Via libera dal Cdm al nuovo codice degli appalti: tagli a sprechi e burocrazia

Il consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo codice degli appalti. Grande soddisfazione di Matteo Salvini. “E’ stato un passaggio importante, l’iniziativa più importante da 55 giorni a questa parte da quando abbiamo giurato.

Questo nuovo codice dovrà tagliare burocrazia, sprechi, dovrà offrire più lavoro, viene incontro alle Pmi, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci. E creerà posti di lavoro”, ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini.L’Anac “ha un ruolo all’interno del codice appalti coerente con la sua funzione, erano previste delle prerogative che poi sono state eliminate nel testo varato dal Cdm. Questa non è l’ultima parola”,durante l’iter parlamentare “tutti quelli che hanno titolo di formulare proposte migliorative” potranno farlo. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano sottolineando che c’è stata “assoluta concordanza” tra Consiglio di Stato e governo nella stesura del codice appalti, “tutti questi conflitti non li vedo” ma “saremo lieti di leggere” i rilevi dell’Anac “una volta che ci invieranno le loro considerazioni”.




Appalti, tangenti e corruzione a Milano: 43 arresti

Coinvolti politici, imprenditori e amministratori

I carabinieri di Monza e la Gdf di Varese hanno eseguito in Lombardia e Piemonte 43 ordinanze di custodia cautelare, di cui 12 in carcere, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda milanese su due gruppi criminali operativi tra Milano e Varese costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori, accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, corruzione e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all’aggiudicazione di appalti pubblici.

Sono 95 in totale le persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, finalizzata a corruzione, finanziamento illecito ai partiti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazioni per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abuso d’ufficio.

Ci sono il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all’area Expo della Regione Lombardia e il consigliere comunale milanese e vicecoordinatore regionale di Forza Italia Pietro Tatarella, candidato alle Europee, tra gli arrestati nell’operazione ha tra i protagonisti, per uno dei filoni dell’inchiesta, l’imprenditore del settore rifiuti e bonifiche ambientali, Daniele D’Alfonso della Ecol-Service srl, anch’egli arrestato.

Tatarella sarebbe stato a ‘libro paga’ dell’imprenditore D’Alfonso, da cui avrebbe ottenuto 5mila euro al mese e in cambio l’avrebbe favorito negli appalti dell’Amsa, in particolare, e l’avrebbe introdotto in altri appalti a Varese e a Novara, dove sarebbe stato attivo il parlamentare di FI Diego Sozzari. 

C’è anche un episodio di “istigazione alla corruzione” nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che è parte offesa e non risulta indagato: il Governatore non avrebbe denunciato l’episodio. Fontana nei giorni scorsi si sarebbe anche recato al Palagiustizia milanese probabilmente per chiarire l’episodio.

“Non dico nulla, ho letto che io sono parte offesa. Quindi per rispetto della magistratura le cose che dovrò dire le dirò a loro”, ha commentato Fontana. “Se incide sulla candidatura? Penso proprio di no – ha aggiunto Fontana uscendo dal Coni dove si è svolto un incontro sulla candidatura olimpica di Milano e Cortina ai Giochi invernali del 2026 – se c’è qualcuno che ha commesso degli errori non credo possa incidere sulla corsa olimpica”.




Voucher e appalti: Referendum il 28 maggio

 

 

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto per l'indizione dei referendum popolari relativi alla "abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti" e alla "abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)". Le consultazioni referendarie si svolgeranno domenica 28 maggio 2017, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.

Sulla modifica alla disciplina dei voucher "oggi, al termine dei lavori d'Aula, incardiniamo il testo e fissiamo a domani il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione". A dirlo è Patrizia Maestri (Pd) relatrice del testo sulla modifica alla disciplina del lavoro accessorio, e quindi dei voucher, in commissione Lavoro della Camera dei Deputati. L'esame del provvedimento quindi dovrebbe entrare nel vivo già da domani e riguardo alla tempistica di approvazione del disegno di legge rispetto alla data del 28 maggio in cui si svolgerà il referendum richiesto dalla Cgil su voucher e responsabilità solidale in materia di appalti "non dipende solo dal nostro lavoro, ma anche dal governo, noi cercheremo di fare il nostro meglio, abbiamo già ricevuto alcune indicazioni di possibili modifiche al testo iniziale su cui cominceremo subito a fare degli approfondimenti", ha aggiunto Maestri.

Secondo Michele Emiliano, candidato alla segreteria nazionale Pd, "possiamo evitare lo spreco di 300 milioni di euro: visto che il consiglio dei ministri ha deciso di calendarizzare il referendum su appalti e voucher il 28 maggio, allora lo si faccia coincidere con la data delle elezioni amministrative. Ci vuole un ELECTION DAY". "Voterò due volte SI' ai referendum della Cgil – aggiunge – perché le norme sul lavoro vanno azzerate e riscritte da capo, col contributo di tutte le parti sociali. Farsi dettare le ricette sulla scuola e sul lavoro dai poteri esterni non va bene".

"Avevamo proposto l'election day e rinnoviamo questa richiesta", ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Vista la data scelta – ha spiegato -, sarebbe possibile far coincidere il referendum con le elezioni amministrative e non perchè ci preoccupa il quorum, i Comuni al voto non sono tantissimi, sarebbe solo una scelta oculata, in un'ottica di finanza pubblica".




BUFERA IN ABRUZZO: APPALTI E TENTATA CONCUSSIONE, ARRESTATO IL SINDACO DI TAGLIACOZZO

Redazione

Tagliacozzo (L’Aquila) – Arrestato Maurizio Di Marco Testa, Sindaco di Tagliacozzo. Sono scattate le manette ai polsi anche per Gianpaolo Torrelli, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Tagliacozzo, l’architetto Carlo Tellone e l’assessore alla Cultura Gabriele Venturini. Il Sindaco Maurizio Di Marco Testa è stato rinchiuso nel carcere di Avezzano, agli altri invece sono stati concessi i domiciliari. L’operazione di stamane è il frutto di una complessa attività investigativa su reati di tentata concussione, frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale. Sono diversi gli indagati, a partire dal vicesindaco Angelo Poggiogalle, l’assessore Antonio Amicucci, Giampiero Attili, ex segretario comunale; il concessionario dell’ippodromo Franco Pasquini, Antonio Mastroddi, Luigi Mastroddi e Anna Calzetta dell’ufficio urbanistica. Per Giancarlo Bonifaci, Maurizio Palmeggiani, Angelo Di Marco, Alessandro di Michele e Mauro Volpe di Barisciano è scattato il divieto di esercitare l’attività d’impresa. Il fulcro dell’inchiesta che ha coinvolto  queste alte cariche istituzionali, riguarda principalmente appalti pubblici, gare e l’organizzazione ed eventi. Tra gli eventi vi è il Festival di Mezza Estate e il raduno di motociclisti che si tiene in Piazza dell’Obelisco. Gli atti che riguardano i fatti sopracitati sono stati acquisiti più volte dagli inquirenti, sono stati acquisiti gli atti che riguardano la scuola che si doveva realizzare negli uffici dell’ex Pretura e gli atti che riguardano la srl Carrera, che ha in gestione l’ippodromo di Marsi fino al 2035. Ma non finisce qui, vi sono anche gli atti relativi all’ampliamento del cimitero di Tremonti e il progetto della scuola “Bevilacqua”.