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Telemarketing illegale: Assocontact lavora per una legge a tutela dei cittadini

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Si è svolto in forma aperta – alla presenza di Istituzioni, professionisti del comparto e rappresentati delle associazioni – il Consiglio Direttivo di Assocontact convocato per discutere delle opportunità, delle sfide e dei nuovi strumenti da introdurre per la tutela dei cittadini contro il telemarketing illegale.

Sono intervenuti il Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Claudio Durigon ed i parlamentari Eliana Longi, Walter Rizzetto e Luca Squeri. Dall’appuntamento son emersi impegni importanti e concreti per il rilancio del settore.   

Si punta ad offrire pieno sostegno al percorso della Certificazione delle Competenze, nonché all’attivazione di un Registro dei professionisti, snodo fondamentale per la regolamentazione del comparto. Emerge una comune volontà per rivedere le tabelle ministeriali e correggere le criticità della clausola sociale. Si è discusso anche del futuro del Registro pubblico delle opposizioni e di tutti i correttivi da apportare alle azioni di contrasto alla telepromozione illegale.   Emerge, inoltre, l’esigenza di una nuova piattaforma contrattuale che riequilibri le forze in campo e definisca il quadro adeguato ad introdurre azioni specifiche per il mercato del lavoro. Infine, si è discusso di come incrementare il lavoro in Italia, intervenendo sulla rientro dalla delocalizzazione e augurandosi di poter recepire presto gli stimoli offerti dalla legge spagnola sul tempo massimo di attesa.  “C’è ancora un importante cammino da percorrere ma la sinergia con le Istituzioni e gli operatori del settore rappresenta un segnale importante da cogliere favorevolmente. L’introduzione di strumenti tecnologici o alleanze tra gli interessati e settori sono da considerarsi infatti non la soluzione al problema del telemarketing illegale, ma il tassello di una strategia industriale di filiera”’ ha spiegato il Presidente di Assocontact, Lelio Borgherese.

Sono stati individuati proprio da Assocontact quattro driver principali in merito alla proposta di Disposizione per il Rilancio del settore Call/ Contact Center:

  • la tutela del mercato del lavoro e lo sviluppo dell’occupabilità dei lavoratori;
  • la tutela dei diritti dei consumatori e dei cittadini;
  • la tutela e il sostegno delle imprese di BPO e della filiera collegata in una prospettiva di protezione e valorizzazione del tessuto industriale made in Italy;
  • il design innovativo dei servizi per favorire la transizione alla cittadinanza digitale e all’economia

Su questo tema è intervenuto anche il Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Claudio Durigon che ha affermato: “Non credo a soluzioni generiche per il lavoro, ma a una gamma di interventi specifici. Puntare sulle competenze è una priorità, quindi bene il progetto sulle Certificazioni portato avanti da Assocontact: tutela il lavoro e la qualità dei servizi per i cittadini e i consumatori. Ma poi serve reintrodurre la formazione on the job, adeguare il costo minimo, magari introdotto nel Codice Appalti, così come una revisione dell’accordo quadro che ragioni sulla durata dei contratti e sugli strumenti di persuasione per creare consenso anche tra i committenti. Interventi che possono trovare naturale compimento in un quadro contrattuale capace di sottrarsi agli squilibri di potere che frenano l’innovazione”. Il settore dei centri di contatto è sicuramente uno dei più esposti ai processi di globalizzazione che caratterizzano l’economia, ed è purtroppo anche uno dei meno tutelati dal punto di vista normativo. Le lacune presenti nel nostro ordinamento si ripercuotono in primis sui lavoratori addetti al settore e sulle aziende che devono competere in un mercato con margini reddituali. Importante anche il contributo dei rappresentanti politici. La deputata Eliana Longi ha affermato: “C’è una relazione tra formazione certificata e salvaguardia dei livelli occupazionali, ma ce ne è una anche tra specializzazione delle competenze delle aziende, integrazione di servizi “speciali” come il supporto psicologico e l’assistenza delle persone fragile e l’incremento dei posti di lavoro. Per quei Contact Center che seguiranno la via del servizio alla persona io vedo una possibilità di crescita. Il nostro compito oggi è quello di fare sistema tra le varie Commissioni per creare condizioni innovative di lavoro”.   Ad avvalorare la posizione anche il deputato Luca Squeri che ha affermato: “Anche l’Italia dovrebbe recepire le logiche sul tempo massimo di attesa per le chiamate e l’obbligo di fornire un’opzione per parlare con un operatore umano. Sono norme a tutela dei cittadini, che fanno registrare impatti positivi sulla produttività sull’occupazione e di conseguenza sulla resilienza delle aziende del comparto”.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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