Bari, scoparsa della 14enne Nezira Husovic: ecco tutti i dettagli sul caso

 
di Angelo Barraco
 
 
Bari – Ancora non si ha nessuna notizia di Nezira Husovic, una ragazzina di origine bosniaca di appena 14 anni che era in affidamento ai servizi sociali e che è scomparsa misteriosamente il 17 marzo scorso. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, la giovane si trovava all’interno di un supermercato di Via Amendola per fare acquisti, in compagnia di un’educatrice della Comunità  presso cui viveva quando all’improvviso, alle 15.40, ha fatto perdere le sue tracce. Non è chiaro però se la ragazza si sia allontanata volontariamente o se qualcuno l’abbia portata via. L’ansia e l’apprensione è forte in questi giorni poiché la scomparsa della giovane potrebbe essere legata al presunto giro di prostituzione minorile sul quale sta indagando la Procura del capoluogo di regione. Intanto è stata diramata dalla polizia municipale di Bari una foto della giovane. La ragazza ha 14 anni, è alta 158 m, pesa 45 kg circa, carnagione olivastra, ha i capelli castano liscio a caschetto, ha gli occhi castani. Al momento della scomparsa indossava una giacca di pelle color nero, scarpe bianche da ginnastica, leggins color grigio. 
 
Abbiamo parlato con la Dott.ssa Rossana Putignano – Psicologa Clinica- Psicoterapeuta Psicoanalitica- Responsabile della Divisione Sud e della Divisione di Psicodiagnosi Neuropsicologia e Forense del Crime Analysts Team. Che ci ha fornito informazioni utili in merito ai luoghi della scomparsa della giovane: “L’Istituto dove era ospite Nezira è sito in Via Celso Ulpiani. Si tratta di una delle traverse di Viale Amendola in prossimità del Campus, dunque, una zona abbastanza movimentata sia per gli uffici presenti, insieme alle banche e alle concessionarie, sia per i numerosi studenti che giornalmente si recano per le lezioni”, la Dott.ssa aggiunge che “Sicuramente, qualcuno potrebbe averla notata, soprattutto per la carnagione olivastra e i tratti dell’est. Il 17 Marzo verso le 15,30 – presumibilmente ora della scomparsa- Nezira era in compagnia dell’educatrice alla quale era stata affidata. L’istituto si occupa di minori dai 6 ai 13 anni, fatta eccezione per alcuni ragazzi dai 3 ai 14 anni in carico ai servizi sociali perché privi di supporto familiare e per i quali si riscontra la necessità di una accoglienza”. Specifica inoltre che ad oggi “Non è dato sapere la storia di questa ragazzina, le sue attività, i suoi hobbies, le sue aspirazioni; possiamo solo immaginare una ragazzina che è cresciuta in fretta e che scalpita dalla voglia di vivere come qualunque adolescente della sua età, tuttavia, dubito fortemente dell’allontanamento volontario, alla luce dell’impostazione dell’Istituto. Infatti, la comunità alla quale apparteneva Nezira – come da sito web – sembra privilegiare una modalità educativa flessibile contro una impostazione custodialistica di vecchio stampo, giustamente desueta, visto il cambiamento della nostra società e la crescita veloce delle nuove generazioni; un’istituto che punta all’interazione tra minore e comunità, vissuto come un vero nucleo familiare”. Le domande che si pone la Dott.ssa Putignano sono le stesse che tutti si pongono “Perché Nezira dovrebbe scappare da un ambiente tanto flessibile e così poco coercitivo? Infatti, in base all’età dei ragazzi, l’istituto permette ai piccoli ospiti di avere degli spazi di autonomia anche all’esterno: è possibile che Nezira abbia programmato la sua fuga durante uno di questi spazi che le sono stati concessi? Perché nessuno l’ha ancora vista? Nei pressi dell’Istituto, in viale Amendola vi sono almeno 3 supermercati con orario continuato; è una strada abbastanza movimentata anche nella fascia oraria alla quale viene fatta risalire la scomparsa, per questo motivo lancio un appello a chiunque possa averla vista all’uscita di uno dei supermercati in viale Amendola il giorno 17 marzo verso le ore 15,30, chiedendo, cortesemente, di contattare la Sala Operativa della Polizia municipale di Bari tel. 0805491331”. 
 
Vi proponiamo  un reportage fotografico dei luoghi che hanno interessato la scomparsa di Nezira Husovic, è possibile che la giovane abbia percorso queste strade o che qualcuno l’abbia aiutata? Sono soltanto delle ipotesi ma la visione dei luoghi può essere utile per capire meglio cosa può essere successo. Sappiamo che la scomparsa di Nezira è avvenuta in un Supermercato di Viale Amendola, proseguendo per questa via si giunge in Via Celso Ulpiani e in fondo alla strada si trova il Campus della Facoltà di Agraria: è possibile che qualcuno aspettasse la giovane in quelle zone? Sempre su Viale Amendola verso l’Estramurale Capruzzi troviamo Via Celso Ulpiani e bisogna girare a sinistra dove si prosegue dritto. Facendo la strada al contrario invece, da Via Celso Ulpiani andando verso Viale Amendola bisogna svoltare a sinistra in direzione Estramurale Capruzzi. Sulla destra è presente un negozio di una nota catena che fa orario continuato e sulla destra, sempre verso l’estremurale Capruzzi, c’è un supermercato con relativa piazzetta di sosta. Sono presenti videocamere in quelle zone? Qualcuno ha visto qualcosa?  Chiunque l’avesse vista o fosse in possesso di informazioni utili ai fini dell’individuazione della giovane è pregato di mettersi immediatamente in contatto con le autorità competenti. 



Cagliari, grande successo per il convegno "Dietro La Maschera – Le voci del Silenzio"

 
di Angelo Barraco – Paolino Canzoneri

GALLERY IN FONDO ALL'ARTICOLO

 

CAGLIARI – Il 31 marzo 2017 alle ore 17.00 presso la sala consigliare del Comune di Dolianova si è tenuto l'evento dal nome “Dietro La Maschera Le Voci del Silenzio – Aspetti Giuridici, Psicologici e Criminologici della Violenza di Genere” organizzato da PENELOPE SARDEGNA onlus con la Sezione di Psicologia diretta dalla dr.ssa Emanuela Piredda e l’Istituto Internazionale di Scienze Criminologiche e Psicopatologico Forensi. L'incontro ha visto la partecipazione di un copioso pubblico ed è stato particolarmente apprezzato grazie alla perfetta sinergia ed affiatamento del nutrito staff di professionisti di alto livello che ha saputo trattare il tema della violenza con estrema perizia e visione da tutte le angolazioni. Lo scopo era quello di focalizzare e spaziare dai primi sontomi di violenze in  età evolutiva per giungere ai tragici episodi di femmicidio o femminicidio che dir si voglia, passando per il bullismo, la violenza in famiglia ed a scuola, gli atti persecutori più conosciuti come stalking, i cyber crimes ed in particolare la più temibile e subdola, la violenza psicologica, violenza senza lividi e lesioni ma che lascia ferite più profonde, a volte inguaribili e causa di morte: perché morte è anche morire dentro, annullarsi, non avere più identità. Spesso le Scomparse sono causate da qualche forma di violenza di quelle accennate e quelle con esiti nefasti spesso sono da ricondurre a violenze in famiglia. La dottoressa Valeria Casu non ha potuto presenziare all'evento perchè impossibilitata, in sostituzione ha partecipato la Dott.ssa Marianna Scioni Predidente Commissione Politiche Sociali.drl Comune ospitante"; la dr.ssa Emanuela Piredda, della commissione di psicologia di Penelope Sardegna". Entrambi portano avanti nei Comuni, nelle Scuole, nei circoli tipo Rotary, nelle Palestre e persino nelle Piazze, un programma di sensibilizzazione, informazione e studio della violenza, non solo di genere, ma di ogni forma di violenza a 360°. Nei vari incontri su questo argomento L'avvocato Gianfranco Piscitelli e la dr.ssa Piredda si interscambiamo con altri professionisti ed esperti facenti parte del loro gruppo come L'avvocato Ester Deplano, criminologa e Grafologa Forense e l'Avvocato Barbara Congiu, Vice Presidente dela commissione Regionale per la realizzazione della parità fra Uomini e Donne. Durante l'incontro l'avvocato Gianfranco Piscitelli ha sviluppato il tema analizzando il tempo della crescita dell'individuo dall’asilo sino all’età adulta senza restringerlo ai soli episodi di violenza di genere. E così ha potuto parlare dei “bambini spugna” che assorbono dalla famiglia e dalla scuola i segnali imprimendoli inconsciamente nella propria memoria storica per poi passare all’importante momento adolescenziale sino alla maggiore età passando per bullismo, primi amori e riconoscimento della violenza nell’età evolutiva come aggressioni verbali e fisiche o violenze psicologiche poste in essere dal giovane partner o amici, nascondendoli e giustificandoli con gelosia, protezione e troppo affetto per poi parlare di maltrattamenti, atti persecutori, violenza fisica ed omicidi evidenziando il novello D.L. “omicidio di identità” per gli sfregi al volto con acido, fuoco e lame. L'avvocato inoltre ha invitato i presenti a spingersi oltre l'incontro in sala e provare a trovare il coraggio di parlare con i vicini di questi argomenti, con i vicini di casa, nelle scuole, in chiesa per dare forza e voce a chi per paura o altro tace e si nasconde dietro la maschera. 
 
Pochi giorni fa abbiamo chiesto all’Avvocato Gianfranco Piscitelli di spiegarci il perché del titolo “Dietro la Maschera – le voci del silenzio” e ci ha puntualizzato che la maschera “copre la dura realtà, perché la maschera viene usata da un falso perbenismo, perché la maschera nasconde vittima e carnefice, perchè dobbiamo imparare a guardare oltre la maschera ed ascoltare le grida di aiuto, gridate in silenzio da chi è privato della voce. Perché dobbiamo strappare la maschera a chi la usa da troppo tempo per crogiolarsi nella menzogna”. Un concetto estremamente profondo in cui viene raccontata una realtà priva di trasparenze e verità, in cui prevale l’illusione dell’essere quello che non si è dinnanzi ad un perbenismo apparente e di facciata che nasconde la crudeltà dell’uomo che non si pone limiti etici e morali. Un pensiero che riporta alla mente una frase di Erasmo da Rotterdam che recita “Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico”.
 
La dottoressa Emanuela Piredda, psicologa e criminologa, oltre a sviluppare quanto detto dall'avvocato Piscitelli, ha focalizzato il suo intervento sul punto di vista psicologico del tema della “violenza psicologica” che è la più subdola, penetrante e con segni permanenti anche quando cessa invitando a non chiudersi ma a reagire, a cercare l’aiuto ed a trovare il coraggio necessario. Ed è su questo tema specifico che ha denunciato e sottolineato la forma di violenza chiamata “gaslighting” che rappresenta il crudele comportamento manipolatorio che uccide la vittima che raggiunge irreversibili stati di depressione che possono condurla sino al suicidio o gravi problemi psichiatrici.
L’Avvocato Piscitelli ci aveva inoltre specificato che “Nei vari incontri su questo argomento io e la Dott.ssa Piredda ci interscambiamo con altri professionisti ed esperti facenti parte del nostro gruppo come la Dott.ssa Ester De Plano, Avv. libera professionista ma anche criminologa e grafologa forense, collaborando con altre associazioni ed Enti quali ad esempio la Commissione Pari Opportunità della Regione Sardegna di cui una delle relatrici dell’incontro l’Avv.  Barbara Congiu è Vice presidente”
 
Gli aspetti legati alla violenza invece sono stati analizzati durante l'intervento dell'avvocata Ester De Plano, criminologa e grafologa forense, che non si è soffermata solamente sulle punizioni dei reati vecchi e nuovi ma anche sulla prevenzione e ciò che il soggetto vittima o chi assiste o sa può fare, ricordando anche i vantaggi economici di gratuito patrocinio riservati in tali casi. L’avvocata Barbara Congiu, vicepresidente della Commissione per le pari opportunità della Regione Sardegna, ha ricordato ciò che la Regione fa in favore delle vittime di violenza di genere e gli studi, le battaglie e quanto la Commissione ha fatto e fa quotidianamente.
 
