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Roma

NUOVO CINEMA AQUILA: LE DICHIARAZIONI DEL DIRETTORE FABIO MELONI

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Tempo di lettura 10 minuti Il direttore Fabio Meloni ha inviato presso la nostra redazione la sua visione dei fatti in merito alla vicenda che ha visto coinvolto il cinema da lui stesso diretto.

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Redazione

In merito alla vicenda del Nuovo Cinema Aquila, il direttore Fabio Meloni ha inviato presso la nostra redazione la sua visione dei fatti nonché il suo punto di vista. Per chi volesse approfondire la questione, Meloni indica inoltre la presenza di allegati a cui fanno riferimento le dichiarazioni citate che in questa sede non saranno pubblicati. Riportiamo dunque quanto inviatoci:

Vorrei portare a conoscenza la vicenda del Nuovo Cinema Aquila che ho vissuto in qualità di Direttore. La mia narrazione dei fatti è accompagnata da alcuni allegati, cosi ché si possa verificare quanto avvenuto.
Per comprendere come si è arrivati alla situazione odierna è importante leggere quanto dichiarato dall'Assessore Giovanna Marinelli il 30 aprile 2015 in merito alla revoca della concessione del Nuovo Cinema Aquila:
"…Abbiamo dovuto procedere alla revoca della concessione al gestore a causa di irregolarità riscontrate nella sua gestione. Ringrazio il grande lavoro fatto dal dipartimento Cultura e dagli organi competenti che ci mette oggi in condizione di porre rimedio a una situazione non più sostenibile." 

Fermo restando che le "irregolarità riscontrate" sono oggetto della D.D. di revoca della concessione e dovranno essere eventualmente confermate dai G.A. (vista la volontà di ricorrere al TAR nei termini di legge), è importante ora per me fare un passo indietro e arrivare al 2004, durante l'Amministrazione Veltroni, un periodo che oggi alcuni Amministratori di Roma Capitale provano a rimuovere perché frutto di un'altra epoca.
Bene, se non fosse stato per i Giudici Amministrativi del Tar e del Consiglio di Stato, la mia storia personale sarebbe stata alquanto diversa. Il 19 agosto 2004 esce l'avviso pubblico per la selezione di progetti per la concessione, finalizzata alla gestione di servizi culturali da affidare a cooperative sociali, relativa all'immobile proprietà del Comune di Roma, sito in Roma Via L'Aquila n.66/74 e Via Ascoli Piceno n.35/41 denominato "Nuovo Cinema Aquila" destinato a Centro Culturale.

La domanda riporta come scadenza il 30 settembre 2004.
Il Sol.Co Solidarietà e Cooperazione – Consorzio di Cooperative Sociali (all'epoca Sol.Co. Roma), dietro mio interessamento, decide di partecipare.
Di questa gara il Sol.Co. non viene più informato, nessuna convocazione viene mandata dal Comune di Roma, nonostante la regolarità e tempestività della domanda di partecipazione. Vengo a conoscenza, attraverso una conferenza stampa alla Serono, che la gara ha come vincitore la Cooperativa Sociale Città Aperta. Rimango ovviamente colpito riguardo al fatto che non ci siano state comunicazioni ufficiali né sull'apertura delle buste, né tantomeno sulle sedute della Commissione o sull'avvenuta aggiudicazione.
Pur trattandosi di un bene confiscato alla mafia e forte dei suoi discorsi sulla legalità e sulla trasparenza amministrativa, il Sindaco in carico Walter Veltroni permette comunque che i Dirigenti del Comune aprano le buste senza avvisare i concorrenti.

