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Roma

GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

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Tempo di lettura 6 minuti Dall’autorevole relazione del Prof. Giancarlo Ceci e dell’Archietto Massimo Campari è emerso un quadro allarmante che sfugge (?) alle autorità dei comuni

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di Cinzia Marchegiani


Gallicano (RM) – La Direzione Regionale Ambiente del Lazio ha approvato con determinazione n. A02651 del 5 aprile 2013, la “Pronuncia di Compatibilità Ambientale” per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biomasse) in località Colle degli Zecchini per una centrale a biomassa a digestione anaerobica proprio a tre chilometri da Corcolle, vicino alla Tenuta di Passerano, Tivoli Terme e Villa Adriana, al nuovo centro agroalimentare, al Fosso di Benzone, Roma est, Valle Martella e anche Zagarolo. Un centro nevralgico che potrebbe cambiare i suoi connotati. Non si conoscono attività degli amministratori dei Comuni interessati, indipendentemente dalla paternità del territorio ma solo di comitati e associazioni che allarmati cercano di affrontare queste tematiche, informando e sensibilizzando i cittadini ignari di ciò che sta accadendo nei loro territori. Si sta ipotecando futuro e salute pubblica e sembra che nessuno abbia interesse a fare informazione anche laddove serva per allontanare i dubbi e perplessità che il silenzio genera nel suo cammino.

L’assemblea pubblica dello scorso 16 gennaio organizzata dall’associazione URAZ nei locali del New Paradise in Valle Martella ha goduto finalmente di una massiccia platea, segno che la responsabilità collettiva e senso civile sta crescendo, con la presenza del Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani, Comitato per Gallicano, Comitato per Corcolle, Comitato Rifiuti Zero Genazzano e il Comitato di Albano” e di Paolo Pacifici, referente del M5S di Zagarolo, Michelino Conti Capogruppo di Forza Italia nel Comune di Zagarolo, Ivano Bruno Predidente del Consiglio di Circolo del 275°di Zagarolo, Claudio Auriemma, del Comitato di Gallicano. Unica nota dolente, l’assenza delle stesse istituzioni con gli Assessori all’Ambiente che, pur avendo il dovere di informare i suoi cittadini degli importanti cambiamenti territoriali e ambientali, nonché della salute pubblica, si sono astenuti a farlo. Facendo piccole interviste all’uscita della scuola di Zagarolo ad esempio, sembrano non conoscere alcuna informazione al riguardo. Dall’autorevole relazione del Prof. Giancarlo Ceci e dell’Archietto Massimo Campari è emerso un quadro allarmante che sfugge (?) alle autorità dei comuni comunque interessati da questo coinvolgimento soprattutto ambientale. Nasce la consapevolezza solo se ci si informa e si affrontano questi temi, ecco perché era necessario un patto tra sindaci che rivendicava la superiorità dell’interesse locale e degli amministratori sopra ogni proposta o progetto imprenditoriale che metta a rischio i beni e patrimoni comuni, come la salute e la tutela dell’ambiente. La prevenzione e osservazione dei derivati delle nuove tecnologie della green economy che stanno divorando patrimoni importanti delle terre italiane deve essere affrontata con la giusta serietà e non possono essere demandate alla sensibilità e presenza in loco solo delle associazioni e comitati…è un compito soprattutto degli amministratori interessarsi ai mutamenti irreversibili e condizionanti del futuro territoriale. Il “Comitato per Gallicano”si oppone alla realizzazione di quest’opera poiché l'area risulta essere paesaggio agrario di rilevante valore, rientra nell'ambito vincolato come "Area identitaria dell'Agro Tiburtino-Prenestino" (PTPR tavola B) e parco archeologico e culturale (PTPR tavola C)ed è attraversata dal percorso panoramico storico della Via Prenestina Antica. All'interno ci si trova in zona di salvaguardia delle sorgenti Acqua Vergine, Torre Angela, Finocchio, Pantano Borghese. Oltretutto l'area interessata è prossima a rilevanti scoperte archeologiche di età romana e pre-romana ".
La nascita di queste centrali a biogas, sotto l’impulso della finanziaria 2008, permetteva ad aziende agricole in difficoltà economica, grazie a certificati verdi dati agli impianti alimentati a biomasse con loro prodotti agricoli, allevamento e forestali e sottoprodotti come residui di colture, potature, liquami zootecnici, ricavati entro un raggio di 70 chilometri, la possibilità di produrre energia da vendere ai gestori elettrici. Ma il biogas, nato come ciambella salvagente per le aziende agricole in forte crisi economica, viene adottato dai grandi industriali e imprenditori come opportunità di guadagnare sfruttando gli incentivi (a carico sempre degli utenti finali con le bollette, non a caso anche questo mese in Italia c’è stato un ulteriore aumento dell’1,4% del costo energetico) e organizzando la corsa all’acquisto di terreni agricoli, hanno approfittato della crisi comprando a prezzi convenienti, patrimoni davvero importanti della nostra agricoltura, soprattutto a danno di piccoli terrieri che hanno visto come un miraggio le proposte sul loro tavolo. La morale è inquietante, dai dati emersi soprattutto in quelle zone già depauperate dei terreni a favore di costruzioni numerosissime di queste centrali si scopre che si produce energia con un costo cinque volte superiore da quella prodotta per via termoelettrica, con impatti gravissimi sul terreno, acque superficiali e di falda e con aumenti tangibili sui costi delle nostre bollette energetiche dovute agli incentivi dati ai nuovi imprenditori dell’energia. Non a caso, è stato definito l’assalto del profitto camuffato dalla green economy o meglio profitti speculativi ottenibili con i certificati verdi. Dietro a tanta economia…c’è soprattutto il dato oggettivo dell’inquinamento che ricade non solo sui terreni circoscritti, ma all’intero ecosistema che ne è direttamente interessato. Questi temi non hanno trovato posto in agenda dei nostri amministratori e nessun passo è stato fatto per individuare le concreta capacità di concertare sinergie tra i vari comuni direttamente e indirettamente interessati da queste nuove realtà.

