COLFELICE, SECONDO CONVEGNO NAZIONALE “VIOLENZA inFINITA”: UN’EDIZIONE DEDICATA AL RICORDO DI SERENA MOLLICONE

 

E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura. Il direttore del quotidiano L’osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 


di Cinzia Marchegiani

Colfelice (FR) – Non è un semplice caso se a Colfelice è stata accolta come cornice d’autore il secondo Convegno Nazionale Violenza inFINITA. La dott.ssa Anna De Sanctis, segretaria nazionale dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus all’apertura dei lavori spiega come il territorio del frusinate sia stato lo scenario di stragi di donne uccise e travolte in destini maledetti, come la tragica morte della dolcissima Serena Mollicone che ad Arce trovò il suo aguzzino mentre a Sora altre due famiglie piangono Samanta Fava uccisa e murata in una cantina dal suo spasimante e Adriana Tamburini  assassinata a coltellate dal compagno Michele Salerno. Tracce di efferati omicidi sono l’innesco per questo importante appuntamento organizzato dal Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico in collaborazione con ASD PEGASO 2 nella persona del Sig. Franco Adamo, maestro di arti marziali e difesa personale che collabora con la suddetta associazione. L’evento è stato patrocinato dal Consiglio della  Regione Lazio, da Link Campus University e dal Comune di Colfelice, Banca Popolare del Cassinate, MG Costruzioni srl, Impresa Edile di Leo Srl, Gi.Gi Auto Srl, Dea Cosmesi 80 srl, Organizzazione Funebre San Tommaso, Meta Lux srl, Show Room Torriero srl, Cristina Design Emmegros, Le delizie di Asso, Araldo Viaggi, Un Posto al Sole e il quotidiano L'osservatore Laziale.


Femminicidio e Stalking alle porte della legge appena varata sono stati affrontati da un parterre di alta levatura professionale e con quella sensibilità e attenzione rivolta all’attuale società che si è trasformata negli anni con un inesorabile processo di mutazione che testimonia una decadenza nei ruoli della famiglia, delle mancanze delle istituzioni e dei vuoti legislativi. Indicando riflessioni e obiettivi importanti da raggiungere i singoli lavori della commissione hanno tracciato la metamorfosi che deve essere raggiunta per arginare le crepe del femminicidio e dello stalking attuando misure di protezione delle vittime mentre il deterrente legislativo deve respirare in simbiosi con un concreto cambiamento culturale.  Il sindaco di Colfelice, Prof. Bernardo Donfrancesco, rappresentato dal suo vice Dante Marrocco ha dato accoglienza all’evento nel maestoso palazzetto dello Sport. Il contributo della senatrice Maria Spilabotte apre i lavori. Spiega come il decreto legge è un punto di partenza e non un traguardo, e rivolge una critica sulla definizione della donna che non può essere identificata come soggetto debole alla stregua dei minori, ma vulnerabile perché violata. Il suo gruppo parlamentare ha indicato l’istituzione di un fondo con 90 milioni di euro, il modo più concreto per aiutare le donne che oltre a denunciare devono avere un supporto nei centri antiviolenza. Il consigliere regionale e capogruppo PSI alla Regione Lazio on. Oscar Tortosa, che ha fattivamente contribuito al convegno per profondere un segno importante di sensibilizzazione nel territorio, ricorda  la mozione approvata lo scorso 4 luglio promuove le attività di prevenzione e accoglienza, protezione e sostegno alle vittime di maltrattamenti, definisce responsabilità precise per la Regione, Enti locali e sistema socio-sanitario, è un obiettivo da associare anche alle iniziative da inserire nelle scuole e università, poiché il germe del rispetto e della parità tra uomini e donne deve partire dai giovani. Lo spot d’informazione e sensibilizzazione NOI NO partito il 25 ottobre scorso cambia look, i protagonisti della campagna pubblicitaria rivolgono moniti e riflessioni esclusivamente ad un pubblico maschile e  trova volti d’eccezione come Claudio Bisio, Daniele Silvestri, Alessandro Gassman e Cesare Prandelli. Il convegno inizia a prendere  forma e con un eccellente lavoro interdisciplinare. Il presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Barbara Cerusico leggendo i saluti dell’On. Vincenzo Scotti, il presidente del LINK Campus University e On. Massimo Caciotti, sindaco di Colleferro, condivide una lettera di una donna che passo dopo passo spiega le fasi di un cambiamento relazionale con suo marito fino al completo controllo su di lei, annullando la sua essenza, fino alla disintegrazione della personalità e autostima. Saranno la sua salvezza, un ricovero in ospedale e l’accoglienza in un’associazione che riuscirà a spezzare quelle catene e renderla finalmente una donna e madre lontana dalle maglie della violenza psicologica. Per questo motivo la presidente dell’associazione chiede di tutelare la famiglia monoreddito aiutando la donna agevolandola con affitti equi ed volgere uno sguardo alla protezione del minore che spesso viene tolto ai genitori.

