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Economia e Finanza

Ecco come contenere la spesa pubblica senza mettere in discussione i diversi principi giuridici dei diritti acquisiti. Intervista al prefetto Francesco Tagliente – terza parte

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Occupandoci dello schema del Decreto Salvini su migranti e sicurezza, nella prima e seconda parte della nostra intervista al prefetto Francesco Tagliente, abbiamo affrontato il tema delle nuove norme per rafforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alla minaccia del terrorismo con la revoca della cittadinanza ai terroristi naturalizzati italiani, della importanza di migliorare l’efficienza e la funzionalità dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata focalizzando l’attenzione sulla importanza della nuova piattaforma telematica, sulla quale sono ora disponibili le informazioni e la documentazione riguardanti gli immobili confiscati e i beni mobili registrati con i dati disaggregati con dettaglio comunale.

Nella parte conclusiva della seconda parte dell’intervista il prefetto aveva anche fatto una riflessione critica dicendo che “anziché procedere con nuove e più incisive misure per il contenimento della spesa pubblica vengono messi in discussione i diritti acquisiti mettendo le mani nelle tasche degli strati meno difesi della popolazione, alimentando la paura di chi teme che l’attacco alle pensioni sia solo il primo degli interventi per sovvertire diversi principi giuridici dei diritti acquisiti”. Sollecitato a chiarire meglio il concetto aveva poi aggiunto che “Il nuovo decreto-legge recante le disposizioni in materia di sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità, nella parte in cui prevede nuovi strumenti finalizzati a migliorare l’efficienza e la funzionalità dell’Agenzia, offre lo spunto per riflettere su come poter ridurre progressivamente e in maniera diversa l’impatto sull’indebitamento.

In questa terza parte dell’intervista Tagliente per rendere più agevole la comprensione del suo pensiero fa espresso riferimento agli interventi per il contenimento della spesa sperimentati a Firenze, Roma e Pisa. Ecco il seguito dell’intervista.

D. Ricordo che in occasione della consegna del “Premio Castel Gandolfo in presenza del Ministro della Difesa Elisabetta Trenta e di altre autorità ha fatto un cenno all’esperimento fiorentino. Vuole ripeterlo per i lettori del nostro Giornale?

R. Già nel 2007, quando il termine Spending Review non era conosciuto dal grande pubblico, da Questore di Firenze, ho coinvolto vari soggetti istituzionali pubblici, in un vasto e diversificato piano di razionalizzazione e riqualificazione degli spazi in uso alle strutture della Polizia di Stato fiorentina. Resomi conto che pagavamo un affitto di circa 5 milioni di euro all’anno per un complesso edilizio in uso alla Questura chiamato “Il Magnifico” che tanto magnifico non era, ho fatto monitoraggio degli immobili di proprietà del demanio dismessi dall’esercito. Uno di questi, l’ex Caserma De Laugier sul lungarno della Zecca Vecchia, una ex caserma dell’Esercito già sede dell’Accademia di Sanità militare, che il movimento per la casa tentava di occupare, risultava compatibile per trasferirvi tutti gli Uffici dal complesso edilizio il Magnifico. Grazie anche all’impegno dell’allora Provveditore interregionale per le opere pubbliche della Toscana Costanza Pera, sono riuscito ad acquisirla nella disponibilità della Questura. Oggi i lavori sono ultimati, manca il collaudo. In questi 10 anni solo il Magnifico ci è costato 50 milioni di euro. Se questa operazione fosse stata pensata prima quei 50 milioni li avremmo potuti risparmiare. E sto parlando di un solo immobile di una Forza di polizia limitando l’esempio all’arco temporale di 10 anni.

D. Lei dopo Firenze è stato destinato a fare il Questore di Roma. Ha ripetuto quell’esperimento?

R. Nel 2010 la successiva esperienza come Questore di Roma, mi ha consentito di replicare le iniziative promosse a Firenze. Con il Vice Questore Filiberto Mastrapasqua e i Dirigenti dei vari Commissariati cittadini e distaccati, abbiamo monitorato gli immobili del demanio, della regione, della provincia e dei comuni non utilizzati e quelli sequestrati e confiscati alla criminalità per valutare la compatibilità a ricollocare alcuni dei 52 immobili di privati adibiti ad uffici di polizia dove pagavamo l’affitto. E’ stato un lavoro impegnativo con il prezioso supporto dell’allora Assessore alla sicurezza della Regione Lazio Giuseppe Cangemi. Ricordo che allora l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata non disponeva della piattaforma telematica. In assenza di dati disaggregati con dettaglio degli immobili gestiti dall’Agenzia abbiamo dovuto fare una ricerca con sopralluoghi non agevoli degli immobili sequestrati. Ricordo ripetuti sopralluoghi ad un immobile sequestrato per ricollocare il Commissariato Flaminio Nuovo (abbiamo dovuto scavalcare le recinsioni per vedere le cubature) come i sopralluoghi fatti alla Romanina su alcune immobili sequestrati al clan dei Casamonica. Solo per citare alcune iniziative per il contenimento delle risorse ricordo il progetto Fregene e Torvaianica a costo zero; il progetto via dei Tordi per il trasferimento del commissariato Casilino in via dei Tordi 38 con la prevedibile economia di oltre 160.000 euro l’anno; il progetto Velletri per il trasferimento del Commissariato in un immobile demaniale risparmiando 66.000 euro l’anno; il progetto Colleferro con il trasferimento del Commissariato e della Sezione Polizia Stradale presso un immobile privato ma a canone agevolato risparmiando 170.000 euro l’anno; il progetto Commissariato Guidonia Montecelio in via Agrigento, in uno stabile concesso in comodato d’uso dal Sindaco di Guidonia, con conseguente risparmio annuo di oltre 74.000 euro; il progetto Largo Leopardi con il trasferimento in un immobile demaniale dei Commissariati Viminale ed Esquilino accorpati, della Divisione Polizia Amministrativa, l’Ufficio passaporti, le Caserme Alvari e Massaua, il magazzino Salviati con la previsione di un risparmio di 4.600.000 euro; il progetto Forte Boccea per ospitare il Commissariato Aurelio, la caserma Bencivenga e magazzino di via Salviati con la previsione di risparmiare di 800.000 annui. Questo solo per fare alcuni esempi.

Un lavoro importante che avrebbe consentito annualmente il risparmio di alcuni milioni e che secondo il progetto reso pubblico, avrebbe comportato un contenimento dei costi di circa 20 milioni di euro all’anno.

D. Dopo l’esperienza romana con gli immobili in uso alla Questura lei è stato destinato a fare il rappresentante del governo a Pisa. Si è occupato del contenimento dei costi anche nella Città della Torre?

R. Nel 2012 da Rappresentante del Governo a Pisa, mi è stato possibile continuare nella concreta attuazione di quella stessa politica di contenimento dei costi avviata a Firenze e proseguita a Roma. Ho fatto un progetto per dismettere tutti i contratti di locazione con privati e trasferire negli immobili demaniali gli uffici della pubblica amministrazione. Ho fatto monitorare tutte le unità immobiliari in uso alla pubblica amministrazione. E’ emerso che 164 unità immobiliari erano in uso ad uffici governativi di cui 66 (circa il 40%) in locazione passiva 30 dei quali presi in affitto da privati: 15 pagati dal ministero dell’interno, 8 dal ministero dell’economia e delle finanze, 2 ministero della Giustizia, 2 ministero politiche agricole e forestali. Dal monitoraggio è emerso anche che degli immobili demaniali, alcuni erano in uso dai Comuni, dalla Scuola Normale Superiore, delle poste ora S.p.A. e altri in uso di privati o liberi ed infine altri ancora no acquisiti formalmente al patrimonio demaniale.

D. Tutto questo per rimarcare che la situazione economica del Paese impone un maggiore impegno e una diversa strategia per in contenimento dei costi anche con la razionalizzazione delle spese per gli immobili in uso a tutta la pubblica alla pubblica amministrazione dalle forze di polizia agli enti territoriali dei vari organismi della pubblica amministrazione. Tutto questo per dimostrare che è una strada agevole da percorrere?

R. Tutto questo per rimarcare che se è stato possibile farlo a me a margine degli impegni per l’esercizio delle funzione di Autorità di Pubblica sicurezza, sicuramente lo potrebbe fare un organismo sovraordinato ai ministeri con maggiore autorevolezza e competenza. Parto da un punto fermo: non è concepibile che con tanti immobili dismessi dall’esercito, del demanio e degli vari enti pubblici e di quelli o sequestrati e confiscati alla criminalità, si debbano pagare milioni di euro per locazioni di immobili di privati.

D. In concreto lei ritiene che il decreto sicurezza, nella parte in cui fa espresso riferimento alla necessità di “trasmissione telematica dei dati tra l’Autorità giudiziaria e l’Agenzia consente una grande occasione per riflettere su nuove opportunità di razionalizzazione delle risorse.

R. Penso che una straordinaria occasione di riflessione ci viene offerta proprio dalla avvertita esigenza di consentire la corretta operatività della nuova piattaforma web “Open Re.G.I.O.” sviluppata per la ANBSC sulla quale sono disponibili le informazioni e la documentazione riguardanti gli immobili confiscati e i beni mobili registrati.

Con una piattaforma analoga, si potrebbe alimentare una piattaforma comune mettendo da un lato i dati di tutti gli immobili demaniali non utilizzati dagli uffici della pubblica amministrazione e quelli sequestrati e confiscati alla criminalità e dall’altra tutti gli immobili in uso agli Uffici della pubblica amministrazione dove viene pagato l’affitto a privati.

Dalla sovrapposizione dei dati, per area geografica interessata, sarebbe così possibile valutare, anche a tavolino e a costo zero – senza dover fare la ricerca porta a porta con spreco di tempo e risorse – la compatibilità degli immobili disponibili alle esigenze degli Uffici della pubblica amministrazione in locazione passiva a privati.

Se poi la valutazione della compatibilità fosse affidata ad un Ufficio sovraordinato ai singoli ministeri interessati e a prescindere dalla richiesta degli interessati, i singoli progetti diventerebbero anche più veloci.

D. Grazie per la sua paziente disponibilità. Un’ultima domanda: chi partecipa oltre a lei alla tavola rotonda del 29 settembre?

R. Per affrontare la tematica – che sarà moderata da Enrico Paoli, capo servizio quotidiano Libero – sono state chiamate personalità con un patrimonio di saperi e di esperienze come il generale Tullio Del Sette, ex Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. E’ prevista anche la partecipazione di Rosario Vitarelli, già presidente osservatorio per la legalità e la scurezza della Regione Lazio; Diego Porta, presidente dell’Associazione Nazionale Comandanti ed Ufficiali Corpi Polizia Municipale; Claudio Fazzone, Senatore Componente Copasir e Don Antonio Coluccia, fondatore della comunità Opera Don Giustino Onlus.

D. La data del convegno, coincidente con quella della annunciata valutazione in Consiglio dei Ministri del decreto, è una coincidenza o una data scelta appositamente?

R. Io sono stato invitato il 7 settembre. Me ne ha parlato, anticipandomi il tema, il vice presidente Consiglio regionale del Lazio Pino Cangemi in occasione del “Premio Castel Gandolfo 2018”.

Castelli Romani

Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica, Maria Grazia Cucinotta: “Basta elemosinare per il diritto alla salute”

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Il Comitato Promotore della Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 miliardi della Spesa Pubblica STIAMO UNITI “capitanato” dal presidente, l’avvocato Evandro Senatra, è al gran completo.

Due donne sono i veri motori dell’iniziativa nata dalla “intuizione geniale” dell’onorevole Roberto Mezzaroma: Maria di Prato e Maria Grazia Cucinotta.
Due donne che fanno comprendere come questa sia l’ultima possibilità per il nostro Paese di rimettere non solo i “conti in ordine” ma per porre basi solide per il nostro rilancio sociale, economico e politico.
Ed in più ci sono: Civita di Russo, Evelina Amadei, Giuseppe Scarano, Gianluca di Ascenzo, Antonio Tanza, Massimo Zignani, Paolo Sabbioni, Pier Giorgio Poretti, Antonio Gambino, Michele Navaglio, gli altri componenti il Comitato Promotore.


Non ci sono bandiere di partito, ci sono donne ed uomini, professionisti, imprenditori che hanno le idee ben chiare sui mali endemici della nostra Repubblica.

“Vede – dice Roberto Mezzaroma che risponde alla nostra domanda su come gli è arrivata questa intuizione – ci sono arrivato avendo alla spalle la mia esperienza di imprenditore e di padre di famiglia. Questo che oggi noi proponiamo è solo un 10% di quello che il nostro Paese potrebbe risparmiare avendo la volontà di farlo

Quindi mi vuole dire che questa è la punta di un iceberg?

Certamente. Ridurre i ritardi dei lavori, qualificare l’offerta lavorativa, una accoglienza che metta in risalto le qualifiche e la professionalità sono altre componenti.
Se ci aggiungiamo una rivalutazione di tutto quel patrimonio immobiliare nelle mani di Stato, Regioni, Comuni etc, glielo dico da architetto, avremmo ulteriori risparmi e ricchezza.

Prima parlavamo di mancanza di sinergie. Rivestono un peso importante nella società odierna?

Concordo con Lei. Se considera che la formazione non essendo ancora del tutto parte fondamentale del lavoro porta, purtroppo, ad un deprezzamento del valore che questo può generare.
Maestranze poco adeguate e poco formate sono un realtà che può e deve essere incrementata e migliorata.

L’Europa come può esserci di aiuto visto i suoi trascorsi al Parlamento di Bruxelles?

Mi spiace dovere constatare che quella unità di azione politica europea viene sempre più meno.
Le diversità Europee che posso essere valore aggiunto diventano ostacolo.
Le faccio un esempio: la politica estera e di difesa: oggi non vi è una unità di intenti.

nella foto l’onorevole Roberto Mezzaroma e Maria Grazia Cucinotta

Maria di Prato, già promotrice del Referendum contro il Finanziamento Pubblico ai partiti, è il “motore” di questo Comitato.
Dottoressa di Prato ma come ci si arriva a 50.000 firme in due mesi?

Ci si arriva ricordando agli italiani i troppi sprechi.
Ci si arriva facendo non solo capire ma facendo toccare con mano che quella che Lei chiamava “intuizione” è qualcosa di concreto: sanare l’Italia

Maria Grazia Cucinotta sempre attenta ai problemi sociali in modo concreto ed attivo “ci mette la faccia”
Oggi, signora Cucinotta, Lei è qui come Italiana e mamma

Certo e ne vado profondamente fiera. Tocco ogni giorno con mano il dolore della gente.
Vedo donne ed uomini elemosinare la salute che deve essere la base del vivere civile.

Lei con la sua fondazione è molto attenta e vicina alle tante e troppe fragilità che coinvolgono l’Italia.

Si! Troppe volte ascolto il dolore di molte cittadine, di molti cittadini. Assisto troppe volte a situazioni in cui il personale medico e paramedico fa davvero i miracoli per portare avanti ospedali e strutture sanitari.
Loro operano con quello spirito che è frutto della loro professionalità troppe volte arginata dagli sprechi.

Nella foto Maria Grazia Cucinotta ed il presidente del Comitato, avvocato Evandro Senatra

In conclusione Evandro Senatra, avvocato, presidente di questo Comitato Promotore.
Avvocato Senatra, l’onorevole Mezzaroma parlava di pianificazione e formazione. Il suo pensiero?

Concordo in pieno con Roberto (Roberto Mezzaroma n.d.s.) Come vede non è solo il taglio di 500 miliardi il cuore della nostra proposta.
È facile dire: taglio 500 miliardi. È difficile dire e poi attuare la “spendibilità” di questo capitale.
200 miliardi per tagliare il debito pubblico sarebbero la migliore medicina per la nostra economia.
Vede riprendo le parole di Roberto: Lei da padre di famiglia va in banca a chiedere un mutuo perché ha bisogno di comprare casa o iniziare una attività ma ha un debito già esistente.
Trova qualcuno pronto a concederglielo? Sicuramente no.
Oggi il nostro Paese resta ancora in queste condizioni.

E – aggiunge – bisogna investire nelle famiglie, cuore vivo di ogni Nazione.
Ridare dignità con 40 miliardi ai malati in difficoltà
Altri 40 miliardi per i troppi italiani che sono in difficoltà con i mutui.
Un nuova e concreto rilancio per il Paese.

Non c’è solo entusiasmo nei loro visi. C’è la consapevolezza, passata la porta che li condurrà alla Accettazione da parte della Corte di Cassazione di questa “intuizione genitale”, di rendere davvero un servizio come “padri e madri” del nostro Paese.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica: lunedì la proposta di legge che parte dal basso

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Maria Grazia Cucinotta “madrina” dell’iniziativa

Lunedi 22 aprile presso la Corte di Cassazione a Roma il comitato Stiamo Uniti sostenuto da Adusbef, Annild, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare, per mano del presidente, l’avvocato Evandro Senatra, presenterà una proposta di Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 Miliardi di Spesa Pubblica.

Un’ impresa in apparenza titanica ma che punta a rivoluzione in modo deciso il nostro Paese.

Ci saranno 2 mesi di tempo per raccogliere almeno 50.000 firme richieste dalla Legge

Un taglio traversale ove i principali risparmi proverranno da:

  • 13 miliardi di tagli nei costi della politica italiana;
  • 10 miliardi abolendo i cosiddetti Enti inutili;
  • 39 miliardi da recuperare riprendendo le nostre risorse dalle fondazioni bancarie;
  • 60 miliardi vendendo parte degli immobili e dei terreni pubblici;
  • 12 miliardi e mezzo potrebbero provenire eliminando sprechi e inefficienze del trasporto pubblico locale;
  • 40 miliardi velocizzando l’intero comparto giustizia;
  • 251 con una cartolarizzazione concordata recuperando i crediti dell’Agenzia delle Entrate;
  • 30 miliardi eliminandogli sprechi negli acquisti della Pubblica Amministrazione.

Un risparmio che ammonterebbe a quasi 10 manovre finanziarie ma che lo stesso Comitato Stiamo Uniti ha già pensato di indirizzare ad aiuti alle famiglie in difficoltà, al taglio netto dell’enorme debito pubblico, ai malati in difficoltà, ad un massiccio taglio delle tasse e fare in modo che si possa aiutare con concretezza in italiani in difficoltà con i mutui.
Una vera rivoluzione copernicana che se avverrà potrà riportare, stante le indicazioni dei componenti del Comitato, ad un nuovo e più concreto Boom Economico Italiano.

Al telefono abbiamo sentito l’avvocato Evandro Senatra, che ci ha dichiarato:

È un progetto che interessa non solo chi vive oggi nel nostro Paese ma, soprattutto, le generazioni future che potranno vivere in una Nazione davvero unica.

Presidente questo taglio, come Le dicevo, sembra davvero una impresa titanica?

Assolutamente si ma crediamo davvero nei nostri concittadini che capiranno senza alcun indugio l’alto valore della nostra lodevole iniziativa.
È il frutto di un lavoro di squadra e non posso esimermi dal ringraziare l’anima di questo Comitato.

Può svelarci il nome?

Certo l’amico Roberto Mezzaroma che ci ha messo a disposizione la sua struttura sede dei nostri uffici. Roberto è un uomo di alto lignaggio morale e profondamente religiosa oltre che ottimo conoscitore dei meandri della struttura pubblica italiana, politica e burocratica e anche della Comunità Europea essendo stato anche parlamentare europeo.
Ma gli altri componenti non sono da meno. Ed in più voglio ringraziare l’operato di Maria di Prato, una donna imprenditrice, cuore ed anima del Comitato dei Promotori.

Un’altra “primizia” per la nostra testata?

Guardi Le dico che fa parte del nostro gruppo ed è la “madrina” delle nostre iniziative la stupenda attrice Maria Grazia Cucinotta. Una donna che vuole da sempre essere di aiuto all’Italia di cui è ambasciatrice nel mondo di bellezza e di raffinatezza.

Che messaggio vuole inviare alle italiane ed agli italiani?

Di credere in questo progetto. Basterà recarsi nelle segreterie comunali muniti del proprio documento di identità e firmare questo progetto.
È l’occasione per tornare davvero quella meraviglia di paese che tutto il mondo invidia.
È un dovere nei confronti delle generazioni future.

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