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Roma

NEMI POLITICA: IL PD DICE "NIET" AD ALBERTO BERTUCCI. E A SEL? PARLA IL SEGRETARIO MASSIMILIANO CONTE

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Tempo di lettura 9 minuti Conte:"l’”Effetto Renzi” ha svegliato molte coscienze del Centro politico, e non ultimo di alcuni militanti del M5S, a votare contro una deriva populista"

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – Si accende la politica a Nemi a seguito dell'esito delle Europee che hanno visto in pole position il Pd come del resto è avvenuto al livello nazionale. Così ci sono molti pronti  a salire sul "carro dei vincitori" un pò per una sana convinzione che il leader del movimento del Pd nazionale stia concretamente cercando di cambiare le cose e dall'altra parte, al livello locale s'intende, si cerca di creare una salda coalizione che riesca ad essere compatta e alternativa all'attuale giunta di centrodestra di Alberto Bertucci.

Indiscrezioni parlano di un possibile passaggio del sindaco Alberto Bertucci (ex Udc, poi Pdl poi Forza Italia?) al Partito Democratico, tant'è che anche al segretario Pd Massiliano Conte, al quale abbiamo riservato una intervista, sono arrivate queste voci.

E pare che al momento ci sia il muro rispetto a questa ipotesi che poi resterebbe comunque una libera facoltà del primo cittadino Alberto Bertucci quella di passare ad un altro partito. Nella storia della politica non sarebbe ne la prima ne l'ultima volta.

Del resto anche il consigliere regionale con la lista civica Zingaretti Michele Baldi (Membro Commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, Membro Commissione Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo) ha fatto già, nel suo trascorso politico, un simile passaggio.

Di seguito proponiamo l'intervista al segretario del PD di Nemi Massimiliano Conte.

Alla luce degli ottimi risultati registrati dal Pd a Nemi in occasione delle elezioni Europee, come intendete consolidare questi dati sul territorio?
La ringrazio per la domanda alla quale vorrei rispondere con la minor retorica possibile. I risultati, come giustamente dice lei, sono ottimi e sopra ogni più rosea previsione. Stare sopra il 40% è stato sorprendente.  Eravamo sicuri di essere il primo partito di Nemi, ma non così marcatamente. Tuttavia, essendo di natura abbastanza realista, ritengo che quello a cui abbiamo assistito sia l’effetto combinato di tre fattori. Da un lato, il nostro elettorato, simpatizzanti e iscritti, che hanno partecipato in massa e convintamente alle votazioni. Abbiamo uno “zoccolo duro” di cittadini che non hanno avuto tentennamenti sul valore politico del PD.  In questo senso, la geografia del votante democratico a Nemi è abbastanza compatto e si distribuisce su quattro grandi aggregazioni generazionali: gli “Anziani”, persone che hanno fatto la storia della sinistra nemese a partire dal glorioso PCI. Gli “over 55” – diciamo per semplificare i cinquantenni – che sono stati giovani protagonisti di quella stagione di passioni e che oggi non sempre, in molti casi, hanno condiviso le dinamiche del Partito a livello nazionale. Questo vale anche per i “Quarantenni” e “Trentenni” che, culturalmente, hanno vissuto la politica in una fase di passaggio molto critica per la con la nascita del partito padronale di Berlusconi, e in questi ultimo anni, della Ditta Grillo & Casaleggio Spa. Ci mancano – e lo dico con grande dispiacere – un gruppo rappresentativo di “Giovani” che, nel tempo si sono dispersi in mille rivoli e nel disimpegno, delusi, e non a torto, dalla politica.
Il secondo aspetto, determinante, è stato quello dell’”Effetto Renzi” che sicuramente ha svegliato molte coscienze del Centro politico, e non ultimo di alcuni militanti del M5S, a votare contro una deriva populista, antieuropea e sfacista che avrebbe fatto ripiombare l’Italia ai margini dell’Europa, con un livello di scarsa credibilità internazionale. Sta di fatto che, dopo il voto, lo spread si è riabbassato…
Il terzo fattore, sicuramente meno influente ma da non trascurare, è che in molti si sono accorti che il PD nemese non è morto ma esiste nonostante tutti i tentativi di miniaturizzarlo dopo le elezioni locali del 2012.