L’Avvocato Piscitelli ci ha inoltre spiegato che l’Istituto Internazionale di Scienze Criminologiche e Psicopatologico-Forensi è “un Ente di Ricerca di Eccellenza riconosciuto dal MIUR ed iscritto all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche con il codice n. 62065CSS – ha sede a Roma il rappresentante legale è la Prof.ssa Monica Calderaro, Dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche, Psicografologa, Specialista in Psicologia applicata alla scrittura ed in perizie grafiche, esperta in Criminologia e Scienze Investigative e della Sicurezza, docente di grafologia e grafologia forense ai Master in Criminologia e Grafologia presso l’Università La Sapienza di Roma; Presidente è il Chiar.mo Prof. Dott. Vincenzo Maria Mastronardi noto psichiatra e criminologo clinico docente di Criminologia e di Psicopatologia Forense presso Università italiane ed estere; Responsabile per la Sardegna sono io su rfecente nomina del prof. Mastronardi. L’I.I.S.C.P.F. organizza corsi di studio, seminari di formazione, master, convegni ed eventi sulle materie giuridico-criminologiche-psicopatologico.forensi e tutto quanto di pertinente e relativo alla formazione e qualificazione professionale curando anche la pubblicazione di libri, dispense, riviste ecc”.




Paura a Pisa: 43enne vuole uccidersi con il figlio di 9 anni, bimbo salvo

 
di Angelo Barraco
 
Pisa – Nella tarda mattinata del 2 aprile, gli abitanti del Volterrano (Pisa) si sono svegliati di soprassalto a seguito di una macabra scoperta a  Montecatini Val di Cecina. Un 43enne è stato rinvenuto senza vita all’interno della sua autovettura. Dalla prima ricostruzione dei fatti emerge inoltre che l’uomo non era da solo, ma avrebbe tentato di porre fine anche alla vita del figlio di 9 anni che però è riuscito a salvarsi aprendo la portiera e allontanandosi  e suonando i campanelli delle abitazioni vicine per chiedere aiuto. Il 43enne, secondo quanto si apprende, avrebbe azionato una bombola a gas che si trovava all’intero dell’autovettura. Il piccolo vive con la madre, in provincia di Napoli, e il padre era andato a prenderlo con la promessa di riportarlo a casa quella stessa sera, ma i due tardavano ad arrivare e così la donna, spinta dalle preoccupazioni , si era recata presso le autorità competenti per denunciare la sottrazione di minore. Gli inquirenti avrebbero rinvenuto all’interno dell’autovettura alcuni biglietti dove l’uomo spiegò le ragioni del gesto.  Il bambino si è salvato miracolosamente ma in molti altri casi purtroppo non c’è stata salvezza per giovani vite innocenti spezzate da mani che avrebbero dovuto proteggerli.
 
Cosa c’è dietro a tutto ciò? Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Mary Petrillo, Psicologa e criminologa, Docente materie  di criminologia, Coordinatrice del team di esperti forensi Crime Analysts Team (CAT): “La morte violenta di un bambino genera sempre profondo sgomento e dolore nella collettività, specie quando il gesto è compiuto da uno dei genitori  che invece, per natura, dovrebbero difendere e proteggere i propri figli. Questo genere di omicidio, anzi di figlicidio,  fa molto  riflettere e genera sgomento. I crimini che avvengono in famiglia sono fenomeni sempre al centro di molte riflessioni e di studio, in quanto un crimine efferato messo in atto all'interno della famiglia è, per la società, ancor più aberrante se a commetterlo è un genitore, in quanto questa è una figura che  non viene e non dovrebbe essere associata a comportamenti cruenti, anche se la storia della criminologia, ci ha abituati, in verità, ad altro. Il figlicidio è considerato un crimine atroce ed assurdo, è proprio per questo motivo spesso viene imputato alla follia o legato a particolari  stati emotivi in cui viene a trovarsi un genitore in alcuni momenti della sua vita dovuti ad esempio a stati depressivi, a difficoltà economiche o altre forme di disagio. Quindi è molto importante comprendere le dinamiche relazionali che si manifestano all’interno della famiglia, le motivazioni che hanno condotto a questi gesti di violenza da parte di un genitore. La famiglia dovrebbe, quindi, godere di sostegno al disagio di ogni genere, altrimenti non è più vista, alla luce di questi fatti, come un luogo di serenità e sana normalità, ma come luogo dove le peggiori intenzioni possono covare  odio, rabbia o un eccesso di "protezione" che può sfociare in vera e propria tragedia”. 



Petrosino: minacce all'Amministrazione "Vi facciamo fare BOOOOMMM!!!! Capito?"

 
di Angelo Barraco
 
Petrosino (TP) “Anche questa volta dicono che ci faranno saltare in aria. Era un po' di tempo che non ce ne mandavano e cominciavamo a sentirne la mancanza. Siamo sulla strada giusta e non faremo mai passi indietro, avanti tutta!” è questo il messaggio che il Sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone ha postato su facebook in data 29 marzo, allegando ad esso una missiva diretta all’Amministrazione in cui vi era scritto  “Vi facciamo fare BOOOOMMM!!!!  Capito?”. La missiva è firmata “Associazione Volontari Petrosino D’Occhio”. Una lettera che arriva in un periodo estremamente delicato per il Comune di Petrosino poiché vi saranno quanto prima le elezioni amministrative e Gaspare Giacalone è prossimo alla ricandidatura, ma anche per i fatti di cronaca che recentemente si sono verificati proprio nel piccolo comune e su cui vi sono ancora indagini in corso.  Sia la comunità petrosilena che quella marsalese hanno  manifestato massimo sostegno nei confronti del Sindaco e su facebook si leggono messaggi come “Ti sono vicino” oppure “Voglio soltanto ringraziare enormemente Gaspare Giacalone per l'immagine che sta offrendo di una Sicilia coraggiosa e che non si ferma di fronte alle vili minacce”, messaggio che sicuramente fa riferimento alla recente intervista al Sindaco da parte di Rainews. L’Amministrazione Comunale di Marsala ha espresso la massima solidarietà  attraverso le parole del Consigliere Comunale Daniele Nuccio che scrive sulla bacheca del Sindaco: “Giunga al Sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone ed alla sua giunta la mia più sincera solidarietà per il vile atto intimidatorio subito. Non siete soli”
 
Gaspare Giacalone  risponde di petto alle minacce ricevute con un messaggio speranzoso e incoraggiante per il futuro di Petrosino dove si evince una crescita e una voglia di far portare in auge sempre di più la trasparenza che sempre ha contraddistinto l’Amministrazione: “Ed io, invece, voglio continuare a lavorare per parlare delle cose belle che questa terra e questa gente riesce a fare. Abbiamo appena approvato in Giunta Comunale il costo totale 2017 per la raccolta rifiuti e finalmente, dopo anni di impegno e tanto lavoro, continuiamo a diminuire il costo e RISPARMIAMO 100 mila euro. Ma non basta, per la prima volta guadagnamo soldi dalla raccolta differenziata: già nei primi mesi dell'anno stiamo incassando 20 mila euro per la plastica e 10 mila per il cartone. Aggiungiamo le agevolazioni fiscali di cui possono usufruire i cittadini e finirà che quest'anno pagheremo meno nelle bollette sui rifiuti. Tutto questo è il risultato della raccolta differenziata fatta dai cittadini di Petrosino negli ultimi mesi e stiamo raggiungendo quota 50%. Mentre la lotta all'abbandono dei rifiuti ci permette di tenere Petrosino sempre più pulita. Ecco, questa è la Sicilia pulita e differente che voglio. Che vogliamo!”.



Cagliari, Dietro la maschera – Le voci del silenzio: convegno sulla violenza di genere

 
di Angelo Barraco – Paolino Canzoneri

 
SARDEGNA – “Dietro La Maschera – Le Voci del Silenzio” è il nome del convegno che si terrà il 31 Marzo alle ore 17:00 presso la sala consigliare del Comune di Dolianova (Cagliari). Un incontro sulla violenza di genere patrocinato dal Comune unitamente alla Commissione di Psicologia di Penelope Sardegna Onlus e l’Istituto Superiore di Scienze Criminologiche e Psicopatologico Forensi. Il convegno sarà moderato dalla Dott.ssa Valeria Casu, che sarà affiancata dall’Avvocato Gianfranco Piscitelli, esperto in investigazioni e criminologia, Presidente dell’associazione Penelope Sardegna Onlus, Responsabile per la Sardegna dell’istituto di Scienze Criminologiche e Psicopatologico Forensi; dalla Dott.ssa Emanuela Piredda, Psicologa, Criminologa, Responsabile della Sezione Psicologica dell’associazione Penelope Sardegna Onlus; ci sarà inoltre l’Avv. Ester Deplano, Criminologa, Grafologa Forense e l’Avvocato Barbara Congiu, Vice Presidentessa della commissione Regionale per la realizzazione della parità fra Uomini e Donne. L’incontro è aperto a tutti.
 
L’Avvocato Gianfranco Piscitelli ci ha spiegato che l’evento è stato organizzato da “Penelope Sardegna onlus con la Sezione di Psicologia diretta dalla dr.ssa Emanuela Piredda e l’Istituto Internazionale di Scienze Criminologiche e Psicopatologico Forensi, su invito del Sindaco di Dolianova dr. Ivan Piras ha creato questo evento.” L'evento dal nome “Dietro La Maschera Le Voci del Silenzio” , ha inoltre aggiunto che  “Nella mia duplice qualità di Presidente di Penelope Sardegna e di Responsabile per la Sardegna dell’Istituto Internazionale di Scienze Criminologiche e Psicopatologico Forensi, sono da tempo impegnato con la dr.ssa Emanuela Piredda, psicologa e criminologa nonché responsabile della Commissione Psicologia di Penelope, a portare avanti nei Comuni, nelle Scuole, nei circoli tipo Rotary, nelle Palestre e persino nelle Piazze, un programma di sensibilizzazione, informazione e studio della violenza, non solo di genere, ma di ogni forma di violenza a 360, ecco quindi che i nostri interventi spaziano dai primi sintomi di violenza in età evolutiva per giungere ai tragici episodi di femmicidio o femminicidio che dir si voglia, passando per il bullismo, la violenza in famiglia ed a scuola, gli atti persecutori più conosciuti come stalking, i cyber crimes ed in particolare la più temibile e subdola, la violenza psicologica, violenza senza lividi e lesioni ma che lascia ferite più profonde, a volte inguaribili e causa di morte: perché morte è anche morire dentro, annullarsi, non avere più identità. Spesso le Scomparse sono causate da qualche forma di violenza di quelle accennate e quelle con esiti nefasti spesso sono da ricondurre a violenze in famiglia” L’Avvocato aggiunge puntualizzato che “Nei vari incontri su questo argomento io e la dr.ssa Piredda ci interscambiamo con altri professionisti ed esperti facenti parte del nostro gruppo come la dr.ssa Ester De Plano, avvocata libera professionista ma anche criminologa e grafologa forense, collaborando con altre associazioni ed Enti quali ad esempio la Commissione Pari Opportunità della Regione Sardegna di cui una delle relatrici dell’incontro l’avv.  Barbara Congiu è vice presidente”

Abbiamo chiesto all'Avvocato Piscitelli perché “ Dietro la Maschera – le voci del silenzio”?
Perché la maschera copre la dura realtà, perché la maschera viene usata da un falso perbenismo, perché la maschera nasconde vittima e carnefice, perchè dobbiamo imparare a guardare oltre la maschera ed ascoltare le grida di aiuto gridate in silenzio da chi è privato della voce. Perché dobbiamo strappare la maschera a chi la usa da troppo tempo per crogiolarsi nella menzogna.
 
Cos’è l’Istituto Internazionale di Scienze Criminologiche e Psicopatologico-Forensi?
Trattasi di un Ente di Ricerca di Eccellenza riconosciuto dal MIUR ed iscritto all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche con il codice n. 62065CSS – ha sede a Roma il rappresentante legale è la prof.ssa Monica Calderaro, dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche, Psicografologa, Specialista in Psicologia applicata alla scrittura ed in perizie grafiche, esperta in Criminologia e Scienze Investigative e della Sicurezza, docente di grafologia e grafologia forense ai Master in Criminologia e Grafologia presso l’Università La Sapienza di Roma; Presidente è il Chiar.mo Prof. Dott. Vincenzo Maria Mastronardi noto psichiatra e criminologo clinico docente di Criminologia e di Psicopatologia Forense presso Università italiane ed estere; Responsabile per la Sardegna sono io su rfecente nomina del prof. Mastronardi.
L’I.I.S.C.P.F. organizza corsi di studio, seminari di formazione, master, convegni ed eventi sulle materie giuridico-criminologiche-psicopatologico.forensi e tutto quanto di pertinente e relativo alla formazione e qualificazione professionale curando anche la pubblicazione di libri, dispense, riviste ecc.




Angela Celentano, cugina interrogata dal Pm. Il legale della famiglia: "La ragazza ha dato tutti i chiarimenti possibili"

 
di Angelo Barraco – Paolino Canzoneri
 
 
TORRE ANNUNZIATA (NA) – In questi giorni si è tornato a parlare della piccola Angela Celentano, bambina di soli 3 anni scomparsa misteriosamente il 10 agosto 1996 dal Monte Faito  mentre si trovava in gita con la famiglia. I quotidiani nazionali hanno riportano la notizia di ulteriori approfondimenti investigativi  in merito alla vicenda da parte del Pm della Procura di Torre Annunziata, Sergio Raimondi, che ha deciso di ascoltare come persona informata sui fatti Rosa Celentano, la cugina di Angela e figlia del fratello del Signor Catello Celentano, padre della piccola Angela. Rosa Celentano  oggi ha 34 anni ma all’epoca dei fatti ne  aveva  tredici  e secondo quanto riportano da diversi quotidiani, raccontò di aver sognato, il giorno prima della scomparsa, che Angela spariva nel bosco.  E’ stata interrogata per oltre tre ore ma sul contenuto dell’interrogatorio vige il massimo riserbo. La volontà degli inquirenti è sicuramente quella di approfondire tutti i passaggi chiave che hanno preceduto il momento della scomparsa di Angela  attraverso quelle dichiarazioni e testimonianze che all’epoca non furono sufficientemente valutare anche alla luce delle novità emerse sul fronte investigativo negli ultimi anni e lo sviluppo continuo di  tecniche d’indagine che consente analisi e approfondimenti su vari fronti. Le novità relative al sogno di Rosa Celentano hanno sollevato un polverone mediatico su una vicenda che da tanti, troppi anni è in attesa di risposte concrete.
 
Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo parlato con l’Avvocato Luigi Ferrandino, legale dei genitori di Angela Celentano e ci ha spiegato che “va precisato che la ragazza ha riferito che non si tratta di un sogno ma lei raccontava la favoletta di cappuccetto rosso ad Angela il giorno precedente all’evento, sostituendo cappuccetto ad Angela quindi diceva ‘Angela va a portare il cestino alla nonna, arriva il lupo e se la prende’”. Quindi non era un sogno “No, lei lo ha chiarito. In quella circostanza lei, rivolta alla zia qualche minuto dopo, disse ‘zia Maria ma tu t’immagini se domani si pigliano ad Angela?”.  L’Avvocato aggiunge “questa battuta di una bambina non fu presa in considerazione in quel momento dai familiari, successivamente –passati un paio d’anni dalla scomparsa di Angela- qualcuno ha raccontato ai Carabinieri questo episodio a cui è stato dato un significato oltre quello che era il fatto reale”. In merito alla convocazione in Procura di Rosa ha precisato “la Procura su pressione della famiglia attraverso me riesce ad ottenere che il Ministro Orlando si interessi personalmente della storia. Il Ministro Orlando fa pressione sui Magistrati e dice di fare tutto il possibile per trovare questa ragazza, per cui uno dei passaggi fondamentali è quello di ricostruire tutti i momenti precedenti, in costanza e successivi alla scomparsa di Angela e quindi hanno ripreso tutte le carte dell’indagine di allora e alla luce delle nuove esperienze e delle nuove tecnologie stanno rivalutando tutte le testimonianze e riascoltando tutti i testimoni fondamentali, stanno rivedendo filmati, carte ecc… compreso quella di Rosa Celentano”. L’Avvocato ha precisato inoltre che “La ragazza ha dato tutti i chiarimenti possibili, ha collaborato quanto più poteva”. Abbiamo chiesto all’Avvocato come procedono gli approfondimenti in merito alla pista messicana e su Celeste Ruiz e ci ha riferito “il Procuratore ha riferito che la pista non è chiusa, che l’indagine è in corso e che loro non molleranno finché non si raggiungerà un risultato, qualunque esso sia non molleranno. Ci hanno detto che c’è una squadra in Messico che sta lavorando”. 
 
Uno dei misteri più fitti e tristi degli anni 90 è quello che coinvolge una pacifica e religiosa famiglia di Vico Equense, un comune della penisola sorrentina posta tra il golfo di Napoli, i monti Lattari e il golfo di Salerno. E' sabato 10 Agosto, una giornata calda fortemente soleggiata e ideale per trascorrerla insieme agli amici della comunità Evangelica nel vicino monte Faito facilmente raggiungibile e classica meta per scampagnate e pic-nic. I bimbi delle famiglie del gruppo di amici non stanno nella pelle dalla gioia, è una delle occasioni più belle per giocare e divertirsi nella loro età di spensieratezza e di felicità perenne. In una zona boscosa del monte c'è chi immortala con una telecamera quei momenti di gioia e di congregazione del gruppo festoso di quaranta amici fra adulti e bambini che corrono qua e là sempre con l'occhio vigile dei genitori. Poco dopo le 13 circa Renato, bimbo di 11 anni percorre un breve tratto di strada boscosa per andare a riporre il pallone da gioco nella macchina del padre, crede forse d'essere da solo ma di li a breve si accorge che  Angela, una bimba di soli tre anni figlia della famiglia Celentano lo segue silente a piedi a poca distanza. Undici anni bastano forse per impensierire Renato che invita Angela a tornare subito indietro dagli altri e a non seguirlo ma la bambina non lo ascolta e continua a seguirla fino a che il sentiero si fa più impervio e si intreccia con altri sentieri. Facile perdersi ma Renato ha una età che lo rende più consapevole e più capace ad orientarsi e dopo aver riposto il pallone nella macchina del padre ritorna sui suoi passi ma non vede più Angela. Non passa molto tempo e l'assenza di Angela impensierisce genitori e amici che cominciano a cercarla nelle vicinanze chiamandola a voce ma purtroppo senza risposta. Angela Celentano sparisce lasciando dietro se angoscia e tormento diventando cosi uno dei misteri dell'Italia della seconda metà degli anni 90. Come una tragica prassi da quel momento in poi testimonianze contrastanti e confuse anche dei bambini infittiscono il mistero e le riprese video putroppo non mostrano anomalie o dettagli rilevanti. Una angoscia perenne che prosegue per molti anni di silenzio e di sofferenza per i coniugi Celentano che mai si sono arresi neanche per un attimo. Sofferenza interrotta da una fievole speranza iniziata nel maggio del 2010 dove una giovane ragazza messicana Celeste Ruiz inizia ad intraprendere una corrispondenza tramite invio e ricezione di mail con la famiglia Celentano in cui lei assicura d'essere Angela. Una foto inviata in allegato ad una mail lascia attoniti e perplessi i genitori e l'Italia intera perchè la rassomiglianza è piuttosto evidente e il volto della giovane Celeste sembra proprio avere tutti i connotati del volto della piccola Angela. Le mail e il contatto sembrano infittirsi ma non mancano di suscitare confusione e incredulità in una Italia che si divide fra chi crede che quella ragazza sia in realtà Angela e chi invece reputa possa essere l'ennesimo buco nell'acqua. Il governo messicano a questo punto interviene fissando una grossa ricompensa di circa 80mila euro in pesos per coloro che riusciranno a fornire dettagli e informazioni veramente utili per individuare la ragazza. Un contatto e una speranza che scalda il cuore dei coniugi Celentano che credono nella ragazza fomentati dall'esito positivo del Ris ed esperti vari che non trovano tracce di manomissioni nella foto della ragazza inviata da Celeste Ruiz. Anche l'avvocato Luigi Ferrandino crede fermamente che la ragazza non sia assolutamente una mitomane ma è pur vero che Celeste non rivela mai espressamente dove la si possa trovare e non spiega mai perchè non sia in grado di tornare e spesso lo scambio di mail tende a interrompersi bruscamente per certi periodi per poi riprendere nuovamente. Una linea diretta fra i due paesi in merito al caso Celentano è attivo ed intenso oramai da anni.
 



Marsala, oltre facebook: 50 amici si ritrovano "di persona" dopo 40 anni

 
di Angelo Barraco
 
MARSALA (TP) “Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l’acquisto dell’amicizia” disse Epicuro. Un valore sacro che ogni essere umano coltiva con parsimonia e cura affinché sia il più possibile ben saldo e longevo, proprio come hanno fatto pochi giorni fa i “Picciotti di Pastorella”, cinquanta amici che dopo 40 anni si sono ritrovati –grazie all’iniziativa di Giuseppe Pizzo- attorno ad un tavolo a raccontarsi le storie di un passato in cui la comunicazione digitale erano una mera utopia.
 
Non c’erano di certo le richieste di amicizia, i like o le condivisioni di post su facebook che oggi invece servono per alimentare l’autostima dei più egocentrici leoni da tastiera ma si viveva una vita che paragonata a quella odierna si può definire  certamente pura,  concreta e sicuramente legata a sani principi. Siamo alla fine degli anni 60, inizio anni 70, l’Italia salutava il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat per accogliere Giovanni Leone, il mondo della musica era destinato a cambiare poichè la band di Liverpool  The Beatles pubblicava il loro ultimo album “Let It Be” e mentre numerose guerriglie tra cattolici e protestanti infiammano l’Irlanda del Nord, l’Italia dal suo canto piangeva i suoi morti a seguito della terribile Strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 in cui morirono 17 persone e ne rimasero ferite 88, successivamente vi fu la Strage di Gioia Tauro del 22 luglio 1970 in cui morirono 6 persone e ne rimasero ferite 66, seguì poi la Strage di Piazza della loggia in cui morirono 8 persone e ne rimasero ferite 102, la Strage dell’Italicus del 4 agosto del 1974 in cui morirono 12 persone e 105 rimasero feriti e la Strage di Bologna che cagionò la morte di 85 persone e il ferimento di 200 feriti. Un paese che viveva un forte clima di tensione da Nord a Sud ma che affrontava tutto con la voglia di un cambiamento oltre le nubi e il temporale. I giovani marsalesi trascorrevano le loro giornate tra una sigaretta e una chiacchiera, scoltavano la musica, suonavano e si ritrovavano nei bar che erano sempre affollati  o nelle piazze delle città che la sera diventavano un punto cardine, dove tutti sfoggiavano un look attillato in cui predominavano i pantaloni a zampa di elefante, il capello con la brillantina e i baffi vistosi e ben pettinati.Oggi non ci sono più gli anni di piombo, non c’è più la piazza come luogo unico di ritrovo e simbolo di appartenenza, non c’è più il capello con la brillantina o il pantalone vellutato ma ci sono volti che raccontano percorsi di vita, ci sono le rughe e tanti ricordi e storie da raccontare, ma quel che rimane in ognuno di loro è lo spirito di appartenenza ad una generazione che ha rappresentato il cambiamento sociale ed etico, c’era la voglia di rinascita che oggi è  indelebilmente impressa nelle memorie e nei ricordi scalfiti in ogni ruga del corpo. “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla” disse lo scrittore, giornalista e saggista colombiano Gabriel José de la Concordia García Márquez.



Marsala e Petrosino: gli asili aderiscono alla “Giornata Internazionale della Lettura”

 
A.B. 
 
