Dj Fabo, Marco Cappato rischia 12 anni di carcere: presidio radicale al Tribunale di Milano

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Redazione
Roma – Emma Bonino, in diretta a Repubblica Tv, ha risposto alle domande dei lettori sui temi di attualità politica: La corruzione, l'incandidabilità, la legge elettorale; la giustizia, le carceri e i cavalli di battaglia dei Radicali; dall'Italia in "completa assenza dello Stato di diritto" all'obiettivo Europa.
Una delle prime domande arrivate in redazione ha riguardato la legalizzazione delle droghe leggere e, soprattutto, il tema della giustizia e del sistema carcerario. "Quella che riguarda le droghe è per noi una battaglia importante. Nel nostro Paese i 3/4 dei carcerati sono in attesa di giudizio. Di questi, tantissimi attendono ancora il giudizio di primo grado. Il problema è che le carceri sono piene per reati legati a una legge che andrebbe cambiata".
Ddl anticorruzione. "La mia convinzione da radicale è che uno degli strumenti più efficaci e che non viene molto usato è la trasparenza su aziende pubbliche – ha continuato la senatrice -. Presenteremo proposte per l'anagrafe pubblica degli eletti. Il governo Monti ha finalmente inserito nel decreto 174 che chi è eletto deve rendere pubblico su Internet il patrimonio. Ma anche dei nominati, cosa che ancora il decreto non prevede, ma soprattutto quello che proponiamo è l'anagrafe pubblica delle aziende pubbliche e cioè chi fa parte del consiglio di amministrazione, il bilancio consolidato, chi viene nominato". E ha fatto l'esempio della Lega: "Ho sempre pensato – ha detto – che la cosa più grave fosse la nomina di Belsito (cassiere della Lega, ndr) a consigliere d'amministrazione di Fincantieri. È solo uno dei mille casi. C'è nel dossier corruzione tutto un grande dossier di fonte di corruzione nascosta nell'opacità dei bilanci, nelle nomine, nei bilanci consolidati che non ci sono. Basta pensare alle Asl: parecchie non hanno neanche il bilancio".
La senatrice spera di ottenere più ascolto: "La storia dell'anagrafe pubblica degli eletti è una battaglia che facciamo da decenni e fu il punto della mia campagna elettorale nel Lazio, se qualcuno avesse ascoltato prima, ci saremmo evitati una serie di casi che non sono più casi, ma si stanno rivelando sistema".
Governo Monti. Per la vicepresidente del Senato il governo Monti, nato in condizioni difficilissime, "ha fatto e continua a fare tutto il possibile. Certo – ha aggiunto – non è un governo Radicale e ha commesso errori e penso che anche i partiti che lo sostengono non sono sempre lungimiranti". Bonino, però, è certa che il capo dell'esecutivo non uscirà presto di scena, anzi, sulla possibilità di Monti al Quirinale, ha aggiunto "Monti è senatore a vita e non penso che tornerà a fare il professore o si ritirerà a vita privata".
Primarie Pd. Chiamata a esprimere un parere sul duello Bersani-Renzi e sulle primarie del Pd, Bonino ha risposto che, secondo lei, "le primarie hanno un senso in un Paese bipartitico in cui le regole sono uguali e rispettate da tutti gli schieramenti. Questa mi sembra una sfida congressuale". Per la senatrice le primarie dovrebbero avere come presupposto che, chiunque vinca, il gruppo si unirà a sostenere il rappresentante. "Qui – ha detto – ci sono ompletamente diverse", rifiutandosi di esprimere una preferenza tra i due sfidanti.
Nobel pace all'Europa. "Il riconoscimento attribuito all'Europa è più al passato che non al presente. Oggi è un monito severissimo per riflettere dove sta andando l'Europa, che non è più quella zona di democrazia basata su uno stato di diritto, così come l'avevano pensata i nostri padri. Il Nobel – ha aggiunto – deve essere uno stimolo a fare meglio e a raggiungere quella costituzine di Stati Uniti d'Europa che era nella speranza di Spinelli".
Adozioni gay. Non sono mancate le domande relative alle adozioni gay. "Conosco molte coppie gay che hanno fatto questa scelta – ha risposto la vicepresidente del Senato – e ogni volta ho trovato situazioni di grande affetto. Io – ha proseguito – non ho avuto il coraggio di avere figli, ma penso che le adozioni siano meglio di orfanotrofi o abbandoni".
Emanuel Galea
“… il sottosuolo di Roma non smette mai di riservare sorprese, è come se l’antica urbe gloriosa e splendida spingesse verso l’alto le fondamenta della città moderna per ritrovare ancora la luce del giorno”. ( inizia così un breve saggio apparso su
Il saggio si riferisce alla gloriosa storia custodita nei sotterranei delle Domus Romane di Palazzo Valentini a Via IV Novembre, sede della Provincia di Roma.
