Orrore a Milano, uccisa dopo 20 anni di violenza

MILANO – Ha confessato Luigi Messina, il marito di Rosanna Belvisi, la donna di 50 anni trovata morta ieri nella sua casa in via Coronelli, a Milano. L’uomo, ex guardia giurata, è stato sottoposto a fermo dopo la confessione, avvenuta sotto interrogatorio, a tarda notte.

“Alcuni mesi fa Rosanna Belvisi ha scoperto che il marito aveva un’amante con cui ha fatto un figlio tre anni fa. Ieri i due hanno litigato per l’ennesima volta e Luigi Messina l’ha accoltellata. Erano tornati da una vacanza di un mese a Pantelleria”. Il capo della Squadra mobile, Lorenzo Bucossi, ha spiegato che è questa la versione fornita dal marito della donna trovata morta nel loro appartamento. L’uomo, nella sua confessione, ha accusato la moglie, fra l’altro, di “trascorrere troppo tempo sui social”.

“L’omicidio è la conclusione di venti anni di violenze. Ci risulta che già nel 1995 – ha continuato Bucossi – la donna sia stata accoltellata alla schiena in casa e anche in quell’ occasione Messina ha raccontato di aver trovato la moglie ferita rientrando nell’abitazione. Quella volta Belvisi riportò una prognosi di 10 giorni. A novembre, inoltre, le forze dell’ordine sono intervenute due volte per maltrattamenti. La picchiava anche con il bastone della scopa”.

Dopo aver ucciso la moglie Luigi Messina ha trascorso le successive tre ore (prima di chiamare il 118) facendo la spesa, comprando pasticcini e giocando alle slot machine. È stato il suo tentativo di crearsi un alibi. La donna è stata uccisa con 23 coltellate. L’omicida ha fatto trovare il coltello usato per il delitto, mentre i suoi abiti sporchi di sangue erano sono stati trovati ieri in un cestino.

Messina, nel dare l’allarme, ha raccontato di aver trovato morta la moglie dopo essere rientrato da una passeggiata nel pomeriggio. La Procura e gli agenti della Squadra Mobile indagano per omicidio. I vicini descrivono il marito come “un tipo strano”; secondo altri la coppia litigava stesso.

La vittima lavorava all’Inps in via Ripamonti. In precedenza era stata custode del palazzo in cui viveva. Il marito invece è un’ex guardia giurata. La figlia della coppia risulta all’estero con il fidanzato.

Il 12 gennaio scorso un’altra donna, Tiziana Pavani di 55 anni, era stata uccisa in casa in via Bagarotti, sempre a Milano. Per quell’omicidio è stato arrestato un suo conoscente, il 32enne Luca Raimondo Marcarelli.

“Questo ennesimo femminicidio è un campanello d’allarme e impone una riflessione sulla necessità di una maggiore cultura della denuncia da parte delle donne”, ha detto il questore di Milano Antonio De Iesu. “Non bisogna aspettare l’omicidio, bisogna valorizzare le campagne per le donne e avere il coraggio di affidarsi ai centri antiviolenza. Il loro ruolo è fondamentale, come quello delle amiche e dei vicini”




Maltempo, in arrivo ancora gelo e neve

ITALIA – Una nuova perturbazione di origine artica è in arrivo sull’Italia dal Mediterraneo occidentale e nelle prossime ore darà avvio a una nuova fase di gelo e neve, anche al Centrosud, destinata a durare per buona parte della prossima settimana. Sono queste le previsione dei meteorologi del Centro Epson Meteo, secondo cui il peggioramento è atteso dalla mattina di domenica, con le prime precipitazioni in “Emilia orientale, Romagna e nelle regioni del Centrosud, destinate poi ad intensificarsi nel corso della giornata”.

I fenomeni più intensi e insistenti sono quindi previsti in “Campania, nella Sicilia occidentale, nel sud delle Marche, in Abruzzo e dalla sera anche la Puglia”. Le temperature saranno per lo più in calo in tutta Italia. Nevicate sono attese “sopra i 700-900 metri in Sicilia, oltre i 400-600 metri su Campania, Basilicata e Sardegna e a quote inferiori nelle regioni del medio versante Adriatico, in Umbria e nell’interno del Lazio. Probabili nevicate fino in pianura, invece, in Romagna, Marche e Abruzzo”.