La moderatrice dell’evento  Anna De Sanctis ringrazia la presenza delle dott.ssa Cinzia Cocchi, consigliere comunale di Nemi (ex sindaco), la dott.ssa Sepore, Lo Sole psicologa e l’avv. Alessandro Mancori legale che collaborano con l’associazione stessa, il comandante capitano Compagnia Pontecorvo, Fabio Imbratta e l’assessore alle pari opportunità e disabilità di Aquino, la dott.ssa Federica Di Sotto e  presenta un altro importante tassello di questa commissione, il Generale Luciano Garofano, presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi. Un contributo che  arricchisce il senso del convegno, il suo ultimo libro “I labirinti del male”, rappresenta una vera documentazione e indagine sull’universo della violenza contro le donne e nasce dalla volontà di andare oltre le indagini microscopiche. Illustrando il quadro della dimensione dato dalle statistiche, indica la non emergenza italiana rispetto i paesi europei che ci superano duplicando le stime. La cartina al tornasole, spiega, è l’Euroansa che l’anno scorso ha indicato il minimo storico degli ultimi 40 anni, sicuramente se ne parla di più e il ruolo dei media ha amplificato l’interesse del pubblico. “Il femminicidio matura nell’ambito familiare e il parlamento e il legislatore con l’art.5 hanno inserito un principio di grandissimo interesse, poiché occorre indagare e curare le patologie che si instaurano all’interno delle relazioni sentimentali, in tutto questo tempo abbiamo mancato nella prevenzione, mentre ad oggi si registra una caduta verticale dei ruoli distinti ma sinergici dei genitori e docenti.” Emerge dal quadro tracciato del generale Garofano un monito, il legislatore nelle fasi d’investigazione deve porre attenzione sul ruolo invadente delle trasmissioni e giornali poiché le indagini preliminari vanno protette e non dibattute. L’art.5 inoltre rinnova la formazione degli operatori, errori umani fatti sui luoghi d’indagine in sede di primo intervento e anche successivamente non sono più tollerabili. L’omicidio di Serena Mollicone insegna che sono stati commessi troppi errori, tutti i processi dibattuti attendono ancora risposte dalle prove scientifiche, sciupate da un’anarchia investigativa, la scienza fa la differenza se la burocrazia, prima investigativa e poi processuale, sono nella giusta misura. La moderatrice introduce la storia crudele di Serena Mollicone, uccisa nel suo piccolo paese perché la sua coscienza chiedeva giustizia, le morti dei suoi amici per droga non potevano essere taciute.

Segue l’intervento della dott.ssa Laura Volpini, docente di psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma  che annovera un curriculum straordinario di titoli e competenze, dal 1996 collabora nell’attività di consulenza e peritale per conto dell’autorità giudiziaria e la difesa. La Volpini passando all’analisi del femminicidio, fa luce alle cause ascrivibili dovute maggior parte all’isolamento sociale della vittima (difficilmente ci si rivolge ai membri della famiglia o ad esperti) che al silenzio del carnefice. Gli uomini trovano molte difficoltà ad esternare i propri problemi, legati soprattutto nell’affrontare le separazioni o quando la compagna diventa una sorta di proprietà che colpisce la sua lesa maestà. Prevenzione significa un’educazione all’affettività e sessualità. Nel delitto di Serena Mollicone la dott.ssa Volpini comincia a collaborare quando viene  contattata dal gen. Garofano per studiare il profilo psicologico. Lì è stato creato un team di lavoro e le indagini riaperte nel 2007. Sono state individuate delle carenze dal punto di vista dell’ascolto dei testimoni, sommarie e superficiali la documentazione emersa, nel 2001 i responsabili che seguirono l’investigazione sono stati indagati. Un danno importante poiché negli aspetti psicologici si perdono delle occasioni per  trovare importanti elementi. Questa giornata di studio e  lavoro accoglie tra le sue mura virtuali Guglielmo Mollicone, papà di Serena.

La dott.ssa De Sanctis delinea il ritratto di questa ragazza simbolo di innocenza e coraggio, un’idealista, ragazza affidabile, con un forte senso di giustizia sviluppato tale da indirizzarla nelle mani dell’aguzzino, lei non poteva voltare lo sguardo e accettare che i suoi coetani morissero per droga. Guglielmo, il papà di Serena è un uomo distinto, con uno sguardo limpido ma deciso. E’ al convegno per testimoniare una barbaria disumana, duplicemente oltraggiata, nella morte cruenta e nel depistaggio delle prove dell’omicidio. Guglielmo racconta nei particolari l’agghiacciante storia. Serena, una giovane donna, col suo senso di giustizia e quello incosciente modo di fare senza pensare ai pericoli, ha fatto saltare il marciume che c’era ad Arce, un paesino che aveva il primato in Europa dei drogati. Nel dettaglio racconta le vergogne delle indagini, anche il giorno del funerale profanato per  alimentare sospetti su di lui, con il prelievo e spostamento in caserma. Misteri che hanno preso luce con la forza e determinazione di chi non si arrende al lurido complotto oltre la vergogna di un assassinio. Serena aveva intuito un giro di droga insediata nelle istituzioni, sono passati 12 anni, e la consapevolezza che dopo i colpi inferti, e il trattamento criminale inferto col filo spinato, dall’autopsia si scoprì che poteva comunque essere salvata.

L’avvocato Dario De Santis non potendosi pronunciare conferma però che c’è un’indagine attuale, dopo l’archiviazione del caso, la verità certa è in attesa poiché parecchie volte è slittata per proroghe e sicuramente ascrivibile ad assenza ancora di un risultato utile, o alla presenza di un risultato utile dell’indagine che si verificando. “Meglio tardi che mai” è la frase con cui l’avv. Gianfranco Di Capua, penalista dell’associazione, si inserisce nel  dibattito che in merito  espone il nuovo decreto legge sul femminicidio, focalizzando la radice del problema che è genetico, indicando una seria riflessione, la legge può funzionare solo se c’è assistenza territoriale. Occorre la qualificazione degli operatori, monitorare il possesso dei requisiti.

Le caserme siano in grado di indicare luoghi che possano accogliere la donna violata e che denuncia, nominando un’associazione, strumenti  e interventi qualificati affinché il magistrato possa intervenire, e lo stesso magistrato affianchi con un percorso deontologico queste associazioni. Patrizia Danella, consigliere comunale di Pontecorvo, già consigliere provinciale alle pari opportunità,pone obiettivi importanti che gli amministratori devono guardare, l’ascolto, la tutela e guida nelle scuole. Non si può solo insegnare, occorre ascoltare e sapere anche andare nel loro mondo. Facebook non è solo uno strumento negativo, e anche lì i genitori possono e devono tutelare i propri ragazzi, indicando che ogni genere di violenza, come lo stalking deve essere denunciato. La scuola deve lasciare il segno e contribuire a mettere in fila i figli, non sempre le istituzioni sono aperte al dialogo. Patrizia Danella, si rende disponibile come strumento di sensibilizzazione e azione concreta all’interno delle istituzioni. Il convegno termina con altri autorevoli contributi, il mediatore famigliare Evaldo Cavallaro che suscita particolare interesse con il suo intervento “Violenza subita e Violenza Cercata” che svela i meccanismi assolutamente da evitare, poiché nei rapporti umani ci sono sempre i sintomi, piccole avvisaglie che dobbiamo attivare come dei radar in emergency. Solo avvistando precocemente un potenziale nemico, si riesce a fuggire prima che il rapporto tra due persone diventi troppo avvolgente da diventare una catena davvero stretta e riuscendo a sganciarsi prima che diventino troppo forti e perverse. E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura.