La mala gestione dei fondi pubblici assegnati ai gruppi consiliari del Consiglio Regionale del Lazio e quello che al riguardo sta venendo fuori con prepotenza in questi giorni in altre Regioni della penisola, è come un macigno che vorrebbe spingere le fondamenta delle istituzioni giù, giù in basso, tanto da rischiare di seppellire storia, etica e morale sotto le antiche rovine dell’urbe.
Una manovra d’aula nella quale i gruppi consiliari, senza un minimo di finalizzazione utile e soprattutto senza effettivi controlli, si sono assegnati quella somma ingente di denaro pubblico e hanno corrotto l’appetito ingordo di taluni consiglieri.
Il caso “coperchio Fiorito” che sta scoperchiando il pentolone della Regione Lazio scredita politici, partiti ed ahimè le istituzioni.
Le consultazioni elettorali sono prossime ed i partiti cercano l’acrobazia dell’ultimo momento. Si chiamano tutti fuori. Con quel consiglio regionale laziale, secondo le dichiarazioni di tutti, i partiti non hanno niente a che spartire. Parla la sinistra ed incolpa la destra, la destra coinvolge la sinistra ed i partitini satelliti ridono sotto i baffi, cercando di fare intendere che loro sono completamente estranei alla misera vicenda.
Non è così. C’erano tutti, il dito nella marmellata lo hanno messo tutti i gruppi, sono stati tutti zitti e consenzienti fino a che la pattuglia Radicale non ha messo online il proprio reddito. Nessuno più può chiamarsi fuori.
La responsabilità civile e penale è una cosa, mentre la responsabilità morale è un’altra. Per la prima se la vedono con la legge, per la seconda devono dare conto ai cittadini. Una sincera risposta sarebbe che nessuno di quei signori presenti in quel consiglio dovrebbe ripresentarsi a chiedere il voto di fiducia.
Ritirarsi di buon ordine, lontani dalla vergogna che li insegue, liberi di riflettere e, se gli riesce di dimenticare.
L’antica urbe gloriosa e splendida ritornerà a spingere verso l’alto le fondamenta della città moderna per ritrovare ancora la luce e l’aria pulita.
"Il 97% dei Comuni della Regione ha delle gravi criticità riguardo il rischio idrogeologico in caso di avverse condizioni meteo. Il 30% dei Comuni laziali ha abitazioni costruite su aree franabili"
Alberto De Marchis
Sono previsti, a partire dal prossimo fine settimana, abbondanti temporali in tutto il territorio regionale; già la scorsa settimana con poche gocce di pioggia la stessa Capitale ha dovuto fare i conti con problemi di allagamento per l’incuria e la scarsa manutenzione degli impianti di deflusso delle acque.”Nelle scorse settimane abbiamo depositato un’interrogazione alla Presidente della Regione e agli Assessori competenti nella quale sono state elencate le aree a rischio idrogeologico nel territorio laziale. – Dichiarano i Consiglieri Radicali regionali del Lazio, Giuseppe Rossodivita, capogruppo e Rocco Berardo, Lista Bonino Pannella – Federalisti Europei. – Secondo dati diffusi negli ultimi due anni da Lega Ambiente, Protezione Civile, Ordine dei Geologi del Lazio, Ministero dell’Ambiente, Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari e dall’Unione delle Province italiane, – proseguono nella nota i Consiglieri – il 97% dei Comuni della Regione ha delle gravi criticità riguardo il rischio idrogeologico in caso di avverse condizioni meteo. Secondo lo studio ‘Ecosistema’ il 30% dei Comuni ha abitazioni costruite su aree franabili, il 50% svolge attività di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e solo il 12% svolge lavori di prevenzione adeguata sul rischio idrogeologico. Queste fragilità, dovute alle disattenzioni con le quali si costruiscono a ridosso degli argini dei fiumi insediamenti abitativi e produttivi, può causare tragedie. I danni sono spesso gravissimi con il coinvolgimento della popolazione, dell’ambiente e delle infrastrutture. Nonostante l’allerta meteo, a tutt’oggi non si hanno notizie circa gli interventi che la Giunta regionale ha adottato o si appresta ad adottare per prevenire i danni al fine di salvaguardare la popolazione, le aree e le infrastrutture del territorio, né se siano state concordate con la Protezione civile e i Comuni a rischio idrogeologico della regione azioni volte ad informare la popolazione dei territori interessati. Auspichiamo azioni tempestive che scongiurino prevedibili disastri per non ritrovarci a piangere lacrime di coccodrillo il giorno dopo l’avvenuta tragedia.”
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