Ma è vero che avete avuto il sostegno non richiesto di esponenti dell’attuale giunta a votare per i candidati del PD?
Guardi, la voce, anzi, le voci sono arrivate da più parti anche a me. Il fatto che un personaggio storico come Goffredo Bettini, ad esempio, sia stato sponsorizzato da “qualcuno” che fa parte di uno schieramento politico antitetico al nostro lascia il tempo che trova. Direi che sorrido e guardo con pietas il gioco infantile dello scambio di “Figurine Panini” del tipo: “Ti do un Goffredo per un Ciocchetti!! Ridicolo! Per quanto mi riguarda, questo modo di far politica è figlia di una logica perversa che vede il potere come scambio potenziale di favori, oltre ad una caduta di stile che vorrebbe lanciare avvertimenti sottili. Finchè io sarò segretario del PD a Nemi mi batterò affinchè la politica della nostra comunità avvenga alla luce del sole e dal basso. Si possono al massimo suggerire delle preferenze, ma mai imporre un nome. E’ la gente che conta, la sua libertà di scelta insindacabile, non i notabili locali della vendita porta a porta. Un po’ di pudore per favore!
 

Come riuscirà a pianificare le diverse anime all'interno del Pd locale?
Speravo che non mi facesse questa domanda perché è la più difficile e provocatoria che mi poteva fare! Non voglio dilungarmi su una storia annosa, travagliata e complessa che ha visto in quasi due decenni disperdersi lentamente un patrimonio di cultura progressista, di idee e di persone animate in molti casi da motivazioni, anche condivisibili, ma che hanno creato le condizioni per consegnare Nemi nelle mani della Destra. Questo dato è incontrovertibile e dovrebbe convincere a far fare un passo indietro a chi crede ancora di poter imbrigliare il PD ad uno schieramento piuttosto che a un altro o a lanciare un’OPA sul Partito. Per questo non mi interessa rivangare il passato e voglio ricordare che la mia nomina è frutto proprio di una volontà sana e matura di tutti coloro che avevano e hanno a cuore il superamento di questa diaspora scegliendo un “soggetto terzo”. Io sono un “esterno” e un Segretario di transizione. Il mio obiettivo è dare un’identità ideologica al nostro gruppo che si traduca in comportamenti concreti, visibili: senso di comunità – del Noi -, etica nei comportamenti, capacità di ascolto, progettualità, rispetto, conoscenza. E, soprattutto fiducia! Fiducia che la politica a Nemi non potrà essere più la stessa e che può trasformarsi in un laboratorio di idee staccato dalle dinamiche politiche nazionali.
Mi permetta di dire che il PD di Nemi ha la grande occasione di diventare un polo aggregante di tutti i progressisti di buona volontà che vogliano lasciare la loro traccia, il loro contributo concreto per il paese. Nessuna egemonia se non competenze e capacità che ciascuno dimostrerà sul campo. Non ci saranno, finchè sarò Segretario, dei “nominati”, ma solo gente capace di costruire un futuro, un destino che non sia quello di rivedere le solite facce nel governo del Comune. Anche per questo, al nucleo duro degli attuali componenti del mio Direttivo si lascerà spazio ad altre persone che vogliano darci una mano. So perfettamente che rischio l’osso del collo, ma vale la pena provare a “cambiare verso”. Mi permetta una citazione renziana, la prima e forse l’ultima, essendo io notoriamente un autarchico in quanto a schieramenti di partito.

 

Contate ancora sul sostegno della lista civica Nemi per Sempre e se no, pensate ad un’altra forma di coalizione di centrosinistra in grado di essere eletta alle prossime amministrative?
Anche questa è una di quelle domande difficili, da un milione di euro! E mi colpisce che non mi abbia citato direttamente Partecipazione Democratica! Lo prendo come un suo lapsus freudiano, mi passi la battuta…. La premessa, comunque, è che in quella lista ci sono persone che hanno fatto la storia della sinistra di Nemi e che hanno contribuito, insieme ad altre rappresentanze, a creare Partecipazione Democratica. Voglio essere molto franco, senza dare giudizi di valore: questo schieramento ha perso le elezioni non per la allora candidata a sindaco – anzi, tutt’altro: va dato merito al suo grande sforzo personale – ma per quello che chiamerei un “difetto genetico” di quel gruppo: era frutto di una sommatoria di singolarità, monca tra l’altro della rappresentanza di SEL, e non un prodotto, una miscela di vero rinnovamento politico del centro-sinistra. C’ero anch’io, anche se in terza fila, all’epoca: grande buona volontà e persone per bene, ma l’esperimento non ha dato il risultato atteso. Ha pagato di più l’astuzia relazionale e mestierante e le sponsorship del candidato che poi ha vinto, che non un centro-sinistra riaggregato in tempi stretti per la bisogna.
Detto questo, la domanda è: Nemi per Sempre e le altre componenti non-PD di Partecipazione Democratica hanno avviato una riflessione sincera e profonda sulle cause che ci hanno inchiodato ad avere un ruolo subalterno alla Destra? Basta aver spostato la barra da sinistra verso il M5S per aver superato un passato politico fatto di sconfitte? Io, sommessamente, dico: mi ritrovo con molte istanze e battaglie politiche che i cosiddetti grillini sostengono a livello nazionale ma rifuggo dalle logiche schizoidi e urlate per cui “noi siamo buoni e voi siete i cattivi, noi onesti e voi corrotti”. La forma è per me sostanza.
E se riusciamo a superare i vari personalismi in un clima di fiducia reciproca, depurando i nostri pozzi da qualche traccia di cianuro ancora presente, la strada per un confronto non può che essere aperta. E non solo per Nemi per Sempre.
Ma dalla sua domanda credo che lei voglia farmi dire, in fondo in fondo, anche un’altra cosa: se il PD di Nemi sia disponibile ad una alleanza futura con l’attuale Sindaco. In questo caso, la mia risposta gliela do in russo: niet!

 

E per quanto riguarda SEL? E’ vero che c’è un accordo tra di voi?
Come tutti sanno, sono due anni che mi sono riavvicinato alla realtà nemese, con molta umiltà e desiderio di ascolto. Forse con qualche ingenuità di troppo. Ciò che ne ho ricavato è che la comunicazione politica che serpeggia nella nostra cittadina segue i meccanismi patogeni del passa parola e del gossip, con un potenziale detonante spesso mortale, che distrugge ponti e collegamenti tra le persone. Il fatto che a livello nazionale SEL abbia fatto una scelta di campo scindendosi in due tronconi, uno dei quali confluente nel PD, non garantisce che, a livello locale possano esserci le condizioni per una “incorporazione”. Lo dico chiaro, anche riferendomi agli altri gruppi politici presenti in un’ideale area di centro-sinistra: il PD nemese è stato in questi anni, a torto o a ragione, messo alla gogna e relegato in un angolo, anche in modo ingiusto e feroce. Oggi, il mio gruppo ed io, sta faticosamente terminando l’attraversamento del deserto. Non mi basta che il PD abbia vinto. Stravincere è un grande rischio! Per questo, vorrei esprimere il mio pensiero con una metafora, che può sembrare un po’ “intellettuale” ma che sono certo ogni lettore può capire e che mi perdonerà: noi del PD nemese stiamo “elaborando il lutto” e la colpa per aver depauperato un’opportunità, un progetto politico e un futuro per i nostri giovani. Sono certissimo che non vi è crescita se non si comprendono le ragioni di un fallimento. Per questo invito tutti – e lo dico con rispetto e sommessamente – a fare altrettanto. Il nostro deserto – parlo del PD – dura da più di due anni, e non bastano poche ore o una settimana per spurgare i pozzi inquinati. Per questo chiedo che ognuno faccia la sua parte, con onestà intellettuale e con la consapevolezza che perpetrare logiche comunicative del tipo “io buono, tu cattivo; la colpa non è mia ma tua” portano ad un vicolo cieco e a una chiusura di ogni dialogo. Mi permetta di chiudere con un aforisma attribuito al grande Marx (Karl, non i Fratelli comici, anch’essi immensi): “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”. Io e il mio PD all’inferno non ci vogliamo ritornare. Per questo, facciamo che il tempo e la buona volontà finiscano di cicatrizzare ferite ancora aperte. Il lutto non è ancora terminato.
 

Sotto il profilo dell'opposizione in consiglio comunale ritiene si stia andando nel verso giusto o che si debba rilanciare anche sotto quest'aspetto?
Le rispondo subito, ben sapendo che la sua domanda sottende una sottile critica. La nostra consigliera di opposizione svolge un ruolo non facile che raccoglie e riflette le istanze presenti a Nemi attraverso Partecipazione Democratica. Molte cose sono state dette e fatte. Tuttavia, questo schieramento, che vede anche il PD come “socio fondatore” insieme ad altri gruppi, si trova, a mio modo di vedere, in una fase di passaggio che richiede grande onestà intellettuale, lungimiranza e spirito costruttivo tra tutti i membri che la compongono. L’obiettivo è capire se questa compagine rappresenta, oggi che parlo, tutti i cittadini che l’hanno votata due anni fa, se va superata o rinvigorita. Ed è solo da un confronto interno a Partecipazione, senza pregiudiziali, che si può reindirizzare la forza di opposizione per operare magari con più determinazione all’interno del consiglio comunale.
 

Quali i suoi prossimi traguardi in qualità di Segretario del Pd di Nemi?
Guardi, la mia posizione l’ho espressa pubblicamente, ai miei amici del Direttivo e alla Segreteria Provinciale del Partito. Non sono un politico di professione e, a cinquantacinque anni, posso solo ringraziare chi mi ha eletto per avermi dato l’opportunità di sperimentarmi su un terreno nuovo, che, confesso, non credevo fosse così impegnativo. Nemi, come tutti i piccoli paesi, è un coacervo politico di passioni e interdizioni. E io sono un semplice cittadino, non la Provvidenza. Mi considero, come ho già detto, un Segretario di transizione senza mire per poltrone future in caso di vittoria del centro-sinistra. Mi interessa, invece, riuscire a coinvolgere la gente del paese nella costruzione del “nuovo PD”, e lo farò, lo faremo con l’attuale Direttivo – e con quello più allargato che vorrei promuovere -, coinvolgendo la cittadinanza in alcune iniziative specifiche di cui parlerò in un’altra intervista, sempre che ancora me la conceda.
Comunque, lo dico con una punta di orgoglio esplicitando chiaramente la mia matrice culturale su questa idea: credo che un Circolo di partito debba trasformarsi in un Laboratorio che attivi un senso di Comunità e di partecipazione dei cittadini, nello spirito che molto efficacemente ha tracciato Fabrizio Barca nel suo libro “La Traversata”, al quale rinvio per far capire il senso di quello che vorrei fare e che tutti noi dovremmo promuovere. Leggiamo troppo poco, vediamo troppa televisione, stiamo troppo sui pc, e crediamo che basti del buon pragmatismo per fare politica.  Per tutto questo lei potrebbe dirmi, conoscendo Nemi forse molto meglio di me, “sei un sognatore”. Si, lo ammetto, lo sono ma, come diceva John Lennon in quella canzone senza tempo e inno alla libertà che è Imagine, “ma non credo di essere l’unico”. Vorrei che ci dessimo una speranza. Facciamolo almeno per i giovani di Nemi.
Poi chi vivrà vedrà. Nella peggiore delle ipotesi, potrò dire che almeno ci ho provato.

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Cronaca

Roma, conto alla rovescia per la 4 edizione dell’Hip Hop Cinefest: un fine settimana all’insegna di cinema, musica e cultura

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara (Via Casilina, 665 – Roma) – Ingresso Libero
 
L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali.
 
La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società.
 
Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali.
 
Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente.
 
Per tutte la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum.
Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
 
 
Il programma
 
venerdì 10
ore 13.00 – 21.30
Proiezioni non stop delle opere in concorso
dalle ore 15
graffiti live painting a cura dell’artista peruviano suc
ore 15.00
workshop di Djing con DJ Mixturesse dall’Olanda
ore 16.30 – 17.30
Talk “Hip Hop e Narcostati”, tra gli ospiti il regista Federico Peixoto.
All’interno dei difficili contesti del Latinoamerica dove i narcotrafficanti dettano legge, l’Hip-Hop è capace di veicolare un messaggio di resistenza e fratellanza, il tutto raccontato direttamente da un artista della Costa Rica.
Ore 18.00 – 19.30
Panel “Hip Hop e resistenza: Tunisia, Palestina e Siria”, tra gli ospiti l’artista tunisino Elyes Fatnassi. Testimoni diretti provenienti da tre paesi attualmente infiammati da guerre, oppressioni e instabilità: Palestina, Siria e Tunisia si incontrano sulla scia di un insolito filo conduttore: L’Hip Hop e la sua capacità di diventare strumento di resistenza per cultura anche nei contesti più difficili, restituendo speranza
 
 
Sabato 11
Ore 10.00 – 22.00
Proiezioni non stop delle opere in concorso.
Ore 11.00 – 12.30
Panel “Breaking: dall’arte-educazione alle olimpiadi”, tra gli ospiti il tecnico federale e giudice Edoardo Bernardini.
Partendo dal potere arte-educativo del Breaking, nato tra i vicoli delle periferie, fino alla consacrazione olimpica della disciplina, che futuro si prevede per la “original street dance”? La sua formalizzazione in disciplina olimpionica sarà preponderante, o rimarrà più forte il richiamo della strada?
Dalle ore 13
Graffiti live Painting a cura dell’artista palestinese Hamza Abu Ayyash.
Ore 13.30 – 14.30
Workshop “Hip Hop Filmaking” con il regista olandese Stephan Velema.
Ore 15.00 – 16.30
Panel “Hip Hop – Femminismo – Empowerment”, tra gli ospiti Martha Diaz dell’Hip Hop Education Center di New York.
In questa sezione si cercherà di affrontare le delicate questioni che riguardano il ruolo troppo spesso marginalizzato della donna a livello globale, tanto nella società come anche nella cultura Hip-Hop. È in questo contesto che nascono movimenti come il femminismo hip-hop e l’afro-femminismo, che promuovono l’empowerment femminile e un cambio di paradigma radicale.
18.00-19.30
Tavola rotonda “Storia del cinema hip hop vol. 4”, tra gli ospiti il professore e ricercatore Giuseppe Gatti.
Quarto appuntamento con la riflessione sulla natura e lo stato del cinema Hip-Hop, quest’anno si andranno ad analizzare le prospettive future di questo genere ibrido e le sue possibilità evolutive, sia dal punto di vista produttivo, che soprattutto distributivo.
Ore 21
Cerimonia di premiazione dei vincitori del festival.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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