Connect with us

Primo piano

Marsala, il Vicesindaco Agostino Licari tira un primo bilancio sull’anno appena concluso

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

MARSALA (TP)“Voglio che ogni mattino sia per me un capodanno. Ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno” disse Gramsci. La città di Marsala ha salutato il 2017 con la consapevolezza che dietro la porta di un capitolo appena chiuso vi sono gioie e dolori, due facce della stessa medaglia che convivono e si controbilanciano; da un lato c’è un’amministrazione che ha saputo rafforzare la sicurezza, implementando le pattuglie per le strade, a piedi ma soprattutto ha ripristinato e potenziato il sistema di videosorveglianza; dall’altro lato invece vi sono stati episodi di violenza che hanno interessato diverse aree del centro storico.

Il sistema dei trasporti pubblici è stato migliorato tra il 2016 e il 2017 con l’acquisto di 6 nuovi mezzi e la sostituzione di altri che erano usati; diverse strade sono state messe in sicurezza attraverso il riempimento delle cavità presenti. Per quanto riguarda la raccolta differenziata il Comune di Marsala è intorno al 55-60%. L’illuminazione pubblica rimane ancora un problema in molte zone della città, dal centro alle periferie. Il Comune si è certamente adoperato nella riparazione dei lampioni e semafori non funzionanti. Sicuramente i furti di rame, che si sono susseguiti, hanno ulteriormente gravato i problemi d’illuminazione, ma ad oggi, in molte zone del marsalese, il buio permane su amplia scala e certamente i cittadini chiedono sicurezza delle strade da loro percorse. L’altra faccia della medaglia è che 248 precari del Comune di Marsala saranno stabilizzati.

Si è parlato anche del Porto Turistico e nel 2017 si è concluso l’Iter burocratico, con l’auspicio che nel corso dei primi sei mesi del 2018 si possano iniziare i lavori. Una medaglia con due facce; quella attiva dell’amministrazione che si adopera quanto più possibile nel rendere fruibili i servizi per i cittadini e la triste e spietata realtà che non sempre va di pari passo con la legge applicata; una bilancia che non è ancora riuscita a trovare un equilibrio stabile, che spesso pende sul lato sbagliato ma che attraverso la mistura di tutti gli elementi sopracitati e grazie anche agli errori e le imperfezione, cerca di migliorarsi quanto più possibile.

 

Noi abbiamo intervistato il Vicesindaco Agostino Licari

– Che anno è stato il 2017 per il Comune di Marsala?
Un anno positivo perché abbiamo nella pianificazione abbiamo alcune cose che man mano si stanno attuando su diversi fronti per quanto riguarda le deleghe di mia competenza. Abbiamo avviato la procedura per la stabilizzazione, grazie alle leggi del Governo regionale precedente e del Governo nazionale attuale, per stabilizzare i 248 lavoratori precari del Comune di Marsala.

– Avete raggiuto tuti gli obiettivi che vi eravate prefissati?

Si. Per esempio in termini di rifiuti, siamo riusciti a incrementare ulteriormente la raccolta differenziata, passando al 55% e determinando un ulteriore riduzione del costo complessivo della raccolta. Ricordiamo che nel 2015 avevamo un costo della raccolta dei rifiuti che si aggirava intorno ai quasi 15 milioni di euro, a fine 2017 siamo a 13 milioni e mezzo. Una riduzione sensibile del costo, nonostante il costo medio del conferimento in discarica sia quasi raddoppiato, considerando che nel 2015 era di 80 euro a tonnellata, nel 2017 siamo a 140 euro. Quasi raddoppiato il costo. Nonostante ciò, grazie a questo obiettivo che ci eravamo prefissati, ci siamo riusciti.  

– La sicurezza è senz’altro un tema che sta molto a cuore ai cittadini marsalese, anche a seguito di tristi episodi di violenza urbana che si sono verificati in pieno centro storico. A tal proposito ci eravamo sentiti lo scorso anno: come reputa il lavoro svolto su questo fronte?

Abbiamo implementato la videosorveglianza e anche quella per le discariche. Così come abbiamo implementato ulteriormente l’integrazione ai Vigili delle ore più un tavolo della sicurezza a Marsala, in sinergia con le altre forze dell’ordine e ci sono stati dei presidi. Questo tavolo tecnico tra Vigili Urbani, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia ha permesso di avere un maggiore controllo in alcuni momenti dell’anno, concentrato principalmente nei weekend, venerdì e sabato che di solito erano quelle giornate un po’ più a rischio

– Sul fronte dei trasporti pubblici invece?

