Amatrice, 24 agosto 2016: dopo tre anni ancora troppi problemi da risolvere. L’intervista al sindaco
AMATRICE (RI) – Tre anni dal quel 24 agosto 2016. Gli orologi fermi alle ore 3:36. Un terremoto di magnitudo 6.0, con epicentro situato lungo la Valle del Tronto, tra i comuni di Accumoli e Arquata Del Tronto, ha distrutto Amatrice. Poi, due potenti repliche il 26 ottobre 2016 con epicentri al confine umbro-marchigiano, tra i comuni della provincia di Macerata di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera: la prima scossa alle 19:11 con magnitudo 5.4 e la seconda alle 21:18 con magnitudo 5.9. 299 vittime senza contare gli ingenti danni al patrimonio culturale che costituisce la linfa di ogni piccolo borgo italiano.
L’Osservatore d’Italia è andato più volte ad Amatrice. I
problemi da risolvere rimangono ancora tanti, troppi, dalle SAE (soluzioni
abitative di emergenza), allo spopolamento, alla sanità., alle macerie. Ma gli
abitanti non demordono, non possono fare a meno della loro terra e delle loro
montagne. Dal giorno successivo al terremoto, gli amatriciani hanno capito che
il futuro del borgo era nelle loro sole mani.
Dopo l’elezione di Sergio Pirozzi in Regione e il periodo di
transizione dell’ingegnere sismico Palombini, tocca al neo sindaco Antonio
Fontanella portare avanti un’agenda politica così importante per il centro
Italia e non solo.
Sindaco Fontanella, 3 lunghi anni sono
passati dal sisma del 24 agosto 2016. Ma necessariamente quel maledetto
terremoto deve essere al centro della sua agenda amministrativa. Quali azioni
intende intraprendere?
La prima iniziativa a cui stiamo già
lavorando è l’affidamento dell’incarico per il piano di ricostruzione per
Amatrice centro e per le 13 frazioni perimetrate, senza il quale purtroppo non
è possibile avviare la ricostruzione degli edifici. Siamo in ritardo perché ad
oggi avremmo già dovuto avere i primi cantieri avviati. Faremo il possibile per
recuperare il tempo perduto
Ha già parlato col terzo commissario
alla ricostruzione Farabollini? Il suo predecessore Palombini nei suoi
confronti aveva utilizzato parole forti: “non ha capito dove sta, sbagliando
totalmente approccio e quindi: o questo ruolo non è giusto per lui oppure non
l’ha capito”.
Abbiamo avuto diversi incontri con il
commissario, nei quali abbiamo posto diverse questioni relative al
finanziamento dell’Albergo Scuola, nonché alla ricostruzione dell’Ospedale, che
secondo questa amministrazione dovrebbe essere collocato in un sito più idoneo
e non lì dove era. Il Commissario ha concordato con le nostre perplessità,
sottolineando tuttavia che l’eventuale delocalizzazione della struttura non
rientra nelle sue prerogative. In merito invece all’Albergo Scuola abbiamo
ottenuto l’assicurazione che avrebbe erogato la parte di finanziamento carente,
come in effetti poi ha ufficializzato con nota all’Ufficio della Ricostruzione
Amatrice rischia ancora lo spopolamento?
Quale sarà il passo successivo alle SAE che, a quanto sembra, non sono adatte a
quelle altitudini?
Il passo successivo alle Sae è la
ricostruzione degli edifici, per quanto riguarda il mantenimento dell’assetto
economico del territorio, pensiamo di incrementare le aree da destinare ad
alloggi provvisori in modo da favorire il ritorno delle famiglie che avevano le
case di origine nel Comune di Amatrice. In tal senso abbiamo ottenuto da parte
del Commissario un primo finanziamento di 250mila euro con il quale abbiamo
redatto un progetto di sei aree da destinare allo scopo.
C’è dialogo con le istituzioni
regionali per lo smaltimento dei detriti?
Con le istituzioni regionali abbiamo
instaurato un rapporto di notevole collaborazione, molte sono le riunioni
organizzate dall’Assessore per la Ricostruzione Di Berardino, frequenti sono
anche gli eventi e gli incontri organizzati con l’Assessore alle Attività
Produttive Manzella e con l’Assessore al Turismo Bonaccorsi. Abbiamo anche
avviato un incontro con l’Assessorato all’Urbanistica per modificare le norme
del PTPR: purtroppo per questo aspetto abbiamo ottenuto poco perché le nostre
proposte sono state accolte in maniera non soddisfacente. Continueremo a
batterci e a confrontarci perché pensiamo che questo sia il modo migliore per
raggiungere risultati utili al processo di ricostruzione e alla popolazione del
nostro Comune.
Quali sono i suoi rapporti con
Pirozzi e Palombini? C’è la possibilità di incontro per dare continuità al
lavoro intrapreso?
Purtroppo con il predecessore abbiamo
rapporti complicati dall’atteggiamento da lui assunto sul risultato delle
elezioni. Il fatto che non abbia voluto accettare il risultato elettorale lo ha
spinto a fare un ricorso al Tar e conseguentemente a votare contro ogni delibera
assunta in Consiglio comunale, anche su quelle come l’approvazione del bilancio
che erano state predisposte e votate in giunta da lui stesso. Con Pirozzi
abbiamo un rapporto di confronto leale e positivo, così come riteniamo debba
essere fatto con i rappresentanti dei diversi livelli istituzionali. Un buon
amministratore credo che non debba avere pregiudizi e debba avere la capacità
di confrontarsi con tutti sulla base di proposte elaborate nell’interesse del
suo territorio.
fffff