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Cronaca

Sarah Scazzi: quel silenzio d'agosto che ha ucciso Avetrana

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Tempo di lettura 13 minuti Avvocato Gentile: "Sabrina: Il provvedimento della Corte lo dice chiaramente che fino al settembre 2017 il termine non perde efficacia"

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di Angelo Barraco

Avetrana – Era il 26 agosto del 2010, il sole batteva a picco sui tetti delle case e sulle auto parcheggiate ai bordi delle strade asfaltate, il silenzio veniva spesso interrotto dal frinire delle cicale che trasformavano l’atarassia di quelle calde giornate in un concerto che la natura omaggiava generosamente e senza pretendere nulla in cambio. Siamo ad Avetrana, un Comune della Provincia di Taranto, in Puglia. Sarah Scazzi, una ragazza di 15 anni che vive con la sua famiglia in quelle strade silenziose del sud Italia, è una ragazza allegra, spensierata e alle 14.30 circa si incammina verso casa della cugina Sabrina Misseri con la quale aveva intenzione di recarsi al mare. Ma il breve tragitto che separa la casa della famiglia Scazzi dalla casa della famiglia Misseri sembra improvvisamente dilatarsi a dismisura poiché la 15enne non arriva a casa della cugina e quest’ultima, non vedendola, fa uno squillo ma a vuoto, il tentativo successivo da irraggiungibile. La macchina investigativa parte immediatamente e le forze dell’ordine, con l’ausilio di unità cinofile, perlustrano casolari, canali e pozzi alla ricerca della ragazza ma le ricerche danno esito negativo. Vengono ascoltate diverse persone presso la caserma di Manduria con il tentativo di ricostruire gli ultimi momenti della giovane, viene ascoltata la cugina Sabrina. Viene esclusa sin da subito l’ipotesi dell’allontanamento volontario  e in un primo momento viene ritenuta attendibile, da parte degli investigatori, l’ipotesi del sequestro di persona e si pensa che Sarah, uscita da casa, sarebbe stata affiancata e costretta a salire all’interno di un’autovettura. Si azzarda l’ipotesi di un possibile collegamento tra la scomparsa della giovane e quella del 39enne Antonio Sammarco, avvenuta a Manduria, che dista esattamente 10 km da Avetrana ma gli inquirenti escludono sin da subito ogni possibile collegamento tra i due casi. Le ricerche vengono intensificate e il Viminale rende noto che il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse ha provveduto nell’attivare i canali necessari affinché venga ritrovata Sarah. Spunta intanto un testimone, che dichiara gli inquirenti di aver visto Sarah Scazzi ad Avetrana prima della sua scomparsa nel tratto di strada tra Via Raffaello Sanzio fino a Via Grazia Deledda, vicino casa della famiglia Misseri, dove c’era Sabrina che l’aspettava per andare al mare. L’uomo rende testimonianza agli inquirenti qualche giorno dopo, poiché apprende la notizia della scomparsa della giovane sfogliando il giornale e ricorda quel momento, la sua testimonianza viene comunque ritenuta attendibile e da nuovi spunti alle indagini. Il 14 settembre del 2010 i Carabinieri di Avetrava e il pm titolare dell’inchiesta decidono di ascoltare Concetta Serrano Spagnolo, madre della giovane scomparsa, per avere maggiori delucidazioni in merito ad alcune frasi pronunciate nel corso della trasmissione Rai “Pomeriggio sul 2” in cui la donna si era espressa con questi toni: “Io posso escludere tutti e accusare tutti. Investigassero su familiari che sapevano che Sarah quel giorno doveva andare al mare”. Il 29 settembre del 2010 avviene una svolta sul piano investigativo poiché viene rinvenuto il cellulare di Sarah in contrada “Tumani” a sette chilometri da Avetrana. Parzialmente bruciato, senza batteria e sim è stato rinvenuto in mezzo ad un cumulo di cenere vicino al ciglio della strada. A trovare il telefonino è stato Michele Misseri, zio della giovane nonché padre di Sabrina e Valentina che ha ricostruito il momento topico raccontando di aver dimenticato un cacciavite nell’uliveto dove aveva lavorato il giorno precedente con un amico e dopo aver visto il cellulare, che ha riconosciuto grazie ad un lucchetto, ha chiamato la figlia Valentina ed è tornato a casa. Ha riferito agli inquirenti quanto accaduto conducendoli sul luogo del ritrovamento e alla domanda in merito al fatto se avesse visto Sarah il 26 agosto lui ha risposto di no, riferendo che si trovava in cantina perché il trattore non partiva.
 