Il direttore del quotidiano L'osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 

C’è un passaggio importante dedicato alla violenza ai disabili, la vice presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Roberta Sibaud, apre ferite incredibili testimoniando ”La disabilità al femminile tra coraggio e violenza”, poiché le donne in questo caso sono vittime di molteplici discriminazione e che forse il nostro sguardo non si sofferma mai abbastanza. Sono quelle  più vulnerabili delle altre, e più esposte al fenomeno, soprattutto quelle con disabilità psichica e sensoriale ovvero  uditiva, visiva o con difficoltà di linguaggio.  Sono le disabilità che amplificano la dipendenza nelle mani di altri….come recita la stessa Sibaud «Mani esperte, devote, mani disposte ma straniere. Mani materne, mani matrigne, mani benedette, mani maledette, mani necessarie, mani indispensabili! Mani! Mani! Inconsapevoli mani da cui spesso mi sento come cancellata, che del mio corpo leggono i bisogni, mai i desideri.” Antonio Staiola, interprete L.I.S (lingua italiana dei segni) e presidente dell’associazione I.D.E.A onlus conferma le enormi difficoltà che le donne con disabilità uditive incontrano nel dover e poter comunicare un abuso, poiché l’handicap della persona sorda è invisibile.  Si conclude un percorso interessantissimo, che ha messo radici su quell’opera magnifica che è il germe della cultura, dell’impegno, delle riflessioni e dei progetti. Il convegno è itinerante in tutt' Italia e continuerà il 29 novembre a Napoli, a dicembre in Sicilia e a gennaio in Lombardia.  Il maestro Franco Adamo presidente ASD Pegaso 2, collaboratore dell’associazione, grazie al quale il convegno ha preso forma oltre ad indicare l’importanza della difesa personale delle donne ha fatto una breve  dimostrazione con il pubblico presente.

Un convegno che ha riaperto ferite mai marginate, come l’omicidio di Serena Mollicone che ha avuto un destino maledetto perché la sua coscienza era stata istruita contro i mostri della disonestà.  L’osservatore Laziale è vicino al papà Guglielmo, persona d’immensa stima, testimonianza di un’Italia diversa da come molti la dipingono, dove ancora batte forte il coraggio di dire basta. Basta solo gridare, basta alla malagiustizia, basta ai soprusi, basta all’indifferenza della collettività… Convegno di alto spessore di tutti i relatori, un punto importante da cui occorre ripartire, perché mai è troppo tardi, come ci insegna Guglielmo Mollicone. Occorre saper andare oltre.

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NETTUNO, VIOLENZA SULLE DONNE: VENERDI' 25 OTTOBRE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "OLTRE IL CONFINE" DI GIANFRANCO IOVINO

Redazione

Nettuno (RM) – Il prossimo venerdì 25 ottobre, alle ore 18, la Sala Consiliare del comune di Nettuno ospiterà la presentazione del libro “Oltre il Confine”, di Gianfranco Iovino. L’evento, organizzato da Anna Silvia Angelini, in collaborazione con la libreria Fahrenheit 451, è stato patrocinato dal Comune di Nettuno, dalla Pro Loco e dalla Banca di Credito Cooperativo di Nettuno.

“Oltre il Confine” racconta la storia di Paola Fassi, una donna segnata profondamente dalla violenza subita sul proprio corpo in età adolescenziale, violenza che non è riuscita a dimenticare e che l’ha condotta, a 52 anni, a desiderare di morire. L’opera di Iovino, pur utilizzando personaggi di invenzione narratoriale, prende le mosse da vicende reali, apprese dai media o da donne in carne ed ossa, e da queste si muove verso una climax ascendente di eventi e colpi di scena che si susseguono fino alla “risurrezione” di Paola, dapprima celata sotto le ceneri della paura, del dolore e della vergogna. Il libro è edito da Sassoscritto.

Durante l’incontro nella Sala Consiliare, interverranno: – Gianfranco Iovino, autore dell’opera – Rita Speranza, moderatrice dell’evento, insegnante e nota opinionista per alcuni programmi Mediaset, nonché autrice ed organizzatrice di svariati eventi, tra cui l’Italia music festival – Evaldo Cavallaro, psicologo e psicoterapeuta – Chiara Rai, direttrice del quotidiano L’osservatore Laziale, che intervisterà pubblicamente l’autore – Anna Silvia Angelini, responsabile dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus Nettuno e Litorale Sud – Presidente provinciale di Roma A.I.D.E. Associazione Indipendente Donne Europee
L’evento sarà condotto da Francesca Romana D’Andrea, attrice, cantante e nota speaker di Radio Godot e Radio Luna.

“Quando Gianfranco Iovino mi ha dato la sua disponibilità per una presentazione del suo libro a Nettuno non ci credevo – ha detto Anna Silvia Angelini – in realtà, non ci credo tutt’ora. Ho iniziato a leggere la sua opera incuriosita dal legame che questa aveva con la mia associazione e ne sono rimasta subito colpita. Sono stata rapita dalla storia di Paola fin dalle prime righe del romanzo, tanto voler presentare la sua situazione, seppur di invenzione narratoriale, ad altre donne, per dimostrare che dal dolore si può rinascere. Invito quanti interessati alle problematiche legate agli abusi sessuali ad intervenire numerosi”.
Al termine dell’incontro, l’autore verrà omaggiato con un’opera d’arte di Silvana Galeone, della Galleria Spazio Surreale.

