TOTO' RIINA E LE SUE "GRAVI CONDIZIONI DI SALUTE"

di Angelo Barraco

Firenze – Le condizioni di salute di Totò Riina sarebbero precipitate, è quanto afferma l’avvocato del boss che dichiara: “Salvatore Riina versa in gravissime condizioni di salute. La situazione è precipitata nell'ultimo periodo. I medici disperano di salvarlo e dovrà subire presto un difficilissimo intervento chirurgico, non ha avuto alcuna ischemia, ma soffre di gravi patologie. È costretto in sedia a rotelle e si muove a fatica. Caso unico in Italia, Riina è degente in ospedale, viene prelevato per fare udienza e poi riportato in ospedale”. Il legale del boss ha dichiarato anche che Riina sarà presente alle prossime udienze, la prima sarà il 3 marzo. Si attendono dettagli in merito, nel frattempo non possiamo fare altro che ricordare le indirette esternazioni del boss in carcere durante l’ora d’aria e riflettere su quanto il boss, malgrado l’età e gli acciacchi, sembrerebbe ancora intenzionato a mobilitarsi e ad attaccare il potere costituente. Negli anni Riina, dal momento in cui è stato arrestato, ha sempre mostrato reticenza nel parlare e infatti non ha mai parlato, adesso invece la situazione è cambiata, adesso Riina parla, dice cose, indirettamente ma le dice, e questo è un elemento importante ai fini investigativi poiché ha fatto capire a noi che stiamo dall’altra parte dello schermo che il boss è ancora attivo.Riina le sue esternazioni, le sue confidenze, i suoi pensieri, li dava ad un altro boss durante l’ora d’aria che avevano in comune.

E non può non ritornarci in mente l'ultima puntata della prima serie di Gomorra dove il boss "Pietro Savastano", in carcere da oltre un anno, aveva finto di essere in gravi condizioni di salute tanto da non rispondere più all'ambiente esterno, con difficoltà deambulatorie e di comprensione tanto da non interloquire neppure con il figlio e la moglie. Savastano non mostrò le sue emozioni neanche quando gli comunicarono che la moglie era stata ammazzatta. Quando le istituzioni programmarono il suo trasferimento in una struttura psichiatrica, il boss della camorra riuscì ad evadere durante il tragitto. Naturalmente questo è solo un film. La realtà sarà senz'altro diversa nel caso di Riina. Ma come si dice,  a pensar male si fa peccato ma quasi sempre s'indovina.




TORINO, ARRESTATI DUE "MAGHI" CHE PRENTENDEVANO SESSO E DENARO DALLE LORO VITTIME

di Angelo Barraco

Torino – Due sedicenti maghi, un uomo di 75 anni e una donna di 52, sono stati arrestati a Ventimiglia mentre rientravano dalla Francia, l’accusa è truffa aggravata e violenza sessuale. I due soggetti costringevano le loro vittime a pagare ingenti somme di denaro e a concedersi sessualmente. I due soggetti illudevano le loro vittime dicendo loro di avere poteri magici e giustificando la pretesa economica e sessuale con l’obiettivo di “devampizzare” la vittima. Dalle indagini emerge che i due soggetti avrebbero ricevuto 5 mila euro in contanti da una ragazza appena maggiorenne, per una “consulenza”. In realtà la consulenza aveva lo scopo di indurre la ragazza a compiere atti sessuali. Nella rete dei sedicenti maghi emerge che in passato anche molte minorenni sono state truffate in questo modo.




PALERMO: ACCOLTELLATO UN AFRICANO PER UN PRESUNTO FURTO DI UNO SCOOTER

di Angelo Barraco
Palermo
– A Palermo scoppia una lite in via Siracusa che si è conclusa davanti ad un negozio in via Libertà. La lite è avvenuta tra due individui, uno dei due di origine africana che ha subito una ferita al collo con un’arma da taglio. La motivazione sarebbe imputabile al furto di uno scooter che avrebbe compiuto l’africano aggredito, ai danni dell’altro individuo, di origine palermitana. Tale circostanza è al vaglio degli inquirenti. L’aggressore è stato fermato per essere ascoltato; La Polizia di Stato che sta indagando sull'episodio ha fatto sapere al momento di non poter escludere nessuna ipotesi in merito ai presunti reati




DELITTO CHIARA POGGI: FAMIGLIA PRONTA AL PIGNORAMENTO DEI BENI DI ALBERTO STASI

di Angelo Barraco

Garlasco (PV) –  “Alberto Stasi ci deve un milione di euro” ha dichiarato Rita Poggi, mamma di Chiara Poggi, che è pronta anche a chiedere il pignoramento dei beni. Rita Poggi è la mamma di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.