La macchina investigativa si muove senza sosta e vengono ascoltate quattro persone come informate sui fatti, tra cui Sabrina Misseri e Mariangela, amica che con l’auto sarebbe dovuta andare al mare con entrambe. Il 6 ottobre 2010 è una giornata decisiva per l’inchiesta poiché Michele Misseri, a seguito di un incessante interrogatorio, confessa di essere l’esecutore materiale dell’omicidio della nipote Sarah. Riferisce agli inquirenti di aver strangolato la nipote nel garage della sua casa e di aver occultato il cadavere il giorno stesso della scomparsa. Il corpo di Sarah Scazzi viene rinvenuto dagli inquirenti dopo che Michele Misseri da precise indicazioni in merito al luogo dell’occultamento. Concetta Serrano è in collegamento diretto con il programma “Chi l’ha visto?” proprio nella casa della famiglia Misseri quando apprende la notizia che gli investigatori stanno cercando il corpo. La donna ha appreso la tragica notizia qualche ora dopo. Il comandante dei Carabinieri di Taranto ha dichiarato che Sarah Scazzi “non ha subito violenza sessuale prima di morire” e in merito a Michele Misseri il Procuratore di Tarando ha riferito: “ha confermato di aver ucciso la povera fanciulla e ha indicato il posto dove il cadavere era stato da lui nascosto; ci ha portati sul posto e, quindi, ci ha consentito di fare i dovuti accertamenti”. Il gip convalida a Michele Misseri il fermo a seguito dell’interrogatorio di garanzia. Vengono a lui contestati i seguenti reati: sequestro di persona, omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere. Aveva inoltre confessato agli inquirenti che aveva già tentato avances sessuali con la nipote che l’avrebbe uccisa mediante strangolamento a seguito di un respingimento. Le tv e i giornali conoscono Avetrana e “Lo zio Michele”, intitolando pagine giornaliere con esperti del settore che propongono interviste esclusive a vicini, parenti ai fini di individuare la verità all’interno di una matassa tutta da sbrogliare. Zio Michele ha tenuto nascosto il cellulare della nipote dopo il delitto, in un’occasione avrebbe tentato di farlo ritrovare abbandonandolo per circa un’ora in un supermercato poco distante da una caserma dei Carabinieri ma nessuno lo ha prelevato e allora lo ha nuovamente ripreso. Dalle indagini scientifiche svolte sul telefonino di Sarah sono emerse impronte digitali di diverso tipo, intanto zio Michele diventa un fiume in piena che muta le sue dichiarazioni aggiungendo sfumature e/o cambiandole, cadendo in contraddittorio e talvolta risultando anche poco credibile. Viene ascoltata Sabrina Misseri e dopo sei ore d’interrogatorio presso la caserma di Manduria viene fermata con l’accusa di concorso in omicidio, accusata inoltre di sequestro di persona, omicidio volontario in concorso ma la giovane respinge le accuse. Sul finire di ottobre del 2010 il gip convalida il fermo per Sabrina Misseri e nelle pagine dell’ordinanza del Gip di Taranto si apprende che i motivi cautelativi riguardano il pericolo di inquinamento delle prove e pericolo di fuga inoltre si legge che Sarah è stata uccisa “nella cantina del garage con una corda: un reato che si è compiuto ''in tre momenti''. Secondo il Gip c’è stata “la volontà di realizzare l'evento delittuoso, la consapevolezza di tutti i concorrenti e la coscienza e la volontà di contribuire al verificarsi del reato”. Si legge in alcune dichiarazioni del medico legale riportate sui quotidiani dell’epoca che “le lesioni riscontrate sul collo della vittima sono compatibili anche con l'azione di una persona di sesso femminile, non particolarmente gracile”. Il 20 ottobre gli inquirenti ascoltano il testimone Ivano Russo, un amico di Sarah e di Sabrina. Nel novembre 2010 Michele Misseri si autoproclama unico responsabile del delitto, gli inquirenti intanto analizzano il traffico telefonico si Sabrina Misseri per ricostruire il delitto, principalmente nella fascia oraria che va dalle 14.20 alle 14.39 del 26 agosto 2010 e secondo tale ricostruzione e gli sms intercorsi, il delitto sarebbe avvenuto in un arco temporale di 7 e 4 minuti. Ma gli indizi di colpevolezza su Sabrina sono tanti e la decisione è una sola: deve restare in carcere. Il mistero rimane l’arma del delitto poiché si parla inizialmente di una corda e successivamente di una cintura: Misseri, nel corso dell’interrogatorio del 5 novembre, riferisce che l’arma del delitto è una cintura. Il 6 novembre gli inquirenti si recano nella villetta in Via Deledda  e sequestrano 49 cinture. I Carabinieri del Ris di Roma individuano su alcune di esse macchie ematiche, una di esse viene indicata dallo stesso Michele Misseri come arma del delitto nel corso dell’interrogatorio del 5 novembre. Nel gennaio del 2011 Zio Michele, rinchiuso nel carcere di Taranto, cambia versione e discolpa Sabrina che lui stesso aveva accusato. L’uomo, attraverso un epistolario, riferisce di aver subito un ricatto e di essere stato “costretto” a fare altri nomi ma non spiega chi lo avrebbe ricattato.
 