Per ulteriori informazioni Francesca Imbiscuso Tel. 06 64011815 posizioniamoci@gmail.com francesca.imbiscuso@gmail.com
 




LIBERTA' DI STAMPA: CHE OGNUNO FACCIA IL PROPRIO MESTIERE

Chiara Rai

La libertà di stampa è tutelata nell'articolo 21 della Costituzione della Repubblica Italiana. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili”.  La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo sostiene senza dubbio alcuno che: «Chiunque ha il diritto alla libertà di opinione ed espressione; questo diritto include libertà a sostenere personali opinioni senza interferenze».

Purtroppo si è arrivati al paradosso in un Paese dove esistono soggetti che indossata la fascia tricolore pensano di poter fare qualsiasi cosa, arrivando persino ad abusare del proprio potere e cercando addirittura di chiudere la bocca a coloro che con occhio vigile perseguono una informazione critica, documentata e mai diffamatoria.

Quando si arriva ad esortare dei cittadini a scagliare le pietre contro la libertà d’informazione chiedendo addirittura il risarcimento di danni che non esistono, allora significa che si è toccato il fondo. E che si è anche svuotata la cassa pubblica e si cercano espedienti inconsistenti per tentare di garantire i servizi essenziali come una manciata di bitume per le buche, una maniglia di una porta, strisce pedonali per garantire l’incolumità dei cittadini.

A tutti questi soggetti che pensano di mettere il bavaglio alla stampa, qualsiasi essa sia, in qualità di giornalista mi sento di dirgli senza tanti giri di parole che le intimidazioni attraverso iniziative folli, la stampa con la maiuscola le rispedisce al mittente. Chi promuove o esorta la “gogna” e il pubblico ludibrio finisce ad essere il primo a provare la propria iniziativa. E’ assolutamente inutile frequentare la Chiesa tutte le domeniche ai primi banchi e poi tentare di coinvolgere la cittadinanza in azioni deplorevoli. Il Vangelo consiglia di non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. Coloro che non accettano le critiche mostrano una chiara incapacità di essere “leader”, di governare. Coloro che adottano strumenti intimidatori presto ne saranno le prime vittime.

Nel 1889 Oscar Wilde scrisse che “un’epoca che non possiede critica è anche un’epoca in cui l’Arte è immobile, ieratica, e confinata alla riproduzione di tipi formali, o un’epoca che non possiede Arte del tutto”. Si lasci che ognuno faccia il proprio mestiere: chi governa inizi a farlo senza perseguitare gli altri. La stampa continuerà a fare il proprio mestiere in piena libertà.




STALKING: DATI, LEGGI, RESPONSABILITÀ E PROFESSIONALITÀ

Angelo Parca

Bisogna fare diversi passi indietro per ritrovare quella responsabilità perduta dalla notte dei tempi. Bisognerebbe tornare a vestire quei termini ormai privi del proprio originario contenuto: Responsabilità, coalizione, unione, peso politico, seria concertazione.

Lo scenario politico italiano è ormai quella barca alla deriva della quale denunciammo la fuga al largo. Un grande partito come il centrosinistra che non riesce a prendere una decisione compatta e sacrifica la propria miglior carta per giocare ai soldatini dentro casa propria è da definirsi ormai un contenitore non solo privo di democrazia ma anche di tutti termini poc’anzi elencati: Responsabilità, coalizione, unione, peso politico, seria concertazione.  

Ieri Chiara Rai, direttore de L’osservatore laziale,  ha partecipato ad un convegno a Roma al museo di criminologia diretto da Carlo Berdini e ha portato la testimonianza di un giornalismo serio, attendibile non urlatore e neppure allarmistico in un momento storico in cui si trova una nociva generalizzazione dei media, molti dei quali purtroppo non contribuiscono a tenere alto il buon nome di questa professione. Il convegno ha tentato di contribuire alla conoscenza del fenomeno stalking analizzato e commentato attraverso gli occhi di personale esperto.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus (www.donneperlasicurezzaonlus.it) , in occasione della presentazione del libro “Il bambino rubato dal vento” di Stefania Jade Trucchi, Psicologa e Psicoterapeuta. “I bambini portati via dal vento – ha spiegato Trucchi –  sono tutti coloro che vengono strappati ai genitori senza motivo, tutte le piccole vittime di violenza, compresa quella psicologica, tutte quelle piccole anime che non hanno avuto il sacrosanto diritto all'infanzia”. Nel libro, uno psichiatra si troverà per un caso del destino ad indagare nel profondo di un ragazzo di nome Tommaso e da lì scoprirà quanto la sofferenza di un'infanzia violata sappia generare violenza in età adulta. L’autrice, descrive così la propria opera: “Un romanzo sullo stalking, non tanto e non solo per far conoscere meglio questo fenomeno nuovo che si aggiunge al lungo elenco dei vari tipi di violenza che affliggono l’intera società, ma soprattutto per sensibilizzare le persone sugli effetti che la violenza in generale genera nei bambini e nei figli qualora fossero strumentalizzati o dovessero assistere ad atti violenti. Dobbiamo essere consapevoli che questi bambini saranno i futuri uomini e donne del nostro domani e che dovranno avere diritto di crescere in modo sano e non traumatico. La violenza purtroppo genera violenza ed è dovere di tutti noi rompere questo circolo perverso e vizioso”. A moderare il convegno Rita Speranza, l’introduzione è stata a cura di Barbara Cerusico Presidente Associazione Donne per la Sicurezza Onlus.

Dopo i saluti del Vice Segretario Nazionale Osaap Ispettore Giuseppe Proietti Consalvi ha parlato Marisa Nicolini la quale ha snocciolato lo stalking attraverso il profilo delle collusioni pericolose approfondendone gli aspetti psicologici e psicopatologici della vittima e del persecutore.

