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Scienza e Tecnologia

Bleach: Rebirth of Souls, il picchiaduro definitivo per i fan dell’opera di Tite Kubo

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Bleach: Rebirth of Souls è un classico arena fighter in 3D disponibile su Pc Xbox e PlayStation, ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze in quanto il titolo cela delle meccaniche innovative per un picchiaduro che lo rendono un prodotto interessante e incredibilmente divertente. Proprio come accade nel manga ogni personaggio ha a disposizione un certo numero di Konpaku, ossia degli “involucri dell’anima”, che nel gioco rappresentano il numero di vite del giocatore. Prima di poterli intaccare, tuttavia, bisogna svuotare la barra del Reishi (lo spirito) che può essere paragonata ad una classica barra dell’energia. La particolarità di Bleach: Rebirth of Souls però risiede nel fatto che anche una volta che l’energia arriva a 0 l’unico modo per distruggere i Konpaku è a mandare a segno un attacco Kikon, ovvero una mossa speciale molto coreografica, e poi ripetere il processo fino a quando non si esauriscono tutti i Kompaku dell’avversario. Questo sistema aggiunge quindi un pizzico di strategia e abilità alle battaglie, poiché a differenza di un gioco di lotta classico non basta attaccare per vincere, ma se non si impara come concatenare le mosse e scegliere il giusto tempismo per essere sicuri di mandare a segno un attacco Kikon, si può andare avanti all’infinito o perdere miseramente l’incontro. Di norma ogni combattente inizia a 9 Konpaku e ogni Kikon ne toglie 2 alla volta, ma ci sono diversi fattori che possono modificare queste condizioni. Il Kikon ad esempio può essere lanciato quando l’energia del nemico è almeno al 30%, ma se invece si aspetta di svuotarlo completamente il nemico entra in stato di Soul Break e il Kikon può togliere 3 Konpaku invece dei due normali. Esattamente come negli anime, inoltre, più si è in svantaggio più il protagonista diventa forte, e in Bleach: Rebirth of Souls le partite possono essere ribaltate grazie al Risveglio. Una volta riempita l’apposita barra, i personaggi possono trasformarsi ad esempio con il Bankai per gli Shinigami o la Resurrection per gli Arrancar per potenziare notevolmente le statistiche, sbloccare nuove mosse e attacchi speciali e soprattutto togliere ben 5 Konpaku mettendo a segno un Kikon. Insomma, il titolo non è assolutamente un picchiaduro classico, ma per essere compreso pienamente chiede alcune ore di allenamento. Sempre parlando di Combat System è bene sottolineare che ogni personaggio dispone di attacchi leggeri, pesanti e peculiari, prese per spezzare la guardia del nemico e mosse speciali attivabili quando si ha abbastanza energia spirituale da consumare. A questo si aggiunge la barra Reverse, che una volta riempita può essere utilizzata in tre modi diversi: il Soul Reverse aumenta temporaneamente le statistiche e recupera un pò di vita, il Chain Reverse permette di continuare una combo in modi altrimenti impossibili, la Burst Reverse invece spezza una combo nemica e recupera l’indicatore della guardia. Scegliere come utilizzare la barra Reverse diventa quindi fondamentale per riuscire a superare le battaglie più difficili sia online, sia, per proseguire nella modalità Storia. Proprio per quanto riguarda la “campagna”, possiamo dire che essa è la modalità più corposa di Bleach: Rebirth of Souls, e copre tutta la trama dell’opera dall’inzio fino alla saga degli Arrancar con il combattimento con Aizen. L’ultima parte, la Guerra Millenaria, pur essendo conclusa da anni nel fumetto, sta finendo il suo adattamento anime proprio in questo periodo, e gli sviluppatori hanno già confermato che sarà aggiunta in futuro nel gioco tramite DLC per avere l’intera serie in un unico gioco. Anche con i soli contenuti presenti al lancio, comunque, la modalità campagna di Bleach: Rebirth of Souls può tenere occupati anche oltre le 20 ore, avendo parecchio materiale da far rivivere, e tra una battaglia e l’altra la storia viene ben spiegata da lunghi filmati realizzati con il motore del gioco.

Una volta completata la trama principale, inoltre, vengono sbloccate le Storie Segrete, ovvero eventi narrati dal punto di vista di personaggi secondari che mostrano alcuni retroscena e una prospettiva diversa da quella canonica. E’ bene sottolineare che la modalità storia è dettagliata e adatta sia per chi già conosce gli eventi sia per chi magari si avvicina la prima volta e vuole conoscere la trama senza dovere recuperare tutto il manga o l’anime. Chiude l’offerta la modalità Battaglia contro la CPU o contro un altro giocatore in locale oppure online, anche se al lancio sono disponibili unicamente lotte libere, mentre la modalità Classificata sarà aggiunta in seguito. Il roster di Bleach: Rebirth of Souls conta al lancio 33 personaggi presi ogni arco narrativo. Un numero non particolarmente impressionante se paragonato ad altri titoli simili, ma il motivo è la profonda diversità dello stile di combattimento di ogni personaggio. Gli sviluppatori hanno comunque fatto sapere che la rosa di lottatori aumenterà con il supporto post-lancio e verrà ampliata con 4 personaggi già confermati nell’arco dell’anno. Parlando di difetti possiamo dire che il comparto tecnico di Bleach: Rebirth of Souls non riesce a stupire. Tralasciando la risoluzione a 1080p, il problema più evidente è un fastidiosissimo blur costante che rende l’immagine quasi sfocata. Durante le cutscene o le animazioni dei Kikon l’immagine sembra tornare leggermente più nitida, ma durante il combattimento normale c’è sempre un alone di fastidiosa sfocatura. A questo si aggiunge anche un problema di frame-rate non stabilissimo, e in un picchiaduro è un problema piuttosto rilevante. Altro neo della produzione, attualmente, è il comparto online che tra lag e disconnessioni è un vero e proprio calvario. A quanto detto va sommato poi la mancanza di una modalità classificata (che come già detto sarà aggiunta in seguito) o di funzionalità basilari come la modalità spettatore nel caso ad esempio si voglia organizzare un torneo con altre persone, oppure il matchmaking in base alla qualità di connessione. In ogni caso va detto comunque che allo stato attuale il titolo sembra rispondere estremamente bene a chi già conosce l’opera, ed è anche capace di strappare qualche spunto interessante sul fronte dei picchiaduro pur non brillando per tecnica. Nella struttura di gioco c’è qualcosa che porta naturale curiosità a trovare il proprio main character in vista delle future ranked e degli scontri online (che speriamo funzionino a dovere). Il titolo come picchiaduro non rappresenta sicuramente il top del mercato, ma è però senza ombra di dubbio uno dei migliori giochi dedicati a Bleach. Tirando le somme, se si è appassionati di Bleach, questo Rebirth of Souls rappresenta a mani basse la miglior produzione legata all’opera di Tite Kubo. Complessivamente il prodotto si fa ben apprezzare, ma qualche contenuto in più al pacchetto base non avrebbe assolutamente guastato l’esperienza finale. Se il team di sviluppo riuscirà a gestire i diversi problemi di stabilità delle partite online, il gioco è destinato sicuramente a entrare nei cuori degli appassionati e di chi si avvicina per la prima volta a questo universo.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7,5
Sonoro: 8
Gameplay; 8
Longevità:8

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise