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Roma

ARICCIA RIFIUTI, GESTIONE AMBIENTE S.P.A.: CARTELLE PAZZE PER LE IMPRESE DI CANCELLIERA

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Tempo di lettura 3 minutiFortini (Pdl): Serve un tavolo urgente tra comune, imprenditori e società.

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Angelo Parca

Ariccia (RM) – Nella popolosa via Cancelliera ci sono una decina di imprese messe in ginocchio dalla società di gestione rifiuti del Comune di Ariccia Ambiente S.p.a.. La situazione per loro è critica, in quanto nonostante paghino regolarmente circa 5 mila euro (volendo rimanere stretti) d’immondizia l’anno, si sono visti recapitare "cartelle pazze" con richiesta di svariate migliaia di euro a seguito di un ricalcolo effettuato dalla società Ambiente, interpretando l’articolo 19 dello statuto comunale, con visure catastali e mappe google per quotare nuovamente la metratura degli esercizi, ciononostante gli stessi fossero stati già inquadrati dal Comune sia mediante sopralluoghi che consegna documenti comprovanti la metratura.

La richieste comprendono gli anni dal 2007 al 2010. Per gran parte delle aziende non è stato effettuato alcun sopralluogo per verificare gli spazi, le destinazioni d’uso e i metri quadri relativi le attività. Molti imprenditori hanno già fatto ricorso.  

L’articolo 19  “Assegnazione delle utenze alle classi di attività” dice che l’assegnazione predetta viene effettuata con riferimento al codice ISTAT dell’attività o a quanto risulti dall’iscrizione  della CC.I. AA, evidenziata nell’atto di autorizzazione all’esercizio di attività del Comune. In mancanza od in casi di divergenza, si farà riferimento all’attività effettivamente svolta. Nel caso di attività distintamente classificate svolte nell’ambito degli stessi locali o aree scoperte e per le quali non sia possibile quale parte sia occupata dall’una o dall’altra, per l’applicazione della tariffa si fa riferimento all’attività principale. La tariffa applicabile per ogni attività è unica anche se le superfici che servono per l’esercizio dell’attività stessa presentano diversa destinazione d’uso (superficiem vendita, deposito) e sono ubicate in luoghi diversi”.  

Ogni caso è a sé. C’è l’impresa Lazio Gas ad esempio alla quale è arrivata da Ambiente una richiesta di 50 mila euro successivamente ridotta a 31 mila euro (dopo varie peripezie, sopralluoghi e consegne documentazione da parte del proprietario). L’imprenditore lamenta il mancato rispetto della effettiva metratura divisa per attività. “Hanno calcolato – dice il signor Aldo – come se fosse tutta vendita al minuto, come se fosse un centro commerciale, quando invece le attività sono ben distinte, ci sono addirittura due contratti: officina meccanica e commercio all’ingrosso”.

Il signor Carlo Franceschini paga circa 10 mila euro l’anno di immondizia per 450 metri quadri. “Mi sono stati conteggiati altri 2.500 metri quadri in più – dice l’imprenditore –  perché mi è stato calcolato l’intero terreno e adesso mi chiedono 76 mila euro di differenza dal 2005 ad oggi”.

Irene Chiccioni ha un bar di circa 120 metri quadri e paga pressappoco 3 mila euro l’anno. “mi sono arrivate – dice Irene – 10 mila e 950 euro in più da pagare d’immondizia. Questo perché sono uscite fuori metrature assurde, addirittura mi hanno calcolato 100 metri quadri in più”.

Alla società Dal Piaz addirittura è arrivata una richiesta di 176 mila euro con allegata una pianta di google map.

Insomma tutti questi signori hanno fatto ricorso. Ritengono assurde le richieste avanzate da Ambiente e non hanno ne la volontà e neppure la possibilità di pagare certe somme.

Sulla questione interviene il consigliere d’opposizione Pdl Pierluigi Fortini: “Quello che chiedo – dice – è l’immediato congelamento delle cosidette cartelle come accaduto per i privati. Sappiamo che la società Ambiente non versa in buone acque e che addirittura è sotto di 2 milioni di euro. Persino la gestione della discarica avrebbe minacciato la società di ottemperare al debito di circa un milione di euro altrimenti i rifiuti di Ariccia non potranno più esservi conferiti. La società Ambiente sembrerebbe lamentare di averci rimesso un milione con la gestione del territorio di Ariccia e allora ci si chiede: i conti non tornano. Serve un tavolo urgente tra comune, imprenditori e società. Lo chiediamo noi come forza politica e lo chiede anche la Confartigianato Imprese Roma  che da subito ha messo a disposizione il proprio studio legale per vagliare la situazione”. Insomma Fortini chiede azioni immediate e che rivisto l’articolo 19 del regolamento per l’applicazione della tariffa di igiene ambientale affinché sia data una corretta interpretazione alla stessa.  

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