E’ arrivata poi l’interessante relazione del generale Luciano Garofano, ospite fisso del programma Mediaset “Quarto Grado” in quale ha saputo ritrarre i punti più salienti del piccolo passo che porta dallo stalking all'omicidio, arricchendo il suo intervento con diapositive e dati statistici inerenti l’attività investigativa. Garofano ha chiarito un concetto importante che ha con piacere condiviso anche il direttore de L’osservatore laziale, che è l’esigenza di formazione e di figure esperte in un ambito lasciato molte volte all’improvvisazione, naturalmente con tutto il rispetto per coloro che svolgono le indagini e sono impegnati in prima linea nella risoluzione di casi di omicidio e violenza.

L’avvocato Andrea Falcetta  ha poi curato gli aspetti legislativi e le normative in atto che regolano il fenomeno stalking. La vittima di stalking, ha sottolineato Falcetta, può e dovrebbe affidarsi ad un legale che s’intende della materia, per accelerare la procedura burocratica che rupta attorno al fenomeno. Ad esempio per velocizzare l’allontanamento dalla casa coniugale del marito o della moglie violenta. Insomma il convegno di ieri al museo di criminologia si è rivelato utile, serio e soprattutto “responsabile”.

 




UN’ITALIA SENZA CRISI

Chiara Rai

Mentre la politica si scorna, s’incontra e scontra senza proporre nulla di concreto la mente viaggia verso l’Italia di cui si vorrebbe parlare nel futuro. Un’Italia risollevata dalla crisi grazie ad una semplice ricetta prodotta con investimenti mirati alla ricerca, alla formazione e allo sviluppo e alla salvaguardia dell’Ambiente. Sembrano parole aliene per noi, una dimensione extraterrestre eppure altri Paesi hanno già dato il buon esempio in tal senso.

Grazie ad una politica di investimenti nei settori di ricerca, formazione e istruzione arricchita da un programma per facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, grazie alla riduzione dell’imposta del reddito e la rivisitazione, razionalizzazione e laddove necessario potenziamento dell’offerta sanitaria e grazie soprattutto ad una enorme offerta culturale, l’Italia volerebbe ai primi posti in Europa come produttori di benessere e di una politica economica mirata e brillante. Basterebbe drasticamente tagliare i costi della politica e tutti benefit che si sono talmente moltiplicati da soffocarci come sanguisughe. Togliendo la scorta e l’auto blu a Prodi, i festini a Fiorito, le case a Scajola e a Ceppalopoli, quanti posti di lavoro nella formazione, ricerca, cultura avremmo rimediato? Caserme dismesse, palazzi, beni dello Stato in abbandono con all’interno macchinari nuovi di zecca: quanti posti di lavoro riusciremmo a creare? Il problema è che si è rinunciato a ciò che misura la nostra civiltà. La cultura, a mio parere, misura la nostra civiltà e noi siamo riusciti quasi ad ucciderla.

Abbiamo un patrimonio culturale, archeologico e naturalistico che tutto il mondo ci invidia e non riusciamo a comprendere che basterebbe utilizzarlo come volano, basterebbe tornare all’opera, a teatro, valorizzare le scuole e restituire la dignità agli insegnanti. Sì perché oltre alla rumorosissima ed evidente crisi economica stiamo vivendo una silente e assassina crisi dell’istruzione. La democrazia per essere tale deve cibarsi d’istruzione e di cultura umanistica. E infine “last but not least”, bisognerebbe, almeno in questo frangente cogliere la crisi come l’opportunità di tornare alle radici per un “ritorno all’etica dei consumi”, così come scritto sullo studio del Cermes dell’università Bocconi il quale suggerisce una perfetta ricetta: mettersi nelle sapienti mani di una donna.

Ecco, forse una donna al Colle in questo momento sarebbe risolutiva come, nella Chiesa ad esempio, lo è stato Papa Francesco che ha portato quella giusta dose di umiltà, semplicità e reale comprensione della condizione di povertà che chiede il popolo sia esso credente o no. Sarebbe un passo avanti ad esempio iniziare dalle piccole cose, dai piccoli cambiamenti per arrivare ai grandi. Ci si può appassionare alla pratica del bookcrossing: si scambiano libri, si fa circolare la cultura. Negli Stati Uniti, migliaia di persone attraverso internet condividono, scambiano, rimettono in circolo beni e competenze. Si chiama Consumo collaborativo, a chiamarlo così sono stati Rachel Botsman e Roo Rogers nel loro libro. What’s mine is yours e, secondo il Times, è una delle dieci idee che cambierà il mondo. Questo poteva essere una modalità anticrisi che avrebbe potuto adottare il buon Grillo amante del web e dell’”estero”, la stampa estera. Così, proprio leggendo i giornali d’oltreoceano avrebbe potuto carpire, riprodurre e proporre agli italiani. La mente ha viaggiato verso un’Italia che può essere costruita solo se venissero messi da parte gli interessi personali in favore del vero, reale “bene del Paese”.    




ROMA STALKING: TUTTO PRONTO PER L'IMPORTANTE CONVEGNO SULLA VIOLENZA "FIORI RUBATI DAL VENTO"

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Redazione

Roma – Lo Stalking e i suoi fenomeni: tutto concentrato in un solo giorno. Si presenta davvero interessante l’evento organizzato dall’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus (www.donneperlasicurezzaonlus.it) il prossimo venerdì 19 Aprile dalle ore  16.00 alle ore 20.00, in via del Gonfalone 29 presso il museo criminologico di Roma, in occasione della presentazione del libro “Il bambino rubato dal vento” di Stefania Jade Trucchi. I bambini portati via dal vento sono tutti coloro che vengono strappati ai genitori senza motivo, tutte le piccole vittime di violenza, compresa quella psicologica, tutte quelle piccole anime che non hanno avutoil sacrosanto diritto all'infanzia. Uno psichiatra si troverà per un caso del destino ad indagare nel profondo di un ragazzo di nome Tommaso e da lì scoprirà quanto la sofferenza di un'infanzia violata sappia generare violenza in età adulta.

