VERTICE ITALIA-FRANCIA: "RAFFORZARE TRITON E PACE IN LIBIA"

di Maurizio Costa

Parigi – L'Italia e la Francia si incontrano e trovano molti obiettivi comuni. Matteo Renzi e il presidente francese, Francois Hollande, si sono riuniti all'Eliseo per un vertice sui temi fondamentali che hanno caratterizzato i due paesi e l'Europa negli ultimi mesi.

Il primo obiettivo è la pace in Libia, che, secondo il premier Renzi, non deve essere portata con una missione di pace ma cercando di avvicinare le fazioni del Nord Africa: "Il vertice di oggi con la Francia ha mostrato che la Libia è una priorità per tutta l’Europa – ha detto l'ex sindaco di Firenze -. La pace in Libia la possono fare solo i libici, non possiamo farla noi per loro, sono solo le tribù che possono trovare un accordo. Ma è molto importante affermare che la Libia è una priorità per tutta l’Europa e che non potremo consentire alla comunità internazionale di girare la testa dall’altra parte: bisogna mettere pressione alle tribù e alle forze politiche dell’area". Il problema dell'ex paese di Gheddafi non è secondario: "Il Mediterraneo non può essere un cimitero e non può essere una periferia del nostro continente. Il Mediterraneo è il cuore del continente" ha concluso Renzi.

I due leader hanno firmato anche un accordo per la Tav Torino-Lione per cercare di accelerare i lavori: "Oggi non c'è più nessun freno, nessun ostacolo" ha affermato Hollande. In un comunicato congiunto si legge che "Italia e Francia esprimono la propria soddisfazione per i progressi decisivi compiuti a favore del progetto Torino-Lione in occasione del Vertice di Parigi questo costituisce una tappa fondamentale per la realizzazione del tunnel binazionale".

Renzi risponde anche a Maurizio Landini, leader della Fiom, che ha accusato il premier di non essere stato eletto dal popolo: "L'Italia è una Repubblica parlamentare" ha detto il premier.

Durante il vertice ci sono state parole anche sulla situazione greca e sul progetto economico europeo: "La politica economica dell'europa ha cambiato direzione, ha cambiato verso: è un grande risultato per il quale esprimo gratitudine a Francois Hollande – ha dichiarato Renzi -. Nella Ue la parola crescita è entrata nel vocabolario, non è più una parolaccia ma un obiettivo chiave".




ITALIA CARNE REFRIGERATA ARGENTINA: E' ALLARME BATTERIO KILLER

Redazione

Nuovo allarme alimentare: batterio killer. L'Italia ha attivato, il 2 luglio 2014, il Sistema rapido di allerta europeo (Rasff n°  2014.0908) avvisando le autorità sanitarie  dei diversi Paesi europei sulla presenza di Shiga Toxin Escherichia coli nelle carni e derivati refrigerati, per sospetta contaminazione.Negli anni oramai tutti gli alimenti ne hanno fatto le spese: carne di maiale, di mucca, di pollo, uova e frutta. Oggi l’ennesimo allarme sulla sicurezza alimentare è partito dall'Italia, dilagando in tutta Europa. Al momento l'alimento incriminato è la carne refrigerata proveniente dall'Argentina. A innescare l’emergenza è stato un batterio, l’Escherichia Coli (E-Coli). Normalmente si tratta di un batterio innocuo che si trova nella parte bassa dell’intestino degli animali e dell’uomo, ed è fondamentale per i processi digestivi. Il ceppo argentino, tuttavia, è risultato molto aggressivo per l’organismo per via di una mutazione (il batterio mutato si chiama Shiga toxin-producing Escherichia coli).I sintomi iniziali sono: forti crampi, leggera febbre, talvolta vomito ed episodi di diarrea, con possibili tracce di sangue. Tuttavia, se non intervengono complicazioni, la malattia ha un esito favorevole e si risolve, mediamente, in 8 giorni. Le complicanze sono rappresentate dalla cosiddetta Sindrome Emoltica-Uremica (Seu), una patologia che causa insufficienza renale e anemia. La Seu colpisce soprattutto i bambini, gli anziani e in generale le persone malate e debilitate. Un’altra complicazione dell’infezione è la Porpora Trombotica Trombocitopenica (Ttp), una forma di Seu accompagnata da febbre e sintomi neurologici, osservata più frequentemente negli adulti che nei bambini. La terapia di cura consiste nell’immediata reintegrazione dei liquidi e dei sali persi. L’uso degli antibiotici, invece, è spesso controindicato, perché può promuovere il rilascio di ulteriori tossine da parte del batterio e quindi peggiorare il decorso clinico.Negli ultimi anni sono numerosi i casi di infezione umana legati al consumo di contaminati da microrganismi patogeni.Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda massima allerta e di rispettare le basilari norme igieniche. Anche nel caso sospetto della carne in questione, si sottolinea che se questa carne viene cotta bene, almeno quattro minuti a 70°C si può consumare anche in presenza, eventualmente, del batterio, che viene inibito dalla temperatura. In Italia, al momento, non si registra alcun caso.




