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Cronaca

MILANO: HAMMERFEST TRA MUSICA E SLOGAN NEONAZISTA

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Tempo di lettura < 1 minutoDopo due anni dal caso politico del 2013 la domanda si ripropone: Chi ha autorizzato il festival?

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di Dom. Lec.

Milano – Lo scorso sabato il capoluogo lombardo è stato invaso da centinaia di naziskin in occasione dell'Hammerfest 2015, il festival musicale neonazista. Tra gli slogan intonati quello che il neonazismo è necessario per "assicurare l'esistenza della nostra gente e il futuro per i bambini bianchi". Il raduno è stato organizzato in un'area privata del quartiere Rogoredo, lo stesso scelto nel 2013 che fu oggetto del caso politico fra Comune, Prefettura e Questura nel determinare le responsabilità in merito a chi avesse permesso lo svolgersi dell'evento. Ora dopo due anni la domanda si ripropone:  Chi ha autorizzato il festival?

Nell'occasione si è anche celebrato il ventesimo compleanno della sezione italiana degli Hammerskin, una una delle formazioni più violente e filonaziste dell'estrema destra mondiale. Un vero e proprio network internazionale neonazista nato a metà degli anni ottanta negli Stati Uniti come costola del Ku Klux Klan. Nel manifesto dell'evento vengono raffigurati due martelli in movimento che simboleggiano l'abbattimento dei muri a difesa delle minoranze etniche e religiose che minano la "tradizione e la supremazia della Nazione bianca" con tanto di teschio con un coltello tra i denti. Sul palco si sono esibite molte band nazirock straniere.
Tra quelle italiane si sono esibiti come Nativi, Adl 122, Bullets, Malnatt e Linea Ostile.
 

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