. Ci accoglie Roberta, la proprietaria di 26 anni. Lei insieme a Roma e Patrizia hanno potuto riaprire il 26 luglio 2017. Cominciamo a parlare davanti ad un piatto di amatriciana e gricia. Sottolinea come la Regione, rappresentazione dello Stato-istituzione, non si sia nemmeno presentata. La promessa del rimborso dell’80% delle spese per la riabilitazione delle imprese è fallita. Roberta, sconsolata, racconta come la sua famiglia si sia dovuta rialzare da sola incalzata dall’aiuto  organizzato dal comune con il fondo di solidarietà. La Regione Lazio le ha regalato 200 piatti, 100 bicchieri ed un forno, chiedendo ai commercianti le vecchie fatture per un eventuale rimborso degli strumenti che necessitano all’attività. Secondo la titolare ci vorranno anni prima di poter ripartire seriamente: non c’è ricostruzione nemmeno per le pratiche B (abitazioni con danni lievi). Ma Giulia è solare, come anche tutto il suo giovane staff. Amatrice è divisa in due. Da una parte la Vecchia Amatrice, ormai rasa al suolo dal sisma e dalle ruspe. Silenziosa. Vi rimane poco: il campanile, i resti della chiesa, la statua di Cola, un complesso di campane di tutte le frazioni vicine, la statua di Camilla il cagnolino che ha salvato in molti la notte del 24.

 

Dall’altra la Nuova Amatrice, caratterizzata da prefabbricati, container e traffico di veicoli. Movimentata ed ansiosa di rifiorire. Ci siamo stupiti della forza di volontà di quei cittadini così vessati psicologicamente dal terremoto. Vi è un clima surreale, si percepisce la sensazione di stare in una famiglia molto solidale, ci si saluta con un sorriso accompagnato da una lacrima. Ci si stringe forti appena si può. Non esistono ospiti o visitatori ad Amatrice, quando si passa il Ponte della Speranza si entra a far parte di un sistema di solidarietà grandioso, di una famiglia piuttosto allargata che non si pone confini e dove l’unica forza che muove il tutto è l’amore reciproco e nei confronti di quella terra. La signora Maria ci ha ringraziato molte volte, ci sembra doveroso ricordare lei come tutti gli amatriciani che il ringraziamento più sincero è il nostro.

Gianpaolo Plini

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Terremoto magnitudo 4.2 vicino Amatrice. Avvertito anche a Roma

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 è stata registrata a 00:34 vicino Amatrice, in provincia di Rieti, ed avvertita da Roma alle Marche.
Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 8 km di profondità; l’epicentro è stato a 3 km da Amatrice, 9 da Campotosto (L’Aquila), 15 da Cortino (Teramo), 16 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e 56 km da Terni.
Al momento non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. Il 24 agosto dello scorso anno la zona è stata colpita da un violento terremoto di magnitudo 6, che ha lasciato enormi danni e circa 300 morti.

La scossa è stata distintamente avvertita in diversi comuni del Reatino, capoluogo compreso, e anche a Roma, specialmente ai piani alti degli edifici della zona nord della Capitale. Nessun danno a cose e persone è stato segnalato. L’evento sismico è stato avvertito specialmente dalle famiglie che alloggiano nelle Soluzioni abitative di emergenza (Sae) allestite nei villaggi dei comuni già colpiti dal terremoto dello scorso anno. Molte le luci accese nelle casette. Il sisma è stato chiaramente avvertito anche nel sud delle Marche.
Oltre 15 repliche, tutte di lieve intensità, localizzate tra le province di Rieti, Ascoli Piceno, L’Aquila, Perugia e Macerata, si sono susseguite nella notte. La più forte è stata di magnitudo 2.1 alle 2:41, con epicentro 3 km da Amatrice.