Venti intensi e gelidi un po’ dovunque e mari mossi o molto mossi. Onde fino a 4 metri in Sardegna e nel Canale di Sicilia.

Pericolo valanghe, secondo il bollettino Aineva, nel fine settimana lungo la maggior parte delle dorsali di confine e di grado 4 nel settore occidentale della Valle d’Aosta. Secondo Meteo.it, lunedì ci saranno poi nevicate fino in pianura su Romagna, Marche, Abruzzo e Molise, oltre 800 metri all’estremo Sud. “Dalla sera e nella notte non si esclude qualche fiocco di neve fino in costa su medio Adriatico, Romagna e anche sulla bassa pianura emiliana”. Al Nord il tempo sarà soleggiato ma le temperature subiranno un’ulteriore riduzione, così come in Toscana e nelle Marche.

Gelo e neve dovrebbero durare per gran parte della settimana, spiegano i meteorologi, “a causa del blocco della circolazione atmosferica che nel frattempo si attuerà a causa dell’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso i Paesi centro- settentrionali del continente e la successiva saldatura con l’Anticiclone Russo-Siberiano”.




Roma Appio, armati di accetta rapinavano coetanei:sgominata baby gang

ROMA – Una banale informazione o l’offerta di hashish: questo l’escamotage utilizzato da una baby gang all’Appio per avvicinare i coetanei e, dietro minaccia di un coltello, rapinarli di soldi, cellulari e oggetti d’oro. L’inchiesta sulla baby gang che terrorizzava i giovanissimi all’Appio è scaturita dalla denuncia di un sedicenne, minacciato e rapinato dalla baby gang nel parco della Caffarella. La vittima ha raccontato agli investigatori del commissariato Appio Nuovo di essere stato avvicinato da tre ragazzi per una richiesta di informazioni e di essere stato minacciato con un coltello mentre gli strappavano dal collo una catenina d’oro.
Gli investigatori hanno accertato che i componenti dalla banda, sebbene giovani d’età e non ancora tutti maggiorenni, erano dediti alla commissione di rapine nei confronti di adolescenti intercettati in modo casuale. Forti del potere intimidatorio del branco, delle loro qualità fisiche e sotto la minaccia di armi, individuavano le loro giovani vittime malmenandole e derubandole dei soldi, degli oggetti in oro e dei cellulari. Almeno 7 gli episodi accertati con almeno 12 giovanissimi coinvolti.
Dopo poche ore dalla prima denuncia, un secondo episodio di cronaca è stato denunciato negli stessi uffici del commissariato Appio Nuovo. Agli agenti sono apparse subito evidenti le analogie nel modus operandi e nelle descrizioni degli autori dei reati: identici i tatuaggi, come identico il “il ciuffo bianco” di quello che appariva essere il capo della banda per le sue modalità maggiormente aggressive dimostrate e per l’arma brandita.
E’ stata avviata così un’inchiesta che ha incrociato i riscontri delle banche dati con le informazioni tratte da social network. I poliziotti sono partiti dalla presenza nella baby gang (che aveva rapinato la prima vittima) di un compagno di classe della fidanzata di uno degli autori dell’aggressione. Testimonianze, riconoscimenti fotografici e appostamenti hanno portato all’individuazione della baby gang.
Un terzo episodio delittuoso ha portato alla definitiva individuazione di tutti i componenti della banda: una coppia di fratelli, un 23enne e un 18enne, un altro 18enne, e due 17enni, tra cui la giovane fidanzatina di uno dei due fratelli. Degna di rilievo la tipologia di coesione sociale della banda, retta da vincoli di amicizia e di parentela.
In considerazione delle prove raccolte, della spiccata pericolosità sociale dei soggetti e della gravità dei fatti – testimoniata dall’utilizzo di coltelli e tirapugni per effettuare le rapine – è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti del 23enne e di uno dei 18enni e gli arresti domiciliari, con divieto di comunicazione con persone diverse dai familiari coabitanti, l’altro 18enne. Le posizioni dei due minori sono al vaglio del tribunale per i minorenni di Roma.




Operazione cyberspionaggio verso i politici: cambia il capo della polizia postale

ROMA – Cambia il capo della Polizia postale alla luce dell’inchiesta sul cyberspionaggio. Il capo della polizia Franco Gabrielli ha disposto l’avvicendamento al vertice, e all’attuale direttore, Roberto Di Legami, è stato assegnato un nuovo incarico. Tra i motivi alla base della decisione anche l’aver sottovalutato la portata dell’indagine sullo spionaggio dei politici senza informare i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza. Alla fine dell’estate un primo scivolone di Di Legami sul caso Cucchi.

Spiati politici e figure istituzionali come l’ex premier Renzi, pubbliche amministrazioni, studi professionali e imprenditori di livello nazionale. Lo ha scoperto la Polizia che ha smantellato una centrale di cyberspionaggio che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili. L’indagine, condotta dalla Polizia postale e coordinata dalla procura di Roma, ha portato all’arresto di due persone, l’ingegnere nucleare Giulio Occhionero, di 45 anni, e la sorella Francesca Maria, residenti a Londra ma domiciliati a Roma e conosciuti nel mondo dell’alta finanza capitolina.

“Il mio assistito nega di aver fatto attività di spionaggio, i server all’estero li aveva per lavoro”. E’ quanto affermato dall’avvocato Stefano Parretta, difensore di Giulio Occhionero, prima di entrare nel carcere di Regina Coeli dove è previsto l’interrogatorio di garanzia dopo gli arresti di ieri. “Oggi risponderà alle domande del gip – aggiunge – ha cose da chiarire: questa è una vicenda ancora tutta da scrivere e lui nega di aver fatto alcunchè di illecito”.

Ai due vengono contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Le indagini degli investigatori del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico della Polizia postale, hanno accertato che i due fratelli gestivano una rete di computer (botnet) – infettati con un malware chiamato ‘Eyepyramid’ – che avrebbe loro consentito di acquisire, per anni, notizie riservate e dati sensibili di decine di persone che, a vario titolo, gestiscono la funzione pubblica e delicati interessi, soprattutto nel mondo della Finanza.

 




Fonte Nuova: arrestato il comandante della polizia locale per assenteismo

FONTE NUOVA (RM) – Nella mattinata di martedì i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del comandante della polizia locale di Fonte Nuova, Carlo Rinaudo, emessa dal GIP del Tribunale di Tivoli dott. Alberto Cisterna, su richiesta della Procura della Repubblica, per truffa aggravata ai danni dello Stato, peculato e altri reati.

Le indagini, svolte con estrema professionalità dai Carabinieri di Monterotondo, hanno consentito di verificare che l’indagato, dopo aver timbrato il cartellino marcatempo, invece di espletare le sue funzioni, trascorreva sistematicamente il pomeriggio presso la propria abitazione o attendeva alle proprie esigenze personali.
Inoltre, l’orario di servizio prolungato anche di pomeriggio faceva maturare all’interessato il diritto alla fruizione del buon pasto senza che ne sussistessero di fatto le condizioni.

L’indagato faceva rientro in tarda serata presso gli uffici comunali esclusivamente per timbrare il badge in uscita. Inoltre, in diverse circostanze ometteva di timbrare il cartellino, compilando a posteriori lo “specchio delle mancate timbrature”, con il quale asseriva falsamente di aver svolto orari di servizio mai eseguiti.
Nel medesimo contesto i carabinieri accertavano che l’indagato più volte si faceva accompagnare con l’auto di servizio nel tragitto ufficio – abitazione


Nell’ordinanza cautelare il Gip, nel ritenere fondato il quadro accusatorio prospettato dalla Procura,
evidenzia che le “modalità d’azione” dell’indagato “sono gravi e obiettivamente allarmanti, soprattutto perché poste in essere …con assoluta sfrontatezza”.
Va segnalato che il Commissario Straordinario del Comune di Fonte Nuova ha già provveduto ad adottare nei confronti dell’indagato un provvedimento di sospensione cautelare dal servizio con contestuale avvio di procedimento disciplinare all’esito di un servizio giornalistico andato in onda il 13 dicembre 2016, mentre le indagini dirette da questa Procura erano in pieno svolgimento (con servizi di osservazione dei Carabinieri e attività di altra natura), ma non erano ancora completate.




Roma, Testaccio: casalinga smerciava droga alle feste della movida

ROMA – Una donna romana di 26 anni è stata fermata dalla polizia per spaccio di droga tra i giovani della movida a Testaccio. La donna si trovava in auto con un’amica sul Lungotevere in zona Testaccio. La vettura è stata notata sagli agenti intorno alla mezzanotte. Avvicinatisi per un controllo i poliziotti hanno sorpreso le due giovani fumare sostanza stupefacente, nonché in possesso di ulteriore dosi. Accompagnate negli uffici del commissariato, gli investigatori hanno effettuato ulteriori controlli presso l’abitazione di una delle ragazze, dove gli agenti si sono trovati una vera e propria serra di marijuana. Tredici barattoli in vetro di diverse dimensioni, alcuni della capacità di 5 litri, contenente “erba” essiccata, 1 barattolo con dentro dei semi ed una pianta di marijuana. La giovane ha dichiarato agli investigatori che era solita “smerciare” la droga durante incontri con amici o feste organizzate. Incensurata, dovrà ora rispondere per i reati di produzione, coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente, mentre la sua amica è stata segnalata alla locale prefettura in qualità di assuntore di droghe




Forestale, la denuncia del Conapo: “Tante funzioni ma pochi uomini e mezzi”

“Dal 1° gennaio il Corpo nazionale dei vigili del fuoco ha ‘ereditato’ dal Corpo forestale dello stato le funzioni di concorso con le regioni nella lotta attiva agli incendi boschivi, compreso lo spegnimento con mezzi aerei. Un importante trasferimento di funzioni cui non è seguito un adeguato transito di uomini e mezzi che sono stati invece destinati all’Arma dei carabinieri. E’ impensabile fare fronte con i soli 361 uomini assegnati a queste importanti competenze che in precedenza venivano svolte già a fatica, seppur in via non esclusiva, da oltre 8 mila forestali, serve una revisione urgente delle decisioni o in alternativa un piano di assunzioni straordinarie perché si rischia di far trovare l’Italia in difficoltà alla prossima stagione di incendi boschivi”.
La contestazione è contenuta in una nota del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco, inviata a tutti i vertici di governo.
Per Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo “i Forestali che sarebbero dovuti transitare nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco dovevano essere molti di più, almeno 3 mila, anche per le correlate attività di polizia giudiziaria e amministrativa o mancherà il potenziale operativo e umano per gestire efficacemente anche questa attività”” .
Il Conapo reclama inoltre che, a seguito della soppressione della forestale, non sarebbero stati affidati ai vigili del fuoco “le strutture di formazione in materia di antincendio boschivo, gli automezzi che erano destinati ai servizi antincendi nei parchi naturali e gli elicotteri NH500 attrezzati per l’antincendio boschivo e che indiscrezioni riferiscono essere confluiti ai carabinieri”.
“Assurda poi è la situazione che si è venuta a creare nei vigili del fuoco a seguito della riforma, con gli ex forestali, elicotteristi compresi, che – spiega Brizzi – saranno adeguati al ribasso al penalizzante ordinamento pensionistico dei vigili del fuoco mentre dal punto di vista retributivo riceveranno un assegno aggiuntivo (pari alla sperequazione oggi esistente) non potendo per legge adeguare al ribasso anche la retribuzione. Una situazione che deve far riflettere il governo Gentiloni sulla necessità di sanare urgentemente tutte le disparità esistenti tra i vigili del fuoco e gli altri corpi dello Stato, per evitare danni ai forestali e dare così anche ai vigili del fuoco la meritata parità di trattamento. Il Ministro dell’Interno Minniti ne prenda atto”.




Auto elettriche, entro il 2020 sarà boom

La società di analisi Bloomberg New Energy Finance (BNEF) ha presentato un documento da cui si evince che, a partire dal prossimo decennio, le auto elettriche potrebbero raggiungere, come numero di vendita le auto “normali” e addirittura superarle in termini di risparmio economico. In effetti questo tipo di automobili green stanno iniziando già a prendere piede, anche se i problemi relativi alle ricariche sono piuttosto evidenti nel nostro Paese. Qualcuno, però, specie nelle grandi città, sta già informandosi per vendere la propria auto usata, magari utilizzando le potenzialità di internet, per passare ad un’automobile ad impatto zero, o quasi.