Il Consorzio Sol.Co, però, tramite formale accesso agli atti, riesce ad ottenere una copia di tutta la documentazione della gara.
Come si evince dal verbale, la Commissione si riunisce presso la sede del Dipartimento IV in Piazza Campitelli. Tra i componenti della Commissione c’è anche l'attuale Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli. Ebbene la stessa, così come anche gli altri membri della Commissione, non vede che la Cooperativa Sociale Città Aperta non ha i requisiti di gara, così come viene evidenziato dal Tar che dichiara "palesemente fondato " il nostro ricorso, risolvendo la vertenza con sentenza abbreviata .Il Comune, non soddisfatto dall'esito del Tar, decide di far ricorso al Consiglio di Stato . Ma il Sol.co ottiene nuovamente un risultato a proprio favore .
Poco edificante la tesi sostenuta dal Comune in questo contesto che sostiene in pratica che il Cinema Aquila avrebbe potuto essere assegnato direttamente senza fare alcuna gara. La firma di Walter Veltroni su quell'atto è in contraddizione con tanta trasparenza ostentata in quel periodo dal Comune .
Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del TAR aggiungendo che sarebbero stati accolti tutti i quattro motivi del ricorso, anche se il primo é assorbente rispetto gli altri.
La Commissione che ha deciso l'assegnazione in questo modo vede tra i suoi componenti anche un esponente di primo piano dell'Avvocatura del Comune di Roma.
L'Arch. Di Giovine, Presidente della Commissione, non paga per questo grave errore e, al contrario, rimane Dirigente del Comune, confermata poi da Marino nel delicato incarico di Direttore del Patrimonio. Lo stesso vale per la Dirigente del IV Dipartimento, la Dott.ssa Giovanna Marinelli, che rimane Dirigente del Dipartimento fino al 2008, per poi passare al Teatro di Roma e infine all’ETI: attualmente è Assessore alla Cultura di Roma Capitale.
Perché chi decide in modo negativo riguardo la vita lavorativa altrui, non subisce alcuna conseguenza per il proprio errore?
Perché chi non ha un politico che lo segue e protegge deve invece sottostare agli errori degli altri?
Perché il contratto di aggiudicazione del Nuovo Cinema Aquila viene firmato solo dopo le Elezioni Comunali del 2008, senza alcuna giustificazione logica?
Perché l'Arch. Di Giovine modifica in modo vessatorio il Contratto di Concessione (alleg.6) rispetto Disciplinare di Concessione della Gara ?

Questo fatto ovviamente ha creato un grave danno economico e – come vedremo in seguito – ha permesso di procedere direttamente con la revoca senza passare prima attraverso una diffida, con la quale sarebbe stato possibile richiedere un parere amministrativo all’Autorità per la Vigilanza o a quella dell’Anticorruzione.
Come rimborso dell'evento inaugurale del cinema è stata stanziata dal Comune di Roma la cifra di € 40.000,00 pagamento questo mai avvenuto, a fronte di un investimento e di servizi eseguiti. Tutto ovviamente dimostrabile.
Questo lungo preambolo è propedeutico per spiegare in quale costrizione ci si è trovati ad operare durante questi anni.
Ovviamente la cifra di € 40.000, insieme ai rimborsi mai dati per i servizi sostenuti per le attività del Comune dal 2008 ad oggi, avrebbero permesso l’assolvimento per tempo dei contributi previdenziali della Cooperativa Fabian Art Society che tali servizi ha realizzato.
Perché il Comune non ha mai pagato e ancora non salda quello che deve alla Cooperativa Fabian Art Society per i servizi dei quali ha usufruito?
Nel 2011 un gruppo di lavoratori del Nuovo Cinema Aquila ha dato vita a una Cooperativa Sociale (la N.C.A.) nella quale convogliare le proprie legittime aspettative di partecipazione al lavoro. Alcuni hanno deciso di non aderire.

Fino a quando la N.C.A. non è diventata operativa (agosto 2013), erano presenti in qualità di Soci e Consiglieri: il sottoscritto (Presidente del C.d.A.), il Presidente del Sol.Co Consorzio di Cooperative Sociali Mario Monge, il Presidente della Villa Marini Cooperativa Sociale Massimo Peroni, il Presidente della Cooperativa Sociale Futura Marilena Zuccherofino. Qual è il reato o la pistola fumante?.
Il Sol.Co. è un Consorzio di Cooperative Sociali. Tra i suoi scopi vi è quello di fornire occasione di lavoro ai propri soci e promuovere lo sviluppo di imprenditorialità tra i lavoratori. Ed è quello che è avvenuto. Un gruppo di lavoratori è stato accompagnato nella costituzione di una Cooperativa Sociale per avere un ruolo maggiore all'interno della società. Nello start up erano presenti alcuni Presidenti di Cooperative Sociali socie del Consorzio, in modo da seguire una prima fase della nascita della Cooperativa. Quando si è cominciato ad avviare il percorso produttivo (Agosto 2013), i Consiglieri si sono dimessi. Mario Monge si è dimesso anche da Socio per non avere eventuali conflitti d’interesse che comunque non avrebbero ragione di essere.