Alberto Stasi, all’epoca fidanzato di Chiara Poggi, è stato condannato per omicidio, 16 anni di reclusione e ad un risarcimento danni pari ad un milione di euro alla famiglia Poggi. La rabbia della famiglia Poggi nasce anche dal fatto che ad oggi, Alberto Stasi, non ha risarcito la famiglia Poggi.

L’omicidio
Il 13 agosto del 2007 Alberto Stasi, studente di Economia e Commercio alla Bocconi, prova a prendere contatto telefonicamente la fidanzata Chiara Poggi, con la quale aveva trascorso la sera precedente, mangiando due pizze, prima di tornare a casa, perché in quel periodo Alberto stava preparando la tesi di laurea.
Verso le 13.30 si reca a casa della fidanzata, non ricevendo risposta al citofono decide di scavalcare il cancello. Arrivato sulla porta di casa, decide di entrare, e trova molto sangue a terra, seguendo le tracce verso la tavernetta trova il corpo di Chiara.
Chiama subito i soccorsi, e si reca nella vicina caserma dei Carabinieri, che distano pochi metri dalla villetta dei Poggi.
Chiara è morta per una decina di colpi violenti inferti con un’arma appuntita, che non sarà mai ritrovata, tra le 9 e le 12 di mattina (l’orario preciso non sarà mai stabilito). Nella villetta le uniche tracce presenti sono quelle di Chiara, dei suoi familiari, di Alberto e di un falegname che aveva fatto dei lavori pochi giorni prima della morte (oltre alle tracce dei soccorritori chiamati da Stasi).
Le indagini si concentrarono sull’ex fidanzato. Hanno destato sospetto l’atteggiamento dopo il ritrovamento del cadavere (sembra che il tono di voce di Stasi quando chiamò il 118 era troppo “rilassato”), le tracce del DNA di Chiara sulla bici di Alberto, la mancanza di sangue sotto le sue scarpe, nonostante il pavimento della casa fosse pieno.
Alberto Stasi venne arrestato il 24 settembre, ma la scarsità d’indizi certi convinse il GIP a scarcerarlo dopo quattro giorni. Nelle indagini successive (dicembre 2007) viene trovato nel computer di Stasi materiale pedopornografico, elemento che ha contribuito a minare l’immagine del fidanzato di Chiara nell’opinione pubblica. Il 3 novembre 2008 Alberto Stati viene rinviato a giudizio per l’omicidio di Chiara Poggi.




ELENA CESTE: COME SI METTE PER MICHELE BUONINCONTI?

di Angelo Barraco

Resta in carcere Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste, la donna scomparsa da casa il 24 gennaio dell’anno scorso e poi ritrovata cadavere a ottobre, in un canale vicino casa. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame che ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati dell’uomo.Giacomo Marson, il Gip che ha respinto la richiesta, ha spiegato in 80 pagine di provvedimento quali sono stati i motivi che hanno indotto Michele ad uccidere Elena. Il riesame esclude l’aggravante della premeditazione in favore di un delitto d'impeto. Ai legali di Michele Buoninconti, adesso, non rimane altro che aspettare le motivazioni del Riesame. Michele Buoninconti è detenuto presso il carcere di Quarto d’Asti dal 29 gennaio sebbene sia stato iscritto nel registro degli indagati poco dopo il rinvenimento del corpo della moglie, lo scorso 20 ottobre, trovata cadavere completamente nuda, in un canale di scolo non lontano dalla propria casa.




PALERMO, OMICIDIO ALDO NARO: 12 PERSONE COINVOLTE

di Angelo Barraco
Palermo
– L’omicidio di Aldo Naro, il giovane medico di 25 anni ucciso allo Zen, è aperto. Il lavoro degli inquirenti non si sono fermate al 17enne che si è presentato spontaneamente presso il carcere “Malaspina” inizialmente come persona informata sui fatti e poi è crollato durante l’interrogatorio, le indagini stanno andando su diversi fronti. Attualmente vi è anche il coinvolgimento di dodici persone, tra loro una squadra di buttafuori dello Zen. Le indagini vertono per una direzione ipotizzata sin dall’inizio, ovvero che il giovane 17enne stia tentando di coprire qualcun altro. Il 17enne che si è costituito è un nome “grosso” per il quartiere Zen, poiché è il figlio del boss Carmelo Militano, ma nel corso delle indagini è saltato fuori un altro nome “forte”, quello del nipote di Guido Spina, uno dei “capi” dello Zen. La confessione del 17enne appare confusa e poco convincente. Gli inquirenti stanno vedendo e rivedendo i 26 video della serata per poter identificare eventuali complici e arrestarli.