I Consiglieri di minoranza del Comune di Gallicano, Betti, D'Offizi e Galli, hanno richiesto un Consiglio Comunale Straordinario sul tema del Biogas che si terrà questo pomeriggio alle ore 16.00 presso la residenza comunale nel locale terra sito in Piazzale Case Popolari n24:”vogliamo sapere bene quali sono le intenzioni del Comune e della Regione sullo sfruttamento energetico della tenuta di Passerano. Inoltre stiamo ancora aspettando il piano economico del progetto che non ci è mai stato fornito. Ci dicono che siamo solo capaci di dire no, ma al Consiglio usciranno delle proposte molto chiare e molto economiche che non impattano sulle tasche e sulla salute dei cittadini.”

I cittadini, nella stramaggioranza, non sanno che gli amministratori locali stanno ipotecando un territorio, (l’amminiztrazione Gabina non ha posto alcuna riflessione e trattativa). Le notizie che si ricevono in merito alle centrali già attivate non è solo allarmante, ma deve esser un monito per chi vuole imitare e importare queste tecnologie. Lo scorso settembre 2013, la centrale a Biogas “BrembioEnergia” dall’impianto si è verificata una fuoriuscita di digestato (reflui zootecnici e residui dalla produzione di energia, ndr) che hanno invaso una roggia vicina e il canale del Brembiolo. Riporta IL Giorno di Lodi, “Ad accorgersi del danno è stata una guardia ecologica, vendendo l’acqua sporca nei canali. Il direttore di Arpa Lodi, Walter Di Rocco, aggiunge: ‘Pare che si sia verificata una rotturna alle 2 di notte nel secondo digestore, forse per sovrappressione. Il tetto è saltato. E i gestori si sarebbero accorti del fatto solo stamane. Ma non hanno avvisato nessuno, tentando da soli di risolvere il problema. Una parte dei veleni sono finiti nelle feritoie dello spiazzo dell’azienda, una parte in un colo, fino alla rete irrigua e di lì al Brembiolo’. Il comandante della Polizia provinciale, Arcangelo Miano, spiega: ‘Non ci esprimiamo sulle cause che dovranno essere stabilite con una perizia’. E i danni? ‘C’è stata fuoriuscita del digestato su campi e canali, stiamo valutando’”.
Invece la notizia di qualche giorno fa dall’Euronews porta importanti e ulteriori interrogativi sull’affidabilità e sicurezza di queste centrali, che sembrano tutelare tutto, tranne ambiente e salute pubblica: “Quattro milioni di litri di letame sono fuoriusciti da una cisterna e si sono riversati nell’area di un impianto di biogas a nord di Amburgo, in Germania. Oltre cento i vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell’incidente – provocato dalla rottura di una valvola – per scongiurare il rischio di inquinamento!”

E’ il caso di dire "Nessun Dorma"….perchè non si può accettare che la speculazione di un patrimonio territoriale possa avere precedenze assurde rispetto al contenimento degli inquinamenti già troppo evidenti nella tenuta di Passerano, con il deterrente che è già una zona compromessa. Si può condividere e accettare di anteporre la salute pubblica, del territorio, nonché del futuro di queste terre solo per interessi economici?

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 15/10/2013 GALLICANO NEL LAZIO: BICICLETTE CONTRO CENTRALE A BIOGAS

 

Castelli Romani

Castel Gandolfo, sulle sponde del lago appare un cartello del Comune “Attenzione pericolo di Morte”

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L’assessore Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi”

“Attenzione pericolo di morte, divieto di accesso nell’area e nello spazio lacuale antistante. Presenza di ordigni bellici inesplosi”. Questo quanto riportato dalla segnaletica, apparsa da qualche giorno e messa dal Comune di Castel Gandolfo che dice chiaramente che nel lago ci sono bombe inesplose che stanno lì dalla seconda guerra mondiale.

La segnaletica richiama due ordinanze (ndr. come scritto sui cartelli stessi) del 2013 e del 2021

Il fatto che esistano ben due ordinanze sta a significare che il pericolo della presenza di ordigni bellici si conosce da almeno 11 anni ma il segnale di pericolo, inequivocabile nella sua interpretazione, è stato messo pochi giorni fa:

Il cartello si trova sull’arenile del lago Albano di Castel Gandolfo, tra il vecchio porticciolo e il civico 7 di via dei Pescatori, vicino a un circolo di canoa direttamente con accesso in acqua per disabili.

Il cartello ha scatenato non poche polemiche e messo preoccupazione tra più di qualche operatore balneare e turistico nonché dei residenti che qualche bracciata lì intorno, almeno in questi anni e ultimi tempi, l’hanno azzardata: “Ci chiediamo perché sia comparso adesso – dicono altri residenti del posto – ci sembra davvero strano e il messaggio è inquietante: se si fa il bagno c’è il pericolo che esploda una bomba. Naturalmente vieteremo ai nostri figli di frequentare la zona, ci manca anche la disgrazia e poi magari ci sentiamo dire che ci avevano avvisato”.

Dal Comune, risponde l’assessore alle Attività produttive Tiziano Mariani: “La settimana scorsa sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi e il Genio Civile ha provveduto alla bonifica. In via precauzionale abbiamo deciso insieme a Prefettura e Arma dei carabinieri di apporre la segnaletica e le boe che delimitano alla zona di pericolo in attesa di effettuare una bonifica più generale dell’area. Il sindaco ha già richiesto un intervento diretto della Regione o in alternativa i fondi per poter effettuare quanto prima l’intervento”.

