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Viterbo

VITERBO: 14 ESERCIZI COMMERCIALI HANNO RICEVUTO IL CERTIFICATO DI RESPONSABILITA' CONTRO IL GIOCO D'AZZARDO

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Tempo di lettura 3 minuti Meroi: “Una scelta etica che si è estesa, sviluppando una forte coscienza sociale”

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Redazione

Viterbo – Si è svolta questa mattina a Palazzo Gentili la cerimonia di consegna dei Certificati di responsabilità sociale contro il gioco d’azzardo ai titolari degli esercizi commerciali che hanno detto no alle slot machine. E’ la terza volta che la Provincia di Viterbo e l’Asl assegnano questo riconoscimento alle attività che hanno scelto di non lucrare sul dramma delle famiglie, rinunciando ad incentivare il gioco all’interno dei propri locali. I certificati sono stati consegnasti dal presidente della Provincia Marcello Meroi, alla presenza della responsabile del Sert dell’Asl di Viterbo dott.ssa Anna Rita Giaccone.

Sono quattordici gli esercizi pubblici che hanno ricevuto l’importante riconoscimento per il loro impegno nella lotta contro la diffusione del gioco d’azzardo: sono il Bar Danilo a Tarquinia (in via Umberto I), il Bar Europa a Grotte S. Stefano (in via della Stazione), il Country Bar (Viterbo – via Mariano Romiti), l’Officina del Gusto (Viterbo – Largo Guglielmo Marconi, 2), la Caffetteria Casantini (Viterbo – via Cairoli, 27), la Caffetteria Coco (Viterbo – via Igino Garbini, 40 b-c-d), il Bar dell’Università (Viterbo – via San Camillo de Lellis), lo Chalet Porta Fiorentina (Viterbo – P.le Gramsci, 2), lo White Ristobar (Viterbo – p.zza delle erbe, 12), l’Antica Pasticceria Casantini (Viterbo – via Genova, 40), il Bar Caffetteria Break Time (Viterbo – via Genova, 41/43), il Caffè Cavour (Viterbo – via Cavour, 66), lo Strauss Caffè (Viterbo – Circonvallazione Ovest, 31), la Pasticceria Gobbattoni (Viterbo – via Marconi, 61/63).

    “La scelta fatta da questi imprenditori – ha spiegato il presidente Meroi – va premiata perché è una scelta di carattere etico, dettata dalla consapevolezza di rendere un grande servigio nella lotta ad una piaga sociale quale il gioco d’azzardo. C’è bisogno di una rete etica – ha aggiunto – che faccia comprendere anche a chi ancora non è sufficientemente sensibile, l’importanza di eliminare le slot dai locali pubblici, scoraggiando una pratica che ha purtroppo creato nella nostra provincia una vera e propria emergenza. Il fatto che il numero degli esercenti che hanno aderito all’iniziativa di Provincia e Asl è maggiore rispetto alle volte precedenti sta a dimostrare che l’inversione di tendenza è in atto e che si sta sviluppando, intorno al problema della dipendenza da gioco, una forte sensibilità sociale”.

    L’idea di rilasciare dei Certificati di responsabilità sociale a quelle attività commerciali che si sono liberate o che non hanno mai accettato l’istallazione nei propri spazi di apparecchiature elettroniche per il gioco d’azzardo, è scaturita dai frequentanti dei Gruppi di Mutuo-Aiuto, cioè da chi ha vissuto in prima persona questo dramma, con la volontà di impedire che altre persone ed altre famiglie possano precipitare nel tunnel della dipendenza.
       
Le persone che frequentano i gruppi Ama, non presenti alla conferenza per ovvie ragioni di privacy, hanno inviato un messaggio letto dal sociologo della Provincia Luca Piras; “Con questa iniziativa – hanno spiegato – vogliamo unire tutte le persone che si oppongono a questa tragedia che ha travolto noi e tantissime altre famiglie. Questi esercizi pubblici vanno premiati per la scelta di responsabilità sociale che hanno compiuto: hanno deciso di non guadagnare sul dramma e la disgrazia delle persone prese dalla dipendenza dalle slot. La gente deve sapere che c’è chi si oppone a questa follia delle macchinette mangiasoldi che ormai sono in ogni bar, in ogni tabaccheria, nelle pasticcerie, nelle pizzerie, dappertutto. I locali No-Slot stanno diventando sempre più numerosi e siamo sicuri che tante altre attività commerciali si candideranno per ricevere il certificato. I Gruppi di mutuo-aiuto che abbiamo frequentato ci hanno salvato dal nostro dramma personale, ma non basta perché tante persone, anche in questo momento, stanno distruggendo se stesse e le loro famiglie: è necessario che questa azione popolare si allarghi e sia sostenuta da tutti i cittadini sensibili e di buona volontà”.
   
