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Castel Gandolfo, disperso Elnur Babayev: dai video alle ricerche fino alle comunicazioni Azerbaigian – Italia. Ecco i fatti

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CASTEL GANDOLFO (RM) – Ci sono due video che riprendono gli ultimi istanti di vita di Elnur Babayev, il ragazzo 29enne dell’Azerbaigian annegato e disperso nelle acque del lago Albano a Castel Gandolfo sabato pomeriggio scorso mentre faceva il bagno in compagnia di un suo amico coetaneo ad oltre 200 metri dalla riva. I due avevano affittato un pedalò per trascorrere un po’ di tempo immersi nel magnifico paesaggio gandolfino, rilassati, in uno degli specchi d’acqua più belli d’Italia.

Elnur Babayev – I video

Dai brevi video, uno di un minuto e l’altro di un minuto e mezzo, si evince che il clima tra i due giovani era tranquillo e giocoso. Elnur è stato ripreso dall’amico con lo smartphone e durante il video dice: “Dai, riprendimi, guarda com’è bello questo posto! Le acque sono limpide, sono pulite, al contrario di quello che dicono, qui è bellissimo!”
Nel secondo video si vede Elnur che indossa la ciambella alla vita e simula il gesto del nuoto e poi, secondo quanto riportato dal suo amico, avrebbe detto “voglio provare senza salvagente”. Il problema è che il giovane non sapeva nuotare e il lago non è il mare, si cola a picco in pochi secondi.

La tragedia diElnur Babayev

Elnur si butta in acqua ma inizia a bere. L’amico gli tira la ciambella rimasta a bordo e si tuffa per salvarlo ma anche lui non sa nuotare bene. Elnur si aggrappa al suo collo, tenta di tenersi a galla ma ritorna giù. Anche l’amico ha difficoltà però, alla fine, riesce ad aggrapparsi al pedalò. Per Elnur invece non c’è nulla da fare. In quel momento, passa una famiglia di Genzano a bordo di un pedalò: mamma padre e figlio minore. Si avvicinano e soccorrono l’amico di Elnur che è riuscito a salvarsi. Il ragazzo fa capire subito che con lui c’era un’altra persona e che è affogato. La donna, un’infermiera, sale sul pedalò dei due ragazzi e rimane con l’amico di Elnur per segnalare ai soccorritori il punto in cui è successa la tragedia. Il ragazzo superstite, visibilmente in stato di choc, ha iniziato a sentire dolore al petto e alla spalla sinistra, L’infermiera lo ha voluto accompagnare a riva. Ad aiutarli anche l’equipaggio della barca del Parco Regionale dei Castelli Romani che li hanno recuperati e hanno preso anche l’altra ciambella che era rimasta in acqua.

Le ricerche di Elnur Babayev

Nel frattempo sono già arrivati i Carabinieri della stazione di Castel Gandolfo, i Vigili del Fuoco con l’elicottero, l’imbarcazione e i sommozzatori nel posto indicato dal superstite. Le ricerche sono partite subito e sono state estese anche a nord della costa perché si è pensato che con la corrente il corpo potesse essersi spostato in quella direzione.
Dopo circa un’ora arriva sul posto anche il secondo segretario presso l’ambasciata dell’Azerbaigian in Italia console Sarkhan Aghakishiyev che da subito ha presenziato sul posto alle ricerche ed è rimasto accanto all’amico sopravvissuto e ancora oggi, a una settimana di distanza è in costante contatto con il comandante dei carabinieri della stazione di Castel Gandolfo .

Quel tragico sabato

L’elicottero sorvola il lago in contatto con i sommozzatori fino alle 21 di sera per poi rientrare a causa della mancanza di visibilità. Ma i vigili del fuoco proseguono ininterrottamente le ricerche anche mediante l’aiuto di un sonar fino all’una di notte. Il comandante consegna al console i documenti del ragazzo annegato. Tutti e due gli amici risultano domiciliati a Roma dove da circa due anni frequentavano un’università. Il maresciallo della stazione dei carabinieri il quale nel frattempo ha informato il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Velletri, la dottoressa Giuseppina Corinaldesi, inizia ad ascoltare i testimoni e il superstite in caserma. Acquisisce anche i filmati che ha fatto l’amico poco prima della tragedia. Il giorno dopo arriva anche Mammad Ahmadzada, ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia. Si interessa delle ricerche, segue passo passo tutto il caso dall’inizio. La domenica un elicottero dei Carabinieri sorvola tutto il lago

La geolocalizzazione

Dai video dell’amico gli inquirenti riescono ad individuare la geolocalizzazione del punto in cui si trovavano con il pedalò. Gli investigatori così hanno potuto individuare un quadrilatero di 10 mila metri quadri dove, anche i questo momento, i sommozzatori stanno lavorando. Ogni 36 metri mettono un punto e proseguono. Eseguono il cosiddetto “controllo a chiocciola” con la speranza di trovare il corpo.
L’ambasciatore sta facendo il possibile, segue da vicino la vicenda ora dopo ora. Si relaziona almeno tre volte a giorno con il comandante della stazione dei Carabinieri di Castel Gandolfo.

Il padre di Elnur Babayev

Quando è arrivato il padre è stato accompagnato dal console e dall’ambasciatore a vedere il posto in cui si è disperso suo figlio. Il padre è stato accerchiato dai giornalisti. L’uomo, parlando anche con i media sul posto, si è convinto in qualche modo che non ci fossero abbastanza uomini impegnati nelle ricerche per il figlio. Il padre è un pensionato, ex dipendente comunale a Baku, capitale dell’Azerbaigian. Il padre, distrutto dal dolore per il figlio e sicuramente influenzato anche da pareri esterni, ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa in Azerbaigian.

Comunicazioni Azerbagian – Italia

Così dalla patria dello scomparso sono iniziate le pressioni al ministero Affari Esteri italiano, convinti forse che le ricerche fossero condotte con superficialità. Dall’Azerbagian agli affari esteri italiani parte la richiesta di avere maggiori rinforzi delle ricerche.
Fatto sta che questo clima di critiche e tensioni non rende onore a tutti quegli uomini e volontari impegnati nelle ricerche del corpo del giovane Elnur Babayev. Addirittura un gruppo di amici della vittima si sono messi a sventolare le bandiere dell’ Azerbagian in spiaggia, quasi fosse un segnale di protesta e in mezzo a loro c’era anche il papà del giovane disperso.

Le ricerche di Elnur Babayev continuano

I carabinieri, Vigili del Fuoco, protezione civile e altri volontari non si sono mai fermati. Tanto per dare un ulteriore dati sono impiegati nelle ricerche al lago Albano tutti i sommozzatori del Lazio. Dodici uomini impegnati 24 ore su 24 per scandagliare metro quadro dopo metro quadro il fondale del lago. Gli inquirenti hanno fatto sapere che le ricerche non si fermeranno fin quando non sarà stato recuperato il corpo.

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Rocca Priora, elezioni: Intervista a 360° a Rachele Zaratti

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Rachele Zaratti, classe 1976, sposata, mamma di Edoardo e Lorenzo.
Una ragazza semplice ma nello stesso tempo dotata di una ricchezza d’animo che si scorge nei suoi occhi sempre sorridenti.
Logopedista, specializzata nei disturbi dell’apprendimento. Una carriera lavorativa sempre al massimo e che, in questa tornata amministrativa, è candidata al Consiglio Comunale con la lista Coraggio Rocca Priora per Anna Gentili sindaca.
Rachele hai un cognome importante per la storia di Rocca Priora ma al di là del cognome, nella tua famiglia, c’è stata una persona che, ancora oggi, molti roccaprioresi, e non solo, ricordano e serbano nel cuore: Don Vittorio Vinci, tuo zio.
Padre Pallottino, grande studioso, uomo di carità concreta ma ancora oggi esempio fulgido di umanità e di bene. Che la mando giù facile: che lezione ti ha lasciato?

(si emoziona a questi ricordo) Una lezione di vita. Zio Vittorio c’era sempre per tutti, donava se stesso come ricchezza agli altri.
Io, come tanti giovani, ho avuto la fortuna di partecipare ai suoi incontri, vere testimonianze della lezione di vita che zio Vittorio riusciva a donare agli altri ed abbiamo ancora la fortuna di avere copie registrate di questi incontri. Non lo nascondo: quando le ascolto chiudo gli occhi e zio e lì con me.
Ed in più lui mi ha fatto comprendere la fede nella vita, mi ha insegnato ad appropriarmi della vita ricercando i doni che essa offre ad ognuno di noi.
“Fare tesoro” ripeteva spesso; per Lui la parola diveniva azione concreta e la sua presenza è stata davvero una grande testimonianza di carità e di amore.

Quanto della lezione morale e di testimonianza di Don Vittorio Vinci può essere declinata in questa tua prima esperienza politica?
Non ho esitazione a risponderti: tutta le sue lezioni possono essere oggi esempio vivo di una Sana ed Etica Politica.
I valori sono alla base delle scelte e zio mi ha insegnato a coltivarli e a custodirli.
Chi come me prende un impegno nella politica deve mettere a disposizione della Comunità quei doni che la vita ci ha messo a disposizione. Fare politica è donare se stessi alla proprio Paese.

Quindi mi vuoi dire che il “do ut des” di latina memoria poco c’entra, a tuo avviso con la politica?
Certo la politica deve essere un semplice “do” non può e non deve avere un fine altrimenti non è più, come diceva Mario (Mario Spagnoli candidato con Rachele nella lista Coraggio Rocca Priora), “Arte Nobile” ma diventa un mero mercato di interessi.
E poi come dimenticare le lezioni di Zio Vittorio sulla solidarietà “non basta essere bravi” diceva “bisogna donare se stessi anche nelle difficoltà”. Credo che se zio oggi fosse qui sarebbe fiero di questa mia scelta … ma non te lo nascondo zio Vittorio continua a seguire ogni passo della mia vita.
Vedi Massimiliano, chi mi conosce sa che nella mia vita, ad un certo punto, ho rischiato di non esserci più. Ho capito allora la necessità di donarmi agli altri e il mio lavoro, di cui sono fiera, mi permette ogni giorno di incontrare situazione spesso difficili e se non avessi l’animo sereno e, soprattutto, non avessi questa voglia di vita, non te lo nascondo, sarebbe difficile.
La politica, tornando alla tua domanda, è un impegno finalizzato a fare il Bene, quello con la B maiscola.
Un Bene concreto, tangibile, spendibile e soprattutto capace di creare altro Bene.

Beh che dirti Rachele la tua visione è davvero illuminante ma sai bene quanto a me piaccia cercare sempre il “pelo nell’uovo”: ma non si rischia di cadere in un discorso utopistico?
Ti rispondo con una frase di Frida Kalo “Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”.
Sta qui la risposta alla tua, passami il termine, obiezione.
Vincere può portarci, molte volte a guadagni effimeri ma che poi svaniscono in un lampo.
Il non arrendersi, il voler sempre continuare a guardare l’alba che sorge chi carica non solo di energia, ma ci fa vincere ogni giorno, ogni istante, SEMPRE.
Arricchirsi di pochezza, scusami, ma non è nelle mie corde perché questo mi ha insegnato la mia famiglia ed i valori che essa rappresenta.
Io, ti ripeto, oggi mi sono messa a disposizione della mia città, dei miei concittadini. Mi sarei pentita amaramente se non l’avessi fatto e ringrazio ancora una volta Anna Gentili che, con la delicatezza che la caratterizza, è venuta a chiedermi la disponibilità di fare parte di questo progetto coraggio per Rocca Priora.
Non saremo sicuramente la migliore lista possibile ma esiste, Dio a parte, qualcosa di perfetto?

Quindi una scelta con stella polare il Bene, basta solo questo per governare?
(sorride divertita) Sarei una sciocca se ti rispondessi di si. Il Bene è il risultato che dobbiamo mettere a dimora. Bisogna compiere scelte che vadano proprio verso quell’indirizzo.
Sappiamo bene che un italiano su due non si reca alle urne. È stanco, è deluso, avrà le sue buone ragioni ma il problema maggiore resta solo uno: il cambiamento fa paura.
E quindi molte persone, magari stanche di una certa politica, evitano proprio di votare perché, a mio avviso, spaventate dal risultato che potrebbe manifestarsi.
Oggi, più di ieri, bisogna assumersi la responsabilità delle scelte, sia come singoli, sia come intera collettività.
Sai quale è il rischio, Massimiliano? Ci stiamo togliendo da soli la libertà di scegliere.
Non voglio trasformare questa nostra chiacchierata in un bignami di teologia ma ti ricordi cosa diede Dio all’uomo? Il libero arbitrio proprio per scegliere e nelle scelte c’è la libertà.
Rachele che dire ascolto le tue parole con estrema attenzione perché sono testimonianze vive della esistenza umana e ti ringrazio di questa forza che esce da questo tuo discorso.
Torniamo al tuo lavoro: sei un logopedista, abbastanza affermato (diventa rossa). Personalmente trovo riprovevole chi parla di disabilità, di disturbi, declinando al negativo situazioni che sono semplicemente diverse dalla chiamiamola “normalità”. Mi scoccia perchè faccio sempre il solito esempio: anche io sono un disabile, sono una frana bestiale in matematica. Passami questo, esempio; a tuo avviso non possibile cominciare a parlare di diverse abilità in modo da positivizzare queste situazione che sono già, per il mondo in cui viviamo, abbastanza negative?
Con me sfondi una porta aperta.
Nel mio lavoro ho imparato un equilibrio tra testa e cuore: mi spiego meglio.
Restare troppo legati all’oggettiva di un test o di una qualsiasi relazione toglie umanità alla persona che io esamino, che io sono debbo comprendere prima di tutto “leggendola” nell’animo e poi tutto il resto.
Guarda ad esempio le persone sensibile: sono mal viste in quanto hanno un diverso atteggiamento rispetto a talune situazioni. Ma non sarà proprio questo diverso atteggiamento un valore aggiunto per loro?
Mettersi in contatto con il nostro “IO Profondo” ci consente di leggere le persone e non ci interessano quelle che, comunemente si chiamano fragilità: io voglio leggere la persona restituendole quella dignità che le appartiene.
Qualcuno anni fa declino meglio le disabilità chiamandole “diverse abilità”. Abbiamo il dovere morale e professionale di farlo in ogni ambito di “apparente” fragilità.

Le mie interviste, lo sai perché mi ha confessato che mi segui con estrema attenzione si chiudono sempre con due domande ma prima bisogna impugnare la bacchetta magica:
che sogno vorresti che si realizzasse per te e per la tua famiglia e che sogno vorresti che si realizzasse per Rocca Priora?

(sorride divertita) Non mi ero preparata la risposta ma appena mi hai fatto la domanda mi è venuto in mente il sogno: quel sano equilibrio che vive la mia famiglia vorrei restasse sempre e vorrei regalarlo alla mia Rocca Priora.
Se ognuno di noi apprezzasse le piccole cose che la vita ci offre vivremmo in mondo sereno, sano ed equilibrato.
Oggi, purtroppo, violenza, prevaricazioni, menzogne la fanno da padrone. In cuor mio mi auguro davvero che quella forza di cambiare possa finalmente permeare nelle nostre vite.

Due grazie: il primo a Rachele perché è riuscita ad emozionarmi, il secondo alla zia Franca Vinci, cugina di don Vittorio e cugina anche del mio papà.
È stata Lei il gancio per questa intervista fatta il giorno del mio 53° compleanno soffiando su una meravigliosa crostata chiacchierando amorevolmente con Rachele.

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Frascati: inaugurato il portale artistico del Santuario della Regina delle Scuole Pie

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Ne avevamo già parlato nei giorni scorsi (www.osservatoreitalia.eu/frascati-al-via-la-settimana-calasanziana-al-santuario-della-regina-delle-scuole-pie/): in seno alla settimana Calasanziana presso il Santuario della Regina delle Scuole Pie è stato inaugurato, nel pronao della Chiesa, un magnifico portale artistico, in ferro e terracotta, opera del maestro frascatano Roberto Scardella.
La città si arricchisce di un’altra memorabile testimonianza del maestro: per la stessa Chiesa ha realizzato la splendida statua bronzea della Madonna posta in cima al campanile.
Abbiamo incontrato al termine della cerimonia di inaugurazione del portale il maestro Scardella al quale abbiamo rivolto alcune domande.

particolare centrale del portale con l’iscrizione latina “sinite parvulos venire ad me” (lasciate che i fanciulli vengano a me)

Maestro questo è il suo, mi passi il termine, ennesimo atto di testimonianza e di amore verso la sua città
Si, sono fiero ed orgoglioso delle mie origine e sapere di avere lasciato una testimonianza con la mia opera nella mia amatissima Frascati mi riempie il cuore di gioia.
Maestro nelle sue opere personalmente apprezzo moltissimo il segno tangibile del movimento.
C’è una ispirazione particolare che viene data alle sue opere?

Guardi coglie nel segno quella che è la mia formazione che potrà sembrare in antitesi: il Futurismo e Boccioni di certo hanno “formato” un’arte scultorea estremamente movimentata ma non dimentichiamoci il grande Lorenzo Bernini che nel celeberrimo baldacchino di San Pietro in Roma ci da questa elasticità in movimento che ancora oggi ha pochi eguali.
Un’ultima domanda: noto con estrema attenzione l’immagine di una conchiglia.
C’è un riprendere il cammino di Santiago di Compostela assieme all’apostolo Giacomo oppure vi è altro?

Un bella osservazione: ovviamente si, mi sono ispirato alla conchiglia che è il simbolo dell’apostolo Giacomo, il Maggiore. Ma ho voluto, più che altro, identificare il grembo materno nell’immagine di quell’ostrica che racchiude in sè la perla della vita.

il maestro Roberto Scardella al centro della foto assieme al presidente del Consiglio Comunale, Corrado Spagnoli, ed il consigliere comunale Emanuela Bruni

Un grande davvero immenso al maestro Roberto Scardella che continua a dare testimonianza delle molte eccellenze di cui è ricca la città di Frascati.

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Frascati: approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2023

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Un Consiglio Comunale, quello di ieri 23 maggio, che inizia carico di commozione: il ricordo di Giovanni Falcone, di sua moglie, Francesca Morvillo, e degli uomini della scorta viene salutato dall’applauso dei presenti.
Ma c’è un altro momento pregno di emozioni nella sala del Consiglio Comunale: il presidente, Corrado Spagnoli, nel ricordare la figura del professor Raimondo del Nero, recentemente scomparso, storico della città e consigliere comunale, fa onorare, con un minuto di silenzio, la memoria dell’insegne cittadino di Frascati.
Poi la parola passa immediatamente all’assessore al Bilancio, Dario de Santis che illustra il rendiconto della gestione 2023 del Comune di Frascati.

C’è, da parte sua, dapprima una premessa doverosa nel “ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questi obiettivi”.
Nelle parole dell’assessore De Santis trova ampio spazio un grazie sentito all’intera macchina amministrativa del Comune di Frascati che è stata capace di fare sintesi: “uno sforzo comune” sono le parole che vengono pronunciate.
Si parla con estrema attenzioni di “sacrifici”, di “impegni presi … salvaguardando con attenzione l’aspetto sociale”.
Un “lavoro alacre degli uffici” capaci di “correre dietro agli adempimenti”.
Un vero lavoro di squadra.
Un impegno preso sulla base di una programmazione di “disavanzi che sapevamo” ma che sono stati raggiunti e visibilmente migliorati pur mantenendo i piedi per terra.
“Non ci illuda la situazione” ripete attento e prudente ai consiglieri comunali presenti, oggi, nell’aula consigliare Falcone e Borsellino di Frascati dimostrando un atteggiamento prudente ma soprattutto concreto e necessario alla salvaguardia dei conti pubblici della città di Frascati.
Un volume ampio di accantonamenti prudenziali ma che, sempre stando alle serie parole dell’assessore, potrebbero “liberare risorse” per il bene della città.
Quello di oggi che si è tenuto in Consiglio Comunale, ripete più volte, è “un adempimento formale” già ampiamento discusso e snocciolato in sede di Commissione Bilancio nei giorni antecedenti l’assise odierna.
Precisi gli interventi delle opposizioni: Matteo Angelantoni parla di “discussione proattiva” e di “un’opposizione responsabile per il risanamento e la salvaguardia della città” e nel concludere, prima di allontanarsi dall’aula durante il voto, dichiara “restiamo vigili ed attenti”.
Marco Lonzi, anche lui prima di uscire dall’aula, ringrazia gli uffici e poi aggiunge “non vedo segnali chiari … il nostro ruolo è vigilare, daremo il nostro contributo per uscire fuori da questo dissesto”.
Ultimo a parlare, sempre per le opposizioni, è Gelindo Forlini che dichiara di uscire dall’aula.
Il capogruppo PD, Alessio Ducci, focalizza due punti: “un’azione coerente ed efficace” da parte dell’amministrazione ed il suo personale focus è “sull’indicatore delle tempestività dei pagamenti” giunto a “34 giorni medi” segno di un buon andamento della macchina amministrativa frascatana che sta utilizzando “cautele giuste, procedure giuste”.
Il voto favorevole della maggioranza conclude la discussione del punto e ne decreta poi l’immediata esecutività della delibera.
A fine consiglio abbiamo incontrato l’assessore Dario de Santis al quale abbiamo rivolto alcune domande.

L’assessore al bilancio, patrimonio e partecipate, dottor Dario De Santis

Assessore, il lavoro è stato impegnativo ma si stanno raggiungendo gli obiettivi.
Quale è il segreto, se esiste, di questo cambio di marcia?

Come avrà sentito in Consiglio Comunale c’è stato un federare le istanze. Abbiamo percepito tutti, noi amministratori e gli uffici, il compito gravoso.
Abbiamo promosso un dialogo tra le vari componenti la macchina amministrativa.
Le dico una cosa: questa esperienza di Frascati è stata unica e di grande insegnamento.
Ho percepito, da parte di tutti, la volontà concreta di uscire fuori da tale situazione.
Una sinergia davvero importante che oggi, anche se rinnovo la cautela, ci sta portando fuori da questo problema che la stessa cittadinanza ha percepito come davvero importante.

Assessore Le porgo una domanda che può sembrare in apparenza una provocazione contro di Lei, me lo permetta. “Qualcuno” la apostrofa “il Maradona di Supino”: Maradona quando entrava in campo cambiava il corso della partita.
Quindi, va da se che, anche questa persona, si è accorta del suo valore, al di là delle mere e sterili polemiche?

(sorride divertito) Guardi l’ho detto già molte volte: io non so palleggiare e quindi sono assai lontano da Maradona. Ma se si vuole far percepire tale paragone con il fatto di avere “fatto squadra, con fatti e testimonianze, beh il discorso cambia di molto.
Questa è una domanda che in seguito farò anche alla sindaca, Francesca Sbardella: quali strumenti ha messo in opera l’Amministrazione affinché questo non succeda più nel nostro Comune?
(torna serio) Noi abbiamo lavorato in modo attento eliminando le cause che hanno portato al dissesto.
In primis i mancati accantonamenti, poi abbiamo percepito la necessità di un maggiore e più attento dialogo tra gli uffici tecnici e noi amministratori e non solo; un dialogo maggiore tra la macchina amministrativa e la società municipalizzata STS.
È mancata, mi passi il termine, l’abitudine al dialogo tra strutture.
Le visite periodiche, la sindaca che presiedeva alle riunione con i dirigenti è stato un continuo interagire per il bene della città.
Oggi, me lo lasci dire, abbiamo trovato dirigenti-diligenti.
Sono questi gli anticorpi necessari affinché ciò non si ripeta nel nostro Comune.

In seguito, anche la sindaca, Francesca Sbardella, ha risposte alla nostre domande.
Sindaca, si è presa una bella responsabilità con la sua amministrazione decretando il dissesto finanziario del Comune di Frascati. Come dicevo prima con l’assessore si vede la luce fuori dal tunnel.
Quando ne saremo fuori resterà per Frascati una esperienza davvero unica ed indimenticabile.
Quali strumenti ha messo in opera la sua Amministrazione affinché questo non succeda più nel nostro Comune?

Ci siamo assunti una grossa responsabilità su una strada già tracciata dalla bocciatura del piano di riequilibrio finanziario. La nostra non è stata un scelta politica ma dettata proprio da questo fatto.
Tutto ciò ci è servito per impostare un lavoro diverso con più attenzione. Quindi, al di là dei sacrifici richiesti un po’ a tutti, ai cittadini in primis ma anche agli stessi uffici che hanno dovuto lavoro dentro “paletti estremamente stringenti”, tutto ciò ci ha aiutato a formare una azione amministrativa e l’azione politica ad una maggiore oculatezza, ad una maggiore attenzione.
Debbo però dire che tutto ciò è servito a darci una maggiore consapevolezza delle possibilità della nostra Città che sono comunque tante.
Il fatto di avere chiuso il bilancio dimezzando il disavanzo previsto dal piano stabilmente riequilibrato ci fa capire che Frascati è una città dalle potenzialità importanti dal punto di vista economico e che, quindi, averla messa sui binari giusti, di controlli maggiori e più efficienti, di una spesa più attenta e di un migliore e diverso utilizzo delle risorse importanti che ci sono nella nostra città, ci fa sperare di avere dato “correzione al tiro” e di avere messo Frascati sulla strada giusta.
Quindi più attenzione, più consapevolezza della ricchezza della nostra città ed un importante gioco di squadra tra uffici, tra amministrazione. La difficoltà ci ha reso più squadra.

Un grazie per la disponibilità all’assessore Dario de Santis ed alla sindaca Francesca Sbardella.

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