Per quanto riguarda i trasporti pubblici sono stati acquistati dei pullman, è aumentato il parco mezzi che era completamente disastroso e ancora lo è per la verità, non è una situazione idilliaca. Gli acquisti hanno un po’ migliorato la situazione, così come abbiamo creato i parcheggi gratuiti nella zona della stazione ferroviaria e all’altezza del campo sportivo. Ci sono poi gli autobus che girano costantemente per portare gli automobilisti che parcheggiano in quelle zone e poi raggiungono il centro.

– Si è parlato tanto del Porto Turistico e nel 2017 si è concluso l’Iter burocratico…

L’Iter è chiuso, nel 2017 sono state affidate le aree, era l’ultimo tassello. L’ultimo tassello era l’affidamento dell’area demaniale alla nuova società che dovrà fare il porto. Loro presumono che verso la nel 2018 inizieranno i lavori, si prevedono un paio d’anni per completare l’opera.  

– Quali sono gli obiettivi per il 2018?

Migliorare la situazione della raccolta dei rifiuti, nuovi bus, pista ciclabile che era messa nella programmazione 2018. Un ulteriore risanamento dei conti come lo abbiamo avuto nel 2017, sicché abbiamo ridotto il disavanzo e il debito del Comune, continuiamo nel 2018 ancora questa operazione di spending review e quindi una parte d’investimenti che entro fine 2018 dovremmo metterla in campo.

– Vige ancora il problema sicurezza a Marsala…

Ci sono parti del territorio poco controllate e nonostante l’impegno, la videosorveglianza, rimane ancora una situazione di poca sicurezza dovuta al fatto che mancano risorse umane. Siamo con il comando dei Vigili Urbani al di sotto del 50% . Nel 2017 avevamo previsto le assunzioni, i primi due che hanno vinto il concorso verranno assunti nel gennaio 2018, altri ne sono previsti. Indubbiamente sono sempre pochi rispetto a quelli di cui si ha necessità. Rimangono comunque zone non molto sicure.  L’ultima legge finanziaria ha sbloccato le assunzioni e speriamo che possa, il governo nazionale, procedere con l’impegno che aveva di aumentare le forze dell’ordine.

Angelo Barraco

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Economia e Finanza

Agricoltura, decreto fotovoltaico: sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere l’attività agricola sotto.

Gli impianti potranno anche essere realizzati in cave e vicino ad autostrade. Sono fatti salvi anche i progetti previsti dal Pnrr e quelli che hanno già presentato l’istanza per la realizzazione. E’ questa la decisione presa dal Cdm sul punto più spinoso del Decreto di aiuti al settore agricolo che il ministro Francesco Lollobrigida ha portato oggi in Consiglio dei ministri. “C’è stata grande serenità – ha detto Lollobrigida al termine della riunione – col collega dell’Ambiente Pichetto su un norma del 2021.

Dopo quattro anni poniamo fine alla installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, ovviamente con grande pragmatismo. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto, quindi nelle cave e nelle aree interne ad impianti industriali si potrà continuare a produrre queste agroenergie. Il tutto a salvaguardia dei piani Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo”. L’obiettivo, ha poi aggiunto, è quello di non sottrarre all’agricoltura terreni di pregio. La bozza del provvedimento prevedeva di fatto un divieto per l’agrivoltaico, cioè il fotovoltaico sui terreni agricoli: “le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra”.

Un divieto chiesto da tempo a gran voce da Coldiretti. e sostenuto con convinzione dal ministro Francesco Lollobrigida. Sembra anzi che il titolare dell’Agricoltura considerasse lo stop come il punto più importante del suo decreto di aiuti. Il problema è che l’agrivoltaico è considerato invece strategico dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, per sviluppare le fonti rinnovabili in Italia. Il Mase a febbraio ha varato un decreto che stanzia 30 milioni all’anno per vent’anni per questo settore. L’obiettivo è di arrivare a oltre 1 Gigawatt di potenza installata già nel 2026. Quando la bozza ha cominciato a girare la scorsa settimana, il Ministero guidato da Gilberto Pichetto ha fatto subito sapere che il divieto dell’agrivoltaico “non era condiviso”. Il ministro non ha gradito la fuga in avanti del collega, che evidentemente aveva deciso sulla materia senza consultarlo, nonostante fosse anche di sua competenza. Dalla fine della scorsa settimana, è partita una trattativa fra i due ministeri per arrivare a un compromesso. Raggiunto in Cdm.

