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ROMA SCANDALO SCHIAFFINI TRAVEL, LA VERITA' DELL'ASSESSORE PROVINCIALE AMALIA COLACECI

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Tempo di lettura 7 minuti Colaceci: "Pubblicamente, anche grazie a voi, sto iniziando a dare la mia versione dei fatti "

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Chiara Rai

Amalia Colaceci, ha mantenuto la parola e ha rilasciato un'intervista in esclusiva a L’osservatore laziale. In questa chiacchierata “domanda – risposta” si è cercato di approfondire una tematica ormai nota ma che è stata trattata dai diversi organi di informazioni con diverse sfaccettature. La diretta interessata ha scritto nero su bianco la sua versione dei fatti.


Non le chiedo come si sente ora. Ma, come si e' sentita quando Affari Italiani ha lanciato la notizia dell'inchiesta su "Amico bus", servizio di disabili della Provincia che non ha funzionato e che la vede tra gli indagati? Cosa ha intenzione di fare nei confronti delle testate che hanno sconvolto i fatti?
Quando dal Capo di Gabinetto della Provincia ho saputo che su un giornaletto online chiamato Affari Italiani, considerato da tutti miserevole e gossipparo, era uscito un articolo molto pesante sul mio diretto coinvolgimento nella vicenda giudiziaria sul servizio trasporto disabili, la mia reazione e' stata di incredulita' per due motivi. Primo perche' le cose che sono state scritte mi sembravano assolutamente ridicole sentendomi la coscienza pulita, secondo perche' proprio alla meta' dello scorso mese di Luglio e' stato notificato un atto recante la data di Marzo 2012 e in quell'atto, tra gli indagati, il mio nome non compariva come non era mai comparso in precedenza. Poi pero', non lo nego, e' intervenuto un sentimento di smarrimento perche' le notizie erano cosi' dettagliate da apparire vere. Quando ho verificato direttamente in Procura che la verita' e' ben altra ho confermato il mio pensiero su questo giornaletto , sull'autore dell'articolo e su una certa stampa giudiziaria superficiale e approssimativa. Lei mi chiede cosa intendo fare? Tutto cio' che sara' da me e dal mio avvocato penalista giudicato come giudiziariamente possibile.. tutto. Ogni singola parola infamante detta sul mio conto e supposta sul conto della mia famiglia dovra' trovare ristoro. Chiunque la abbia pronunciata o scritta, se dai servizi e dagli tabella che conservo, risulterà' un possibile responsabile anche solo per non avere controllato con rigore la notizia, sara' da me chiamato a risponderne in sede giudiziaria. Questa storia e' stata una pura follia.

Sostanzialmente qual'e' il capo d'accusa che le attribuiscono gli inquirenti?
Il mio capo di imputazione, così si chiama anche se mi fa un po' impressione, sarebbe riferibile all'arte.356 c.p e cioe' frode in fornitura alla pubblica amministrazione. Poiche' questo e' il reato contestato alla ditta vincitrice dell'appalto perche' erano loro che dovevano fornire il servizio, a me, sostanzialmente, in concorso con alcuni miei dirigenti mi viene imputato di avere insistito, sembra in alcune telefonate, affinche' il problema fosse risolto invece di rescindere immediatamente il contratto e, da quanto sembra, forse mi viene imputato di non avere controllato con sufficiente accuratezza.

Quanto ci ha rimesso, in termini di soldi, l'amministrazione pubblica, e dunque noi tutti, da tutta questa storia?
La amministrazione provinciale di Roma in termini di soldi non credo proprio che ci abbia rimesso nulla. Rispetto agli importi dovuti per l'appalto , 3 milioni di euro all'anno, la Provincia ha pagato solo 600 mila euro ( proprio perche' la certificazione dei chilometri non era chiarissima e fatta secondo quanto previsto nel contratto) e al momento della risoluzione del contratto la Provincia si e' trattenuta la cauzione pari a circa 550 mila euro..certo c'e da dire che non abbiamo il servizio , ma avendo io ridotto l'importo dell'intero appalto di 3 milioni di euro complessivamente, sapevo che la situazione non sarebbe stata semplice e forse che questo servizio, seppure pregevole in quelle condizioni non puo' essere svolto.