E’ anomalo il fatto che quando la Cooperativa N.C.A. ha cominciato ad ottenere servizi, i lavoratori hanno deciso di prestare la loro opera all’interno dell’Organismo del quale sono soci? Dov’è, anche in questo caso, il reato?
Tutte le decisioni prese dai lavoratori del Nuovo Cinema Aquila sono state sempre frutto di riunioni.
Un lavoratore che non è d’accordo con la direzione del cinema può rappresentare un motivo di revoca amministrativa?
A tal riguardo ricordo che fino a prova contraria siamo in uno stato di diritto e, se qualcuno fa dichiarazioni, deve farle pubblicamente e deve essere soggetto ad eventuali diritti di replica o denunce per diffamazione e calunnia.
Un’eventuale denuncia di parte non avrebbe ragione di esistere prima di almeno una condanna di primo grado.
Nonostante l’impegno profuso in questi anni, complice anche l'afflusso di pubblico per attività promozionali offerte gratuitamente, gli introiti – in rapporto alle notevoli spese da affrontare – sono minimi e non consentono di pareggiare le spese. Inoltre le numerose richieste di servizi da parte dei diversi Dipartimenti del Comune di Roma, unitamente a finanziamenti promessi e poi non mantenuti, hanno creato un evidente problema economico.
In data 06.09.2013 il Sig. Massimo Vattani, curatore e ideatore di un festival di documentari che dal 2010 al 2013 si svolge al Nuovo Cinema Aquila, denominato Contest, mi invia una email con queste parole “…Ti ho chiamato più volte perché ho bisogno di parlarti di alcune cose, venerdì prossimo alle tre ho un appuntamento con Gianluca Peciola e poi deve sottoporti alcune richieste tra cui una di Sky, possiamo incontrarci lunedì pomeriggio sera per un incontro di mezz'ora senza essere disturbati da altre cose?..”.


Il sig. Massimo Vattani il 15.09.2013 mi invia un'altra email: “…volevo relazionarti sull'incontro avuto con Gianluca Peciola, pensavo che se potessimo vederci lunedì verso le 6 prima di Salvo, sarebbe una buona cosa. Ti dico che è stato un incontro assolutamente positivo, loro hanno un’evidente necessità di discontinuità con la giunta precedente e in questa direzione è assolutamente credibile pensare a qualcosa di positivo per il cinema…”.
Il 04.10.2013 in una successiva email il sig. Vattani, oltre a ribadire l'attesa per un ennesimo appuntamento con Peciola, scrive al sottoscritto “io ho i miei contatti, le mie porte a cui bussare e tenendo ben conto comunque di rapportarsi sempre dopo aver scambiato le idee, vorrei definire meglio quello che tu ritieni affidarmi. Non ho sicuramente il tempo per aspettare una retribuzione o un contratto come dicevi nel corso della prossima estate…”
L'11 novembre, grazie all'interessamento di Gianluca Peciola, ottengo un appuntamento con l'Assessore alla Cultura Dott.ssa Flavia Barca, con la quale discuto di un progetto da finanziare e da realizzare al nuovo Cinema Aquila, denominato “Altre Visioni Mondo”. All'incontro é presente anche il sig. Massimo Vattani e la Dott.ssa Francesca Daniele dell'Assessorato.
Il giorno seguente Vattani invia una email alla dott.ssa Daniele “…Intanto volevo ringraziarla per la disponibilità e l'accoglienza che abbiamo ricevuto ieri nell'incontro avuto, e con l'occasione le invio in allegato il documento che avevamo inviato all'Assessore e a Gianluca Peciola.”

Il 1 febbraio 2014, una volta assunto il sig. Vattani, con un contratto a tempo determinato con scadenza in data 31 gennaio 2015, iniziano invece le problematiche. Dopo una prima lettera da parte dell'Assessore con la quale si promette un successivo finanziamento del Progetto “Altre Visioni Mondo”, tutto si trasforma nell’ennesima promessa mai mantenuta. Inoltre il sig. Vattani, lungi dal comportarsi come un lavoratore subordinato e sfruttando il malcontento derivante dalle difficoltà causate dall'esposizione economica per realizzare un progetto mai più finanziato, comincia a impartire direttive allo scrivente, arrogandosi prerogative non proprie della sua funzione e cercando di mettere la direzione in cattiva luce agli occhi dei dipendenti.

