GIANNI TONELLI, SVIENE, CADE E BATTE LA TESTA: RICOVERATO AL SANTO SPIRITO DI ROMA

di Roberto Ragone

È di oggi, mercoledì 9 marzo, la notizia, che Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia è nuovamente ricoverato all'ospedale romano Santo Spirito.

Tonelli, si trovava in piazza Montecitorio per accogliere quanti volevano manifestargli la loro solidarietà, quando verso le 12,30 è svenuto cadendo a terra e battendo la testa. È stato quindi ricoverato al Santo Spirito.

Al 49° giorno di sciopero della fame, con totale astensione da qualsiasi nutriente, ha perso 21 chili. Ricordiamo che la forte protesta di Gianni Tonelli è contro il depotenziamento delle forze di Polizia e contro l’evidente repressione di chi tale protesta non intende accogliere. “Provvedimenti disciplinari, sospensioni, destituzioni e deferimenti all’autorità giudiziaria sono uno squallido tentativo di intimidire chi denuncia la verità.

La verità non è un reato!” recita il comunicato Stampa del SAP. “Inqualificabile e vergognoso è l’atteggiamento del Dipartimento della PS e delle Autorità di Governo – si legge nella nota SAP – che hanno il dovere di amministrare – prosegue la nota – la sicurezza e sono invece disposti a bagnarsi le mani di sangue e a rischiare la vita di un rappresentante dei poliziotti pur di non affrontare i problemi sollevati. Far fronte – conclude il comunicato del Sindacato Autonomo di Polizia – significherebbe assumersene anche la responsabilità di fronte alle palesi ed evidenti condizioni del nostro apparato di sicurezza.”

Attestati di solidarietà giungono quotidianamente da Consigli regionali e Comunali, a dimostrazione dell’approvazione della parte buona della nazione. Solidarietà espressa anche dalle forze di opposizione – Forza Italia, Lega Nord, M5S, La Destra, Fratelli d’Italia, Area Popolare – nelle persone dei loro rappresentanti. Anche oggi, prima del mancamento, Tonelli ha ricevuto la visita di una delegazione di Forza Italia composta da Renato Brunetta, Maurizio Gasparri, Mara Carfagna, Elio Vito e Deborah Bergamini. Poco dopo è giunto al gazebo del SAP il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista. Inoltre, è arrivato il leader dell’Esercito di Silvio Simone Furlan.

“Oggi – dichiarano dal SAP – più che mai il nostro appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è forte e vigoroso. C’è bisogno di lui!” Purchè il suo invocato – come fosse S. Pio –  e più che mai ipotetico intervento non giunga troppo tardi, come alcuni fatti recenti ci fanno pensare che possa accadere; e come in effetti è già accaduto a Sassari.

La Sardegna è soprattutto Italia, un brandello di Patria in mezzo al Mare Mediterraneo, quel mare pescoso di cui Renzi ha donato un’ampia fetta alla Francia, senza alcuna motivazione palese; quello stesso mare che si vuole deturpare e ferire a morte con inutili e becere trivellazioni, per far contenti gli ‘amici’ e col pretesto di ‘posti di lavoro’, che il nostro sempre più (meno)  amato Renzi va sbandierando con numeri di fantasia, senza tenere conto del fatto che, trivellando in Mediterraneo, i posti di lavoro distrutti, quelli dei pescatori, sarebbero molti di più di quelli a scadenza procurati dai trivellatori. Sassari è una città della Sardegna, e non è meno italiana perché ci separa un braccio di mare. A Sassari tutto funziona, o dovrebbe funzionare, come nel resto dell’Italia – magari come a Roma,  davanti a Montecitorio. Magari! Fatto sta che lo scorso 29 febbraio, verso le 20,30, arriva al 113 una richiesta di intervento urgente  dal deposito della Mondialpol, sito nei pressi della città. Una banda di rapinatori ha sfondato il muro di cinta con una pala meccanica, e sta attaccando ora le pareti del caveau in cui sono custodite somme ingenti. I malviventi ingaggiano una sparatoria con i vigilantes: sono armati con armi pesanti, riportano le cronache; molto probabilmente AK47, diciamo noi, vistane la facile reperibilità sul territorio. Le guardie giurate rispondono al fuoco, ma non sembra che la loro azione abbia effetti positivi. Così tutti gli operatori di polizia presenti in Questura si precipitano ad equipaggiarsi di giubbotti antiproiettile e mitragliette PM12. Purtroppo nell’armeria della Questura di Sassari tutto è terminato, e non sono disponibili neanche delle torce elettriche. Dei colleghi intervenuti in seguito alla segnalazione, c’è chi indossa  un giubbotto, e chi ha una PM12, ma solo perché usciti dalla Questura qualche secondo prima dell’allarme. Da notare l’inutilità dei giubbotti in dotazione odierna di fronte all’impatto di una palla di AK47. L’irruzione della Polizia è operata alla luce dei cellulari degli agenti. Le cronache riportano anche che sarebbero stati sparati circa 30 colpi, non si sa bene da chi. Fatto sta che i rapinatori sono fuggiti con una somma che sembra si aggiri attorno ai dieci milioni di euro, venti miliardi delle vecchie lire. E i poliziotti? In braghe di tela, come desiderato dal nostro governo, il quale, in nome di una falsa , becera e fallimentare spending review, ha operato tagli orizzontali a tutto l’apparato della sicurezza.  Nella Questura di Sassari, anche se sembra paradossale, il personale, ancor prima di uscire a fare il proprio dovere, deve precipitarsi in armeria a munirsi di giubbotto antiproiettile prima che finiscano.  Il SAP di Sassari ha diffidato il Questore dal permettere interventi di Polizia al personale non in possesso dei  necessari dispositivi di protezione previsti dalla normativa. Certo gli operatori di Polizia sono consapevoli dei rischi a cui vanno incontro, ma non devono per questo essere mandati allo sbaraglio. Alla luce di questo, appare ancora più motivata e degna di attenzione la protesta che Gianni Tonelli sta portando avanti ormai da cinquanta giorni, senza che nessun rappresentante delle Istituzioni si sia minimamente fatto vivo. S’è preferito accogliere il Presidente Hollande a Venezia, per commemorare Valeria Solesin, la giovane ricercatrice uccisa a Parigi; s’è preferito istituire un programma di dottorato a lei intestato, con sei  borse di studio in demografia, sociologia, e settori scientifici affini destinate a studenti italiani e francesi, per continuare l’opera di Valeria, a cui va tutto il nostro rispetto.  Certo, denaro da spendere per la Polizia e in generale per le Forze dell’Ordine non ce n’è, l’operazione mediatica di Venezia rende molto di più, sotto il profilo della propaganda, specialmente la rivista dei Carabinieri in alta uniforme a fianco di Hollande. Anche se lo scorso novembre il nostro Presidente del Consiglio ebbe a pronunciarsi in merito alla lotta al terrorismo, “una lotta che non può essere solo militare, ma dev’essere anche culturale”. Ragion per cui istituì il bonus da 500 euro per  i neomaggiorenni – 550 mila – da investire in teatri, musei e concerti. Proprio una grande trovata! Può darsi che, se continua quest’andazzo, la prossima volta la commemorazione di un morto ammazzato, o di più morti ammazzati,  la si debba fare a Roma, o in un’altra grande città d’Italia. Ogni giorno che passa rende il silenzio istituzionale più profondo e colpevole, anzi, di ora in ora; come di ora in ora si vengono ad ingrossare le fila di coloro che appoggiano Gianni Tonelli e la sua protesta. E questo non per principio, o, come dice qualcuno per ‘strumentalizzare’ le circostanze- la sinistra usa il verbo ‘strumentalizzare’ per rigirare la frittata, quando ci sono proteste legittime che non si vuol prendere in considerazione.  Ormai è assurdo anche ripeterlo, dopo tanti giorni e tanti appelli sulla stampa, quasi come è assurdo il rifiuto a voler ascoltare da parte di Palazzo Chigi e del Quirinale. La verità è sotto gli occhi di tutti: quando si tratta di accontentare gli amici degli amici, i soldi ci sono, e anche tanti; quando si tratta di una cosa poco divertente o poco ‘mediatica’, i soldi spariscono, e con essi la volontà di porre rimedio ad una situazione che è una bomba a orologeria. Dove andranno a nascondersi i vari Mattarella, Renzi, Alfano, se l’ISIS dovesse a breve fare ciò che minaccia da tempo?

 




GIANNI TONELLI: TERRA NOSTRA FA PARTIRE LA SOLIDARIETÀ CON LA STAFFETTA DI DIGIUNO

Red. Politica

Oggi alla Camera dei Deputati l'on. Walter Rizzetto in rappresentanza di Terra Nostra – Italiani con Giorgia Meloni, insieme alla referente nazionale Federica Nobilio e a Mariaelena La Banca responsabile della comunicazione hanno tenuto una conferenza stampa, dove era presente anche il capogruppo parlamentare FDI-AN Fabio Rampelli,  nella quale è stata annunciata l'iniziativa di solidarietà nei confronti del segretario del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) Gianni Tonelli. Alla conferenza stampa presente anche Gianni Tonelli. L'iniziativa prevede una staffetta di digiuno a sostegno del segretario SAP che con oggi è al 49imo giorno di digiuno.

"Abbiamo presentato una mozione e chiederemo un consiglio straordinario in Regione Lazio a sostegno della battaglia di Gianni Tonelli, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (SAP), – hanno fatto sapere i consiglieri regionali del Lazio FDI-AN Fabrizio Santori e Giancarlo Righini – che è stato ricoverato all’Ospedale Santo Spirito a seguito di uno sciopero della fame durato oltre 40 giorni – proseguono – per denunciare i tagli indiscriminati del governo sulle forze dell’ordine, sempre più in difficoltà. Mentre il governo Renzi sta attentando alla sicurezza della gente, avendo tagliato i fondi destinati alla sicurezza in modo indiscriminato senza ascoltare le esigenze dei cittadini e dei poliziotti, Tonelli sta portando avanti una battaglia giusta, che non ha colore politico e che deve essere sostenuta in tutte le sedi istituzionali, regionali e locali, perchè riguarda la vita quotidiana dei cittadini, sempre più esposti ai pericoli dell’insicurezza. Basti pensare che nell’ultima Legge di Stabilità Renzi ha tagliato 12 milioni e 758 mila euro al fondo straordinario del Personale di Polizia di Stato, 87 milioni e 697 mila euro per la lotta alla delinquenza organizzata, 317 milioni e 67 mila euro all’Arma dei Carabinieri ed alla tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, 190 milioni e 343 mila euro alla pianificazione ed al coordinamento delle Forze dell’Ordine, al programma contrasto al crimine, alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, 1 milione e 895 mila euro per spese di funzionamento della Direzione Investigativa Antimafia, 138 milioni e 909 mila euro alla prevenzione e soc
corso pubblico. Oltretutto le dotazioni della polizia sono sono mai state così obsolete: l’armamentario, il vestiario e gli autoveicoli sono da sostituire, così come i caschi per l’ordine pubblico ed i giubbotti antiproiettile, per non dire del personale, sempre più anziano rispetto alle necessità del nostro territorio. Rivolgiamo fin d’ora – concludono Santori e Righini – un appello a tutte le forze in consiglio regionale, affinché si battano assieme a noi al fianco di Tonelli, della polizia e dei cittadini".