MARSALA / PETROSINO (TP) – “La lettura dei buoni libri è una sorta di conversazione con gli spiriti migliori dei secoli passati” disse Cartesio e in occasione della “Giornata Internazionale della Lettura”, gli asili nido dei Comuni di Marsala e Petrosino gestiti dalla società “Le Gardenie” hanno dedicato la mattinata di oggi a questa importante iniziativa. I piccoli alunni muovono lentamente i primi passi verso il mondo adulto, e la  lodevole iniziativa  arricchisce le loro menti e il loro sapere attraverso la lettura poiché bisogna ricordare che i bambini sono,  disse Haim G. Ginott, “ come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta”.L’iniziativa si colloca all’interno di un palinsesto di eventi che fanno parte di un progetto chiamato “Libro fammi grande”, che ha coinvolto in questa occasione le scuole dell’infanzia e la libreria “L’albero delle Storie” di Marsala. Un’esperienza stimolante e divertente per i bambini, che è stata proposta loro come un gioco con la lettura di testi messi in scena negli spazi appositi nelle sedi dei quartieri di Sappusi, Amabilina e nel micronido “Franca Rame” di Petrosino. Grande entusiasmo e partecipazione da parte dei piccoli alunni e delle famiglie che hanno mostrato una evidente curiosità nel corso delle attività svolte. La cultura chiama e la città risponde, positivamente. 



Marsala, rubano un pc in un negozio: coppia in manette

 
di Angelo Barraco
 
Marsala (TP) – Manette ai polsi per Massimo Maltese e Teresa Pace, responsabili di aver rubato un computer portatile e oggetti vari. La coppia si era recata in un bar nei pressi del luogo in cui avevano messo a segno l’ultima rapina, ma alle 17.50 una volante riceve la segnalazione in merito al furto ai danni di un commerciante che gestisce un’attività di vendita di computer.
 
L’attività commerciale, dotata di un sistema di videosorveglianza, ha permesso al titolare di mostrare agli inquirenti un video in cui vi erano due soggetti –una donna e un uomo- che si destreggiavano nei pressi dell’espositore di computer portatili. L’uomo viene immortalato mentre introduce nel suo giubbotto un portatile e repentinamente si dirige verso l’uscita.
 
Gli inquirenti identificano immediatamente il soggetto maschile nella persona di Massimo Maltese, già noto alle forze dell’ordine. Immediatamente partono le ricerche e viene individuato insieme a Teresa Pace, che all’interno della sua borsa teneva tre paia di occhiali etichettati e un vestito con relativa etichetta. Gli inquirenti hanno accertato che anche quegli oggetti erano stati rubati in altre attività commerciali.
 
In base agli elementi riscontrati nel corso dell’attività, gli inquirenti hanno provveduto all’arresto di entrambi per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari in attesa della sentenza. La città di Marsala non si piega alla criminalità e alle rapine. Le forze dell’ordine svolgono quotidianamente un lavoro eccelso nel tutelare i cittadini da episodi di criminalità che intralciano il quieto vivere di coloro che vorrebbero assaporare le bellezze della città del vino senza compromessi gravosi.
 
La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine è l’ossatura principale per il contrasto della criminalità che ogni giorno affligge le nostre città. L’episodio sopracitato dimostra quanto sia importante la prontezza e la collaborazione oggettiva dei cittadini con gli inquirenti con il fine ultimo di individuare i responsabili di un determinato reato. Nel mese di marzo ci sono stati altri arresti importanti nella città di Marsala  e nella giornata di venerdì 13 marzo sono scattate le manette ai polsi per David Bojian, pregiudicato rumeno. Sul soggetto pendeva un mandato di arresto europeo poiché nel novembre del 2010 –a Barlad in Romania- aveva commesso il reato di rapina. L’uomo inoltre aveva precedenti per ricettazione e guida senza patente. E’ stato condannato a 2 anni di reclusione. 



Sergio Russo, la moglie lancia un appello dopo la sua scomparsa "Chi sa parli"

 
di Angelo Barraco
 
PRATO “Chi sa parli e che ci dia il modo anche a noi di vivere come forse lui sta facendo. Oramai siamo senza speranze,  se forse all' inizio si fossero degnati di cercarlo adesso non saremmo qui” è questo il messaggio che lancia Fiorella al marito Sergio Russo, scomparso misteriosamente sabato 11 aprile del 2015 dalla propria casa. Un appello rivolto “a chi forse lo ha aiutato in questa cosa senza pensare che a casa ci sono due figli che aspettano sempre notizie del padre. Se magari lui sta bene, che faccia stare bene anche i nostri  figli dandogli la possibilità di stare sereni “. La famiglia vive da anni in un limbo di dubbi e incertezze all’interno del quale le risposte in merito all’improvvisa scomparsa dell’uomo non sono direttamente proporzionate agli innumerevoli interrogativi che ogni giorno attanagliano la mente di chi ha visto interrompersi improvvisamente il corso di un modus vivendi apparentemente tranquillo.  Una scomparsa che in un primo momento poteva essere giustificato, agli occhi dei familiari, come un allontanamento volontario ma che ben presto si è tramutato in un vero e proprio mistero che ancora oggi non fa trapelare barlumi di certezze e risposte. Per gli inquirenti si tratta di allontanamento volontario e non vi sono elementi che conducono ad altre possibili piste investigative.
 
La scomparsa di Sergio Russo è stata affrontata  dalla trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto?” che ha intervistato gli amici dell’uomo che hanno parlato del forte legame che aveva con i figli e che non li avrebbe mai abbandonati, motivo per cui i soggetti intervistati hanno avanzato eventuali ipotesi drastiche in merito alla scomparsa. La madre dell’uomo sostiene invece che la scomparsa sia stata premeditata. Emerge inoltre che nell’ultimo periodo la coppia stava vivendo un momento sereno e i rapporti erano notevolmente migliorati tanto che Sergio, il giorno prima di scomparire, aveva prenotato l’albergo per andare al giuramento del figlio più grande. L’ultima segnalazione di Sergio Russo risale a settembre del 2015, attraverso un messaggio anonimo su facebook.
 
