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Roma Appio, armati di accetta rapinavano coetanei:sgominata baby gang

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Tempo di lettura 2 minuti Un terzo episodio delittuoso ha portato alla definitiva individuazione di tutti i componenti della banda

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ROMA – Una banale informazione o l’offerta di hashish: questo l’escamotage utilizzato da una baby gang all’Appio per avvicinare i coetanei e, dietro minaccia di un coltello, rapinarli di soldi, cellulari e oggetti d’oro. L’inchiesta sulla baby gang che terrorizzava i giovanissimi all’Appio è scaturita dalla denuncia di un sedicenne, minacciato e rapinato dalla baby gang nel parco della Caffarella. La vittima ha raccontato agli investigatori del commissariato Appio Nuovo di essere stato avvicinato da tre ragazzi per una richiesta di informazioni e di essere stato minacciato con un coltello mentre gli strappavano dal collo una catenina d’oro.
Gli investigatori hanno accertato che i componenti dalla banda, sebbene giovani d’età e non ancora tutti maggiorenni, erano dediti alla commissione di rapine nei confronti di adolescenti intercettati in modo casuale. Forti del potere intimidatorio del branco, delle loro qualità fisiche e sotto la minaccia di armi, individuavano le loro giovani vittime malmenandole e derubandole dei soldi, degli oggetti in oro e dei cellulari. Almeno 7 gli episodi accertati con almeno 12 giovanissimi coinvolti.
Dopo poche ore dalla prima denuncia, un secondo episodio di cronaca è stato denunciato negli stessi uffici del commissariato Appio Nuovo. Agli agenti sono apparse subito evidenti le analogie nel modus operandi e nelle descrizioni degli autori dei reati: identici i tatuaggi, come identico il “il ciuffo bianco” di quello che appariva essere il capo della banda per le sue modalità maggiormente aggressive dimostrate e per l’arma brandita.
E’ stata avviata così un’inchiesta che ha incrociato i riscontri delle banche dati con le informazioni tratte da social network. I poliziotti sono partiti dalla presenza nella baby gang (che aveva rapinato la prima vittima) di un compagno di classe della fidanzata di uno degli autori dell’aggressione. Testimonianze, riconoscimenti fotografici e appostamenti hanno portato all’individuazione della baby gang.
Un terzo episodio delittuoso ha portato alla definitiva individuazione di tutti i componenti della banda: una coppia di fratelli, un 23enne e un 18enne, un altro 18enne, e due 17enni, tra cui la giovane fidanzatina di uno dei due fratelli. Degna di rilievo la tipologia di coesione sociale della banda, retta da vincoli di amicizia e di parentela.
In considerazione delle prove raccolte, della spiccata pericolosità sociale dei soggetti e della gravità dei fatti – testimoniata dall’utilizzo di coltelli e tirapugni per effettuare le rapine – è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti del 23enne e di uno dei 18enni e gli arresti domiciliari, con divieto di comunicazione con persone diverse dai familiari coabitanti, l’altro 18enne. Le posizioni dei due minori sono al vaglio del tribunale per i minorenni di Roma.

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Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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