L’autrice, descrive così la propria opera: “Un romanzo sullo stalking, non tanto e non solo per far conoscere meglio questo fenomeno nuovo che si aggiunge al lungo elenco dei vari tipi di violenza che affliggono l’intera società, ma soprattutto per sensibilizzare le persone sugli effetti che la Violenza in generale genera nei bambini e nei figli qualora fossero strumentalizzati o dovessero assistere ad atti violenti. Dobbiamo essere consapevoli che questi bambini saranno i futuri uomini e donne del nostro domani e che dovranno avere diritto di crescere in modo sano e non traumatico. La violenza purtroppo genera violenza ed è dovere di tutti noi rompere questo circolo perverso e vizioso”.

Inoltre il Vice Presidente dell'associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Roberta Sibaud ha invitato come relatore al convegno il nostro direttore Chiara Rai.

 

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO “FIORI RUBATI DAL VENTO”

Modera il convegno la Dott.ssa Rita Speranza

ORE 16.30 Barbara Cerusico Presidente Associazione Donne per la Sicurezza Onlus

ORE 16.45 Saluti del Vice Segretario Nazionale Osaap Ispettore Giuseppe Proietti Consalvi

ORE 17.00 Dott.ssa Marisa Nicolini – Collusioni pericolose: aspetti psicologici e psicopatologici della vittima e del persecutore

ORE 17.15 Gen. Luciano Garofano – Dallo stalking all'omicidio, dati statistici ed attività investigativa

ORE 17.30 Avv. Andrea Falcetta – Aspetti legislativi e Normative in atto

ORE 18.00 Chiara Rai Giornalista e Direttore del quotidiano “L'Osservatore Laziale” – Violenze, stalking e psicosi: il filtro giornalistico

 

ORE 18.15 BREAK

ORE 18.30 La scrittrice Stefania Jade Trucchi del libro “Il bambino rubato dal vento”

La Dott.ssa Anna De Sanctis Segretario Nazionale dell’Associazione Donne per la Sicurezza onlus leggerà e commenterà brani del libro.

 

VISITA GUIDATA MUSEO CRIMINOLOGICO ALLE ORE 15.00 PRIMA DEL CONVEGNO

Chi vorrà, alle ore 15.00 prima dell'inizio del convegno potrà visitare gratuitamente il MUSEO CRIMINOLOGICO, previa conferma delle persone e dei nominativi. (solo per la visita guidata al Museo, per il Convegno non è richiesta conferma).

L'esposizione, tra i tanti interessanti reperti in mostra, di antichi strumenti di punizione e di esecuzione capitale, testimonia la crudeltà dei sistemi punitivi del passato, contrapposti alle finalità della pena sancite dalla Costituzione, principi su cui si fonda l'Ordinamento penitenziario vigente.

Questo soltanto un aspetto che concorre a delineare il suggestivo percorso che si snoda nelle sale del Museo Criminologico, che offre spunti di riflessione per chi voglia approfondire temi che riguardano ambiti meno noti della nostra storia.

La storia del carcere e della giustizia può essere narrata anche attraverso il recupero della memoria che risiede nei luoghi, negli oggetti, nei documenti fotografici e d'archivio, attività in grado di fornire alle nuove generazioni gli strumenti interpretativi di una realtà in gran parte sconosciuta.




AGRICOLTURA PIT E FONDI EUROPEI A RICHIO: IL NEO ASSESSORE REGIONALE RICCI RISPONDE

Chiara Rai

Viterbo – Sembra non tirarsi indietro il neo assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Sonia Ricci la quale venuta a conoscenza dell’appello lanciato su L'osservatore laziale da parte delle Associazioni temporanee di scopo delle progettazioni integrate territoriali (PIT) "Alta Tuscia" e "Dalla Maremma Laziale ai Cimini" rivolto a Ricci e al Governatore Zingaretti al fine di non perdere i finanziamenti europei e di dare risposte certe sui Pit.

Le associazioni viterbesi  sostanzialmente evidenziano due criticità importanti: Dopo quattro anni dal momento in cui si è formato il PIT e dopo tre anni dalla consegna della documentazione chiedono che vengano informati una volta per tutte i proponenti sull’iter di valutazione delle loro richieste, qualsiasi sia l'esito. Oggi l'Agricoltura ha poche soluzioni di sostentamento, ma quando anche queste poche diventano incerte, allora si rischia un default irreversibile. Inoltre, la seconda criticità, è che si rischiano di perdere sia i Fondi europei stanziati nel PSR Lazio che sono ormai giunti a fine della programmazione 2007-2013, che i fondi che l’EU dovrebbe nuovamente stanziare per il 2014-2020 in favore dell’Italia e del Lazio.

Dunque le associazioni cercano i responsabili della perdita di tali finanziamenti e il loro appello, tengono a precisare, è a tempo determinato: sette giorni dalla ricezione della missiva e poi andranno in Procura. L’assessore regionale all’Agricoltura conosce bene le criticità tanto che asserisce di essere già al lavoro per tentare di risolverle: “E’ una operazione delicata – dice Ricci – ci sono delle strettoie sul bando e tutto ciò ci impone, per quanto di nostra competenza, di snellire le procedure al fine di recuperare tutti i fondi e finanziare i Comuni. Prima di pronunciarmi devo incontrare domani (giovedì 10 Aprile) il dirigente per avere la certezza tecnico amministrativa che mi permetterà di dare risposte certe al riguardo. Sono comunque abbastanza fiduciosa rispetto l’esito della annosa questione”.

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"CIVITANOVA" DOCET

Chiara Rai

Una ventata di 40 miliardi per le imprese, fossero stati erogati un anno fa a Civitanova come in tutta Italia forse ci sarebbero stati meno suicidi per mancanza di possibilità di sostentamento.