L’avvistamento riguarda una persona molto somigliante a Sergio Russo avvistata in una comunità di meditazione e registrato con il nome di Romeo. Il dettaglio che ha colpito Fiorella riguarda il fatto che il marito utilizzava per l’email lo pseudonimo Romeo Sierra, ma le telefonate effettuate presso alcune comunità hanno dato esito negativo, l’attenzione alle comunità era dovuta al fatto che l’uomo, in passato, era stato in Scientalogy. Sergio era entusiasta per il giuramento del figlio e il giorno prima di sparire ha effettuato un bonifico per l’albergo dove avrebbero dovuto trascorrere quei momenti insieme. Il giorno della scomparsa ha avuto inoltre un colloquio di lavoro e nel primo pomeriggio è sceso nel suo laboratorio dove stava costruendo un drone. La moglie si è accorta che il marito non era in casa alle 15.30, ha provato a chiamarlo al cellulare ma risultava staccato. Gli inquirenti hanno localizzato il suo telefono ad Agliana.
 
Fiorella è sostenuta dall’Associazione Penelope Toscana con gli Avvocati Nicodemo Gentile e Daica Rometta, noi abbiamo parlato con l’Avvocato Rometta che ci ha riferito che “E’ tutto in fase di indagine. Noi abbiamo depositato diversi mesi fa l’ultima memoria, c’è da approfondire la pista della Romania relativa a dei passaggi su facebook che sono stati attenzionati dal Pubblico Ministero, è stata richiesta anche una rogatoria internazionale però è tutto ancora in fase d’indagine”. Dov’è l’imprenditore Sergio Russo? Si tratta di una scomparsa volontaria o c’è dell’altro? Ricordiamo che l’uomo aveva 51 anni al momento della scomparsa e quell’11 aprile del 2015 indossava un giubbotto rosso mattone senza maniche, pantaloni tipo militare, una t-shirt grigia e delle scarpe sportiva.  



Petrosino, Piano Paesaggistico: ecco cosa dice il Presidente Francesco Zichittella

di Angelo Barraco
 
Petrosino (TP) – Per il Comune di Petrosino non va affatto bene il Piano Paesaggistico approvato dalla sovraintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali poiché non ha tenuto conto  di precipue indicazioni che il Consiglio Comunale aveva approvato ed inviato il 6 giugno del 2013. Il piano in questione –secondo quanto scrive sul suo profilo facebook il Presidente Francesco Zichittella- “pone troppo vincoli per le nostre aziende agricole e per i cittadini in particolare. Praticamente rischia di bloccare ogni attività già esistente e vietarne di nuove. Il problema non riguarda solo Petrosino ma anche altri comuni di Trapani. Di concerto con l'assessore Rocco Ingianni vogliamo affrontare la situazione alla prossima seduta del consiglio comunale e, se occorre, presenteremo ricorso al TAR”. L’argomento sarà infatti materia di discussione nel corso del prossimo Consiglio Comunale che lo stesso presidente Francesco Zichittella convocherà. Nel comunicato reso noto sul sito del Comune di Petrosino si legge una nota dell’Assessore ai Lavori Pubblici Rocco Ingianni che sostiene “A livello Nazionale si cerca di semplificare la questione del  Piano Paesaggistico -Ambito territoriale 2 e 3, mentre a livello locale si paralizza tutto. Anziché regolamentare le aree vincolate, il Piano appone nuovi vincoli, senza tener conto delle peculiarità del territorio: tutti i giardini e aree alberate, seppur piccole, diventano paradossalmente boschi, come il parcheggio della più grande industria storica; le zone di espansione urbanistica, c.d. B, diventano inibite all'edificazione; nelle zone agricole non si potranno più realizzare delle serre, dei magazzini e dei locali per la lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli. Di concerto con le Amministrazioni Comunali interessate, si sta pensando di portare avanti un’eventuale azione comune di impugnazione del Piano Paesaggistico dinanzi al TAR, evidenziando le criticità di mancata concertazione e le gravi ripercussioni sull’economia del territorio”. 
 
 In merito alla sopracitata vicenda il Presidente Francesco Zichittella ha precisato che “Con la delibera di Consiglio Comunale, il 6 giugno 2013,  sono stati approvati all’unanimità i “ Rilievi al Piano Paesaggistico riguardante gli Ambiti territoriali 2–3 – Fase di concertazione istituzionale ex art.144 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio approvato con D. Lsg. 22 gennaio 2004, n.42 – Atto di indirizzo”. Il Consiglio Comunale è stato convocato in sessione straordinaria in considerazione del fatto che la Regione Siciliana, sulla base delle indicazioni espresse dalle Linee Guida del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, intendeva procedere alla pianificazione paesaggistica, su base provinciale secondo l’articolazione in ambiti regionali così come individuati dalle medesime Linee Guida. Il Piano Paesaggistico Regionale, redatto secondo le Linee Guida e in osservanza all'Atto di Indirizzo dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali ed Ambientali e per la Pubblica Istruzione, infatti, definisce obiettivi generali, da attuare con il concorso di tutti i soggetti ed Enti, a qualunque titolo competenti, al fine della: a)stabilizzazione ecologica del contesto ambientale, difesa del suolo e della biodiversità, con particolare attenzione per le situazioni di rischio e di criticità; b)valorizzazione dell’identità e della peculiarità del paesaggio, sia nel suo insieme unitario che nelle sue diverse specifiche configurazioni; c)miglioramento della fruibilità sociale del patrimonio ambientale, sia per le  attuali che per le future generazioni. Il Piano, quindi, ha anche un contenuto propositivo, individuando indirizzi strategici rispetto alle politiche territoriali degli Enti Locali e degli altri Soggetti pubblici e privati interessati alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. A tal fine, infatti, è previsto che gli Enti Locali e gli altri Soggetti vengono chiamati alla concertazione secondo quanto previsto dall’art.144 del Codice e alla conseguente definizione delle azioni più opportune e condivise.  L’Amministrazione Comunale, quindi, ha trasmesso alla  Soprintendenza alcuni rilievi all’adottando Piano Paesaggistico riguardante gli ambiti 2-3 e ha proposto delle modifiche. In pratica, l’Amministrazione Comunale di Petrosino  chiede una modifica della perimetrazione all’interno del territorio comunale, ai fini del regime di tutela, per tener conto delle realtà produttive esistenti e delle esigenze di sviluppo della comunità locale. Concludendo dal 2013 ad oggi l’ufficio tecnico del comune di Petrosino  in varie occasioni ha chiesto informazioni alla Soprintendenza per l’esisto delle osservazioni fatte dal Consiglio Comunale del 6 giugno 2013, ma non risultano risposte”.