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La donna con voce straziante richiedeva aiuto telefonico al Commissariato di Albano asserendo che il proprio coniuge la stava “massacrando. In pochi minuti due Volanti convergevano sul luogo di richiesta, in una strada periferica del Comune di Ariccia.
Redazione
Alle ore 18 di ieri una donna con voce straziante richiedeva aiuto telefonico al Commissariato di Albano asserendo che il proprio coniuge la stava “massacrando”. In pochi minuti due Volanti convergevano sul luogo di richiesta, in una strada periferica del Comune di Ariccia. Sul posto, posizionato sull’uscio dell’abitazione, gli Agenti trovavano ad attenderli il coniuge della donna C.C. di anni 37, pregiudicato. Questo in evidente stato di ubriachezza minacciava i poliziotti a non entrare in casa altrimenti li avrebbe uccisi, quindi gli si scagliava contro con inaudita violenza con calci e pugni, tentando di disarmare un Agente. Nella violenta colluttazione scaturita, tre operatori di polizia, riportavano lesioni giudicate guaribili in gg. 40,20 e 15. Posto nella condizione di non nuocere il C.C. veniva tratto in arresto. Pochi istanti prima lo stesso aveva sfogato la sua rabbia nei confronti della coniuge colpendola con calci e pugni; l’ira dell’uomo si scagliava anche contro l’autovettura della coniuge ove questa si era rifugiata con il figlio di circa due anni per tentare la fuga. L’uomo dopo aver colpito con calci e pugni il veicolo si avventava sul proprio figlio strappandolo di peso dal sedile dell’auto incurante del fatto che il bimbo fosse assicurato con la cintura di sicurezza, procurando anche ad esso lesioni multiple giudicate guaribili in gg. 10. Il C.C.è già noto alle forze dell’Ordine in quanto ripetutamente denunciato dal Commissariato di P.S. alla Procura della Repubblica di Velletri per maltrattamenti in famiglia e lesioni in danno della moglie; inoltre al medesimo, in precedenza, il Tribunale per i Minorenni di Roma aveva tolto la patria potestà sui primi due figli. Nell’occasione odierna si è proceduto nei confronti di C.C. per i reati di violenza, resistenza, lesioni a P.U., danneggiamento aggravato, rifiuto di generalità, nonché di maltrattamenti in famiglia e lesioni alla moglie ed al figlio.