Cancro, individuate cellule killer in grado di sconfiggere qualsiasi tipo di tumore

Alcuni ricercatori dell’Università britannica di Cardiff hanno individuato le nuove cellule immunitarie grazie alla tecnica che taglia e incolla il Dna, la Crispr. Queste cellule sono capaci di colpire a colpo sicuro ogni forma di tumore, risparmiando le cellule sane: si tratta delle nuove cellule immunitarie sulla cui superficie si trova un recettore potenzialmente in grado di riconoscere cellule tumorali di tipo diverso.

Si aprono dunque
“interessanti opportunità” per forme di immunoterapia
“globali” finora ritenute impossibili.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 23/01/2020

Queste cellule killer
appartengono alla famiglia del sistema immunitario, i linfociti T, e grazie al
recettore che si trova sulla loro superficie, si riescono a distinguere le
cellule sane da quelle tumorali al punto da uccidere soltanto quelle cattive.

Nessuna discriminazione,
invece, per le cellule tumorali in generale: il recettore è in grado di colpire
tumori solidi e liquidi. I primi esperimenti condotti in laboratorio sono
interessanti: le nuove cellule T hanno dimostrato di riuscire a riconoscere e
uccidere i tumori di polmoni, pelle, colon, seno, ossa, prostata, ovaie, reni e
cervice uterina. In tutti gli esperimenti, inoltre, hanno aggredito
esclusivamente cellule tumorali, ignorando completamente quelle sane. Positivi
anche i risultati preliminari ottenuti nei topi modificati con cellule tumorali
umane e sistema immunitario umano.




Guidonia Montecelio, M5s addio: Zarro, Terzulli, Cacioni e Ammaturo fanno il punto sulla gestione Barbet

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Sono passati quasi tre anni dall’11 giugno del 2017 quando i cittadini di Guidonia Montecelio sono stati chiamati alle urne per le elezioni comunali che hanno visto poi eleggere, al secondo turno, il sindaco Michel Barbet con il Movimento 5 Stelle.

Una campagna elettorale, quella del 2017, svolta
soprattutto sui social network che ha visto poca partecipazione di piazza e che
al primo turno ha registrato un 52 percento di assenteismo, sintomo quest’ultimo
di una città che con tutta evidenza si è sentita delusa e fortemente demotivata
dalle precedenti amministrazioni.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 16/01/2020

E oggi, arrivati a metà mandato, di quella che
doveva rappresentare la legislatura della speranza e del rinnovamento, sono
parecchi i mal di pancia che si sono registrati tra quei cittadini che avevano
riposto le proprie speranze nella gestione del sindaco Barbet che invece ha
portato ad un vero e proprio terremoto politico soprattutto con la recentissima
uscita dalla maggioranza consiliare dei consiglieri Loredana Terzulli e Claudio
Zarro.

Uscita arrivata dopo i tanti malumori rappresentati
più volte al sindaco e ai suoi più stretti collaboratori ai quali era stato
chiesto di invertire la rotta.

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L’intervista ai consiglieri comunali Arianna Cacioni (Lega), Giovanna Ammaturo (FDI), Claudio Zarro (Gruppo Misto) e Loredana Terzulli (Gruppo Misto) a Officina Stampa del 16/01/2020

Un cambiamento nelle scelte amministrative, quello
richiesto,  per andare incontro ai veri
bisogni dei cittadini, soprattutto per quei servizi essenziali che fino ad oggi
non hanno offerto interventi concreti in una città in cui l’ordinario è
diventato emergenza. Appello rimasto inascoltato e che dopo mesi di tensioni ha
portato alla fuoriuscita di Terzulli e Zarro dalla maggioranza consiliare pentastellata.




Albano Laziale, impianto trattamento rifiuti. Da Pontina Ambiente a Colle Verde srl: una mera volturazione?

ALBANO LAZIALE (RM) – Il Tar Lazio ha respinto la richiesta dell’Amministrazione Comunale di Albano Laziale di sospensiva della determina Regionale che prevede il ripristino dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico – TMB – di Roncigliano andato distrutto da un incendio nel 2016.

Il Tribunale amministrativo si è espresso senza entrare nel merito della questione.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 16/01/2020

Il sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini, ha annunciato un ricorso al Consiglio di Stato e al contempo ritiene necessario approfondire le ragioni “in modo che le decisioni – ha detto il primo cittadino – abbiano valore e siano comprensibili, anche se non condivisibili. Per il TAR Lazio si tratta invece di “mera volturazione” della originaria Autorizzazione Integrata Ambientale. Ma il problema era proprio questo! A nostro giudizio l’AIA non poteva essere volturata”.

Che vuol dire che
l’autorizzazione di Impatto Ambientale è stata “volturata”?

Facciamo un passo indietro e torniamo nel periodo estate / autunno del trascorso 2019. Tutto comincia da una prima missiva arrivata a palazzo Savelli dove la società Colle Verde s.r.l. informa della sottoscrizione di un contratto di affitto del ramo d’azienda della Pontina Ambiente rivolto, tra l’altro, alla rimessa in pristino e gestione dell’impianto TMB.

In una seconda missiva
si rappresenta poi la volontà di avviare una non meglio precisata attività di
ripristino dell’impianto.

La Regione,
targata Pd, fa due comunicazioni che si contraddicono e che mettono in crisi
l’amministrazione comunale di Albano Laziale targata sempre Pd.

La Regione
comunica sostanzialmente che l’Aia (Autorizzazione d’Impatto Ambientale)
rilasciata a Pontina Ambiente è scaduta lo scorso 13 agosto del 2019 e che la
nuova società deve richiedere i permessi. In una seconda comunicazione la
Regione fa un clamoroso dietrofront e in pratica dice che l’Aia non è scaduta e
che può usufruirne anche la nuova società (da qui il termine “volturazione” ).
E si arriva alla notizia più recente. Il Comune ricorre alla giustizia
amministrativa e il Tar rigetta. Ora, la questione sembra essere arrivata a un
punto morto, in attesa del ricorso annunciato dal sindaco al Consiglio di Stato.




Morte di Paolo De Sanctis, fascicoli in Procura a Roma: speranze sulla riapertura del caso

Sono trascorsi 2 anni dalla morte di Paolo De Sanctis, avvenuta la notte del 17 febbraio del 2018.

Il caso, trattato da alcuni magistrati della Procura di Velletri, ha portato ad una prima archiviazione del 30 maggio 2018, dopo solo 3 mesi dal tragico incidente, quindi ad una ulteriore richiesta di archiviazione, dello scorso 20 novembre, dopo che il papà di Paolo, il signor Gino De Sanctis, il 28 dicembre del 2018 aveva presentato una denuncia per far riaprire il caso. 

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Il video servizio di Valeria De Luca sulle novità giudiziarie sul caso della morte di Paolo De Sanctis trasmesso a Officina Stampa del 9/1/2020

Gino De
Sanctis, infatti, ha sempre sostenuto che le indagini svolte dalla Procura di
Velletri non fossero state sufficientemente approfondite rispetto ad un
fascicolo ricco di documentazione relativo delle responsabilità, da accertare,
da parte del personale sanitario del pronto soccorso dell’ospedale di Albano
Laziale e di altri soggetti durante quella tragica notte del 17 febbraio 2018.

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Il video servizio che ripercorre i tragici fatti accaduti la notte del 17 febbraio del 2018 trasmesso a Officina Stampa del 9/1/2020

I dubbi
sull’operato della Procura di Velletri, hanno quindi spinto il papà di Paolo e
il suo legale, l’avvocato Alessandro Zottola, a presentare istanza di
avocazione presso la Procura Generale di Roma, la quale, secondo quanto
asserito dal sig. Gino De Sanctis, ha già richiesto tutta la documentazione in
originale compresi filmati e foto alla Procura di Velletri.

Un atto
straordinario, quest’ultimo, che ribalterebbe totalmente le direzioni
intraprese fino ad oggi. Un atto che raramente viene intrapreso e tanto più viene
accolto.




Asl, Aziende Ospedaliere e tutte le strutture accreditate alla Regione Lazio: vietato svapare

La Regione Lazio in applicazione del ‘principio di precauzione’ ha allertato le Asl, le Aziende Ospedaliere e tutte le strutture accreditate affinché il divieto di fumo venga esteso anche all’utilizzo delle cosiddette ‘sigarette elettroniche’ nelle strutture del sistema sanitario regionale e le aree limitrofe.

“Ho inviato una comunicazione a tutti i Direttori delle Asl e delle Aziende Ospedaliere per ricordare che da ottobre scorso, quando l’Istituto Superiore di Sanità emanò un’allerta di grado 2, abbiamo esteso il divieto di fumo anche alla sigaretta elettronica in tutte le strutture sanitarie, ospedali e aree limitrofe.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità – commenta l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria, Alessio D’Amato – ha affermato che i prodotti/liquidi di ricarica per le sigarette elettroniche ‘non sono privi di rischi e l’impatto a lungo termine sulla salute e sulla mortalità è ancora sconosciuto’. Per questo abbiamo avviato un Tavolo interistituzionale tra la Regione Lazio, il Dipartimento di Epidemiologia del SSR e l’Istituto Superiore di Sanità per favorire il raccordo e la condivisione delle più aggiornate evidenze scientifiche sui rischi collegati all’uso della sigaretta elettronica e l’impatto sulla salute.

Il Tavolo nel documento di revisione ha concluso che ‘la sigaretta elettronica non dovrebbe essere pubblicizzata come un prodotto sicuro per la salute e dovrebbe essere sottoposta, in via cautelativa, alle stesse restrizioni della sigaretta tradizionale’”. “Dobbiamo elevare il livello di guardia a tutela della salute pubblica – conclude D’Amato – soprattutto per gli adolescenti che in modo sempre più precoce vengono fidelizzati anche attraverso messaggi pubblicitari ingannevoli, peraltro la stessa indicazione è stata data dal Comitato nazionale di Bioetica nella mozione contro il tabagismo.

Nei primi mesi del 2020 realizzeremo, prima regione in Italia, l’indagine GYTS (Global Youth Tobacco Survey) per raccogliere informazioni sul fumo e l’utilizzo della sigaretta elettronica in un campione rappresentativo di studenti del Lazio”.




Litorale laziale, al via il bando regionale da 10mln di euro per i Comuni: obiettivo riqualificare e rendere più piacevoli, accessibili e sostenibili le aree costiere

Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (Burl) un bando da 10 milioni di euro di fondi regionali per riqualificare e rendere più piacevoli accessibili e sostenibili le aree costiere del Lazio, destinato ai 24 Comuni litoranei (per Roma al Municipio X), che potranno partecipare singolarmente o anche in forma associata. L’avviso – inquadrato nel “Piano degli interventi straordinari per lo sviluppo economico del litorale laziale” e previsto dall’articolo 41 della legge regionale n.26 del 2007 – prevede la possibilità per gli enti locali di vedersi attribuire un contributo regionale per un massimo dell’90% del costo dei progetti presentati, con l’importo concedibile che sarà compreso tra un minimo di 500mila euro e un massimo di 3 milioni di euro. Prevista una riserva di 1 milione di euro per Ponza e Ventotene, Comuni insulari cui viene riconosciuto un valore unico da un punto di vista naturalistico, ambientale, e culturale.