IL DEBITO INDEBITO

di Maurizio Costa

L'Europa chiede e l'Italia risponde, ma questa volta con riserva. Il Consiglio europeo ha adottato la nuova agenda quinquennale che indirizzerà le politiche economiche e le sanzioni dei vari Paesi europei. Matteo Renzi, stufo di ricevere solamente raccomandazioni, si è imposto e ha inserito in questo documento una clausola: il rigore che impone l'Europa, per quel che riguarda il debito pubblico e il Pil, sarà più modesto se si promettono riforme che aumentino il Prodotto interno lordo o che diminuiscano il debito. Ricatto? No, solamente un allentamento per favorire la crescita. In Italia il debito è il 135% del Pil (il tetto medio europeo è al 60%) e il governo vuole rinviare il pareggio di bilancio al 2016; un comportamento che non sta bene all'Europa dei "precisi". La Germania, per esempio, ha un rapporto deficit/Pil allo 0,0% e non lesina sulle lezioni da impartire all'Italia. Il nostro debito pubblico ha raggiunto quota 2.100 miliardi solamente perché l'Italia non riesce a pareggiare le entrate con le uscite ed è costretta ad emettere obbligazioni che non vengono coperte. In questi casi il rigore non serve, bisogna dare più aria all'economia e non imbrigliarla in una cella. Il documento quinquennale sarà la svolta decisiva per allentare il rigore europeo?




