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Castelli Romani

Ariccia, successo per le luminarie. Filosofi: “Ripeteremo l’iniziativa”

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Tempo di lettura 4 minutiGrande successo per l’iniziativa del Comune, nonostante le polemiche innescate dai consiglieri d’opposizione. I visitatori hanno premiato l’idea

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Tutti si riservano la possibilità e le competenze per parlare di turismo, dagli operatori del settore ai politici del territorio, i canali social. Corretto, mai negare questo sacrosanto diritto. Spesso capita
però che arrivino critiche sull’operato di chi ha realizzato qualcosa di innovativo nella regione Lazio, per provare (riuscendoci con successo, in questo caso) ad andare oltre, portando nuovi
stimoli all’economia locale, ad Ariccia, una delle comunità più conosciute dei Castelli Romani, sia per le bellezze architettoniche che enogastronomiche, Quando si esercita questa facoltà però, ci si
assume la responsabilità di praticarla affermando le proprie ragioni correttamente, senza distorcere la realtà, pur di dimostrare di aver ragione.
Nello specifico le polemiche sono state sollevate dalle opposizioni per la decisione del Comune di Ariccia di realizzare, nel parco di Palazzo Chigi, uno spettacolo di luminarie natalizie, con tanto di renne, cascata con laghetto e cigni, orso polare e cerbiatti, tutti composti da strutture luminose.

Una sfida vinta, quella dell’Amministrazione, soprattutto se consideriamo che nelle prime tre settimane di attività i biglietti staccati sono stati oltre venticinquemila. Dati oggettivi, non personalizzabili, un numero che non lascia adito a dubbi. Persone, molte, che sono giunte da Roma o dai territori limitrofi, gente che a Ariccia si è fermata, spesso ha mangiato nelle vicine fraschette, ha contribuito a rilanciare le attività produttive del territorio. Il colpo d’occhio fa emozionare, anche la Generazione Y, i nativi digitali, che spesso sono attratti da altro, da un freddo virtuale, prova ne è il successo che ha ottenuto proprio nelle scolaresche, visitando in massa l’attrazione.
Proprio le polemiche tra il sindaco e la consigliera di opposizione del Partito Democratico (PD), Renata Gennusa, ha portato quest’ultima a presentare un’interrogazione a risposta scritta. Per comprendere l’effettivo stato delle cose, ci siamo recati sul posto a visitare le luminarie.

Tra l’altro, parlando con i responsabili del progetto operativo, ci hanno informato che la società che ha realizzato la “Foresta Incantata”, come contropartita, ha realizzato le luminarie per il resto del
paese di Ariccia, che a nostro avviso sono state create con gusto e un effetto complessivo piacevole.
Per quanto riguarda invece la domanda su come si intende promuovere l’immagine di Palazzo Chigi, abbiamo scoperto che, grazie a una convenzione realizzata, diverse centinaia di turisti hanno
potuto visitare la residenza storica, con pacchetti turistici ad hoc, i quali prevedono per i gruppi viaggio da Roma, visita alle luminarie, al palazzo e un pasto in una fraschetta, a un prezzo molto
conveniente, il quale può essere verificato con massima trasparenza sul sito della società organizzatrice

Da un’attenta analisi, come primo elemento, rispetto a quanto scritto nell’interrogazione dall’Opposizione, dobbiamo segnalare diverse inesattezze riportate nella stessa. Il biglietto d’ingresso, per i non residenti, è pari a cinque euro nei giorni feriali, mentre costa dieci euro nei fine settimana e nei festivi, e non sempre dieci euro così come supposto, probabilmente da una approssimativa lettura della pagina social.
Nella stessa interrogazione si fa riferimento all’articolo 6 del Regolamento Comunale, che stabilisce il comodato d’uso di un locale a tempo indeterminato (fino a eventuale revoca), o comunque
stabilito da un contratto di comodato, mentre nella delibera si parla “di concedere a titolo gratuito l’utilizzo di una parte sopra specificata del Parco Chigi”, elemento riconducibile all’articolo 20
dello stesso regolamento, dove si specifica la “concessione temporanea di locali”, essendo lo spazio affidato alla società esclusivamente nel periodo di validità della manifestazione.
Nel testo presentato ci sembra grottesca l’espressione utilizzata dalla consigliera PD Gennusa, così come è indicato nell’interrogazione, “appressamento di luminarie degno di un qualunque centro
commerciale”. Confondere le luminarie ed equiparare tali creazioni nel parco Chigi con le luci di un centro commerciale come possono essere “Porta di Roma” o di “Parco Leonardo”, è come
assimilare le decorazioni sulle mura di questi centri con un affresco rinascimentale.
La risposta alle questioni poste dal nostro giornale a chi sta governando Ariccia, arrivano dall’assessore alle attività produttive, Michele Filosofi.

 

La foresta incantata è uno spettacolo innovativo per il territorio, come è nata l’idea di realizzarla dentro il parco di Palazzo Chigi?
Ci è stato presentato questo progetto, abbiamo ritenuto che lo stesso rappresentasse un valore aggiunto per la città, un’attrattiva che avrebbe potuto rappresentare un vantaggio per tutta la città, e l’abbiamo adottato con convinzione.