Le indagini proseguono serrate e gli inquirenti sono alla ricerca di un’autovettura bordeaux-amaranto che sarebbe passata davanti casa Misseri ben due volte il 26 agosto alle ore 14.45. Ma la posizione di Sabrina Misseri resta invariata nei primi mesi del 2011 poiché viene rigettato il ricorso presentato dai difensori contro l’ordinanza con la quale il gip aveva respinto la scarcerazione, successivamente viene anche rigettata dal Gip del Tribunale di Taranto la richiesta di incidente probatorio in merito a due lettere inviate da Michele Misseri alle figlie dove la scagionava. Il 23 febbraio del 2011 i Carabinieri arrestano Carmine Misseri e Cosimo Cosma, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri. I due vengono accusati di concorso in soppressione di cadavere. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli inquirenti, il giorno del delitto il corpo di Sarah Scazzi viene trasportato dal garage di Via Deledda nelle campagne per essere poi nascosto nel pozzo. Dalle indagini emergono due telefonate di Misseri al fratello Carmine e al nipote che sarebbero, secondo gli inquirenti, indicative del tentativo dell’uomo di coprire i due che lo avrebbero aiutato nella soppressione del cadavere. Quindi secondo gli inquirenti i due avrebbero aiutato Michele a disfarsi del corpo e dai tabulati telefonici relativi al 26 agosto 2010 emerge un’interazione tra i fratelli Misseri di cinque telefonate. I difensori presentano ricorso e i due uomini tornano in libertà che nel marzo del 2011 sono indagati a piede libero. La madre di Cosma, nel corso di un’intervista datata 8  marzo, aveva dichiarato: “Perché non arrestano a Cosima Serrano? Che sa tutto. E perché non é indagata? E' lei l'autrice di tutto, lei sa tutto”. Il 23 marzo 2011 i giudici del Tribunale del Riesame di Taranto scrivono nelle motivazioni relative alla scarcerazione di Carmine Misseri e Cosimo Cosma che non andavano arrestati il 23 febbraio scorso, malgrado vi fossero a loro carico indizi di colpevolezza in ordine al reato di concorso in soppressione di cadavere. Le indagini proseguono senza sosta e gli inquirenti sequestrano due compressori dal garage di casa Misseri, l’uomo inoltre aveva fatto menzione di un compressore in riferimento alla caduta di Sarah che avrebbe battuto la testa dopo lo strangolamento. Su uno degli oggetti appartenuti a Sarah viene rinvenuto del dna e nel mese di aprile vengono convocate quattro persone e viene chiesto loro di poter prelevare il Dna. Una di esse è Cosima Serrano, Carmine Misseri, Cosimo Cosma,  c’è poi Ivano Russo. Cosima però si rifiuta perché non era stata avvertita e non vi era il suo avvocato. Tale richiesta da parte della Procura nasce a seguito del ritrovamento di un Dna diverso rispetto a quello delle persone accusate. Il 26 maggio 2011 la svolta, Cosima Serrano e Sabrina Misseri sono accusate in concorso, sequestro di persona, omicidio premeditato e soppressione di cadavere di Sarah Scazzi. L’accusa contro Cosima nasce da un racconto fatto da un fioraio che riferisce di aver visto la donna far entrare Sarah in macchina con forza, due giorni dopo ha ritrattato dicendo però che si trattava di un sogno. Per entrambe è stata notificata la custodia cautelare in carcere. Dalle ricostruzioni dagli inquirenti è emerso un dato che cambia notevolmente la prospettiva della vicenda poiché il delitto non sarebbe avvenuto in garage ma in casa. Franco Sebastio, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha riferito all’Ansa: “Abbiamo continuato a lavorare raccogliendo una notevole quantita' di nuovi elementi. Continuiamo a lavorare per completare il mosaico di questa vicenda. Ricordo che c'e' sempre la presunzione d'innocenza”. Nell’ordinanza di custodia cautelare per Cosima e Sabrina si legge: “Sarah Scazzi è stata strangolata all'interno dell'abitazione della famiglia Misseri, circa tra le 14 e le 14 e 20. A quell'ora, in quell'edificio (comprensivo, in tal definizione, sia dell'abitazione in senso proprio che del garage), c'erano Michele Misseri, sua moglie Cosima Serrano, e la loro figlia Sabrina: tra costoro, quindi, bisogna cercare l'assassino, o gli assassini, della ragazzina” continua “per uccidere qualcuno tanto più se si tratta di un'adolescente di 15 anni e di una persona di famiglia, nonché di un'azione lesiva non esauritasi 'uno momento' bensì protrattasi – come hanno convenuto, almeno su questo punto, tutti i consulenti medici delle parti – per non meno di un paio di minuti, occorre avere un motivo ed anche piuttosto cogente. E Sabrina Misseri lo aveva, lo ha taciuto ed ha tentato, con ogni mezzo, di tenerlo nascosto agli inquirenti: la sua gelosia per Ivano Russo, del quale era innamorata ma non completamente ricambiata, e che temeva le venisse soffiato dalla più avvenente cugina, ormai non più bambina”. Per il gip, Cosima Serrano ha avuto “un nitido e decisivo concorso morale nel delitto, sotto il profilo del rafforzamento del proposito omicidiario della figlia Sabrina”. Il Gip prosegue inoltre che Cosima Serrano: “ha offerto alla figlia un contributo, quantomeno agevolatore, nella realizzazione dell'omicidio, e va perciò ritenuta concorrente in tale reato”. Il cadavere sarebbe stato soppresso da Sabrina Misseri, Cosima Serrano e Michele Misseri. Su richiesta della Procura di Taranto, il 30 maggio 2011 il gip del Tribunale di Taranto dispone la scarcerazione per Michele Misseri. La Procura ha ritenuto che siano attuate le misure cautelari in merito al capo d’imputazione contestato.
 
Michele Misseri però continua a dichiararsi responsabile dell’atroce delitto della nipote e nel corso della trasmissione “Matrix” dichiara: “L'ho presa di spalle, lei non ha fatto nessun urlo, niente. Io i miei nervi li ho scaricati tutti su Sarah, tutti”, inoltre ha aggiunto: “Sto malissimo. Perché gli innocenti stanno in carcere e io che sono il colpevole sto fuori". E: "Mia moglie non c'entra. Non mi credono”. Emergono intanto i risultati in riferimento agli accertamenti eseguiti sui compressori e altro materiale sequestrato in casa Misseri ed emerge che la giovane non è stata uccisa nel modo raccontato da Michele Misseri in una delle lettere datate 9 febbraio e inviate al suo Avvocato, in cui scriveva di aver ucciso la nipote con una corda e nel cadere aveva battuto la testa contro il compressore. La Corte d’assise d’appello ha confermato la condanna a otto anni di reclusione per Michele Misseri, marito di Cosima Serrano e padre di Sabrina, per concorso in soppressione di cadavere. Durante l’inchiesta Michele Misseri si era in un primo momento autoaccusato del delitto.La vicenda che riguarda la morte di Sarah Scazzi è torbida, impregnata di mistero e nebulosa. Anni di processi, accuse reciproche, ritrattazioni e persino autoaccuse che però non hanno sbrogliato la matassa su quei fatti avvenuti il 26 agosto del 2010, ma hanno ulteriormente complicato la vicenda, portando a tanti “se”, tanti “ma” e poche certezza. ATaranto la Corte di assise d’appello si è ritirata in camera di consiglio, per cosa? Per la sentenza di secondo grado sull’omicidio di Sarah Scazzi. Sabrina Misseri e Cosima Serrano invece sono in cella, nella parte opposta della città e sperano che la sentenza si ribalti rispetto al primo grado che non è stato clemente con loro e che le ha condannate all’ergastolo per omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Il 15 giugno c’è stata l’arringa della parte civile e di Michele Misseri e Carmine Misseri. Il primo a parlare in aula è stato l’avvocato Nicodemo Gentile, legale della famiglia Scazzi. Nella scorsa udienza, la Procura Generale ha chiesto, dopo oltre otto ore di requisitoria, la condanna in primo grado all’ergastolo per Sabrina Misseri e per la madre Cosima Serrano. Sabrina Misseri ha rilasciato anche delle dichiarazioni spontanee in aula e ha “Non l'ho uccisa, so io quanto sono addolorata”, in seguito a queste parole è scoppiata a piangere. Il sostituto pg Antonella Montanaro ha detto che Sarah Scazzi è stata “ strangolata in casa Misseri con una cintura da Cosima e Sabrina”, quindi il delitto sarebbe stato commesso da due persone, di cui una persona “tratteneva Sarah e l'altra la strangolava”. Un omicidio con “dolo d'impeto, non con premeditazione”. All’udienza per la morte di Sarah Scazzi non ha partecipato Cosima Serrano, ha rinunciato. Il pg ha la conferma delle condanne per gli altri imputati, partendo da colui che ha fatto ritrovare il cadavere della piccola Sarah e colui che negli anni è stato al centro di mille polemiche; Michele Misseri. Per lui è stata chiesta la conferma della condanna ad 8 anni per la soppressione di cadavere. E’ stato chiesto il non luogo a procedere per Cosimo Cosma, che è deceduto un anno fa. Per lui erano stati chiesti sei anni per soppressione di cadavere. Il Pg dice durante l’udienza: “Sarah è una sorella, dire Sabrina. Peccato che Sarah quasi nella stessa giornata dice che 'è una stronza', peccato che Sabrina dicesse che Sarah 'si vende per due coccole'. Sarah non era più la 'cosa' di Sabrina da quando aveva cominciato a frequentare il suo gruppo. Sarah diventa la rivale di Sabrina e nella sua testa vuole prendere il suo posto con Ivano Russo”. Proprio Ivano sarebbe il movente e a tal proposito dice che “Lei lo voleva, lui giocava: è il dramma personale di Sabrina, la sua frustrazione, Sabrina era ossessionata da Ivano, come dimostrano i 4.500 sms scambiati tra i due da gennaio ad agosto 2010”. L’accusa sostiene che il cadavere viene portato in garage, Sabrina intanto rimane in casa per far ritardare l’amica Mariangela Spagnoletti e Michele Misseri e Cosima Serrano trasportano il cadavere portano il cadavere attraverso l’ingresso posteriore della casa. Si parla anche dei depistaggi messi in atto dalla famiglia, dalle dichiarazioni autoaccusatorie che mutavano spesso, tranne l’unica veritiera che riguarda il ritrovamento. Inoltre in auto sono state proiettate le immagini del corpo di Sarah Scazzi, ritrovata la notte che va tra il 6 e il 7 ottobre 2010, esattamente 42 giorni dopo la sparizione. Michele Misseri era impassibile a quelle immagini, Sabrina singhiozzava. Dopo il verdetto, esattamente dopo 13 mesi, sono state depositate le motivazioni della sentenza che sono racchiuse in 1277 pagine. Secondo alcune indiscrezioni e voci iniziali, in ritardo nel deposito delle motivazioni della sentenza di secondo grado,  avrebbe potuto portare alla scarcerazione per decorrenza del termine massimi di custodia cautelare per Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo insieme alla madre Cosima Serrano. Il 15 ottobre è scaduto il termine in assenza di sentenza definitiva, ben sei anni dopo: Sabrina può tornare in libertà?
 
Noi de L’Osservatore D’Italia ne abbiamo parlato con l’Avvocato Nicodemo Gentile, legale della famiglia Scazzi. 
 
– Il 15 ottobre è scaduto il termine di sei anni dall’arresto di Sabrina Misseri: il ritardo del deposito delle motivazioni della sentenza di secondo grado possono comportare la scarcerazione di Sabrina? Perché si era parlato di questa ipotesi…
No, assolutamente no perché gi da più tempo la Corte d’Appello ha sospeso i termini di decorrenza della custodia in carcere che sono stati prorogati almeno con certezza fino a settembre 2017. Fino a settembre 2017 i termini sono stati prorogati già d’ufficio quindi il problema non si pone, è un falso problema.
 
–  Qual è la situazione attuale di Sabrina Misseri e Cosima Serrano?
Sabrina: sotto il profilo della misura cautelare, sicuramente è una misura che non perderà efficacia prima del settembre 2017. Il provvedimento della Corte lo dice chiaramente che fino al settembre  2017 il termine non perde efficacia quindi entro quel periodo va fatto il processo di Cassazione 
 
Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo parlato anche con la Dottoressa Rossana Putignano, psicologa clinica, psicoterapeuta psicoanalitica, responsabile divisione di psicodiagnosi e neuropsicologia forense del crime analysts team. 
 
"In una intercettazione ambientale del 10 aprile 2011, avvenuta in carcere tra Michele e Cosima  vi è una sorta di “chiarimento” in merito alla dichiarazione di Michele di aver abusato del cadavere subito dopo il decesso di Sarah, una dichiarazione che all’epoca sconvolse un po’ tutti. Non sarà centrale nella risoluzione del caso ma per lo meno, a mio avviso, spiega , seppur parzialmente, una dinamica familiare in cui Misseri non sembra propriamente essere una vittima di questo sistema."
 
Cosima: “ah, è vero allora?”

Michele: “no, non è vero che l’avevo violentata…”

Cosima: “ma la prima sera perché dicesti che l’hai fatta….”