PALERMO, LADRI INCONTINENTI: "ERAVAMO IN CERCA DI UN BAGNO"

di Angelo Barraco
Palermo
– In Via Messina Marine, dei ladri hanno cercato di scavalcare la recinzione di una villetta. Intorno alle 13.45 al 112 qualcuno segnala il furto. I militari individuano, fermano e arrestano due persone; un soggetto di 32 anni e un altro di 15 anni. Il dettaglio che ha sorpreso è stato ciò che hanno proferito i soggetti nel momento in cui sono stati arrestati che hanno detto “Eravamo in cerca di un bagno”. Per il minore di soli 15 anni è stata disposta la misura cautelare in carcere presso il carcere “Malaspina”, per il 32enne invece, che è stato giudicato per direttissima è stato rimesso in libertà.




PETROSINO: RIFLETTORI ACCESI SULLA PRIMA EDIZIONE DEL "OASI D'ARTE-ART'S OASIS"

di Angelo Barraco

Petrosino (TP) – Petrosino è un comune di circa 7.900 abitanti, comune dislocato tra Marsala e Mazara del Vallo ed  è un punto nevralgico per il turismo. Qual è l’elemento territoriale che attira il turista verso una città? Le attrattive, Che sono a loro volta strettamente collegate al decoro urbano e alle iniziative e ai punti nevralgici che si creano nelle aree della città che vengo tenute pulite e diventano luogo di formazione sociale.

Le nostre città, al giorno d’oggi, sono in continuo mutamento ed è in continuo mutamento anche Petrosino che grazie al Sindaco Gaspare Giacalone è riuscita a riacquistare vigore. Il Sindaco è riuscito a far riabbracciare i suoi cittadini con una città che era dimenticata e abbandonata a se stessa, e adesso invece ha riconquistato il suo splendore con la semplicità e con tutto ciò che era estraneo alle vecchie amministrazioni. Solitamente nelle città, quando si effettuano le operazioni di riqualifica delle aree, il tutto viene effettuato in maniera distaccata dai cittadini. Questa volta no! Questa volta sono i cittadini ad attivarsi in modo diretto.

Il Comune di Petrosino indice la Prima Edizione “Oasi d’Arte – Art’s Oasis”, un concorso con il fine di attivare un processo culturale e sociale che educhi i cittadini a riappropriarsi dei loro spazi pubblici, finora abbandonati e degradati, attraverso la progettazione di istallazioni artistiche da loro scelte.

Oasi d’Arte – Art’s Oasis un mezzo di speranza per dare un volto nuovo alla città, per consentirle di rientrare nei circuiti internazionali del turismo legato all’arte contemporanea. Per questa 1ª edizione del premio, il sistema degli spazi in cui verranno collocate le opere degli artisti partecipanti, comprenderà gli accessi alla città, i quartieri popolari, la nuova piazza e le aree costiere. Il bando ha l’obiettivo di creare uno shock culturale volto alla realizzazione del Distretto Culturale Evoluto. Un grande fermento culturale e artistico per innescare meccanismi futuri ed eventi legati al bando stesso. I luoghi scelti per la localizzazione delle opere sono quattro: Piazza Santa Venera, Lungomare Biscione (area “Piattaforma”), Lungomare Biscione (area “casa con la barca”), Piazzale Roma.  Il primo premio per il vincitore del concorso sarà di 1.000 euro, mentre i quattro selezionati per ciascuna area potranno realizzare le loro opere.


Cittadinanza attiva è un portale web per dare la possibilità ai Cittadini di poter gestire direttamente, una somma del bilancio comunale, attraverso le loro proposte con lo strumento di democrazia diretta “Bilancio Partecipato”. La Votazione del Premio Oasi d’arte – Art’s Oasis, che si terrà  dal 13 al 27 febbraio 2015, è la prima occasione per l’utilizzo di questo nuovo e democratico strumento per Petrosino.

Le otto opere selezionate, due per area di progetto sono state valutate da una giuria tecnica di professionisti, presieduta da Silvio Cattani, pittore e presidente dell’Accademia di Belle Arti “Trentino Art Academy” di Trento, e composta da: Enzo Fiammetta, architetto, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo e attuale Direttore del Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina; Elke Weisbarth, designer tedesca, dal 2005 responsabile DesignworksUSA di Bmw Group; Florinda Saieva, rappresentante di Farm Cultural Park, galleria d’arte e residenza per artisti di Favara (Ag), primo parco turistico culturale costruito in Sicilia; Teresa Lucia Cicciarella, marsalese, storica dell’arte contemporanea, critica d’arte e freelance. Il concorso non è circoscritto per la sola provincia di Trapani ma è Nazionale e vi sono state partecipazioni anche dal Cile, Tunisia, Corea, Marocco, Spagna e Francia.