Dovrebbe essere il 2020 l’anno della svolta, l’anno in cui le maggiori case automobilistiche metteranno sul mercato autovetture che permetteranno, per svariate ragioni, di essere preferite a quelle tradizionali. Alla base di tutto c’è la costante diminuzione del costo delle batterie agli ioni di litio che vengono utilizzate nelle auto elettriche che, ad oggi,  fanno si che una vettura di media misura (berlina) possa arrivare a costare 30 – 35 mila euro mentre entro 5 anni con una diminuzione del 65% (il 2020 sarebbe l’anno del raggiungimento di un prezzo minimo) circa si arriverà a prezzi praticamente identitici a quelle di veicoli analoghi benzina o diesel. Ovviamente il vantaggio delle auto elettriche si basa su due fattori: innanzitutto l’assenza di inquinamento per l’aria (e di conseguenza la possibilità di acquistare autovetture elettriche usufruendo di bonus europei) e il favorevole rapporto tra il costo della ricarica e la distanza percorribile con alimentazione elettrica.

In Italia i maggiori problemi per cui le vetture elettriche non riescono a diffondersi come in altri paesi sono appunto il costo delle batterie che genera un prezzo elevato non proporzionale alle distanze che si possono percorrere (mediamente una vettura elettrica riesce a fare 300 kilometri con un “pieno”) e, di conseguenza l’assenza sulle strade italiane di colonnine per la ricarica che non permettono di allontanarsi troppo dalla propria abitazione. Se quindi per il primo punto, ovvero l’abbassamento dei prezzi delle batterie giocherà un ruolo importante, sul secondo è lo Stato Italiano che si sta impegnando, su indicazioni di una direttiva europea che prevede entro il 2020 un contributo di 20 milioni di euro per allestire una rete di colonnine elettriche pubbliche su tutta la rete stradale che porterà all’implementazione di circa 130 mila aree di ricarica.

Oltretutto in Italia si potrebbero ottenere ulteriori agevolazioni come quella di non pagare il bollo per i primi cinque anni, di avere uno sconto notevole sul costo della polizza di assicurazioni, di usufruire di detrazioni con sgravio sull’acquisto e sui costi di gestione dell’auto elettrica ed ottenere un’aliquota agevolata sull’IVA per l’acquisto. Tutti punti che in molte nazioni europee sono già in atto. Proprio per questo motivo le case costruttrici cercheranno di sfruttare l’onda della novità e lanceranno tantissimi modelli di auto elettriche sul mercato. Il gruppo Volkswagen, ad esempio, pare abbia già pronte una ventina di modelli a batteria da presentare nei prossimi anni. La Mercedes addirittura sta lavorando su una coupè ed un SUV, mentre il Gruppo francese PSA (Citroen e Peugeot) lancerà autovetture con sistemi di rifornimento intelligenti (ricarica in meno di 40 minuti). Sulla stessa lunghezza d’onda anche FCA che sta presentando proprio in questi giorni la Chrysler Portal.




Fiumicino, parco Leonardo: al via i lavori di ristrutturazione della materna e del giardino dell’asilo

FIUMICINO (RM) – Al via i lavori di ristrutturazione del giardino dell’asilo nido comunale “Il delfino curioso” e della scuola materna statale di via del Perugino a Parco leonardo. “Era da tempo, anche su giusta segnalazione dei genitori, – dichiara l’assessore alla Scuola Paolo Calicchio.- che avevamo pensato a una completa ristrutturazione del giardino, che è stato consegnato al Comune dal privato, per convenzione, quasi 10 anni fa e che presentava criticità importanti: avvallamenti, buche, staccionate rotte, tubazioni a vista. Oggi – prosegue Calicchio – interveniamo per renderlo fruibile, più sicuro e più accogliente per i piccoli che lo frequentano, anche intervenendo su siepi e piantumazioni. Ringrazio per questo gli Uffici e la Ditta che sta realizzando i lavori. Nel frattempo – conclude l’assessore – abbiamo provveduto anche alla disinfezione dei locali interni delle scuole materne e dei nidi comunali, in vista della riapertura del 9 gennaio”.