Michele: “no, siccome che io l’ho fatat trovare nuda, io non sapevo se era vergine o no. Sabrina diceva che si faceva con tutti..si baciava con tutti si sedeva…”

Cosima: “Va bè si abbracciava così…”

Michele: “però una volta che io l’ho fatta trovare nuda, chi mi poteva dire a me che era stata violentata o no….  “
 
Tratto da: (R.Bruzzone," Segreti di famiglia.Il delitto Scazzi", Aracne Editore, 2013)

"Da questa intercettazione traspare un Misseri attivo in questa storia, che si muove con preciso intento di depistare ma su questo punto i criminologi potranno essere molto più esaustivi di me nel mostrare come e perché Misseri avesse fornito agli inquirenti oltre 10 versioni diverse tra loro. Quello che vorrei sottolineare di Misseri, per quello che mi compete nel ruolo di psicologa, è il fatto di aver creduto letteralmente a tutto quello che Sabrina raccontava di Sarah. E’ possibile Sabrina abbia enfatizzato ogni comportamento di Sarah mossa dalla gelosia nei suoi confronti e che Misseri abbia travisato nel tempo tutto quello che ha sentito in famiglia sul conto di Sarah. Ad es. il comportamento di “baciarsi con tutti” di Sarah deve essere stato visto dal Misseri come un comportamento superficiale e segno di una labilità sessuale di Sarah; complici devono essere stati anche l’ingenuità d Misseri e il retroterra culturale paesano al quale appartiene Misseri. Sarah invece era una bambina, dolce, dal viso angelico, pura, che stimolava probabilmente essa stessa a farsi abbracciare e coccolare, ad essere protettivi nei suoi confronti così come probabilmente lo è stato Sabrina finché non ha iniziato a vederla come una vera e propria rivale.  Per quanto riguarda Cosima, sembra che lei non abbia mai dato eccessivo peso a quanto riportato in famiglia da Sabrina, dimostrando una buona aderenza alla realtà o, quanto meno, una certa furbizia; in parole povere, a mio avviso, Cosima non avrebbe mai potuto inventare di sana pianta una affermazione così inverosimile.  La vicenda di Sarah è una storia che si articola nell’ambito familiare e, a mio avviso, non ci si può spostare più di tanto dalla figura di Misseri che si è mosso, sin dal primo momento, al fine di coprire qualcosa; che sia stato un incidente o un omicidio questo non posso dirlo io ma spetta ai periti lavorare affinché si faccia luce una volta per tutte sulla responsabilità di ciascun attore".
 
 

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Roma, conto alla rovescia per la 4 edizione dell’Hip Hop Cinefest: un fine settimana all’insegna di cinema, musica e cultura

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara (Via Casilina, 665 – Roma) – Ingresso Libero
 
L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali.
 
La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società.
 
Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali.
 
Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente.
 
Per tutte la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum.
Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
 
 
Il programma
 
venerdì 10
ore 13.00 – 21.30
Proiezioni non stop delle opere in concorso
dalle ore 15
graffiti live painting a cura dell’artista peruviano suc
ore 15.00
workshop di Djing con DJ Mixturesse dall’Olanda
ore 16.30 – 17.30
Talk “Hip Hop e Narcostati”, tra gli ospiti il regista Federico Peixoto.
All’interno dei difficili contesti del Latinoamerica dove i narcotrafficanti dettano legge, l’Hip-Hop è capace di veicolare un messaggio di resistenza e fratellanza, il tutto raccontato direttamente da un artista della Costa Rica.
Ore 18.00 – 19.30
Panel “Hip Hop e resistenza: Tunisia, Palestina e Siria”, tra gli ospiti l’artista tunisino Elyes Fatnassi. Testimoni diretti provenienti da tre paesi attualmente infiammati da guerre, oppressioni e instabilità: Palestina, Siria e Tunisia si incontrano sulla scia di un insolito filo conduttore: L’Hip Hop e la sua capacità di diventare strumento di resistenza per cultura anche nei contesti più difficili, restituendo speranza
 