Questi ordigni, rimasti dormienti per decenni, rappresentano un rischio reale e tangibile per chiunque si avvicini alle rive del lago. La presenza di ordigni bellici inesplosi, sebbene sorprendente nonostante abbastanza frequente nell’area dei Castelli Romani, è un fenomeno che semina paura e non incoraggia il rilancio turistico di qualità tanto auspicato per l’intera provincia. I resti dei conflitti passati continuano a emergere, minacciando la sicurezza e la stabilità delle comunità locali. Tuttavia, la loro scoperta sulle rive tranquille del Lago serve da promemoria urgente dell’importanza di affrontare questi pericoli con determinazione e urgenza. «Le autorità locali devono agire prontamente – dicono alcuni residenti – per identificare e rimuovere in modo sicuro gli ordigni bellici rimasti, proteggendo così il pubblico da potenziali rischi mortali. Allo stesso tempo, è essenziale educare il pubblico sulla natura di questa minaccia e sull’importanza di rispettare i divieti d’accesso per garantire la sicurezza di tutti». Lo scorso anno, a fine agosto, un bomba risalente alla Seconda Guerra Mondiale è stata trovata nella tarda mattinata di una tranquilla domenica nei pressi del lago. La scoperta è stata fatta da una persona che stava passeggiando lungo il percorso naturalistico di via dei Pescatori. Scattato l’allarme alle forze dell’ordine, sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo. La bomba, una spoletta lunga 10 centimetri non pericolosa, al momento del ritrovamento si trovava a qualche metro di distanza dalla riva. Il cartello apparso pochi giorno fa lascia presagire che il pericolo sia davvero concreto.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Federica Lavalle

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Federica Lavalle, classe 1981, sposata, mamma di Lorenzo e Matteo. A leggere il suo curriculum vitae ci si accorge che in poco più di 40 anni ha un bel bagaglio di esperienze qualificate ed importanti in vari ambiti.

Giornalista, una laurea ed un master in economia sullo sviluppo sostenibile. A tutto ciò si aggiunge un passato da vicesindaco ed assessore ai Servizi Sociali, vicesegretario provinciale del Pd, presidente del Gal e consigliere metropolitano di Roma Capitale. Soprattutto una mamma super impegnata.

Ci diamo del tu? Ma dove lo trovi tutto questo tempo?

(sorride ed arrossisce insieme) Si si diamoci del tu. Vivo la vita con grande energia.
Sono sempre stata, sin dai tempi della scuola, una ragazza molto impegnata che ha cercato di cogliere i tanti aspetti che la vita ci pone di fronte e ringrazio la mia mia famiglia, da sempre attiva ed attenta nel campo sociale, che è stata un ulteriore stimolo alla mia attività politica

Quindi la politica non è stata una scelta ma una evoluzione del percorso?

Certo che si. Quando militi in un partito capisci, comprendi e, soprattutto tocchi con mano le problematiche delle persone ed allora la politica diventa impegno sociale finalizzato a lavorare per migliorare le cose.

Prima di questa nostra chiacchierata ho girato un po’ per Rocca Priora.
La “vox populi”, la piazza diciamo, mi parla di te come una persona capace di ascoltare e poi realizzare, dare consistenza a quelle parole ascoltate.
Spiegami un po’ …

Davvero? – risponde con estremo entusiasmo – mi fa piacere perché è l’ulteriore riprova di quella che è la mia Storia ed il mio modo di essere che nasce proprio dalla mia innata voglia di ascoltare le storie delle persone, le loro esperienze ed empatizzare con la comunità che mi onoro di rappresentare.

Mi piace dare risposte concrete dopo avere ascoltato e capito.
Tutto ciò diventa, per me, il valore aggiunto al mio agire politico.
Ho avuto il privilegio di porre in essere tutta una serie di progetti realizzati proprio grazie a questo approccio: dal Teatro delle Fontanacce nato dall’impulso realizzato della comunità roccapriorese e realizzato grazie al grosso impegno di Massimo e Luciana Frazzetto passando poi al Museo Benedetto Robazza che fu la realizzazione di un sogno condiviso da molti che io, allora assessore alle Politiche Sociali e Culturali ebbi l’onore di far nascere con l’aiuto, il sostegno, i consigli, la grande generosità di Luciana Vinci e dello stesso maestro Robazza.
Il Narciso un progetto che veniva dal basso e dall’unione di tutte le associazioni locali e che divenne un punto di riferimento dell’associazionismo stesso.

E poi mi hanno raccontato la tua dedizione completa alla scuola Materna comunale gratuita.

E si! Uno dei progetti che resta vivo nel mio cuore di mamma.
Qui ci fu la spinta con in aggiunta la necessità raccolta dalle famiglie, dalle mamme roccaprioresi. Come ti ho già detto la volta precedente capimmo e toccamo con mano proprio le difficoltà delle neomamme lavoratrici a tornare al lavoro. Coniugare l’essere mamma al proprio lavoro diventa difficile se noi “politica” non mettiamo in campo gli strumenti necessari tali per consentire loro di tornare a riprendersi quello spazio lavorativo conquistato, tante volte, con estrema fatica.

Domanda cattivella: hai parlato di “campo largo di idee condivise”. La lista Fare Rocca Priora è un, passami il termine, laboratorio politico che va dal Pd a FdI … ma Elly lo sa?

(e qui prima sorride ma poi con molta serietà risponde) Massimiliano io sono profondamente di sinistra, non solo sono da sempre impegnata in politica e sempre dalla stessa parte e da generazioni, sono iscritta alla Cgil ma quando ho la possibilità mi sono sempre impegnata per i temi storicamente legati alla cultura di sinistra come la scuola pubblica e per tutti, l’inclusione sociale ed il sostegno alle fragilità.
Ed in più ti aggiungo che nel territorio lavoriamo sui programmi, come sempre d’altronde.
Il Pd allargò il campo già nel 2009 con il progetto civico e amministrativo Viva Rocca Priora che favorì 10 anni di buon governo e grande stabilità cn Damiano Pucci sindaco che allora proveniva da un’esperienza di centro destra con l’UdC.

Nulla di nuovo dunque.

Quindi buone idee e capacità di realizzarle al servizio della comunità?

Certo che si. Poi alle persone interessa cosa faremo per loro e io di quello ti voglio parlare

Non ti nascondo che questo tuo approccio alla Politica, con la P maiuscola mi piace assai ma ora viene il meglio: cosa vuol lasciare alla tua città?

Mi impegnerò a restituire a Rocca Priora un asilo nido implementando maggiormente i servizi all’infanzia comunali e questa sarà un’opportunità per le famiglie ma creerà anche un importante indotto lavorativo.
Con la squadra di governo lavoreremo molto sul tema della disabilità e dell’inclusione a tutti i livelli riservando una quota di bilancio comunale per sostenere chi non ce la fa.

Federica se hai dato una occhiata alle altre mie interviste sai che sono solito chiudere con due sogni da realizzare con la “famosa” bacchetta magica.
Che sogno vuoi per la tua famiglia? E che sogno vuoi realizzare per la tua città?

Sono una donna molto concreta e per Rocca Priora vorrò lavorare, durante questo mandato, alla realizzazione di due strutture che la comunità attende da tempo:
una casa della musica e delle arti per restituire una struttura alla nostra realtà bandistica che è un’eccellenza regionale e per tutti quelli che fanno cultura sul territorio e una palestra per le Scuole Medie da utilizzare anche per le attività pomeridiane.
Nonostante l’altezza
– sorride – devi saper che sono stata un’accanita pallavolista e non abbiamo mai avuto una palestra che potesse ospitare un campo regolare.
Per la “Federica bambina” ma per molte delle mie colleghe sportive era una sogno poter avere un palestra adeguata. Lavorerò per realizzare questo.

Ho letto serenità negli occhi di Federica durante tutta questa intervista. L’immagine che mi lascia è di una donna energica ma che riesce ad emozionarsi di fronte alle piccole cose e questo suo profondo legale con Rocca Priora si tocca profondamente.
Grazie ancora …

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Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.



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