Secondo una stima statistica del Sociologo Luca Piras sul territorio della provincia di Viterbo le persone affette dalla sindrome del gioco d’azzardo compulsivo (GAP) potrebbero essere circa 2800. Una cifra allarmante.
E’ dal 2010 che la Provincia e l’ASL di Viterbo hanno approntato uno specifico servizio congiunto per affrontare il problema: due Gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto, uno a Viterbo e uno a Tarquinia, per giocatori d’azzardo patologici e per il sostegno ai loro famigliari, condotti dalla dott.ssa Anna Rita Giaccone e dal dott. Luca Piras.: “Ultimamente – ha spiegato la dott.ssa Giaccone – il numero dei frequentanti è così aumentato che abbiamo dovuto sdoppiare il gruppo che si riunisce a Viterbo perché  divenuto troppo numeroso: ora abbiamo due gruppi distinti che si riuniscono contemporaneamente, ma in locali separati dello stesso centro diurno in via S. Giovanni Decollato, 4”
 

Cultura e Spettacoli

Viterbo, a palazzo Scacciaricci si presenta il Movimento “SpazioTempismo”

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Saranno per la prima volta uniti nell’opera artistica il Tempo, lo Spazio e la
rappresentazione multi-prospettica del soggetto con l’evidenza della continuità del
trascorrere del flusso dell’intervallo tra una prospettiva e l’altra. L’idea di
SpazioTempismo nasce nel 2010 da un’intuizione di Enzo Trifolelli che supportato poi
da Giampiero Ascoli, intraprendendo studi e ricerche, hanno ampliato e sviluppato il
tema dello Spazio e del Tempo che nella storia dell’arte ha radici profonde,
concretizzando il nuovo concetto e strutturando l’omonimo Movimento artistico.
Nell’ambito del Festival ViterboImmagine2023 lo SpazioTempismo ha avuto la sua
affermazione con l’esposizione di 34 opere di 24 artisti.
L’inaugurazione – con ingresso libero – si aprirà alle 18,00 presso Il Palazzo
Scacciaricci, una Torre-Loggia che sovrasta il caratteristico portico della Piazza S.
Pellegrino, nel suggestivo quartiere medievale, nel cuore del centro storico di Viterbo.
Enzo Trifolelli verrà introdotto da Silvio Merlani titolare della Galleria Chigi e, dopo
una breve ma interessante descrizione del concetto di SpazioTempismo, aprirà un
confronto con i presenti: artisti, appassionati dell’arte e non solo, sul nuovo concetto
e Movimento Artistico “SpazioTempismo”, per approfondire i temi inerenti.
Nella splendida cornice dell’evento, è previsto anche l’intervento della Critico d’Arte
Barbara Aniello che parlerà delle opere esposte e del Concetto SpazioTempistico.
All’esposizione saranno presenti molte opere realizzate con il Concetto dello
SpazioTempismo da alcuni dei seguenti artisti: Emanuela Artemi, Luciana Barbi,
Sergio Barbi, Simona Benedetti, Carlo Benvenuti, Nello Bordoni, Stefano Cianti, Alessia
Clementi, Pippo Cosenza, Raffaela Cristofari, Daniele Del Sette, Francesca Di Niccola,
Paola Ermini, Sheila Lista, Gino Loperfido, Francesca Mazzone, Matilde Mele, Arialdo
Miotti, Francesco Persi, Cecilia Piersigilli, Enzo Trifolelli, Tullio Princigallo, Rita

Sargenti, Alessandro Scannella, Giampietro Sergio, Paolo Signore, Carla Sozio, Jennifer
Venanzi, Alessio Zenone.
All’inizio dell’incontro saranno distribuite delle piccole brochure che illustrano il
concetto e che, assieme al link web (QR code), conducono alla più ampia descrizione
dell’idea. Sulla brochure web sono presenti anche immagini di opere in pittura,
scultura, Digital Art, installazioni e altorilievi.
La Mostra sarà visitabile, con ingresso libero, dal 20 aprile fino al 5 maggio 2024 dal
martedì al venerdì dalle 16,30 alle 19,30 e sabato, domenica e festivi dalle 10,00 alle
12,30 e dalle 16,00 alle 19,30.
Gli organizzatori dell’Evento e fautori del Movimento Artistico “SpazioTempismo”
invitano tutti i lettori a visitare la Mostra per ammirare le opere in SpazioTempismo
esposte.

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Cronaca

Tarquinia, vicenda abbattimento cavalli: sindaco e familiari minacciati di morte sui social. Depositata denuncia querela

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Il sindaco Alessandro Giulivi: “Questa volta vado fino in fondo, denunciando tutti coloro che hanno strumentalizzato e strumentalizzano questa triste vicenda”

Sull’abbattimento dei quattro cavalli avvenuto nei giorni scorsi per mano legale degli esperti veterinari chiamati della ASL di Viterbo, sono state scritte molte cose imprecise, false e che hanno spinto molte persone a rivolgere pesanti minacce di morte al sindaco Alessandro Giulivi e ai suoi familiari.

L’avvocato Paolo Pirani ha depositato questa mattina una dettagliata denuncia querela presso gli organi di polizia nei confronti di tutti coloro che hanno volutamente cercato di strumentalizzare la notizia per colpire il sindaco e l’amministrazione.

Una denuncia nei confronti anche delle associazioni e di coloro che, via social, senza adeguate informazioni, hanno deciso che il sindaco fosse il carnefice di animali che, in realtà, si è cercato di salvare fino all’ultimo.

Nei giorni precedenti il 27 marzo 2024,quattro cavalli vagano liberi nella località Taccone di Sopra, a Tarquinia, creando una situazione di pericolo per la pubblica sicurezza.

I cavalli, di razza baia e del peso approssimativo di 350-400 kg, sono stati avvistati nei pressi dell’uscita autostradale di Monte Romano. La loro presenza in aree trafficate rappresentava un rischio per gli automobilisti e per gli stessi animali.

Il sindaco Alessandro Giulivi veniva informato dagli uomini del Corpo Forestale dei Carabinieri della locale stazione di questa situazione. Successivamente, riceveva per conto della Asl Servizio Veterinario di Viterbo una lettera trasmessa via PEC nella quale veniva invitato ad emettere un documento sindacale di cattura e/o abbattimento.

Dopo aver preventivamente consultato il dottor Marco Perroni e il dirigente dottor Ferrarini del servizio ASL di Viterbo, il sindaco Giulivi provvedeva ad emettere (come previsto per legge) un’ordinanza sindacale che disponeva la cattura in sicurezza dei cavalli con ogni mezzo per tutelare la pubblica incolumità e di evitare ogni tipo di incidente.

L’ordinanza prevedeva due opzioni per la gestione della situazione: la cattura dei cavalli e il trasferimento in un luogo sicuro. O, in extrema ratio, qualora la cattura fosse impossibile o ci fossero situazioni di pericolo imminente per le persone, procedere con l’abbattimento.

Il 27 marzo, per la cattura dei cavalli è stato contattato, su indicazioni della Asl di Viterbo, uno specialista veterinario, esperto di fauna selvatica che ha valutato la situazione e messo in atto un piano di cattura, il quale, entrato in possesso di tutte le autorizzazioni, è arrivato sul luogo il giorno successivo e ha potuto valutare la situazione.

Ha quindi constatato che un cospicuo dispiegamento di forze dell’ordine era già impegnato a trattenere gli animali in un campo agricolo prevenendone, momentaneamente, l’invasione delle carreggiate stradali e autostradali.

In piena autonomia e senza condizionamenti, è stato deciso di tentare la narcosi a distanza anche attraverso l’utilizzo di un drone dotato di idonei strumenti usati in medicina veterinaria.

I cavalli si trovavano al centro del campo, in evidente stato di allerta e atteggiamento di fuga pressoché continuo.

Il primo dardo è stato lanciato con successo nei confronti di un cavallo che è rimasto narcotizzato per un breve lasso di tempo ma non è stato possibile procedere alla sua cattura completa.

Sono risultati vani gli ulteriori tentativi di avvicinamento e somministrazione di farmaci.

Come scritto dall’esperto nella sua relazione conclusiva, “la cattura farmacologica di questi soggetti mediante teleanestesia è piuttosto difficile non esistendo farmaci intramuscolari particolarmente efficaci sui cavalli. Si ricorre quasi sempre ad associazioni di più farmaci e spesso si rendono necessarie più somministrazioni”.

Nel pomeriggio dello stesso giorno le condizioni climatiche avverse (forte vento) hanno ostacolato in modo irrimediabile ogni tentativo di cattura.

Risultando inefficace ogni tentativo di sedazioni, si è proceduto a misure alternative.

Nel frattempo, la Polizia Locale aveva allertato i referenti dell’Università Agraria per trovare un posto idoneo al contenimento degli animali catturati.

Alcuni abili e titolati cavalieri insieme ai loro cavalli hanno tentato inutilmente di avvicinare i quattro esemplari, i quali hanno continuano ad allontanarsi evitando ogni tipo di contatto ravvicinato.

Solo dopo questo ennesimo tentativo è stata dichiarata inefficace la telenarcosi come metodo di contenimento.

Intanto, gli animali si erano portati a ridosso delle strade provinciali Aurelia Bis e Aurelia tratto autostradale ad alto transito veicolare, soprattutto in quelle ore a ridosso dell’esodo delle festività pasquali e per questo ritenuti pericolosi.

A questo punto, gli esperti hanno deciso di procedere al loro abbattimento.

Tutto è avvenuto sotto il costante e vigile controllo del Corpo Forestale dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia Locale.

L’operazione di abbattimento è avvenuta per mano dei veterinari che prima di procedere hanno mostrato alle forze dell’ordine le armi da utilizzare e chiesto di mettere in sicurezza l’intera area per evitare pericoli alle persone.

Alla luce di tutto questo (dimostrabile in modo inconfutabile con corrispondenze ufficiali e relazioni conclusive), il primo cittadino ha deciso di procedere con la denuncia, in sede Penale e Civile, di tutti coloro che in questi giorni hanno continuato, in modo costante, a diffondere false informazioni, formulare accuse infondate e soprattutto scrivere minacce di morte sia sui social che inviati nelle e-mail del Comune di Tarquinia.

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Cronaca

Asl Viterbo, prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena

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Prende forma la nuova casa di comunità di Bolsena, i cui lavori, iniziati lo scorso dicembre, e finanziati dall’Unione europea NextGenerationEU, fondi Pnrr, per un importo di circa 1milione e 400mila euro, stanno proseguendo nel rispetto del cronoprogramma iniziale.
 
“Ad oggi – spiega il commissario straordinario della Asl di Viterbo, Egisto Bianconi, impegnato in queste settimane in un tour nella Tuscia in tutte le strutture sanitarie interessate da lavori finanziati con fondi Pnrr – gli interventi realizzati a Bolsena hanno riguardato principalmente le opere di demolizione e di risanamento definitivo di alcune problematiche collegate all’umidità presenti da anni nella struttura. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di ricostruzione degli ambienti e di tracciamento degli impianti. L’obiettivo è ridefinire la struttura, da un punto di vista sanitario, con spazi adeguati e tecnologie idonee per rendere efficienti e accoglienti tutti i servizi e le linee di attività che renderemo operativi presso la nuova casa di comunità”.
 
Il progetto prevede, infatti, la rimodulazione delle aree interne, per adeguarle alle funzioni richieste, e contempla, tra l’altro, la sostituzione dell’intera dotazione tecnologica impiantistica, compreso l’impianto di sollevamento. È prevista anche la sostituzione di tutti gli infissi esterni con tipologia più altamente performante in relazione al contenimento dei consumi energetici.
 
“A meno di una settimana dall’attivazione delle Centrali operative territoriali dei Distretti A, B e C, in funzione presso gli ospedali di Belcolle, Tarquinia e Civita Castellana – conclude Egisto Bianconi – siamo qui a Bolsena e, nei prossimi giorni, saremo a Ronciglione dove sono in corso degli importanti lavori di ristrutturazione, di riqualificazione e di potenziamento complessivo, in previsione della creazione, non solo della casa, ma anche dell’ospedale di comunità. Credo che, a fronte di fondi così cospicui ottenuti dall’azienda dall’Unione Europea, sia doveroso rendicontare puntualmente alla cittadinanza lo stato dell’arte dei cantieri ad oggi aperti nel Viterbese e il processo in corso di definizione e di realizzazione di un nuovo modello sanitario, realmente e fisicamente più vicino ai bisogni di salute espressi dal territorio”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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