L’ ITALIA… TERRA DI CONQUISTE…

di Mario Torosantucci

Questa notte, ho fatto un sogno tremendo. Un incubo durato a lungo, così tanto, da sembrare interminabile. Quando poi, mi sono svegliato all’ improvviso, sudatissimo, tremavo come una foglia schiaffeggiata da un vento fortissimo. C’ è voluto molto tempo per riprendermi, comunque sono rimasto scosso tutta la giornata, causa lo shock subito. Io, fanatico della mia Italia, ed orgoglioso di tutte le conquiste fatte negli anni, mi sono ritrovato a vivere questa incresciosa esperienza, mio malgrado, all’ interno di un film dell’ horror. La mia amata patria, l’ho vista a ritroso nel tempo, bella, semplice, a dire il vero, anche allora, la disonestà c’ era, ma veniva celata bene. Imperava l’ amicizia, rovina dell’ essere umano, la solidarietà che non fa decollare un popolo verso il futuro, la fratellanza che è sintomo di debolezza e ghettizzazione, l’ amore verso la famiglia, che frena la mentalità vincente, proiettata nella vastità del mondo, e poi uno dei mali peggiori, quello di conoscersi quasi tutti. Tremendo! essere immersi in una società completamente italiana, dove si parla soltanto la nostra lingua, malgrado i molteplici dialetti, dove le grandi società del bene comune, vengono gestite dagli apparati statali, garantendo la sicurezza del lavoro e inculcando nelle nostre menti, l’ importanza di possedere una casa e rimanere sempre nello stesso posto. Nel sogno, ero spaesato, incredulo, impaurito e mi chiedevo: ma nessuno capisce, che bisogna aprirsi, far invadere la nostra terra da tutto il mondo, soccorrere i barconi degli immigrati, possibilmente andandoli a prelevare, direttamente dalle coste africane, dare spazio ad altre religioni, a volte magari un pò violente, pazienza, condividere i nostri tesori artistici con tutti, bivaccandoci dentro se uno non possiede la propria casa, usarli magari, ma soltanto per bisogno, come discariche ? Nel vedere quello scempio della vecchia Italia nel sonno, ero letteralmente atterrito. Per fortuna, malgrado l’ alto grado di eccitazione, svegliandomi, e riformattando il cervello, pian piano ho potuto cominciare a riprendermi, e tornare di nuovo in possesso del mio intelletto e di me stesso. Dopo lo spavento che una persona prova, c’ è quel momento di rilassamento in cui si fa mente locale e si ritorna con i piedi per terra. Ti si apre una finestra, anzi un finestrone, perché l’Italia d’oggi è tutt’ altra cosa. Oggi è tutto meraviglioso. L' Italia è all' avanguardia in Europa, arrivano da ogni parte del mondo alla terra promessa, dove la libertà è assoluta, dove ognuno vuole e può imporre la propria cultura, che importa se si è in contrasto con quella degli altri. Certo, bisogna essere furbi nel cercare di arrivare alle proprie mete, trovando le strade più adatte, ma l' importante è centrare i propri obiettivi. Peggio per quelle famiglie tradizionali, ancorate ancora alla meritocrazia e all' onestà, che non hanno la minima fantasia. E' fantastico anche un altro aspetto molto importante. L' accoglienza è totale, senza discriminazione. Troviamo tutti i ceti sociali, dai più poveri fino ai ricchissimi, che possono permettersi di fare shopping con le svendite delle nostre ricchezze naturali. Questo è vero altruismo dei compratori stranieri. Vengono a darci una mano concretamente, consapevoli che la nostra fantasia è effimera, quindi, via libera alle privatizzazioni e vendite. Riflettendo bene, però, mi viene un dubbio e mi chiedo : perchè, malgrado le intelligenze italiane, sopportate da importanti e costosissime consulenze esterne, le cose dello stato, vanno quasi sempre male ed in passivo? Ora potrei capirlo se dirigessi io, negato per gli affari, ma è inspiegabile che menti così colte, con tante lauree, possano sempre fallire nei progetti pubblici. Comunque poi, arriva la salvezza, con l' intervento delle privatizzazioni. Certo, quando si compra una cassetta di frutta in svendita, si fa una cernita, scorporando tutti i prodotti marci, ed è più facile rimettere tutto sul mercato. Poi, se qualcosa marcisce ancora, si risolve tutto buttandola. Questa nostra emancipazione, è talmente articolata, che ci si ritrova in un labirinto, nel quale l' uomo qualunque, non può far altro che girare… girare…girare, senza venirne a capo. Poichè anche io continuo a girare, come si suol dire "a vanvera", sarò costretto a trattare questo argomento in più riprese, come le telenovelas. A presto…




PERUGIA DROGA: LA ROTTA AFRICANA

Redazione

Perugia – Gli investigatori della Squadra mobile di Perugia hanno arrestato 37 persone appartenenti ad un'organizzazione di trafficanti di droga.

Con il coordinamento del Servizio centrale operativo e della Direzione centrale per i servizi antidroga, gli uomini della questura umbra hanno ricostruito organizzazione, basi logistiche e rotte utilizzate dagli spacciatori.

Le basi di partenza per l'Europa erano il Camerun l'Uganda, il Burundi ed il Togo; qui i vertici dell'organizzazione, con base in Nigeria, facevano confluire eroina e cocaina dal Sud America e dall'Asia per poi trasportarla in Italia, Inghilterra, Irlanda e Olanda.

L' importazione avveniva attraverso i corrieri con il sistema degli ovuli: nello stomaco e nell'intestino le staffette trasportavano sacchetti a tenuta stagna

con la droga all'interno.

Gli arresti e le perquisizioni hanno interessato molte città italiane oltre Perugia quali Roma, Milano, Torino, Padova, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Ascoli Piceno, Firenze, Frosinone, Napoli, Caserta.




