ROMA, NUOVO CINEMA AQUILA: OMBRE SU QUEL PASSAGGIO TRA ONLUS

di Maurizio Costa
Roma – Attorno al Nuovo Cinema Aquila c’è un passaggio di Onlus che sostanzialmente risultano controllate dallo stesso personaggio, Mario Monge, presidente della cooperativa sociale onlus, Sol.Co. Solidarietà e Cooperazione affidataria della gestione dell’immobile (Cinema) espropriato alla criminalità organizzata e affidato allo stesso Mario Monge dal Comune di Roma nel 2004 a seguito di bando pubblico.

Questo passaggio risulterebbe in contrasto con la convenzione stipulata tra il Comune di Roma e la cooperativa Sol.Co onlus che di fatto vieta nella maniera più assoluta il subappalto.

Che dire poi se questo subappalto viene fatto da Mario Monge legale rappresentante della cooperativa sociale onlus, Sol.Co. Solidarietà e Cooperazione  ad un’altra cooperativa sempre onlus dove Mario Monge è comunque presente nel cda?

Da risultanze CCIAA, la Sol.Co. conta a giugno 2014 ben 25 addetti e un valore di produzione di quasi sette milioni di euro di cui oltre sei milioni spesi per servizi  ed un utile di esercizio di 380 euro – trecentottanta euro –  (Dati riferiti all'esercizio 2011)

La Sol.co. ha l’onere di gestire questo bene sequestrato alla malavita come “luogo dove svolgere attività di educazione al cinema” e quindi di perseguire scopi sociali ben definiti, come l’aggregazione giovanile e l’autoproduzione culturale. Di fatto, al nuovo cinema Aquila è dedicato molto spazio alle nuove visioni ed è, a tutti gli effetti, un cinema romano come tutti gli altri se non fosse per la sua storia, iniziata intorno agli anni ’70, quando la struttura entra nel giro della banda della magliana, diventando un cinema a luci rosse e approdata poi nella sfera di una gestione finalizzata a scopi socialmente utili.

Dal 2004 al 2008, il cinema rimane chiuso per i lavori di ristrutturazione, costati 2 milioni di euro ed eseguiti dal Dipartimento XIX del Comune di Roma.

La convenzione che affida il bene alla Sol.Co. ha delle regole ben chiare che, se non fossero state rispettate, avrebbero causato la revoca della convenzione stessa. Per esempio, “l’immobile o parti dell’immobile – si legge nella convenzione – non possono essere ceduti in locazione a soggetti terzi anche per brevi periodi”. Insomma il subappalto viene espressamente vietato. Infatti, all’articolo 24, si stabilisce che “il concessionario (la Sol.Co. n.d.r.) non può trasferire ad altri il godimento del bene in uso, né subconcederlo, né cambiare la destinazione per cui è stato concesso”, pena la revoca della concessione. Sono state rispettate queste norme?

L’undici aprile 2011, ecco che nel discorso del Nuovo Cinema Aquila s’introduce una nuova cooperativa: nasce la “N.C.A. Società Cooperativa Sociale (ONLUS)”, in cui Mario Monge, già presidente della cooperativa sociale Onlus Sol.Co., figura tra i soci fondatori insieme a Fabio Meloni, inserito nel progetto culturale del Nuovo Cinema Aquila come direttore del gruppo di lavoro Fabian Art Society, quindi coinvolto nell’attuazione del progetto culturale stesso.

Questa N.C.A., prende la gestione operativa del progetto e della stessa convenzione stipulata tra la Sol.Co. e il Comune di Roma. La Sol.Co e la N.C.A. stipulano l’accordo il 1 agosto 2013, determinando che il contratto avrà durata dal 30 luglio 2013 fino al 22 maggio 2018, pertanto dal 30 luglio 2013 la gestione operativa del cinema è di fatto della N.C.A. salvo quattro giorni all’anno, ripetiamo quattro giorni all’anno, durante i quali la Sol.Co svolgerà le proprie attività sociali a titolo gratuito.

Dunque Il Comune di Roma affida alla Sol.Co la gestione del cinema per finalità sociali e con divieto di subappalto e la Sol.Co di tutta risposta affida la gestione operativa alla N.C.A. riservandosi solo 4 giorni l’anno per perseguire gli scopi sociali in quanto onlus. E’ lecito tutto questo?

La N.C.A. è formata da 11 soci tra cui anche i lavoratori del cinema stesso che, detengono una quota di 200 euro ciascuno, insieme ai già citati Monge e Meloni. La cosa singolare è che questo accordo sancisce la trasmissione della gestione del bene dalla Sol.Co, rappresentata da Mario Monge, alla N.C.A., con membro del Cda sempre Mario Monge.

Difatti, il Cinema risulta essere gestito da una cooperativa diversa da quella che aveva vinto il bando comunale. Sui biglietti del cinema compare ben visibile il nome della N.C.A., che, come scritto sul tagliandino, è organizzatrice e titolare del Sistema.Dal suddetto contratto, inoltre, emerge che la N.C.A. deve pagare 12.000 euro l’anno, oltre l’Iva, alla Sol.Co. fino al 22 maggio 2018.

Altra singolarità è rappresentata dall’articolo 6 dell’accordo di cessione tra Sol.Co ed Nca nel quale si legge: “Il personale designato allo svolgimento delle attività deve mantenere nei confronti di qualsiasi persona non autorizzata la riservatezza per quanto attiene a informazioni riservate.” In pratica il personale non può assolutamente rilasciare nessun tipo di informazione sulla propria mansione o figura ricoperta all’interno del cinema stesso.

Altro punto da evidenziare è che l’Nca, che da contratto con la Sol.Co., gestisce il cinema da luglio 2013, presenta una relazione di bilancio 2013 priva di ricavi, giustificando che l’anno 2013 è caratterizzato dalla conclusione dei principali adempimenti post – costituzione e che l’avvio effettivo delle attività è avvenuto nel 2014.
Che bisogno c’era di stipulare un contratto con decorrenza luglio 2013 mentre erano in corso gli adempimenti “post- costituzione”, per poi andare a rettificare sulla nota integrativa al bilancio 2013 che l’effettiva partenza dell’attività è riferita all’anno 2014 in cui il Comune di Roma assessorato alla Cultura ha concesso l’impegno di spesa di 40 mila euro?

Tanti i punti oscuri che cercheremo di chiarire nella prossima puntata dell’inchiesta sul Nuovo Cinema Aquila.

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