La dignità di quella coppia che si è tolta la vita e ha chiesto anche perdono non potrà mai essere compresa e fatta propria da coloro che con i soldi pubblici, i nostri soldi, hanno bivaccato con ostriche e champagne, hanno comprato appartamenti per poi dire “non so’ nulla, me l’hanno regalato”, hanno speculato sulle disgrazie altrui aprendo voragini ambientali che hanno coltivato il cancro che ha ucciso e uccide tanta gente vittima dell’altrui speculazione.

L’ultima beffa per chi ci ha creduto, è stata dare fiducia ad un ex comico che adesso grida all’inciucio tra partiti ma non ha sfornato nessuna, dico nessuna soluzione per far uscire gli italiani da questo vicolo cieco. 

L'approvazione del decreto legge sui debiti della pubblica amministrazione, doveva arrivare dopo tutte le lacrime e il sangue versati dalle vittime della crisi: adesso gli amministratori locali e l'associazionismo bancario e delle imprese, tireranno un sospiro di sollievo.

Finalmente Franceschini ha aperto ad un governo di transizione col Pdl, adesso però chi pagherà tutto il tempo perduto da Bersani?

Non era il momento di puntare i piedi mentre a “Civitanova” c’è chi moriva di stenti. Il Cavaliere che di colpe ne ha da vendere, improvvisamente colpito da un alto senso di responsabilità che in tempi di crisi tocca digerire per intero, ha detto che ha pronti ben otto disegni di legge da presentare in Parlamento: l’abrogazione dell’Imu sulla prima casa, la revisione dei poteri di Equitalia, il riconoscimento alle imprese – per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di giovani, disoccupati e cassintegrati – di una detrazione sotto forma di credito d’imposta – per i primi 5 anni dei contributi relativi ai lavoratori assunti, (oltre all’esenzione, per questi ultimi, dall’Irpef sul salario percepito), la semplificazione burocratica, l'abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, la riforma del sistema fiscale, l'elezione diretta del Presidente della Repubblica e infine la riforma della giustizia.

Forza allora, non si perda altro tempo e poi si ricomincerà a giocare alla destra e alla sinistra e risorgeranno mummie che adesso si stanno silenziosamente avvolgendo le bende, ma ci si augura con un piatto in tavola più sobrio e dignitoso per tutti.




MENTRE BERSANI "GIOCA A MELINA" RENZI GLI SUGGERISCE LA RICETTA ANTIUMILIAZIONE

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Chiara Rai

L’avevamo detto e continuiamo a dirlo, al Pd serve Renzi che piaccia o no, che sia considerato filo berlusconiano (voce messa in giro ad hoc) o no.

Renzi ha le idee chiare mentre Bersani ha elemosinato senza vergogna consensi dai Cinque Stelle che gli hanno dato picche e continuano ad umiliarlo.

Berlusconi ha preso 10 milioni di voti e Renzi ritiene, in questa fase così delicata per il Paese, che bisogna trattarlo non da “impresentabile” come ha decretato la buona Annunziata ma da interlocutore per mettere a punto le riforme necessarie e tornare al voto. Renzi dice: “in sei mesi una nuova legge elettorale, trasformare il Senato in una camera delle autonomie con rappresentanti di Regioni e Comuni, abolire le province e il finanziamento pubblico ai partiti, sburocratizzare la pubblica amministrazione e fare un “piano per il lavoro” senza stare a fare i funamboli su doppi binari fumosi e inconcludenti aspettando che il nuovo uomo del Colle gli riaffidi le flebili redini. Caro Pierluigi il “bischeraccio” ti ha fatto la lezioncina anche se in realtà, di facciata, non vorrebbe fartela. Ma come è possibile che pur essendo stato investito dell’incarico “perlustrativo” da Napolitano sei riuscito a portare un pugno di mosche e una ripresa streaming con Crimi & Co che ti hanno guardato come un Ufo, ridicolizzandoti via web?

Bersani sarebbe meglio tu ti dimettessi per come hai gestito il tuo essere arrivato primo senza aver vinto. Il ghepardo non solo ti ha scuoiato ma anche reso ridicolo ed ha acquistato la credibilità perduta. E non credo che se ci fosse stato Renzi al tuo posto il Cavaliere avrebbe fatto questa strage di consensi guadagnando circa due punti percentuali in pochi giorni, dopo il tuo show. Il quadro è molto chiaro gli pseudo tecnici hanno le ore contate, Bersani ha fallito e i Cinque Stelle stanno sgocciolando consensi da tutte le parti, basta vedere i Comuni che amministrano, dove i governanti grillini vanno sì in giro coi mezzi pubblici ma hanno comunque dovuto pescare nelle tasche dei cittadini per fare cassa. Altro che microcredito, nulla è cambiato ed è inutile che Mister Grillo continui a denigrare la stampa che non si prostra ai suoi piedi.Renzi premier, il prima possibile.

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QUELL’ORDINARIA FOLLIA CHE PLACHERÀ GLI ANIMI

Chiara Rai

Ci aspettavamo le dimissioni? Non sono arrivate. Un nuovo governo? Non è arrivato. E’ arrivata una legislatura parlamentare col rinforzino di due gruppi di saggi e l’ombra del professor Monti che dovrebbe essere garanzia di continuità del Governo, dimissionario sì ma non sfiduciato dal Parlamento.

Un tentativo Pd – Pdl? Non è arrivato neppure questo. Napolitano si è pronunciato: farà il presidente della Repubblica fino all’ultimo giorno e cercherà di spianare la strada al nuovo uomo del Colle che raccoglierà i frutti da lui seminati con ponderatezza, senza improvvisazioni ne alzate di testa. Quello che succederà è che si insedieranno due gruppi di studio, mentre Monti continuerà a far marciare il suo Governo ponendo in essere, ce lo auguriamo tutti ma visti i precedenti la speranza è poca, i provvedimenti necessari a partire dallo sblocco dei debiti della Pubblica amministrazione.