SICUREZZA NEGLI STADI: L'ITALIA E' UN MODELLO DA IMITARE PER L'ARGENTINA

Redazione

Per consolidare la grande collaborazione che esiste tra l'Italia e l'Argentina, il capo della Polizia Alessandro Pansa, nei giorni scorsi, ha incontrato il suo omologo argentino, Roman Di Santo.

L'Argentina, già da tempo, valida alleata dell'Italia nella lotta alla droga, ha dimostrato molto interesse per la gestione dell'ordine pubblico nelle manifestazioni sportive in Italia e ha manifestato grande attenzione per le recenti disposizioni adottate dalla task force sulla sicurezza negli stadi istituita presso il Dipartimento della pubblica sicurezza.

Nominata dal ministro dell'Interno Angelino Alfano e coordinata dal prefetto Vincenzo Panico, la task force si avvale della partecipazione anche dei vari rappresentanti del mondo dello sport.

Di recente sono stati presentati i risultati dell'attività svolta con le nuove formule mirate al miglioramento dei livelli di sicurezza negli stadi italiani.
Alla riunione, presso la Scuola superiore di Polizia a Roma, ha partecipato anche il capo della Polizia Argentino che ha pienamente condiviso le misure di prevenzione e repressione adottate nel nostro Paese nei confronti del fenomeno dell'hooliganismo.




ITALIA: MAFIA, SPAGHETTI, PIZZA E MANDOLINO….E BASTA CON QUESTO LUOGO COMUNE!

Redazione

Il 65 per cento degli italiani non sopporta il luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l'Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta ma c’è tuttavia una minoranza del 12 per cento che è rassegnata e lo considera normale, visto che l'abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19 per cento che pensa addirittura che faccia parte dell'immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti /Ixe” per ‘Osservatorio sulla criminalità agroalimentare che fotografa l’indignazione per il danno all’immagine e perché si ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali. A preoccupare è invece il fatto che il 67 degli italiani pensa che – sottolinea la Coldiretti – in certe zone d'Italia dove c'e' molta disoccupazione e poverta', la criminalita' organizzata ha saputo creare opportunita' di lavoro. La crisi economica ha anche un impatto negativo sulla solidarietà, con un crescente numero di persone che non riesce piu’ a permettersela come dimostra il fatto che – precisa la Coldiretti – la maggioranza del 58 per cento degli italiani che non sarebbe disposto a pagare il 20 per cento in piu' per un prodotto alimentare ottenuto da terre o aziende confiscate alla mafia. “Bisogna spezzare il circolo vizioso che lega la criminalità alla crisi, con interventi per favorire, soprattutto tra i piu’ giovani, l’inserimento nel mondo del lavoro, e l’impegno delle istituzioni, della scuola e delle organizzazioni di rappresentanza per scongiurare il pericolo che legittime aspirazioni ad avere un’occupazione possano essere sfruttate per alimentare l’illegalità” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

 




L'ITALIA FRANA: PIOVE IL DOPPIO DEL NORMALE

Redazione

In Italia è caduta piu’ del doppio della pioggia (+107%) rispetto alla media del periodo a gennaio con le precipitazioni violente ed intese della prima decade del mese di febbraio che hanno peggiorato la situazione. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti, sulla base dei dati Ucea, che lancia l’allarme per i terreni saturi di acqua con il rischio frane in un Paese dove l’82% dei comuni ha parte del territorio a rischio idrogeologico. Nel mese di gennaio – sottolinea la Coldiretti – è caduta il triplo di pioggia in piu’ rispetto alla media al nord (+200%), piu’ del doppio al Centro (+119 per cento) con picchi del 168% in Toscana e il 12 % in piu’ anche nel Mezzogiorno. Siamo di fronte – sostiene la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Servono le opere infrastrutturali per la raccolta e la regimazione delle acque, ma a questa situazione – conclude la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato che ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.

 




ITALIA – STATI UNITI: FIUMI DI DROGA

Redazione

Un legame a doppio filo univa da anni la famiglia mafiose dei Gambino di New York, negli Stati Uniti, e la 'Nrangheta calabrese, in particolare le famiglie degli Ursino e dei Simonetta, di Gioiosa Jonica.

Grazie all'esito positivo di una vasta operazione denominata "New bridge", fatta di intercettazioni telefoniche, ambientali e dall'attività di agenti sotto copertura, questa mattina sono stati spezzati i rapporti tra la criminalità organizzata italiana e d'oltreoceano.

I 26 arresti sono stati eseguiti contemporaneamente, in diverse città italiane dagli uomini del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, mentre negli negli Stati Uniti sono stati sono entrati in azione gli uomini dell'Fbi. Altre 18 persone sono invece indagate in stato di libertà.ù

L'indagine è frutto di un lavoro avviato nel 2012 dallo Sco nell'ambito del protocollo d'intesa denominato "Progetto Pantheon", siglato fra Italia e Stati Uniti con lo scopo di contrastare la criminalità organizzata transnazionale.

Le accuse, ipotizzate a vario titolo nei confronti degli indagati, vanno dall'associazione per delinquere di tipo mafioso all'associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, dallo spaccio al riciclaggio e altri reati.

L'indagine ha svelato il tentativo delle 'ndrine di far giungere in Italia un imponente quantitativo di cocaina proveniente dai potenti cartelli narcos del Centro America, con basi logistiche nel Sud (Guyana) e in Italia, a Gioia Tauro.

Anche dall'Italia si preparavano spedizioni di eroina per gli Stati Uniti; fonti di approvigionamento sono state individuate ad Africo, in provincia di Reggio Calabria, in particolare presso un esponente della famiglia Morabito detto "U scassaporte".

La cocaina, invece, arrivava dall'America in forma liquida all'interno di barattoli di frutta confezionata da una società guyanese, a cui lo scorso novembre era stato sequestrato un carico di oltre 70 chili.

Per l'attività internazionale, la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, titolare delle indagini, si è avvalsa dell'attività della Direzione centrale per i servizi antidroga e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip).

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, si è complimentato con il capo della Polizia, Alessandro Pansa, per la brillante operazione antimafia.

"Un'attività svolta congiuntamente dalla nostra Polizia di Stato e dall'Fbi – ha detto il ministro Alfano – che conferma l'impegno e la qualità dei risultati raggiunti nell'azione di contrasto alle più pericolose forme di associazioni criminali di stampo mafioso".




ITALIA – SPAGNA, TRAFFICO DI STUPEFACENTI: 4 ARRESTI DI CUI DUE DI LIVORNO, UNO DI APRILIA E L'ALTRO DI RAVENNA

Redazione

Quattro arresti della Squadra mobile di Livorno, con la collaborazione di quelle di Ravenna, Latina e Roma in una operazione antidroga che ha portato alla luce un traffico di stupefacenti tra la Spagna e l'Italia.

Tre persone sono finite in carcere e una ai domiciliari. Gli arrestati, due di Livorno, uno di Aprilia (Latina) e uno di Ravenna, sono accusati di importazione, detenzione e spaccio di hashish e marijuana.

Gli agenti hanno anche effettuato delle perquisizioni sia locali che personali e hanno sequestrato 61 chili di hashish e 11 di marijuana.

Le indagini, iniziate a metà del 2013, hanno mostrato l'attività criminale degli indagati, che facevano venire dalla Spagna importanti quantità di droga dalla Spagna – tra i 50 e i 100 chili di hashish e altrettanti di marijuana a carico – per poi smerciarla a Livorno e Ravenna. I viaggi avvenivano tutti via terra. Per trasportare la droga ed evitare i controlli durante il viaggio dalla penisola iberica i criminali usavano un'auto in cui era stato realizzato un
doppiofondo.

Lo stupefacente, una volta in Italia, veniva trattato, per lo spaccio al consumo, al prezzo medio (a seconda della quantità) di 10-20 euro al grammo di hashish; 20-30 euro al grammo per la marijuana.




