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Cultura e Spettacoli

Trent’anni di Profondo Rosso store. Intervista al regista Luigi Cozzi

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Trent’anni di Profondo Rosso, lo store, nel cuore di Roma (via dei Gracchi), dedicato all’horror, alla fantascienza, ai gialli e al mistero, inaugurato il 31 ottobre 1989 dal “maestro del brivido” Dario Argento. Un punto di incontro non solo per gli amanti del genere, una bottega, originale, tagliente, nella quale immergersi, in un lungo e affascinante viaggio, e trovare curiosità cinematografiche o letterarie capaci di stuzzicare, appagare la fantasia. Nei sotterranei il “Museo degli Orrori”, assolutamente da visitare.

Entriamo e veniamo subito travolti da un’atmosfera surreale, bizzarra, incantevole, tra l’onirico e il fiabesco. È una giornata particolare, importante, un grande traguardo, che si conclude questa sera con l’attesa visita di Dario Argento, che celebra, insieme ai suoi fan, i trent’anni di attività. Ci accoglie Luigi Cozzi, regista, sceneggiatore e scrittore, particolarmente attivo nella cinematografia di fantascienza e horror, collaboratore e, soprattutto, amico di Argento. E parlare con lui, uomo di grande spessore culturale, è un po’ come sfogliare un libro dedicato alla storia del cinema.

Tra le mani la nuova antologia di racconti “Le Case dei Fantasmi”, scritti insieme a Sergio Bissoli e sul bancone, invece, tra maschere suggestive, sceneggiature, dvd e zucche di halloween, notiamo la locandina del suo ultimo film: “La battaglia di Roma-1849”, attenta ricostruzione della Repubblica Romana, dalla creazione alla caduta, che sarà presentato in anteprima a novembre nella Biblioteca Angelica.  

“L’idea dello store – esordisce il regista – è venuta nel 1988 a Dario Argento, che ne ha affidato la realizzazione pratica a me. Il negozio è stato aperto al pubblico in occasione dell’Halloween del 1989, esattamente trent’anni fa. Da allora offriamo al pubblico degli appassionati italiani e stranieri dvd, blu-ray, maschere, costumi, pupazzi, libri, cd, vinili, poster, magliette, oggetti di arredamento, make up e ogni altra cosa che riguardi i film italiani e stranieri di fantascienza, horror, fantasy e thrilling vecchi o nuovi. Inoltre, nei sotterranei del negozio si può visitare il Museo degli Orrori di Dario Argento, un’esposizione di elementi scenografici, trucchi, effetti speciali e pupazzi meccanici usati dal celebre regista durante la realizzazione dei suoi celebri film”.

E com’è nata la collaborazione con Dario Argento? “Ho iniziato a collaborare con Dario nel 1970, quando lui stava girando il suo secondo film, Il Gatto a nove code, il nostro rapporto di lavoro e di amicizia dura ancora oggi, cinquant’anni dopo”. Com’è cambiato negli anni il cinema dell’orrore/fantascienza? “Beh, tantissimo, così come sono cambiati più in generale anche il cinema e il mondo, la società…”

E mentre il regista del brivido torna in Tv con la serie Longinus, sospesa tra il reale e il soprannaturale, Luigi Cozzi, il cui esordio alla regia avviene nel 1969 con la pellicola fantascientifica Il tunnel sotto il mondo, presentata al Festival del film di fantascienza di Trieste, si appresta a presentare la sua ultima opera, un’incursione nella Roma papalina tanto cara a Luigi Magni. Dopo “Blood on Méliès’ Moon” del 2015, firmato con lo pseudonimo Lewis Coates e editato da Profondo Rosso Edizioni, e successivo film per i ragazzi “I piccolo Maghi di Oz” (2018), realizzato con i bambini dell’Istituto Comprensivo Scuola Elementare Piaget Majorana di Roma.

“Il nuovo film si intitola LA BATTAGLIA DI ROMA-1849, e a novembre lo presento in anteprima in collaborazione con il ministero alla biblioteca Angelica. Ho scelto di ricostruire la storia della creazione e della caduta della Repubblica Romana, in quanto la sua costituzione, redatta da Giuseppe Mazzini, era così moderna e liberale da essere stata usata poi come base nella stesura della costituzione dell’attuale Repubblica Italiana. Inoltre, la lotta per la libertà sostenuta da Mazzini, Garibaldi e tanti cittadini romani in quell’occasione era piena di episodi di eroismo e di abnegazione particolarmente adatti a una fedele e significativa trasposizione cinematografica. Le riprese sono durate circa un anno in varie regioni del Nord Italia e ovviamente a ROMA, in quelle sue parti che sono cambiate di meno dal 1849 a oggi”.

Il tempo è tiranno, vorremmo continuare a parlare con Luigi Cozzi, ascoltare i suoi racconti, i suoi aneddoti, ma non siamo gli unici. Spazio a tutti. E poi, c’è da preparare l’evento di questa sera, lunga e affascinante, con Argento, Cozzi e Letizia.

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