I  progetti selezionati del concorso sono attualmente esposti al Centro Polivalente Don Giacomo Ingarra, tale da permettere ai Cittadini residenti nel Comune di Petrosino di visionare le proposte selezionate e poter effettuare la votazione online tramite una postazione dedicata.I 4 vincitori saranno scelti in base ai criteri di valutazione del Bando, che sarà la sintesi del punteggio attribuito, per il 50% dalla giuria esaminatrice e, per il restante 50%, dalla cittadinanza.I Cittadini potranno scegliere un candidato per area di progetto tra le seguenti proposte scelte dalla giuria tecnica:Lungomare Biscione,  area “casa con la barca”:  Palmizi Girolamo con Faro del Mediterraneo e  Giuseppe Zummo con L'urlo della Terra. Area Piazzale Roma: Les Gens Nouveaux con Corto circuito e Ambra Rinaldo con The Vine.Area Piazza Santa Venera: Les Gens Nouveaux con Ombre urbane e Rocca Maffia con A contemporary history. Lungomare Biscione,  area “Piattaforma”: Alberto De Braud con Birds e Massimo Palumbo con Buon vento.       
 




AVOLA: 25ENNE INVESTE E INSEGUE CON ASCIA IL COMPAGNO DELLA MADRE

di A. B.
Avola (SR)
– Un giovane di 25 anni ha inseguito per le strade di Avola il compagno della madre; prima lo ha investito con l’automobile, poi lo ha inseguito a piedi con un’ascia in mano per le vie della città. Il giovane, protagonista dell’aggressione, ha precedenti per tentato omicidio. Non si era rassegnato all’idea che la madre, dopo aver chiuso con il marito, avesse intrapreso una relazione con un altro uomo e avesse iniziato a conviverci. L’inseguimento è avvenuto in Via Benvenuto Cellini, dove l’uomo è riuscito a scappare e a rifugiarsi in casa. Il 25enne invece è stato raggiunto dagli agenti, bloccato e arrestato.




YARA GAMBIRASIO: AL VAGLIO DEI MAGISTRATI LE INTERCETTAZIONI DI BOSSETTI CON GLI ALTRI DETENUTI

di Angelo Barraco

I Magistrati stanno analizzando le intercettazioni ambientali effettuate in carcere tra Massimo Bossetti, in carcere per l’omicidio della 13enne Yara Gambirasio, e gli altri detenuti. Bossetti dice: “Rischierò l’ergastolo, ma non confesso per la mia famiglia”. L’Avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni dice a tal proposito: “Non confessa, perché non ha fatto nulla. Non crolla, perché vuole dimostrare la sua innocenza”. Queste dichiarazioni potrebbero compromettere la già complessa e compromessa situazione giudiziaria di Massimo Bossetti che, pochi giorni fa, ha avuto un ulteriore elemento compromissorio; . L’analisi dei ris ha stabilito che i fili di stoffa trovati nella parte esterna dei leggings di Yara appartengono proprio  ai sedili dell’Iveco Daily di Massimo Bossetti. Questo importante indizio complica la posizione di Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso e accusato di omicidio. Il difensore dell’avvocato aveva incentrato dubbi sul dna ma il gip aveva spiegato all’avvocato che il dna era di Bossetti, questo tassello, oltre a complicare la posizione dell’accusato, mette in luce una posizione che veniva messa in ombra senza reali elementi. Ricordiamo che Yara sparì il 26 novembra 2010 e il suo corpo venne trovato tre mesi dopo in un campo di Chignolo D’Isola. Il 25 febbraio in un’udienza di Cassazione, la difesa di Bossetti farà una nuova richiesta di scarcerazione.




PALERMO: MAXISEQUESTRO DI SIGARETTE NEL QUARTIERE ZEN 2

di Angelo Barraco

Palermo
– Durante una perquisizione dei militari della stazione di San Filippo Neri all’interno del quartiere Zen 2, hanno perquisito e trovato all’interno dell’auto di un pregiudicato di 32 anni, tale F.M, una scatola contenente sei chili di sigarette di marche varie con bollo del Monopolio di Stato. Il sequestro del quantitativo illecito è stato immediato. Sono stati sequestrati anche 1.950 euro in contanti.