A.A.A. GLI ITALIANI CERCANO DIRITTI E GARANZIE DALL'EUROPA

di Cinzia Marchegiani

Questa è la foto dell’aggressione dei poliziotti in borghese che ieri a Roma hanno causato il ricovero di Sandro Biviano presso l’ospedale Santo Spirito, mentre sfilavano nel corteo pacifico. Stavano chiedendo il diritto alle cure compassionevoli con il metodo stamina, mentre il Consiglio dei Ministri doveva valutarne una procedura d’urgenza. Un’immagine ormai diventata virale che viaggia sul web, inutile riportare i commenti degli utenti. E’ esplicita ed eloquente l’istantanea che purtroppo riporta questo paese forse in un’ epoca storica mai esistita. Ma ieri l’Unione Europea ha intimato, tramite il commissario UE Affari Interni, Cecilia Malmostrom pesanti procedure d’infrazione solo in merito alle immagini shock relative alle condizioni in cui versano gli immigrati nel centro di accoglienza di Lampedusa. Incredibile questo rovescio della realtà, la foto in questione è una denuncia tangibile, e altrettanto anche i filmati (già in archivio per eventuali denunce), che raccontano nei dettagli l’aggressione.

Lo Stato Italiano in questo ci appare muto e lontano: non esiste ammonimento, non esiste responsabilità da accertare, ormai in troppi si domandano dov’è l’Europa per i diritti umanitari degli stessi stati membri? Chiedono il rispetto dei diritti sacrosanti soprattutto perché le vittime in quest’episodio sono persone malate e impotenti, c’è rammarico e sdegno poiché chi difendeva senza violenza quest’aggressione, è stato caricato e arrestato sotto gli occhi increduli dei testimoni.

Rabbia, vergogna e nausea sono le emozioni che non si riescono più a placare, questa è la risposta che simbolicamente le rappresenta tutte, di Felice Massaro:

“Manifestare è un diritto, caro poliziotto in borghese. E chi difende lo striscione, simbolo di quel diritto, è un cittadino che non va portato nella camionetta.

Quel cittadino difende il diritto alla salute e il rispetto di una legge dello Stato.
Chiede che le sentenze dei giudici dello Stato Italiano vengano rispettate.
Chiede tutto questo mentre protegge con le sue mani un giovane meraviglioso che improvvisamente diventa disabile.
Quel giovane è il simbolo delle nostre sofferenze che la tua insolente arroganza oggi ha profanato.

Un poliziotto al servizio di uno Stato che ancora oggi, almeno sulla carta, è uno Stato di diritto non può permettersi di fare lo spavaldo.

Lo status di poliziotto non conferisce la licenza a considerare tutto questo, con insolente arroganza.
Quella divisa devi rispettarla tu per primo, onorando il tuo compito e difendendo chi manifesta per la legalità.
A rispettare quella divisa, invece, nonostante tutto, al posto tuo lo ha fatto quel ragazzo.
Non ha avuto nessuna reazione nei tuoi riguardi solo perché ha visto in te non l'uomo ma la divisa.
E tu addirittura lo hai fermato portandolo in Questura.

Il miglior consiglio che ti possa dare è di recarti immediatamente in Procura e denunciarti.
Se non lo farai tu andremo certamente noi a denunciare questo sopruso.
Servirà anche per garantire ai nostri figli la speranza di vivere in un Paese libero. Libero nei fatti e non solo sulla carta
.”

Per questo e tante altre impunità da verificare, sarà il nostro giornale il mittente personale che porterà le istanze emerse al Commissario UE per i diritti umani, il lèttone Nils Muižnieks. In Italia ormai la politica è diventata solo appannaggio dei privilegi e sordo alle questioni sociali del proprio paese. C’è una degenerazione in atto che nulla ha in comune con le patologie genetiche che questi malati stanno cercando di affrontare come conquista al principio dell’autodeterminazione, ognuno è libero di vivere e curarsi come il paziente e il medico meglio credono, nessuno può annullare questo principio, lo dice anche la legge europea 1394/2007, quelle infusioni, su base non ripetitiva possono essere attuate….sotto l’esclusiva responsabilità professionale di un medico, in esecuzione di una prescrizione medica individuale per un prodotto specifico destinato a un determinato paziente, assicurando al tempo stesso che non siano violate le pertinenti norme comunitarie relative alla qualità e alla sicurezza.” E agli Spedali di Brescia esiste un equipe ospedaliera, che verifica e procede ai controlli di sicurezza in obbligo dalle leggi, il prodotto caratterizzato dal biologo stamina e non viceversa, la somministrazione non è opera di miscugli ambigui e chissà quale diavoleria si vuole dipingere….