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Cronaca

Al Comune di Trento la “menzione speciale” per il giardino del Salè al premio nazionale “Città per il verde”

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Il Comune di Trento, nell’ambito della cerimonia di premiazione “Premio La Città per il Verde 2022”, è risultato tra i premiati della 23esima edizione per il progetto e la realizzazione del giardino del Salè a Povo.
 
Il premio è un’iniziativa della casa editrice Il verde editoriale di Milano che da 38 anni pubblica ACER, rivista tecnico-scientifica dedicata ai professionisti del verde e del paesaggio.
 
Nello specifico Trento ha ricevuto la “menzione speciale” per la sezione verde urbano (4a categoria – comuni oltre i 50 mila abitanti).
 
L’area verde al Salé, inaugurata a primavera 2022, è frutto del percorso partecipato con la scuola elementare Moggioli e la circoscrizione di Povo oltre che di una progettazione attenta al territorio ed alla sue specificità.
 
La scuola Moggioli ha anche predisposto un libro intitolato “E per un’aula un parco”, frutto del percorso partecipato fatto coinvolgendo la scuola stessa.
 
La filosofia del progetto:
 
Il parco pubblico del Salè – Povo di Trento. Dall’ascolto dei desideri dei bambini alla realizzazione di uno spazio condiviso e per la comunità
 
Nel 2017 i bambini della scuola primaria Moggioli, grazie al lavoro coordinato tra docenti, tecnici del comune e rappresentanti della circoscrizione, esprimevano la loro visione del futuro parco: “Noi vorremmo un parco bello, dove trascorrere delle ore giocando insieme ai nostri amici grandi e piccoli ed ai nostri genitori. Vorremmo, prima di tutto, un campetto da basket perché non c’è in nessun parco del nostro paese e un ping-pong. Non dovrebbero poi mancare: altalene per grandi e piccoli, un cestone, uno scivolo, un castelletto per potersi arrampicare e con un palo dal quale scendere come fanno ì pompieri, Ie molle per i bimbi più piccoli, qualche panchina e qualche tavolo, fontanelle per bere, cestini e tanto bel verde per riposarsi e chiacchierare all’ombra.”
 
Nasce da questi stimoli il progetto la cui vera sfida è stata quella di realizzare un’area che enfatizzasse e al tempo stesso mediasse in maniera coerente con la storia del luogo i caratteri identitari urbani e rurali e rispondesse alle esigenze espresse dalla comunità locale più giovane. Lo slogan del progetto “RITORNO ALLA VITE. Un giardino per coltivare l’incontro e la fantasia” riassume i temi fondamentali sviluppati nel progetto. Uno spazio che torna ad avere una sua identità, adattata alle mutate esigenze della comunità e che vuole diventare un luogo per muoversi, per confrontarsi, per ritrovarsi e per usare la fantasia.
 
La TRAMA LINEARE del VIGNETO è il leitmotiv sul quale sono strutturati in maniera unitaria il disegno e gli spazi del giardino. IL GIOCO è un momento creativo e aggregativo per i bambini delle diverse fasce di età. LA SOSTA è singola, multipla o addirittura elemento di gioco e relazione per tutti. IL VERDE è studiato per richiamare la storia rurale del luogo.
 
Durante l’inaugurazione del parco i bambini della scuola primaria presenti hanno fatto un lungo elenco di parole partendo dalle lettere che compongono PARCO DEL SALE’ per descrivere il nuovo parco da loro utilizzato ormai da qualche mese. Sorprendentemente sono state tantissime tra le quali: persone felici, allegria, risate di bambini, comunità, occhi per osservare, diamoci dentro con i giochi, ecosistema, libertà, scientifico, altruismo, libri, è di tutti. Per noi progettisti e per l’amministrazione pubblica questo è il vero risultato: realizzare in maniera sinergica giardini e parchi per la collettività che, interpretando i caratteri peculiari dei luoghi, siano da stimolo per esprimere liberamente e gioiosamente la diversità, la creatività, la socialità, l’altruismo e la sperimentazione.
 

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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