“Rafforziamo il ruolo del commissario per la siccità Nicola Dell’Acqua, che ha predisposto un piano straordinario e lo autorizziamo a svolgere gli interventi di urgenza per riuscire a efficientare il sistema idrico italiano”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, illustrando il decreto varato in Consiglio dei ministri, dove è stato audito il governatore della Sicilia Renato Schifani. Serve una “pianificazione per affrontare in termini infrastrutturali una criticità ormai ciclica – ha aggiunto -: la siccità non è un’emergenza, ogni cinque anni circa colpisce in modo devastante il nostro territorio, in questo caso la Sicilia ma è capitato ad altre regioni. Con il cambio climatico gli effetti rischiano di aumentare”.

Su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il Governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi, in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della Regione Siciliana. È stato anche deliberato un primo stanziamento di 20 milioni di euro per consentire alla Regione di far fronte all’attuazione degli immediati interventi.

“Diamo la possibilità di ampliare il ruolo di guardia venatoria alle associazioni legittimate allo svolgimento dell’antibracconaggio e del controllo dello svolgimento regolare di tutte le attività previste per legge”, dice il ministro Lollobrigida. “Questo – ha spiegato – ampia lo spettro delle associazioni che potranno avere, con una certificazione che deve essere data a coloro che svolgono questa funzione, il controllo in particolare dell’antibracconaggio, che è l’elemento sul quale auspichiamo si muovano le guardie che hanno questo tipo di configurazione”.

Continua a leggere

Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: intervista a 360° a Sara Ponzo

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Sara Ponzo, classe 1992, laureata in lettere, sposata e mamma di Edoardo.
Iniziamo l’intervista scoprendo una passione condivisa: l’amore per le canzoni di Ornella Vanoni e da li il nostro incontro diventa subito amichevole.
Il Lei che aveva caratterizzato le prime battute si trasforma in un più sentito “tu”.

Sara, nel dare una occhiata al tuo profilo Facebook mi ha colpito una storia con una tua foto estremamente “accattivante” avente come colonna sonora uno dei capolavori portati al successo da Ornella Vanoni “Rossetto e cioccolata”.
Un brano che unisce sensualità, ironia e gioia di vivere: ti rivedi in questa canzone?

(sorride stupefatta) Mi fa sorridere che la foto sia risultata accattivante.
In realtà quella foto è per me il ricordo di una giornata meravigliosa trascorsa insieme alla mia famiglia in occasione di un matrimonio che ci ha visti gustare Rum e Cioccolato.
Detto questo, sono una grandissima fan del cantautorato italiano e della grandissima Ornella Vannoni.

Sei considerata una delle cosiddette “fedelissime” di Anna Gentili.
Al di là dell’aspetto politico cosa vi lega in questo rapporto?

Io e Anna siamo legate da tanto tempo dalla passione comune che abbiamo per il nostro territorio. Ci conosciamo da quando io militavo nell’associazionismo locale e lei era già Assessora.
Il suo modo di fare politica mi è sembrato fin da subito un modello ideale: vicina alle persone, sempre.
Quello che ci lega oggi è esattamente questo: la necessità che sentiamo entrambe di valorizzare Rocca Priora, lavorando sui punti di forza e sulle criticità dei nostri territori.

Una “vox populi” imputa alla vostra lista di avere rotto l’unità della sinistra Roccapriorese e la riprova è che per la seconda volta di fila il Partito Democratico si “sfila” da una possibile alleanza con il vostro gruppo. C’è un perché a tutto ciò?
Sicuramente questo scollamento non è una nostra responsabilità.
Ci siamo messi sempre a disposizione del nostro circolo, abbiamo cercato più volte di metterci in contatto con l’ex Segretario di circolo e ci siamo uniti a loro nelle attività di voto per la composizione dell’Assemblea regionale che vedeva proprio David De Righi candidato.
Quindi dobbiamo avere l’onestà di raccontare i fatti: 3 rappresentanti del circolo locale del Partito Democratico hanno scelto di iniziare un percorso con i colleghi di Fratelli d’Italia e Forza Italia senza la possibilità di ragionare attorno a questa scelta attraverso incontri pubblici con il direttivo di circolo e con i soci iscritti.
Questa è la realtà dei fatti, tanto che oggi il Partito Democratico di Rocca Priora è commissariato.