 
Sabato 11
Ore 10.00 – 22.00
Proiezioni non stop delle opere in concorso.
Ore 11.00 – 12.30
Panel “Breaking: dall’arte-educazione alle olimpiadi”, tra gli ospiti il tecnico federale e giudice Edoardo Bernardini.
Partendo dal potere arte-educativo del Breaking, nato tra i vicoli delle periferie, fino alla consacrazione olimpica della disciplina, che futuro si prevede per la “original street dance”? La sua formalizzazione in disciplina olimpionica sarà preponderante, o rimarrà più forte il richiamo della strada?
Dalle ore 13
Graffiti live Painting a cura dell’artista palestinese Hamza Abu Ayyash.
Ore 13.30 – 14.30
Workshop “Hip Hop Filmaking” con il regista olandese Stephan Velema.
Ore 15.00 – 16.30
Panel “Hip Hop – Femminismo – Empowerment”, tra gli ospiti Martha Diaz dell’Hip Hop Education Center di New York.
In questa sezione si cercherà di affrontare le delicate questioni che riguardano il ruolo troppo spesso marginalizzato della donna a livello globale, tanto nella società come anche nella cultura Hip-Hop. È in questo contesto che nascono movimenti come il femminismo hip-hop e l’afro-femminismo, che promuovono l’empowerment femminile e un cambio di paradigma radicale.
18.00-19.30
Tavola rotonda “Storia del cinema hip hop vol. 4”, tra gli ospiti il professore e ricercatore Giuseppe Gatti.
Quarto appuntamento con la riflessione sulla natura e lo stato del cinema Hip-Hop, quest’anno si andranno ad analizzare le prospettive future di questo genere ibrido e le sue possibilità evolutive, sia dal punto di vista produttivo, che soprattutto distributivo.
Ore 21
Cerimonia di premiazione dei vincitori del festival.
 
Privo di virus.www.avast.com

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1 maggio, festa dei lavoratori e del lavoro: a Roma tanti gli artisti per il consueto “concertone”

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Festa dei lavoratori o festa del lavoro? Entrambi i termini sono utilizzati in Italia per riferirsi alla giornata del 1° maggio.

“Festa dei lavoratori” mette in risalto il ruolo e l’importanza dei lavoratori, mentre “Festa del lavoro” sottolinea l’azione e l’impegno nel mondo del lavoro stesso. In sostanza, entrambi gli approcci celebrano il contributo dei lavoratori alla società e all’economia. Le manifestazioni in Italia durante questa giornata spesso includono cortei, dibattiti, e incontri per discutere delle condizioni dei lavoratori e delle questioni legate al lavoro.

Cortei, musica, confronti e dibattiti in tantissime città italiane

Da nord e sud Italia anche nel 2024 il Primo Maggio sarà celebrato in tantissime piazze. Per celebrare la Festa dei Lavoratori, dedicata quest’anno all’Europa, i principali sindacati italiani, Cgil, Cisl e Uil, hanno scelto Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, per la tradizionale manifestazione nazionale, che si terrà a partire dalle 10,00 in piazza della Repubblica. Mentre Confsal per la “sua” Festa del Lavoro ha invece scelto Napoli, dove dalle 10, in Piazza del Plebiscito, è in programma l’incontro “1° Maggio 2024: + Dignità al Lavoro, + Salute e Sicurezza, + Equità retributiva, + Sviluppo e Occupazione”.

Tantissime manifestazioni sono in programma in tutta Italia, una su tutte il concertone del 1 Maggio a Roma

Il concerto del Primo Maggio di Roma, promosso come sempre da CGIL, CISL e UIL e organizzato da iCompany con la direzione artistica di Massimo Bonelli e la regia di Fabrizio Guttuso Alaimo.

“Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” è lo slogan che CGIL, CISL e UIL hanno scelto per la Festa dei Lavoratori 2024. Così i tre sindacati confederali dedicano la giornata del Primo Maggio 2024 al ruolo strategico dell’Europa quale costruttrice di pace, lavoro e giustizia sociale, in un momento storico attraversato da molte crisi, ambientali, sociali, fino alle troppe guerre ancora in corso. La manifestazione nazionale si terrà nella città di Monfalcone, in diretta su Rai3 dalle 12.10 alle 12.55, e prevederà gli interventi di delegate e delegati, pensionate e pensionati e si concluderà con il comizio dei tre Segretari Generali PierPaolo Bombardieri, Luigi Sbarra, Maurizio Landini.

Il concerto del Primo Maggio a Roma avrà inizio alle ore 13.15 con un opening condotto da BigMama (in esclusiva per Rai Play), per entrare poi nel vivo, presentato dall’inedita coppia artistica Noemi e Ermal Meta, a partire dalle ore 15.15 in diretta su Rai 3 e fino alle ore 00.15 (con una pausa dalle ore 19.00 alle ore 20.00 per le edizioni dei telegiornali), oltre che in diretta su Rai Radio2, su RaiPlay e Rai Italia.

Con circa 50 artisti rappresentativi della musica italiana attuale e futura e oltre dieci ore di musica dal vivo e parole, l’edizione 2024 del concertone si terrà per la prima volta al Circo Massimo di Roma e sarà, come sempre, ad ingresso libero.

La linea artistica del Concertone 2024 si svilupperà attorno al concept “Ascoltiamo il Futuro #1M2024”, con l’intenzione di segnare una nuova importante tappa nella narrazione musicale che il Primo Maggio porta avanti da tempo, nel tentativo di raccontare il presente della fervente scena musicale nazionale, immaginandone il futuro.

Questi sono gli artisti al momento confermati nella lineup di un evento che prova ogni anno ad intercettare e raccontare linguaggi e istanze del panorama musicale attuale italiano: Achille Lauro, Alda, Anna Castiglia, Ariete, BigMama, Bloom, Caffellatte & Giuze, Chiamamifaro, Coez & Frah Quintale, Colapesce Dimartino, Cor Veleno, Cosmo, Dargen D’Amico, Ditonellapiaga, Ermal Meta, Ex-Otago, La Municipal, La Rappresentante di lista, Leo Gassmann, Lina Simons, Mahmood, Malika Ayane, Maria Antonietta e Colombre, Mazzariello, Mille, Morgan, Motta, Negramaro, Noemi, Olly, Piero Pelù, Piotta, Rosa Linn, Rose Villain, Santi Francesi, Stefano Massini e Paolo Jannacci, Tananai, Teseghella, Tripolare, Tropico, Ultimo, Uzi Lvke, Vale Lp.

Opening (ore 13.15): Albe, Cioffi, Diego Lazzari e Nashley, Etta, Gaudiano, Irbis.

Come ogni anno si esibiranno sul palco del Concerto del Primo Maggio anche i 3 artisti vincitori del Contest 1MNEXT: Atarde (Ancona), Giglio (Torino) e Moonari (Roma). Uno dei 3 sarà scelto dalla Direzione Artistica dell’evento e premiato durante la diretta Tv quale vincitore assoluto di 1MNEXT 2024.

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ANBI, trasparenza e sicurezza lavoratori: Consorzi di Bonifica bresciani primi firmatari protocollo con Prefettura

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Massimo Gargano: “E’ il nostro, fattivo contributo a far sì che il 1 Maggio non sia mera celebrazione della Festa dei Lavoratori, ma impegno quotidiano”
 
“E’ un impegno concreto non solo per la trasparenza nell’utilizzo di risorse pubbliche, ma anche per il controllo sull’osservanza rigorosa delle disposizioni in materia di collocamento, igiene, sicurezza sul lavoro, tutela dei lavoratori sia contrattualmente che sindacalmente: temi di drammatica attualità e su cui ribadiamo la nostra, massima attenzione in tutta Italia.”
 
Ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), annunciando la  firma del Protocollo di Legalità per la Prevenzione dei Tentativi di Infiltrazione della Criminalità Organizzata negli Appalti Pubblici tra il Prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà ed i Presidenti dei locali Consorzi di bonifica, Luigi Lecchi (Cdb Chiese) e Renato Facchinetti (Cdb Oglio Mella).
 
I due enti consortili sono impegnati nella realizzazione di importanti opere per la gestione dell’acqua, grazie alle risorse pubbliche, stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), nonchè da fondi nazionali e regionali; da qui l’esigenza di salvaguardare la realizzazione delle opere da possibili tentativi di infiltrazione da parte di gruppi legati alla criminalità organizzata, in grado di condizionare le attività economiche.
 
Come strumento efficace, per conseguire gli obbiettivi di tutelare la trasparenza nelle procedure concorsuali di appalto, è stato esteso l’obbligo di acquisire le informazioni antimafia prima della sottoscrizione dei contratti, che vedranno l’inserimento di precise clausole nel merito.
 
“Mai come ora devono essere rafforzati gli strumenti di prevenzione antimafia ed anticorruzione salvaguardando, al contempo, l’esigenza di assicurare certezza e celerità nell’esecuzione dei lavori pubblici” dichiara il Prefetto, Laganà.
 
La sottoscrizione del Protocollo di Legalità nasce su iniziativa dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) e vede i Consorzi di bonifica bresciani tra i primi firmatari.
 
“L’atto sottoscritto a Brescia conferma l’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione per la trasparenza e la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata: ora sono ampliate le informazioni antimafia nei bandi di gara e viene rafforzata la vigilanza sulla sicurezza dei lavoratori. E’ il nostro, fattivo contributo a far sì che il 1 Maggio non sia mera celebrazione della Festa dei Lavoratori, ma impegno quotidiano” dichiara Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.
 
Con il Prefetto, i Presidenti dei Consorzi di bonifica “Chiese” ed “Oglio Mella” hanno condiviso anche la necessità di proseguire gli investimenti dedicati alle infrastrutture idriche, indispensabili all’intera provincia sia per l’irrigazione, sia per la salvaguardia di un territorio idrogeologicamente fragile.
 
Privo di virus.www.avast.com



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