Il parco è stato concesso con il comodato d’uso, cosa che è stata osteggiata dalle opposizioni. Quale vantaggio ha avuto la città da questa operazione?
Innanzitutto la società che ha realizzato la Foresta incantata, ha addobbato di luminarie le vie della città, facendoci risparmiare diverse migliaia di euro. Inoltre abbiamo realizzato una convenzione
con il museo di Palazzo Chigi. Questo ha determinato un aumento delle visite al palazzo, con un incremento per le casse comunali. Un buon incremento di incassi, lo hanno avuto anche la maggior
parte delle attività commerciali della nostra cittadina.

Per il prossimo anno quindi si pensa di ripetere l’iniziativa?
Certamente. Considerato che nel primo anno molte persone non conoscono l’iniziativa, abbiamo avuto molte migliaia di presenze, se riusciamo a renderla stabile e conosciuta, il successo non può
far altro che aumentare. Vogliamo essere un po’ in piccolo ciò che è diventata Salerno con le luci d’artista, un’attrazione che si è conquistata un successo internazionale.
Per concludere, non ci resta che segnalare i prossimi eventi che verranno realizzati collateralmente alle luminarie, in uno spazio allestito all’interno del parco.

Simonetta D’Onofrio

 

Sabato 30 dicembre

SPETTACOLO E SHOW DEI PIROVAGHI CON TRAMPOLI E GIOCOLERIA A LED

Lunedi 1 gennaio
IL MAGICO MONDO DI FROZEN
CONCERTO DI FABRIZIO AMICI

 

Venerdì 5 gennaio
SHOW DI PETER PAN

Sabato 6 gennaio
MUSICAL DISNEY SHOW E LA BEFANA ACCOMPAGNATA DAI BEFANI MUSICAL SHOW

Domenica 7 gennaio
SHOW ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE E SPETTACOLO DI PIROVAGHI SU
TRAMPOLI CON GIOCOLERIA A LED

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1 Comment

1 Comments

  1. Renata Gennusa

    28 Dicembre 2017 at 15:27

    L’interrogazione è stata presentata per avere chiarimenti su questioni di legittimità dell’iniziativa, non certo sugli obiettivi che si è prefisso, del resto convengo con l’intervistatrice che i Consiglieri non devono essere esperti di turismo, come del resto gli assessori, almeno non è dato sapere, visto che quello intervistato è l’unico amministratore a non aver pubblicato il proprio curriculum sul sito internet del Comune; comunque non era mia intenzione intervenire come esperta di turismo, ma come consigliere di minoranza su un atto, la delibera di giunta comunale n. 230 del 2 novembre 2017, a mio giudizio, lacunosa dal punto di vista della legittimità e della trasparenza; la valutazione dell’opportunità la lascio alla maggioranza di governo.

    Riguardo al regolamento comunale sull’uso dei beni pubblici, considerato che la delibera di giunta con la quale è stata concesso il Parco ha come obiettivo, “lo sviluppo e la promozione del proprio territorio ed in particolare le attività di promozione del patrimonio storico-artistico e turistico”, attiene più all’articolo 6 comma 1 del regolamento sull’uso da parte di terzi dei beni pubblici comunali, che riguarda “la promozione turistica, nonché la valorizzazione delle attività economiche e produttive caratteristiche del territorio” che all’articolo 20 richiamato dall’assessore intervistato, che stabilisce: “i locali e le aree di proprietà e/o in uso all’Amministrazione Comunale possono essere concessi in uso temporaneo, anche per fasce orarie, ad Enti, Associazioni, Fondazioni, Comitati, ed altre persone fisiche e giuridiche che ne facciano richiesta per: b) iniziative/manifestazioni/attività culturali, formative, ricreative, sportive ed amatoriali e mostre espositive; b) per matrimoni, ricevimenti, convegni, congressi e riunioni, feste e simili”; poi, il successivo comma 2, stabilisce che “qualora le iniziative/manifestazioni/attività siano ad ingresso libero e/o patrocinate dal Comune, l’uso può essere concesso a titolo gratuito o a tariffa agevolata”. Dal questo secondo comma si capisce che l’articolo 20 fa riferimento ai beni comunali tariffati, ovvero per il cui uso è prevista una tariffa; Parco Chigi non rientra tra questi, per cui ritengo sia applicabile l’articolo 6 del regolamento e non il 20.

    Poi ai fini della delibera non risulta acquisito il parere del Conservatore di Palazzo e Parco Chigi, obbligatorio per ogni iniziativa simile sui predetti beni.

    Altra vicenda riguarda la trasparenza; trattandosi di un contraente privato avrebbe dovuto partecipare ad un avviso pubblico con le modalità previste dall’attuale normativa sugli appalti; così non è stato, perché è stata affidata direttamente senza verificare se sul mercato ci fosse stata un’offerta migliore, con un progetto presentato alquanto scarno e lacunoso, ma soprattutto privo di corrispettivi per il Comune, se non quello generico di attrarre presenze sul territorio.

    Riguardo poi alla valorizzazione delle attività economiche, non è stata smentita da parte del comitato festeggiamenti la lettera a firma del presidente dello stesso, con la quale si propone una convenzione a titolo oneroso, ovvero, a fronte di un versamento di euro 250 da parte dell’attività di ristorazione, il comitato si sarebbe impegnato ad avviare presso queste attività gli avventori della “foreste incantata” che ne avessero fatto richiesta; a parte la dubbia legittimità dell’iniziativa, appare comunque singolare che un’iniziativa messa in piedi per sostenere le attività produttive in difficoltà, poi pretenda anticipatamente da queste un obolo per coinvolgerle; e se fossero talmente in difficoltà da non avere le 250 euro richieste? Le affondiamo definitivamente?
    Renata Gennusa

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