La lista di cui fai parte si chiama “Coraggio Rocca Priora”.
In cosa debbono avere coraggio i tuoi concittadini in questa tornata elettorale?
Il Coraggio di cambiare davvero il volto di questa comunità.

Sei stata Assessore ai Servizi Sociali durante l’amministrazione a guida Anna Gentili.
Ci siamo già sentiti in merito alla cosiddetta questione sugli aumento della Mensa della scuola Materna. Mi dicesti che all’indomani del mio articolo avreste incontrato, assieme ad Anna Gentili, dapprima le famiglie interessate e, successivamente, il Commissario Prefettizio.
Come è andata a finire visto che stanno arrivando anche gli aumenti sulla mensa scolastica passata da 3,04 euro a 4,13?

Sì! Io sono stata Assessora alle politiche sociali in questi 5 anni; mai come prima, in questi 5 anni, si è lavorato con rigore sulle fragilità.
Proprio sulla mensa, mi consentirai di fare questo piccolissimo passaggio, è bene ricordare che noi abbiamo stravolto il bando di gara.
Nel nostro Comune fino a 5 anni fa si procedeva con metodi arcaici e scandalosi secondo i quali se una famiglia accumulava nel corso del tempo dei debiti con la Ditta appaltatrice, si toglieva ai bambini la possibilità di consumare il pasto completo creando delle situazioni spiacevoli che vedevano alcuni bambini consumare il pasto per intero ed altri no.
Ci siamo fortemente opposti a questo sistema inserendo una clausola fondamentale nel bando di gara: ogni bambino ha il diritto di consumare il pasto completo.
È stato il Comune stesso a farsi carico di eventuali morosità attraverso l’istituzione di un preciso capitolo di bilancio.
E anche dopo la crisi pandemica abbiamo scelto di non far gravare sulle famiglie gli aumenti dei costi del servizio, caricando nel nostro bilancio le somme necessarie.
Questo breve inciso solo per spiegare la vicinanza che abbiamo sempre dimostrato attraverso la nostra compartecipazione al mantenimento dei servizi essenziali.
L’aumento dei costi non si può additare all’ex Sindaca ma ad una gestione scellerata che alcuni assessori hanno portato avanti.
Sono stati approvati dal Commissario diversi debiti fuori bilancio perché qualche Assessore ha fatto delle spese senza dei preventivi mettendo in seria difficoltà l’Ente pubblico.
Mi spiace che a pagare siano i cittadini ma l’impegno che tutti dobbiamo prenderci il 10 giugno è quello di riportare le famiglie a non pagare gli aumenti del costo del servizio.

Il 25 aprile scorso, sempre sul suo profilo Facebook, parlando del caso relativo al mancato monologo di Antonio Scurati, hai scritto: “Si sta perdendo il senso della democrazia. Io non ci sto”. Cosa, a tuo avviso, sta venendo meno in questo momento storico?
La nostra mi sembra una democrazia affaticata.
La nostra classe politica continua ad inseguire il consenso attraverso dibattiti che cavalcano l’emotività del complesso momento storico che stiamo vivendo.
Si riducono gli spazi di confronto tra i cittadini con idee legittimamente divergenti e questo comporta una disillusione nei confronti della politica.
Siamo abituati a pensare alla democrazia come un regime conquistato.
La democrazia va difesa perché altrimenti ne mettiamo in discussione la sopravvivenza!

Neanche tu puoi esimerti dalla mia ormai famosa “bacchetta magica”. Un sogno che vorresti far avverare per te ed uno per la tua Città?
Quello che spero per me è di trovare sempre il coraggio di mettermi in discussione e di migliorarmi.
Per la mia comunità, il sogno è che torni a brillare.
Se dovessi però essere più concreta, mi piacerebbe che l’ex Ospedale Cartoni torni ad essere centrale per i servizi socioassistenziali e che si apra a Rocca Priora una struttura per donne vittime di violenza.
Una struttura di cui ha necessità tutta l’area dei Castelli Romani.

Anche stavolta resto stupefatto dalla chiarezza dei contenuti e dalla capacità di sintesi della mia interlocutrice.
Ringrazio Sara per la sua disponibilità e per l’impegno profuso per la sua attività politica.

Continua a leggere

Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti