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Bracciano, gravi accuse rivolte ai Carabinieri, Enti e professionisti. Solidarietà dal Comune: “No a strumentalizzazioni scorrette”

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BRACCIANO (RM) – Dichiarazioni improponibili e deliranti provengono da un articolo firmato da una signora la quale mette “sotto accusa” molteplici Enti e autorità tra cui l’Ater, il Comune di Bracciano, le cooperative Quadrifoglio ed Omnia e addirittura i Carabinieri della Stazione di Bracciano.

Carabinieri accusati di fare “orecchie da mercante” e di “inerzia”

I militari sono stati accusati di aver fatto “orecchie da mercante” e di “inerzia” rispetto una problematica sollevata da una signora di 68 anni con problemi motori e di salute che lamenta la presenza di barriere architettoniche nel palazzo dell’Ater dove alloggia. Il titolo fuorviante parla addirittura di “disabili ignorati”. E poi prosegue con un altro vocabolo affatto degno di essere commentato: “lo scandalo del palazzo Ater”.

Scandalo? Ignorati? Quello che si ignora in tutta questa storia è la deontologia giornalistica e la conoscenza delle competenze in capo ai vari Enti. Un’ accusa gravissima, gratuita e priva di fondamento rivolta verso l’Ente locale e che lede l’immagine stessa del Comune di Bracciano, dell’Arma dei Carabinieri, dell’Ater e delle cooperative che ogni giorno impegnano il personale nell’assistenza alle persone in difficoltà.

È una sequela di affermazioni diffamanti, scorrette e che ignorano totalmente la privacy delle persone a tal punto da citare addirittura il nome dell’assistente sociale del Comune di Bracciano incolpata anch’essa di “non aver messo in atto azioni tali da arrivare, dopo anni di attesa, alla messa a norma dell’edificio”.

“Da quando l’Assistente Sociale – dichiara l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Bracciano Roberta Alimenti – deve ritenersi responsabile anche di adeguamenti strutturali alla palazzina dell’Ater? L’assistente sociale è stata forse ascoltata da chi ha scritto una serie disdicevole di accuse? Assolutamente no, in barba alla necessità di fornire un contradditorio a chi viene ingiustamente accusato. Perdipiù, la signora che vive nella palazzina Ater, è in carico ai Servizi Sociali da anni ed è sempre stata accolta e sostenuta rispetto ai suoi bisogni. E’ beneficiaria di un servizio di assistenza domiciliare che prevede ad oggi, rispetto agli interventi professionali condivisi con la stessa, il disbrigo di pratiche esterne e la spesa. Stiamo facendo il possibile ma non ci piegheremo ad essere messi quotidianamente sotto accusa perché i Servizi Sociali vanno rispettati e non tempestati di solleciti anti costruttivi e richieste impossibili da soddisfare. Pur non essendo competenza del Comune è stata comunque trasmessa anche una nota all’Ater sulla questione. Condanniamo pertanto simili strumentalizzazioni e questa volta non vogliamo rimanere in silenzio rispetto ad accuse così gravi e diffamanti”

“I Servizi Sociali – afferma la Dottoressa Silvia Tarquini, Assistente Sociale al Comune di Bracciano – lavorano quotidianamente in rete con enti gestori e servizi socio sanitari del territorio effettuando una lettura attenta dei bisogni delle persone in difficoltà, al fine di progettare degli interventi di aiuto professionali a loro favore che sono condivisi con l’utente stesso e che coinvolgono anche una responsabile azione da parte dei familiari che dovrebbero integrare la dovuta e giusta assistenza domiciliare che il Comune fornisce e che spetta di diritto a chi è in difficoltà. Tutto ciò nel rispetto delle risorse economiche a disposizione e della necessità di garantire ai ogni cittadino la possibilità di accedere ai Servizi Sociali che devono essere impiegati per tutti i cittadini di Bracciano. Dopo questo articolo accusatorio cosa rimane? Noi continueremo a lavorare come sempre fatto, per sostenere le persone in difficoltà. Ci dispiace che anche la stessa signora che ha denunciato la sua condizione sia poi rimasta vittima di una strumentalizzazione giornalistica”.

“L’assistenza sociale – ha dichiarato il Sindaco Armando Tondinelli – è una priorità per la nostra Amministrazione e per gli assessori che ogni giorno si dedicano al servizio pubblico. Pertanto condanniamo fortemente la strumentalizzazione fuorviante e scorretta che fortunatamente proveniene da un solo soggetto e non dai giornalisti di testate locali e nazionali impegnati ogni giorno a fare il proprio dovere con responsabilità.
Non a caso consegneremo presto al giornalista Paolo Borrometi, che con le sue inchieste ha colpito duramente la mafia, la cittadinanza onoraria della nostra Città per ribadire che in questo Comune dimora il concetto di legalità e valori universali espressi tramite un esempio civico fondamentale per la nostra Comunità. Chi ha scritto non ha certo dato prova di esempio di deontologia e professionalità verificando prima di tutto l’attendibilità delle notizie che pubblica nel suo sito e interpellando le persone citate nell’articolo per permettere un contraddittorio e una maggiore completezza d’informazione che arriva ai cittadini ovvero ai lettori che meritano di essere destinatari di una corretta informazione. La nostra porta – conclude il primo cittadino – è sempre aperta per un chiarimento con la signora autrice dello scritto che forse la prossima volta avrà la sensibilità di ascoltare tutti i soggetti che mette “sotto accusa”.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: Andrej Longo ci racconta il suo “La forma dei sogni”

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Ma cosa lega un romanzo giallo al terzo storico scudetto del Napoli?
A primo acchito, apparentemente, nulla.
Poi, ieri sera, ci sediamo ad uno dei tavoli “spartani”, così li chiama la “padrona di casa”, Emanuela Bruni, del salotto letterario frascatano, Libri in Osteria, all’Osteria dell’Olmo di Frascati, e scopriamo qualcosa di meraviglioso.

Andrej Longo, Fabio Mendolicchio ed Emanuela Bruni

Qualche anno fa – racconta Andrej Longo – avevo in mente di girare un documentario sulla mia città, Napoli. Beh l’organizzazione, i tempi, il lavoro lungo mi “sconsigliarono” di farlo. Giurai che l’avrei realizzato solo nel caso in cui la squadra del mio cuore, il Napoli, avesse vinto lo scudetto.
Al terzo tricolore, ovviamente, ho dovuto mantenere la parola data ed allora … è nato il mio libro, La forma dei Sogni. Uno spaccato della mia città raccontata con il “sottofondo” di questo storico ed incredibile scudetto.

Ce lo presenta Fabio Mendolicchio, arrivato a Frascati a bordo della Vespa Ubik, direttamente da Torino, per il suo “Giro d’Italia” in 11 tappe – ben 4000 chilometri – per farci riscoprire la bellezza nel leggere un libro.
11 tappe per presentare 12 scrittori con questo Tour nato da una “follia”, così la definisce lo stesso Mendolicchio.

Porto personalmente a Torino ed in Piemonte – racconta Fabio – i libri con la mia Vespa. Poi qualche anno fa un corso di grafica e … mi viene la voglia ed il desiderio di dare vita alla mia casa editrice, la Miraggi Edizioni. Nel 2021, dopo il Covid, l’obiettivo di riabbracciare le persone unito alla Vespa, mio sogno fin da bambino, mi accompagna per l’Italia in questo tour.
Poi Andrej Longo ci racconta il suo libro.
Due i personaggi principali; l’agente di Polizia, Acampora e il suo amico infanzia, Ciro.
Dopo una violenta discussione tra i due, Ciro, si convince a farsi ospitare in una comunità di recupero per tossicodipendenti ad un patto: Acampora dovrà inviarli, ad partita giocata del Napoli, una lettera che gli descriva il match.
C’è un problema di fondo: “Cirù, ma io di pallone non è che ne capisco molto” – dice nel libro Acampora.
Antò – risponde Ciro – se non lo puoi fare non fa niente, per carità. Tu hai già fatto troppo assai per me, lascia stare”.
Ma uno scatto di orgoglio fa pronunciare all’agente questo giuramento solenne: “Cirù, stammi a sentire bene. Io questa cosa delle lettere che mi hai chiesto, la voglio fare …”
E da qui si spalanca un mondo dove il calcio diventa lo spunto per raccontare Napoli “una umanità spaventosa” dice Andrej Longo e “ci si innamora dei personaggi … scoprirete che per noi napoletani la partita si vive insieme, un momento collettivo di convivialità”.

Andrej Longo con Fabio Mendolicchio

E poi la brava Emanuela Bruni, con la professionalità ed il suo piglio giornalistico, gli porge una bellissima domanda:
Oltre ed essere un bravo scrittore sei un bravo sceneggiatore. Se ti dico Lina Wertmuller … te la sei cavata bene?
Sorride Andrej Longo ricordando a tutti la sua esperienza nel gruppo di sceneggiatori del celebre film “Io speriamo che me la cavo”.
Sorride divertito e ci racconta due aneddoti: mi pagarono poco e lo fecero perché, su pressione di Lina, interpretai, spaventato, l’infermiere dell’ospedale. Pensavo di sbagliare ogni parola del copione. Lo volete sapere come andò a finire? Beh molte riprese: io non sbagliai quasi mai, Paolo Villaggio si.
Gli applausi ed i sorrisi inebriano la piazzetta dell’Olmo a Frascati ricordano questo momento.
E poi – aggiunge sorridente – mi ricordo i giri sul mio motorino, assieme a Lei, per Napoli ; resteranno indelebili nella mia memoria.
Sapete – confessa Andrej Longo – se non avessi avuto la fortuna di fare lo scrittore avrei fatto, di sicuro, il pizzaiolo; un lavoro che mi ha consentito di potermi poi dedicare alla mia passione: scrivere.
Le sue parole scivolano leggere durante questa ora di serenità nel cuore storico della città tuscolana.

photo di Corrado Spagnoli

Tra un bicchiere di vino Frascati e le parole di Andrej Longo è un connubio di bello, di raffinato e di stile.
La bellezza dell’ultimo scudetto della mia squadra è l’etica Spallettiana – dice sereno l’autore.
Spalletti – aggiunge – ci ha insegnato a prenderci le responsabilità del nostro vivere. A Napoli se si perdeva una partita era sempre colpa di qualcun altro. Voi ve lo ricordate il giocatore Kim dopo Udinese – Napoli? Scrisse sui social “Vorrei esprimere le mie più profonde scuse ai miei compagni di squadra e ai tifosi. Potevamo vincere solo grazie ai miei compagni di squadra. Gli errori mi renderanno solo più forte. La prossima volta aiuterò meglio la squadra”: a Napoli questo non era mai successo. Ci ha cambiato il modo di vedere e leggere il mondo; fu davvero una lezione di etica sportiva, una vera rivalsa sociale.
E poi arriva la nostra domanda: Andrej tre aggettivi per la tua città?
sorride, mi guarda e risponde sorridente: Solo tre? Ce ne vorrebbero una enormità. Non si può racchiudere una città che è sempre in movimento dentro un semplice aggettivo. Ecco ti ho risposto: Napoli non è statica …
Il mio sorriso come quello del pubblico di Frascati si unisce in un applauso verso l’autore.
Chiude poi la serata raccontando un’altra perla dell’etica spallettiana:
Portò i suoi ragazzi in ritiro – racconta – una sera li fece sedere per ammirare il Cielo e le stelle. Gli chiese se fosse splendido. Ovviamente loro annuirono. Poi gli chiese ancora “Se una di loro si spegnesse, qualcuno se ne accorgerebbe?” In coro dissero di no. E poi spiegò loro che dovevano essere proprio come quelle stelle nel Cielo. “Tutte le stelle fanno il Cielo anche se una si spegne. Noi dobbiamo essere le stelle ed il Cielo”

lo scrittore Roberto di Sante, vincitore del Premio Alda Merini, con Andrej Longo

L’applauso finale è una standing ovation a questo libro, La forma dei sogni, un giallo che nasce da una telefonata e porta tutti noi a scoprire, parola dopo parola, le bellezze di una Napoli che vive il Sogno del suo terzo scudetto e, soprattutto, al suo autore, Andrej Longo, che in questa serata, con la sua semplicità, con la sua ironia, il suo sorriso, ci ha regalato le bellezze della sua città.

Vi ricordiamo il prossimo appuntamento giovedì 30 maggio ore 18, Osteria dell’Olmo, con François Morlupi ed il suo “Il gioco degli opposti”.

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Cultura e Spettacoli

Frascati: Torna il salotto letterario di “Libri in Osteria”

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Mancano davvero pochi giorni al ritorno di Libri in Osteria giunta alla Quinta Edizione
Si tratta di una intuizione geniale di Emanuela Bruni, noto giornalista, già assessore alla Cultura del Comune di Frascati ed attualmente nel cda del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo
Nella splendida cornice di piazza dell’Olmo, sede di una delle più antiche osterie di Frascati – l’Osteria dell’Olmo, appunto – questa iniziativa nel corso degli anni è divenuta uno dei salotti letterali più importanti dei Castelli Romani e della stessa Capitale.
Decine e decine di scrittori e di scrittrici che hanno raccontano i loro libri, le loro storie, i loro pensieri.
Abbiamo incontrato l’ideatrice di questa importante rassegna che è svolta, da sempre, in collaborazione con la libreria Ubik Cavour di Frascati e con il patrocinio del Comune.

nella foto Emanuela Bruni, lo scrittore Girolamo Grammanico e Francesco Collacchi

Emanuela ma come ti è venuta l’idea di coniugare un bel libro con il tipico prodotto della città tuscolana, cioè il celeberrimo vino Frascati?
In un giorno di fine lockdown con la voglia di incontrarci nuovamente in presenza e riflettendo su come farlo rispettando le distanze di sicurezza, tornando a casa dopo aver comprato un libro nella libreria Cavour, attraversando piazzetta dell’Olmo è scattata l’idea. Semplice e facile: recuperiamo la tradizione! Del resto da Goethe a Neruda, sui tavoli delle osterie frascatane accanto a un buon bicchiere di vino si sono intessuti trame e versi, racconti e cronache di tanti importanti scrittori e artisti, per secoli. Francesco Collacchi della Libreria Ubik di Frascati e Remigio Sognatesori titolare dell’Osteria dell’Olmo hanno sposato subito la proposta ed eccoci qui, ancora dopo 4 anni! Tanti sono stati gli autori che sono venuti a chiacchiere con noi sui tavoli di legno del nostro “spartano salotto” e anche quest’anno il programma e ricco e vario. Passeremo dai noir allo Sport, dalla storia del Novecento all’Antica Roma, dalle saghe familiari ai romanzi ambientati ai giorni nostri. Con noi ci saranno autorevoli penne del giornalismo nazionale e della narrativa insieme a giovani esordienti come ormai nostra tradizione.

ph di Corrado Spagnoli – l’Osteria dell’Olmo

“Quanta vita e quante storie ancora da raccontare. Luogo dell’anima e del cuore”
Questa è una frase, accompagnata da una splendida foto dell’Osteria dell’Olmo, di uno dei più accaniti fan della tua splendida iniziativa: il presidente del Consiglio Comunale di Frascati, Corrado Spagnoli.
Questa piazza è uno dei cuori pulsanti della città tuscolana e grazie alla tua iniziativa è tornato ad essere uno dei centri culturali più importanti della città.
Ti sei “assunta” una grossa responsabilità … cosa ti ha spinto a farlo?

Il centro storico sta perdendo la sua caratteristica di cuore pulsante della città durante le ore del giorno e del pomeriggio per lasciare spazio solo alla movida notturna. Cercare di far vivere la città tutto il giorno è anche un modo per sostenere le attività diurne e far vedere il centro storico in una luce diversa. Per questo vorremmo anche realizzare dei momenti speciali di narrazione delle tradizioni popolari per raccontare come a Frascati la vita è anche frutto di un passato vicino che ancora può insegnarci ad esempio la socialità, la bellezza, la capacità di percepire gli odori dei nostri forni o dei tigli che a giugno inondano l’aria di dolci profumi fioriti. Insomma in una parola riscoprire la bellezza del vivere Slow, almeno per qualche ora!
Libri in Osteria si dice che porti bene agli autori: finalisti al premio Strega, vincitori del premio Alda Merini e così via discorrendo… una sorta di talismano magico per scrittori e scrittrici.
Ti fa sorridere o è frutto di una scelta saggia da parte tua e degli altri organizzatori?

Mi fa sorridere ma allo stesso tempo piace a me e anche Francesco Collacchi e Remigio Sognatesori pensare di portare fortuna. A parte le facili battute dietro ogni edizione di Libri in Osteria però c’è una precisa scelta. Quella di far conoscere libri ed autori che hanno tanto da dire e raccontare senza necessariamente essere pubblicati dai giganti dell’editoria. Tentiamo di scegliere libri di contenuto che non siano frutto di marketing televisivo e commerciale. Guardiamo insomma alla qualità del testo nei contenuti e nella scrittura più che alla notorietà!

Mi raccomando non mancate … il primo appuntamento è mercoledì 22 maggio alle ore 18,00 quando arriverà la Vespa Ubik in tour con a bordo Andrej Longo autore del libro “La forma dei sogni” … non poteva iniziare meglio.

Un grazie davvero immenso ad Emanuela Bruni, alla libreria Cavour- Ubik di Frascati e all’Osteria dell’Olmo.

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Ambiente

Anbi, concorso fotografico “Obiettivo Acqua”: vincono Lazio e Toscana

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Sono la toscana Pamela Doretti (con lo scatto “Splash” nella categoria “colore”) ed il romano Franco Tulli (con lo scatto “L’impero dell’Acqua” nella sezione “bianco e nero”) i vincitori della 5° edizione del Concorso Fotografico Nazionale “Obiettivo Acqua”, organizzato da ANBI, Coldiretti e Fondazione Univerde.
Oltre 800 sono state le opere concorrenti a testimonianza del crescente successo del contest, che ha, come protagoniste, diverse sfaccettature della risorsa idrica.
“Non bisogna dare per scontata la disponibilità d’acqua ed il concorso serve a ricordare la vitale funzione della risorsa – ricorda Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e elle Acque Irrigue (ANBI) – E’ altresì necessario riprendere una politica di programmazione degli interventi per uscire dalla logica degli stati d’emergenza e va trovato un giusto equilibrio fra agricoltura ed ambiente, facce imprescindibili di una realtà chiamata territorio.”
“Senza acqua non può esserci nè qualità, né quantità in agricoltura; non solo: l’acqua è elemento determinante per la bellezza dei nostri territori – afferma Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti – Per questo occorre programmare investimenti per efficientare le infrastrutture idriche esistenti e realizzarne di nuove, consapevoli che la gestione dell’acqua è fondamentale anche per la manutenzione del suolo: servono bacini di accumulo, che abbinino prevenzione idrogeologica e disponibilità irrigua. In questo, chiediamo più coraggio alla politica.”
“Il concorso fotografico Obiettivo Acqua ci ricorda la necessità di dare impulso ad azioni concrete per la conservazione e la gestione sostenibile degli ecosistemi, che devono continuare a prosperare – aggiunge Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di Fondazione UniVerde – Dobbiamo essere più responsabili nei confronti dei paesaggi d’acqua dolce, tutelarli dalle frammentazioni, dalla cementificazione e dal degrado causato dagli inquinamenti. L’uso insostenibile dei territori sta portando molti ecosistemi pericolosamente vicini al collasso: è ancora possibile passare a pratiche più sostenibili per la qualità dell’acqua, ripristinando anche la salute del suolo; i paesaggi con un ciclo idrologico funzionante forniscono acqua e cibo, sostengono la biodiversità e contribuiscono alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici.”
Alla premiazione sono intervenuti anche Nazario Palmieri, Generale Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi; Aldo Mattia, Componente Commissione Ambiente Territorio Camera; Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti; Francesca Salvemini, Capo Segreteria Tecnica Ministero Ambiente Sicurezza Energetica.
Durante la cerimonia conclusiva, svoltasi a Roma in Palazzo Rospigliosi, sono state assegnate anche 9 menzioni speciali: “Le forme dell’acqua” al lavoro dell’umbro Fulvio Sudati per l’immagine “Rugiada”; “Un tesoro per l’uomo” al toscano Flavio Vieri per la fotografia “Sentieri curvi”; “Crisi climatica: difendere l’acqua – difendersi dall’acqua” al romagnolo Massimo Cavallari per lo scatto “Alluvione Maggio 2023: cascina nelle campagne di Lugo completamente isolata”; “Acqua fonte di cibo” dalla Fondazione Campagna Amica all’emiliana Donatella Drovandi per lo scatto “I prati di Sara”; “A due ruote lungo l’argine” dalla F.I.A.B. (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) al lombardo Marco Carè per l’opera “Tramonto sull’argine dell’Oglio”; “Scatti d’acqua, lo scorrere perpetuo da ANBI E.R. alla romagnola Elena Ghini per l’immagine “Alluvione in Romagna – Maggio 2023”; “Come ti cucino il Consorzio: acqua dolce, dal canale alla tavola” da ANBI Liguria al genovese Vittorio Ricci per la fotografia “Val Gargassa”; “Lombardia, una regione disegnata dall’acqua” da ANBI Lombardia al bresciano Andrei Domanin per lo scatto “Lago di Garda”; “Myacqua” da ANBI Marche alla pesarese Paula Castelli per l’opera “Nell’acqua, sull’acqua”.
“La cultura dell’acqua è uno dei tasselli della strategia ANBI per incentivare l’adattamento alla crisi climatica e che si fonda anche su nuove infrastrutture idriche, efficientamento di quelle esistenti ed investimenti in innovazione – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – La nostra azione non si ferma e sabato prossimo, 18 Maggio, in tutta Italia inizierà la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione.”

Ufficio Comunicazione:
Fabrizio Stelluto (tel.cell.393 9429729)
Alessandra Bertoni (tel.06 84432234 – cell. 389 8198829)

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