In considerazione di tali atteggiamenti e del mancato finanziamento al Progetto “Altre Visioni Mondo” decido così di non rinnovare il contratto del sig. Massimo Vattani, portandolo alla sua naturale scadenza.
Una volta comunicata questa decisione al sig. Vattani, il 13.10.2014 ricevo una mail dal diretto interessato con le seguenti parole “…credo di aver collaborato al primo finanziamento nel corso di sei anni da parte dell'amministrazione comunale….” analizzando il rapporto creatosi “….mi si fa pagare il fatto che non abbia rinunciato ad esprimere i miei pareri su fatti noti, ma io credo a esperienze dove si esaltino le varie componenti dello staff (direzione, collaborazioni e personale vario) e non a quelle dove prevalga l'idea di “qualcuno solo al comando”, è la natura stessa dell'esperienza del Cinema Aquila a richiedere con forza l'affermazione di questa realtà…”, e in conclusione, auspica con anticipo rispetto alla data di scadenza del contratto la cessazione del rapporto lavorativo “Ho un contratto fino al 3 febbraio, e la mia professionalità e correttezza non mi impedirà di continuare con la stessa serietà fino ad esaurimento del contratto stesso, ma voi sapete meglio di me che il clima attuale non è il migliore per procedere, devi tirare fuori molta energia per introdurre qualcosa che non avrà seguito alcuno, di questi tempi nelle presentazioni iniziavo ad anticipare i contenuti della edizione successiva di Contest, dovrei avvertire i miei contatti che già chiedono informazioni, ho il dovere di essere professionale come direttore artistico, e devo lavorare per costruirmi un lavoro. Credo, ma una volta mi piacerebbe sapere il vostro parere, che la situazione migliore sia quella di andare anticipatamente ad una risoluzione consensuale del contratto, la intendo come una forma di rispetto reciproco, che consenta a voi di proseguire sulla strada che intendete percorrere e a me di raccogliere un po' di serenità per organizzare il mio futuro lavorativo e culturale. Mi appare come la cosa più onesta e reciprocamente dovuta. Attendo vostre notizie”.

Il 26 novembre in un'altra email il Sig. Vattani cambia completamente tono: “caro Meloni, esiste un termine che rende perfettamente l'idea di come ti stai comportando nei miei confronti per quello che attiene la gestione del contratto: MOBBING. Mi hai comunicato in via informale che la mia attività di addetto ai documentari è terminata alla metà di novembre e visto che non sono in programmazione documentari fino alla fine dell'anno posso rimanere tranquillamente a casa fino al termine del mio contratto previsto per la fine di Gennaio…Tutto ciò è bizzarro, io sono a Torino a mie spese e invece di approfittare della mia presenza qui come responsabile dei documentari, cerchi di sostituirti questo ruolo nonostante quello che sostieni riguardo la programmazione futura di documentari.”
Nella stessa email il sig. Vattani anticipa un comportamento vendicativo nei miei confronti che verrà confermato in seguito: “…Spero che tu trovi il modo di recuperare questo vergognoso comportamento, in caso contrario mi troverai ostinatamente convinto a contrastare questo tipo di ingiustizie…”.

Successivamente, poco prima del 20 dicembre 2014, apprendo dalla Dott.ssa Roberta Perfetti che il sig. Peciola intende effettuare una richiesta di accesso agli atti.
La richiesta di accesso agli atti viene formalizzata ufficialmente il 21.01.2015 con Protocollo n.QD1704 all'Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con oggetto: Richiesta di chiarimenti relativi alla gestione e utilizzo del Nuovo Cinema Aquila. All’interno della richiesta ci sono almeno due elementi che, secondo il sig. Peciola, dovrebbero portare ad una possibile revoca della concessione. La richiesta inoltre reca una serie di elementi costruiti ad arte per diffamare o rendere opaco quello che potrebbe essere richiesto in modo molto più informale .
Appare quindi chiaro che il sig. Vattani attraverso la sua minaccia sia riuscito, con il supporto del consigliere Gianluca Peciola, a colpirmi, cercando di mettermi in cattiva luce con Roma Capitale.
L’amministrazione del Nuovo Cinema Aquila è improntata sulla trasparenza e sulla legalità. Alcune delle problematiche riscontrate sono fisiologiche nell’avviamento di un’attività che ha subito una serie di pressioni politiche volte a ottenere servizi gratuiti, il cui rimborso quindi non è stato mai riconosciuto. Non solo, ma proprio il mancato finanziamento del progetto “Altre Visioni Mondo” nonché lo stipendio Massimo Vattani e le spese relative al suo Festival, hanno messo in crisi la Cooperativa Sociale N.C.A.

Il 21 gennaio il Consigliere Gianluca Peciola protocolla la sua richiesta di chiarimenti, il 26 dello stesso mese viene nominata Direttrice del Dipartimento Cinzia Padolecchia la quale, dopo soli quattro giorni dal suo incarico, ritrasmette al Sol.co. la richiesta del Peciola. E’ interessante osservare che da questo momento tutta l’istruttoria del Dipartimento sembra assecondare solo e unicamente un fine: la Revoca della Concessione del Nuovo Cinema Aquila al Sol.Co. Solidarietà e Cooperazione .
Perviene l’avvio del procedimento amministrativo volto alla revoca della concessione, a seguito della quale la Cooperativa e il Consorzio chiedono un incontro presso il Dipartimento Cultura. In quest’occasione si presenta una circostanza assai singolare relativa alla denuncia presentata da un lavoratore (il sig. Vattani appunto) riguardo a irregolarità contributive imputate alla Cooperativa N.C.A. Ebbene vengo a conoscenza di tale denuncia, sporta il 15 marzo 2015, proprio durante la riunione con il Dipartimento Cultura, tenutasi il 17 marzo. Come è possibile che il Dipartimento Cultura conosca tale denuncia a soli due giorni dalla sua presentazione, quando le indagini sono coperte dal segreto istruttorio?


La direttrice del Dipartimento come può essere a conoscenza di questa denuncia se non è né una persona indagata né tantomeno parte offesa? A che titolo il Dipartimento Cultura viene a conoscenza di tale denuncia?
Naturalmente il procedimento amministrativo si conclude con la revoca della concessione che ci viene comunicata formalmente il 28 aprile 2015. Nonostante la gravità del provvedimento e la particolarità del tema (trattasi di un’interpretazione di diritto amministrativo alquanto complessa) nulla è stato fatto da parte dell’Amministrazione per avviare un confronto in merito alla possibilità di riportare la vicenda allo status quo della concessione.

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Cronaca

Roma, conto alla rovescia per la 4 edizione dell’Hip Hop Cinefest: un fine settimana all’insegna di cinema, musica e cultura

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara (Via Casilina, 665 – Roma) – Ingresso Libero
 
L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali.
 
La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società.
 
Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali.
 
Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente.
 
Per tutte la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum.
Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
 
 
Il programma
 
venerdì 10
ore 13.00 – 21.30
Proiezioni non stop delle opere in concorso
dalle ore 15
graffiti live painting a cura dell’artista peruviano suc
ore 15.00
workshop di Djing con DJ Mixturesse dall’Olanda
ore 16.30 – 17.30
Talk “Hip Hop e Narcostati”, tra gli ospiti il regista Federico Peixoto.
All’interno dei difficili contesti del Latinoamerica dove i narcotrafficanti dettano legge, l’Hip-Hop è capace di veicolare un messaggio di resistenza e fratellanza, il tutto raccontato direttamente da un artista della Costa Rica.
Ore 18.00 – 19.30
Panel “Hip Hop e resistenza: Tunisia, Palestina e Siria”, tra gli ospiti l’artista tunisino Elyes Fatnassi. Testimoni diretti provenienti da tre paesi attualmente infiammati da guerre, oppressioni e instabilità: Palestina, Siria e Tunisia si incontrano sulla scia di un insolito filo conduttore: L’Hip Hop e la sua capacità di diventare strumento di resistenza per cultura anche nei contesti più difficili, restituendo speranza
 
 
Sabato 11
Ore 10.00 – 22.00
Proiezioni non stop delle opere in concorso.
Ore 11.00 – 12.30
Panel “Breaking: dall’arte-educazione alle olimpiadi”, tra gli ospiti il tecnico federale e giudice Edoardo Bernardini.
Partendo dal potere arte-educativo del Breaking, nato tra i vicoli delle periferie, fino alla consacrazione olimpica della disciplina, che futuro si prevede per la “original street dance”? La sua formalizzazione in disciplina olimpionica sarà preponderante, o rimarrà più forte il richiamo della strada?
Dalle ore 13
Graffiti live Painting a cura dell’artista palestinese Hamza Abu Ayyash.
Ore 13.30 – 14.30
Workshop “Hip Hop Filmaking” con il regista olandese Stephan Velema.
Ore 15.00 – 16.30
Panel “Hip Hop – Femminismo – Empowerment”, tra gli ospiti Martha Diaz dell’Hip Hop Education Center di New York.
In questa sezione si cercherà di affrontare le delicate questioni che riguardano il ruolo troppo spesso marginalizzato della donna a livello globale, tanto nella società come anche nella cultura Hip-Hop. È in questo contesto che nascono movimenti come il femminismo hip-hop e l’afro-femminismo, che promuovono l’empowerment femminile e un cambio di paradigma radicale.
18.00-19.30
Tavola rotonda “Storia del cinema hip hop vol. 4”, tra gli ospiti il professore e ricercatore Giuseppe Gatti.
Quarto appuntamento con la riflessione sulla natura e lo stato del cinema Hip-Hop, quest’anno si andranno ad analizzare le prospettive future di questo genere ibrido e le sue possibilità evolutive, sia dal punto di vista produttivo, che soprattutto distributivo.
Ore 21
Cerimonia di premiazione dei vincitori del festival.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360 gradi a Anna Zaratti

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Anna Zaratti, classe 1983, sposata. Una laurea in biologia cellulare molecolare ed un master in genetica forense, oggi docente nella scuola media secondaria.

Una chiacchierata in serenità davanti ad un caffè cercando di capire cosa spinge una ragazza della sua età ad una competizione elettorale.

Anna, anche con te, ci diamo del tu? Come sei arrivata alla politica?

(sorride serena) Si si, diamoci del tu. Ho respirato in casa questa passione.
I primi momenti di vita politica li ho vissuti all’università ed è stata per me un bel banco di prova perché ho compreso in pieno il concetto che la “vera politica parla sempre”.

Spiegami un po’ questa tua ultima affermazione

Vedi non è una questione di ideologie contrapposte ma il concetto stesso che la politica è arte del fare e del discutere. Ha come fine il bene delle persone, della comunità.
Quindi va da se che costruire una strada, una scuola, non è né di destra né di sinistra è semplicemente da FARE e questo si vede ancora di più in un ambito, come quello locale, dove bisogna necessariamente superare questi steccati ideologici.

Quindi vuoi dirmi che alla fine gli steccati ideologici crollano o meglio debbono venire meno di fronte a questo tuo principio?

(il sorriso diventa serio) Certo che si.
La contrapposizione ideologica porta sempre allo scontro delle persone e non al chiarimento delle idee e quindi compiere delle scelte sulla base del FARE deve essere, necessariamente, il principio di chi si presenta di fronte agli elettori.

A Rocca Priora la scelta del tuo partito, Fratelli d’Italia, di cui sei presidente, viene vista come una scelta sofferta. È vero?

Ma neanche tanto.
Quello che ci rimproverano è il discorso delle solite facce, delle solite persone.
Ti faccio un esempio: tu lasceresti una Ferrari o un aereo in mano ad una persona che non l’ha mai guidata?
Io tentennerei nel farlo, preferirei avere qualcuno al fianco che mi insegnasse a farlo, mi spiegasse come tirare fuori al meglio le potenzialità della Ferrari o dell’aereo.
Ecco: guidare una macchina amministrativa, di certo, non è una cosa facile.
C’è bisogno di chi ha le capacità di farlo e che permetta a “noi giovani” di fare esperienza creando poi una nuova classe dirigente.

Quindi fare quella che un tempo era la “gavetta” è necessario anche in politica?

Ancora di più. Si dice spesso che chi governa debba essere un buon padre o una buona madre di famiglia.
Ma non mi risulta che ci sia il “manuale del perfetto genitore” bisogna fare esperienza sul campo ed avere vicino donne e uomini che di “esperienza” ne hanno già e che ci permettano di acquisire con loro quelle capacità amministrative e di governo necessarie per il bene della popolazione.

Mi ha colpito molto nella riunione del 24 aprile quando hai parlato di biodiversità e nello specifico del Bosco del Cerquone. Ho appuntato un acronimo “ZSC” mi spieghi cosa significa e come può diventare quella località il valore aggiunto per Rocca Priora?

(gli brillano gli occhi ed il suo sorriso risplende) Mi fa piacere che ti sia soffermato su questo argomento lo serbo nel mio cuore dai tempi in cui, in università, facevo ricerca.
Noi abbiamo la fortuna di avere una Zona Speciale di Conservazione, ZSC appunto.
Prova a chiudere gli occhi e pensare al nostro territorio in periodo compreso tra 600 mila anni fa e 40 mila anni fa … beh! quello è il Bosco del Cerquone.
Un unicum per il nostro territorio, una zona non contaminata dalle successive forestazioni, i castagni ad esempio, che mutarono moltissimo l’aspetto delle nostre zone.
Li si conservano ancora querce, tigli ed aceri tipici della nostra zona.
Un vero e proprio Santuario Ecologico, un campionario, passami il termine, di molteplici biodiversità, sia faunistiche che floreali.
Si potrebbe creare un indotto turistico magari un vero e proprio centro di ricerca assieme alle università arrivando fino all’ARPA.
Ma quello che diventa ancora più necessario è quello che Claudio Fatelli ha esposto nella riunione a cui tu facevi riferimento: creare quelle strutture capaci di accogliere turisti e ricercatori. Oltre l’indotto ci vuole la capacità recettiva.

Sempre in quella stessa occasione hai ampiamente parlato di Sport ma cosa rappresenta per te?

Qui il discorso si ampia.
Siamo troppe volte abituati a considerare lo sport esclusivamente come pratica sportiva, come attività.
Ma se andiamo a guardare bene lo Sport è la base dell’inclusione, è simbolo e sinonimo di pace, basta guardare nel mondo antico quando durante il periodo olimpico si interrompeva ogni guerra.
Lo Sport insegna a fare tesoro delle sconfitte.
Lo Sport educa i giovani ad una disciplina comportamentale, è la scuola delle regole.
Lo Sport deve diventare un progetto educativo, sociale, inclusivo non esclusivamente motorio.
Quindi una progettualità di questo genere deve diventare l’anima di ogni azione amministrativa.

Un progetto ambizioso, il tuo, ma non si può non condividere

Beh aggiungo che Rocca Priora ha avuto la fortuna di essere stato uno dei primi paesi dei Castelli Romani a dotarsi di un complesso sportivo polivalente. Oggi quella realtà può e deve diventare una Cittadella dello Sport proprio in questo ambito che ho appena descritto. E lo si può fare anche utilizzando strutture ecocompatibili che ne farebbero un unicum nel suo genere.

Sei alla tua seconda esperienza come candidato al consiglio comunale. C’è qualcosa che nella prima tua prima esperienza ti ha colpito?

Si! Non te lo nascondo – dice guardandomi fissa negli occhi – ho sentito forte il peso della responsabilità delle persone che avevano riposto in me la loro fiducia. Un peso importante ma che oggi, ancora di più, mi spinge a fare meglio.
Ma stavolta ho dietro di me una bella squadra che mi supporta e mi sprona ad andare avanti e quello che chiedo ai roccaprioresi è di non smettere mai di stimolarmi anche il giorno dopo le elezioni ricordandogli la mia piena e totale disponibilità a riceverli ogni volta che lo riterranno necessario.
Ed in più, mi prendo l’impegno, già da ora, di incontrarli spesso, in una Assemblea Pubblica, per fare il punto della situazione. Un impegno concreto che mi permetta di ascoltare i loro suggerimenti, le loro idee e, perché no, anche le eventuali lamentele.

Le mie interviste, lo avrai letto, si chiudono sempre con una bacchetta magica che io ti presto e che può far avverare due desideri: uno per te, per la tua famiglia ed uno per la tua città …

Beh facile per la mia famiglia: la serenità e l’armonia e quella capacità di comprendersi sempre.
Per Rocca Priora ho un sogno: una Ludoteca, un luogo che permetta ai giovani di trovarsi e di incontrarsi.
Un luogo che permetta loro di poter tornare ad essere comunità che si unisce e che crea valore aggiunto. E questo lo si può fare utilizzando quelli spazi, troppe volte abbandonati e che, grazie al PNRR il Comune di Rocca Priora sta recuperando appieno.

L’avevo conosciuta dalle parole di alcuni amici che me l’avevano descritta come una donna tenace ma piena di voglia di fare e di capacità di fare sintesi: avevano ragione.
Grazie Anna ed un grosso in bocca al lupo.

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