Se dovesse raccontare l'intera vicenda in pochissime stringate e semplici parole (come se stesse parlando ad una nonna molto anziana che poco comprende i paroloni giuridici) cosa le racconterebbe?
Quando sono stata nominata assessore mi sono accorta, dal resoconto degli uffici, che il precedente servizio costava troppo rispetto agli utenti che effettivamente serviva. Con l'unico obiettivo di spendere con serieta' il denaro pubblico abbiamo tentato di mantenerlo sperando che , chiunque vincesse, potesse aumentare con capacita' imprenditoriale la platea degli utenti serviti . Non e' stato cosi' e ho dovuto prendere atto che questa bella idea, nata nella legislatura precedente, e' difficilmente perseguibile mantenendo in equilibrio una serie di cose di cui, una pubblica amministrazione deve tenere conto.

Un contratto quello con Schiaffini Travel, della durata di tre anni, l'obbligo a carico di Schiaffini di provvedere al sistema di telerilevamento satellitare. Esito: il servizio non ha mai funzionato. Che tipo di controllo lei e i suoi dirigenti avete operato rispetto ai presunti inadempimenti della Schiaffini Travel?
Mi permetta intanto di precisare che l'obbligo per chi avrebbe vinto la gara, di dotare i mezzi di un sistema di rilevamento satellitare non e' previsto da alcuna legge e dunque e' stata una nostra scelta fatta proprio per avere sempre la possibilita' di controllare dove erano i mezzi , chi vi era a bordo, quanti chilometri venivano fatti. Questo sistema era piuttosto complesso e l'obbligo di installarlo, se non ricordo male, decorreva dopo 180 giorni dalla firma del contratto. Era complesso perche' ogni utente era dotato di un badge che doveva essere vidimato in entrata e in uscita in modo che la Provincia potesse pagare esattamente e solo i chilometri fatti con gli utenti a bordo. Quando ci siamo resi conto che il sistema si inceppava,per mille motivi, abbiamo fatto controlli in ogni modo possibile, gli uffici hanno sollevato contestazioni scritte, abbiamo fatto moltissime riunioni, abbiamo coinvolto il settore informativo della amministrazione, naturalmente sempre con l'obiettivo di verificare se il servizio potesse restare in piedi alle condizioni giuste e dovute. Francamente non mi rimprovero di non avere controllato e se errori sono stati fatti so di poter dire che sono stati fatti in buona fede. Avevamo le associazioni dei disabili che premevano per mantenere il servizio, i sindacati che si preoccupavano giustamente per gli autisti…non e' stato facile, mi creda.

Gasbarra: una conoscenza-amicizia – stima reciproca – stesso colore politico- lavoro fianco a fianco. Cosa e' successo? perche', secondo lei, non si e' esposto e non ha sentito la necessita' di prendere le sue difese?

Io non sto nella testa di Gasbarra e dunque non so dire perche' , come segretario, abbia ritenuto di non dover dire nulla, del resto non mi pare sia la prima volta che sceglie questa linea. Non avrei neanche voluto essere difesa, questa parola non ha senso in politica…avrei voluto ricevere una telefonata, avrei voluto essere chiamata al Partito a dare spiegazioni in modo da decidere insieme, dopo la lettura degli atti, quale era la cosa piu' giusta da fare. Secondo me una politica seria che non ha paura fa così. Si poteva decidere un comunicato, si poteva decidere insieme se era il caso che io facessi un passo indietro, si poteva decidere insieme se tacere. Un Partito dovrebbe essere questo…la mia paura piu' grande e' stata e resta quella di dare l'idea che siamo tutti uguali, e questo e' un fatto politico , non personale. Per me, come ho piu' volte detto parla la mia storia, ma io sono anche una dirigente del PD ed e' giusto che difenda anche il nome del mio Partito, se in qualche modo lo rappresento. O no?

Quali sono le sue prossime azioni di difesa rispetto a questo caso? Ci sono prossime scadenze?
Pubblicamente, anche grazie a voi, sto iniziando a dare la mia versione dei fatti . Dal punto di vista giudiziario il mio avvocato ha chiesto copia di tutti gli atti e li avremo il prossimo 17 Agosto. Li studieremo insieme e poi sara' lui a decidere cosa e' meglio fare. So che sarebbe possibile in questa fase chiedere di essere ascoltato dal Pubblico Ministero prima della udienza preliminare, ma, come ripeto sara' chi ho incaricato di difendermi a decidere. Ora sono piu' serena, il Pubblico Ministero avra' avuto le sue ragioni per prendere le sue decisioni, ora avro' il tempo di rappresentargli le mie.

 

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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