Insomma un’ordinaria amministrazione, una ordinaria follia che ha lasciato tutti soddisfatti senza vincitori ne vinti, a parte i Cinque stelle che credono che Napolitano abbia seguito le loro direttive. Ci sarà una sorta di Governo del Parlamento che sarà responsabile di tutte le riforme che dovranno essere approvate o meno.

Nel gruppo che si occuperà della parte istituzionale figurano l'ex presidente della Corte costituzionale Valerio Onida, il capogruppo di Scelta civica al Senato Mario Mauro, il senatore del Pdl Gaetano Quagliariello, l'ex presidente della Camera Luciano Violante. Nel gruppo di saggi impegnato su temi economico-sociali ed europei ci sono il presidente dell'Istat Enrico Giovannini; il presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato Giovanni Pitruzzella; Salvatore Rossi, componente del Direttorio di Bankitalia; i presidenti della commissione speciale di Camera e Senato, il leghista Giancarlo Giorgetti e l'esponente del Pd Filippo Bubbico e il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi.

Insomma, proprio questa anomalia placherà gli animi e porterà il famoso Titanic in porto, al sicuro dall’ansia Cipro che in queste ore pare avere preso il largo. Napolitano ha pensato a smussare l’iceberg, a calmare le borse, a non far ingrassare lo spread a regalare agli italiani una calma Pasqualina dove per il momento i politici ringraziano mentre affilano gli artigli pronti per rivendicare la loro fetta di torta. E’ volata una colomba in Quirinale, adesso la palla passa ai saggi che dovranno smussare parecchi angoli. Sono lì a posta. Intanto possiamo gustarci la lieta novella giunta dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble alla Bild: Cipro è un caso unico e non un modello per eventuali nuovi salvataggi. I conti dell'eurozona sono “al sicuro”. E per Monti altre sorprese?

La questione Marò brucerà ancora: il governo indiano è intenzionato a chiedere ulteriori indagini sulla vicenda all'Agenzia nazionale di investigazione (Nia), l'organismo creato dopo l'attentato terroristico del 2008 nella capitale Mumbai del 2008. Il 2 aprile c’è l’udienza in cui il presidente Altamas Kabir è chiamato a prendere atto del regolare ritorno di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e rimuovere l'ordinanza di limitazione dei movimenti dell'ambasciatore Daniele Mancini. Che la buona sorte assista i saggi.
 




"TROIE" IN PARLAMENTO

Chiara Rai

Ci mancavano le “troie” in Parlamento, adesso siamo veramente a posto. Gli ex comici diventano leader politici e i cantautori sproloquiano a Bruxelles anziché pubblicizzare le nostre qualità, il made in Italy.

Guai a colpire l’Europarlamento, dopo il mea culpa, in Europa lo sanno tutti ormai che l’assessore e cantautore Franco Battiato si riferiva all’Italia quando nel rispondere ad una domanda sugli emigrati italiani, inattesa, pronuncia la frase: "Farebbero qualsiasi cosa queste troie che si trovano così in giro nel Parlamento.

E' inaccettabile. Dovrebbero aprire un casino e farlo pubblico”. Eh sì proprio così Battiato parla di puttane in Parlamento, in evidente spregio alle donne ovviamente, e poi ritorna sui suoi passi asserendo che si riferiva al passato del “parlamento Italiano deviato” caratterizzato da una “logica di mercimonio offensiva della dignità delle donne”, lui, Battiato ha stima dell’attuale Parlamento. 

Nel Codice di Famiglia del 1865 le donne non avevano il diritto di esercitare la tutela sui figli legittimi, né tanto meno quello ad essere ammesse ai pubblici uffici. Sul versante dei diritti civili e politici, erano nate l’Associazione nazionale per la donna a Roma nel 1897, l’Unione femminile nazionale a Milano nel 1899 e nel 1903 il Consiglio nazionale delle donne italiane, aderente al Consiglio internazionale femminile. Sul fronte dell’istruzione, venne permesso soltanto nel 1874 l’accesso delle donne ai licei e alle università. Nel 1903 venne convocato il primo Consiglio nazionale delle donne italiane, articolato in vari settori sui diritti sociali, economici, civili e politici. Poi nacquero come funghi le associazioni. Intanto nel 1906 la studiosa di pedagogia Maria Montessori si appellò alle donne italiane attraverso le pagine de "La Vita" affinché si iscrivessero alle liste elettorali. Nel 1919, venne abolita l’autorizzazione maritale, dando così alla donne almeno l’emancipazione giuridica. Il 6 settembre del 1919 la Camera approvò la legge sul suffragio femminile, con 174 voti favorevoli e 55 contrari. Il 1 febbraio del 1945, su proposta di Togliatti e De Gasperi venne infine concesso il voto alle donne. All’inizio del 1970, nell’ambito di una seminario organizzato dal Partito Radicale, nasce il Movimento di liberazione della donna (MDL), il quale, contrariamente ai suoi omologhi all’estero, ammette fra i suoi aderenti anche uomini. nel 1975 era stato infine riformato il diritto di famiglia, garantendo la parità legale fra i coniugi e la possibilità della comunione dei beni. Le donne hanno lottato per i loro diritti mentre agli uomini non è mai stato difficile entrare in Parlamento, votare, accudire la famiglia a proprio modo e piacere e decidere, comandare. Le donne hanno sofferto per ottenere la propria dignità, si sono liberate della schiavitù degli uomini ma oggi, purtroppo ne sono ancora vittime. Oggi purtroppo sono vittime di angherie, stupri, soprusi, violenze fisiche e psicologiche. Oggi sono ancora sulla bocca di persone senza riguardo. Oggi le donne muoiono, ogni giorno. Le donne, noi donne, non abbiamo paura ma pretendiamo che oggi il mondo s’indigni di fronte a simili comportamenti. Quante donne hanno fatto la fine del senatore Lusi? Quante donne hanno disonorato, rubato, diffamato il paese? Le opinioni sono lecite ma offendere l’universo femminile tanto per essere radical chic e riempirsi la bocca con vergognosi maschilismi, oltre che demodé è degno di essere condannato.