“Ancora una volta
abbiamo pensato di dare nuova vita e bellezza al nostro litorale, aggiungendo al
nostro lavoro un altro tassello per un Lazio sempre più verde, attento
all’impatto ambientale di ogni azione intrapresa, innovativo e inclusivo. Non è
infatti un caso che questa edizione del bando per gli interventi straordinari
per il litorale intenda valorizzare in particolar modo i progetti ambientalmente
sostenibili, eco-compatibili, che contribuiscano alla riduzione
dell’inquinamento e introducano nuove tecnologie per migliorare l’accessibilità
dei luoghi e che innalzino la qualità dei servizi offerti”, a dichiararlo il
presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Va avanti il lavoro
della Regione a favore del suo litorale – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo
Economico, Paolo Orneli – grazie a questa nuova edizione del bando per
gli interventi straordinari dei Comuni costieri, uno strumento che negli anni
passati ha impegnato risorse regionali per circa 40 milioni di euro, per 49
milioni di investimenti complessivi previsti, e che ha portato, a oggi al
finanziamento di 66 interventi in 21 Comuni. Un lavoro che ci vede impegnati a
vari livelli, come provano anche la prima riunione, a metà dicembre, della
cabina di regia per l’economia del mare e l’approvazione definitiva da parte
della Giunta a fine dicembre del Piano Regionale di Utilizzazione degli Arenili,
il cosiddetto Pua, ora all’esame del Consiglio Regionale per il definitivo via
libera. Lavoriamo inoltre per inserire la Blue Economy nella Smart
Specialisation Strategy della nuova programmazione dei fondi europei per il
settennio 2021-2027. L’economia del mare – conclude Orneli –  può e deve
diventare uno dei pilastri su cui costruire un nuovo modello di sviluppo basato
su sostenibilità e bellezza”.

Sono molti i tipi di
intervento che possono essere previsti nei progetti che presenteranno gli enti
locali, con un’impostazione generale nettamente orientata a promuovere
l’innovazione e l’ecosostenibilità; si va, a titolo di esempio, dal recupero
archeologico e architettonico di monumenti, alla realizzazione di piste
ciclabili, aree pedonali, parcheggi di scambio e aree verdi, fino a
l’installazione di impianti di videosorveglianza, Wi-Fi e di colonnine di
ricarica per auto e bici elettriche, realizzazione e riqualificazione degli
arredi urbani utilizzando materiali ecocompatibili, installazione di impianti di
illuminazione energeticamente efficienti. Inoltre, per quanto riguarda
specificamente gli arenili, potranno essere realizzati varchi di accesso,
eliminate barriere architettoniche e realizzate strutture innovative ed
ecosostenibili per l’assistenza, la sicurezza e il primo soccorso come
postazioni S.O.S. informatizzate, servizi igienici predisposti per il riutilizzo
del ciclo delle acque, fontanelle pubbliche, strutture dedicate alla raccolta di
bottiglie e contenitori riutilizzabili ecc. Particolare attenzione verrà data ai
progetti che vedono il coinvolgimento di università e centri di
ricerca.




L’omofobia nel nuovo singolo di Nicole Riso

Dal Circo Massimo all’Auditorium Parco della Musica: con “Nino e Antonio” la cantastorie Nicole Riso riporta la nuova canzone romana al grande pubblico, attraverso un messaggio sull’omofobia

Lui se chiama Nino è a capo de ‘na grande società je piace beve er vino pe dimentica’ malignità. Lui se chiamo Antonio lavora in un call center tutto er giorno je piace pensa’ ad un Dio pe giustifica’ quel che cia’ intorno. Loro hanno un segreto può rendere un paese un sacco inquieto se so innamorati e subito so stati condannati




Gelato World Heritage: grande successo per la seconda edizione

Si è conclusa con successo la seconda edizione di “Gelato World Heritage”. E’ stata una bella competizione fra i grandi Maestri del gelato artigianale italiano nel Mondo, che ha avuto luogo all’interno di “Sapori Segreti”, il più importante evento del 2019 dedicato all’enogastronomia, turismo ed innovazione del made in Italy.

La competizione ha impegnato le delegazioni diplomatiche di 9 Ambasciate: Afghanistan, Albania, Arabia Saudita, Bulgaria, Egitto, Giappone, Grecia, Thailandia e Uzbekistan. In prima fila l’ambasciatore d’Egitto Hisham Badr, l’Ambasciatore dell’Uzbekistan Otabek Akbarov, la principessa d’Afganistan Hamdam Malek e Sua Altezza Reale dell’Arabia Saudita la principessa Jawaher Bint Mhoammed N Abdulazi Al Saud.

I nostri Maestri Gelatieri hanno proposto un gusto di gelato dopo aver scelto, con le Ambasciate estere partecipanti all’evento, le materie prime e i prodotti tipici di ciascuna di esse.

La selezione e la premiazione dei vincitori si è svolta al Palazzo dei Congressi alla presenza di personalità e rappresentanti delle Ambasciate, del mondo dell’enogastronomia, del turismo e di esperti del settore.

Nel corso dei vari interventi è stato sottolineato che il Gelato, alimento italiano antico per tradizione, dolce e gratificante, con la sua promozione e diffusione può contribuire anche a rafforzare la solidarietà fra i popoli e le comunità.

Tra i componenti della giuria presieduta da Sandro Pappalardo dell’ENIT Italia State Tourist Board, anche il Prefetto Francesco Tagliente che nella veste di degustatore di gelati ha messo in campo tutta la sua capacità di analisi sensoriale per distinguere un buon prodotto artigianale piacevole al palato e di buona fattura.

La giuria composta da 7 membri ha assaggiato e valutato tutti tipi di gelati che sono stati proposti alla valutazione contribuendo alla scelta del vincitore che è risultato l’Egitto, seguito dalla Thailandia e dall’Arabia Saudita.

Vivi complimenti sono stato espressi oltre che ai capitani e Maestri Gelatieri componenti delle singole squadre, al vulcanico Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti e per l’evento anche presidente del comitato concorso-evento “Gelato World Heritage”




Cesena, musicista con tumore al cervello: operato mentre suona al piano

All’ospedale Bufalini di Cesena un musicista con un tumore cerebrale è stato operato al cervello da sveglio, mentre eseguiva alcune melodie musicali al piano. Si tratta di un intervento eseguito nei giorni scorsi utilizzando la tecnica dell”Awake Surgery’ (Chirurgia da sveglio) che consiste nell’operare il paziente in condizione di veglia con un duplice scopo: asportare la massa tumorale e, nel caso specifico, salvaguardare le abilità musicali. L’awake surgery, spiega una nota dell’ospedale, è una metodica iniziata da qualche anno nella Neurochirurgia del Bufalini, dopo un periodo di perfezionamento dei neurochirurghi cesenati in vari centri tra cui il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Montpellier diretta dal professor Hughes Duffau (luminare in questo campo di studi). Consente al paziente di rimanere vigile e in grado di rispondere a una serie di test prestabiliti posti dal neuropsicologo, in modo da localizzare e asportare nel modo più completo e preciso possibile la massa tumorale, senza danneggiare le aree cerebrali che regolano il linguaggio, il movimento e le altre funzioni cognitive superiori. Tutto ciò al fine di salvaguardare la qualità della vita del paziente.
Nello specifico, durante l’intervento sono state mappate e monitorate tre diverse capacità di comprensione musicale: il riconoscimento dei toni melodici, il ritmo e il contorno musicale. L’operazione, durata circa cinque ore, è stata eseguita dall’equipe multidisciplinare composta dai neurochirurghi dottor Luigino Tosatto, dottor Vincenzo Antonelli, Dottor Giuseppe Maimone; dal neurofisiologo, dottoressa Chiara Minardi; dai neuroanestesisti, dottor Marco Bocchino e dottoressa Giuseppina Pugliese; dai neuropsicologi, professoressa Caterina Bertini e dottor Davide Braghittoni dell’Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Psicologia di Cesena e da personale infermieristico coordinato da Milena Maccherozzi




Investiamo strano? Come campare cent’anni facendo le scelte giuste

In Italia investiamo strano? Carlo Verdone e Claudia Gerini, parafrasando il loro celebre “o famo strano” probabilmente direbbero così. L’investimento alternativo nell’era dei tassi a interesse uguale a zero è ormai un fenomeno che ha preso piede nel mondo e anche nel nostro Paese.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 3/10/2019

L’Italia, secondo il rapporto di Artprice, rappresenta oggi il settimo mercato globale per opere d’arte contemporanea con una crescita pari al 31% e rappresenta anche uno dei maggiori mercati mondiali per investimenti in orologi di lusso. Un mondo per pochi, certo. Secondo i dati della Banca d’Italia il 21% delle famiglie italiane non possiede nessun oggetto prezioso mentre quell’uno percento della popolazione più ricca ne possiede per un valore medio pari a 100mila euro.

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Il parere degli esperti: Sabrina Manoni (General Manager Sol&Fin Sim Spa), Daniela Manoni (Consulente Finanziario Super Partes), Alessio Leoncavallo (Formatore Universitario)

Considerando che attualmente sul mercato ci sono 12mila miliardi di euro di titoli di Stato con tassi di interesse negativi diversificare in forme di investimento alternative è una necessità per dare ai propri portafogli ritorni più interessanti a fronte, non va mai dimenticato, di maggiori rischi.

Il pericolo maggiore, oltre a quello della contraffazione, è dato dall’illiquidità, ovvero dalla difficoltà di rivendere quando si vuole tranne nel caso dell’oro che, soprattutto se comprato sotto forma di strumenti finanziari, ha un mercato liquidissimo.

Se ci si sposta sui mercati davvero alternativi, quello delle opere d’arte è certamente il più consolidato e strutturato. Il fatturato globale, sempre secondo il rapporto Artprice, è cresciuto nel 2018 del 19 percento a 1,9 miliardi di dollari.

Investire in arte contemporanea ha prodotto un rendimento annuo del 8,1% nel 2018 tra chi ha poi rivenduto, ma questa è la media nel 40% dei casi, per il resto, infatti, la rivendita è stata fatta a prezzi più bassi rispetto a quelli d’acquisto. Un dato quest’ultimo a conferma dei rischi.

In Italia ci sono anche persone che investono in orologi di lusso quelli rari da tenere in cassette di sicurezza. In passato erano state avviate iniziative per investire attraverso fondi lussemburghesi anche in bottiglie di vino. Insomma, sono tante le alternative per cercare di sfuggire alla morsa dei tassi a zero, ma sono poche le certezze sui ritorni.




Omicidio Alpi – Hrovatin, i giornalisti: “Noi non archiviamo”

“Noi non archiviamo” il sit-in per chiedere di non archiviare l’indagine sull’omicidio della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin avvenuto il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio in Somalia, quello organizzato lo scorso venerdì 20 settembre sotto l’ingresso del Tribunale di piazzale Clodio a Roma dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana insieme all’Unione Sindacale Giornalisti Rai, al Comitato di redazione del Tg3, ad Articolo 21, a Libera e Libera Informazione, ad Amnesty International Italia, all’Ordine dei giornalisti del Lazio e dalla Rete NoBavaglio.
Le persone intervenute al raduno hanno chiesto con forza di continuare le indagini per individuare gli esecutori e i mandanti dell’omicidio di Ilaria a Miran e di accertare le responsabilità di chi ha depistato le indagini.

Il sit in è stato organizzato a seguito della seconda richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Elisabetta Ceniccola dopo che nel giugno del 2018 il Gip, accogliendo un’istanza dei legali della famiglia Alpi, aveva disposto ulteriori accertamenti dai quali, però, a detta del pm, non sono emersi elementi tali a proseguire le indagini. Ora si attende l’esito della decisione che prenderà il Gip di Roma che si è riservato di decidere in merito alla richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura. Una cosa è però certa: i giornalisti non archiviano.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 26/09/2019