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Roma

VELLETRI, CON IL 2013 CONTINUA L'INCUBO ARSENICO

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Tempo di lettura 5 minuti I membri del comitato Acqua pubblica di Velletri, intanto reclamano più trasparenza

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Velletri (RM) – A Velletri l’incubo dell’acqua con l’arsenico fuori legge non è passato con il 2012. Il sindaco Fausto Servadio ha firmato l’ordinanza di divieto di bere l’acqua pubblica in ben diciannove strade alimentate dal pozzo “Le Corti”. Velletri si aggiunge ai Comuni freschi di ordinanza di divieto di bere l’acqua dai rubinetti casa propria: Canale Monterano, Anguillara e Lanuvio. Eppure nella vicina Velletri, il clima che respirano i cittadini è tornato ad essere di rabbia e stanchezza rispetto alla ormai “di casa” emergenza per le strade con file di persone che si approvvigionano tramite i dispenser d’acqua forniti da Acea.

I membri del comitato Acqua pubblica di Velletri, intanto reclamano più trasparenza: “intanto – dice Proietti – sarebbe il caso che l'amministrazione rendesse noti urgentemente i valori riscontrati nelle varie zone del nostro territorio. Che si provveda in maniera decisa a tutelare quei cittadini interessati dall’emergenza e costretti ad approvvigionarsi tramite i dispenser d’acqua, roba del terzo mondo, insomma ora basta con la pazienza". Era il 2010 quando iniziarono le prime file ai serbatoi Acea. Sergio Andreozzi, assessore con delega alla Rete idrica ha pronta una risposta che in sintesi dice: l’amministrazione si è mossa,. “Se si analizza la situazione prima del 2006 – spiega Andreozzi – avevamo i pozzi Castello, Lauri, Acqua Palomba, Campo Sportivo, Rioli, Le Corti, 167, Marmi I e II, Poggi d'Oro con valori di arsenico e fluoro molto sopra i limiti. Acea è stata quindi costretta limitare tale fenomeno. Sono stati quindi tombati i pozzi di Lauri e Castello, potabilizzato quello del Campo sportivo e della zona 167 e obbligato i proprietari dei rimanenti pozzi a potabilizzare i propri. Nel caso di Le Corti i valori sono sempre rimasti in deroga dai 13 ai 16 microgrammi.Oggi la deroga è finita, il pozzo Le Corti va potabilizzato.

Tale situazione era ben nota agli addetti ai lavori fin dal 2010 e così si è cercato di individuare un'area a ridosso del pozzo dove istallare il potabilizzatore”. Dopo varie verifiche tecniche è stato individuato un terreno privato che il Prg prevedeva in origini a servizi, un parcheggio per una zona direzionale che poi non è stata mai portata avanti e di fatto e decaduta. Andreozzi fa sapere che l'individuazione del terreno non è andata a genio alla proprietà dello stesso, che da circa un anno e mezzo, starebbe facendo decisa opposizione. “La concomitante assenza – continua l’assessore veliterno –  nel finire del 2011 di un commissario regionale deposto al potere espropriativo e la successiva crisi politica regionale hanno fatto perdere del tempo utile per definire la questione. Si è quindi giunti alla fine del 2012 con la necessità di risolvere l'emergenza aspettando segnali da parte degli organi preposti. Il gestore assicura che la partita si chiuderà entro giugno 2013 anche se la preoccupazione è che i tempi legali si allunghino almeno fino a dicembre 2013, termine ultimo per essere definitivamente in regola”.

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Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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