Saranno gli investigatori i protagonisti dell’indagine e dell’arresto a raccontare la lunga caccia a Battisti
Andrà in onda il 1° aprile in prima serata su Rai 3 “Caccia all’uomo. Cesare Battisti una vita in fuga”, la docufiction coprodotta da Rai Fiction e Indigo Stories per la regia di Graziano Conversano che racconta la fine della fuga lunga trentasette anni e l’arresto dell’ex terrorista pluriomicida Cesare Battisti.
Una grande “caccia all’uomo”, frutto di una operazione internazionale che grazie alla costanza della Polizia di Stato e alla collaborazione delle forze dell’ordine boliviane, ha così reso giustizia alle vittime e ai loro parenti, con la condanna all’ergastolo in via definitiva in Italia, per quattro omicidi compiuti negli anni Settanta.
Trentasette anni tra Europa e Sud America, polemiche, intercettazioni e pedinamenti, durante i quali Battisti ha sempre trovato il modo di sottrarsi alla giustizia. Fino al 12 gennaio del 2019. Viene arrestato a Santa Cruz de la Sierra da una squadra speciale dell’Interpol formata da poliziotti italiani e boliviani. Al momento del fermo ha 64 anni, era in fuga più o meno dal 13 dicembre, quando la Corte Suprema del Brasile, paese in cui viveva dal 2004, ne aveva ordinato l’arresto in vista di una possibile estradizione in Italia, negata in precedenza dall’ex Presidente Luiz Inácio Lula da Silva.
In Caccia all’uomo saranno gli investigatori i protagonisti dell’indagine e dell’arresto a raccontare la lunga caccia a Battisti: non solo strategia investigativa, tecnologia e mezzi innovativi, ma anche le emozioni di chi quotidianamente compie con abnegazione e grande professionalità il proprio mestiere nell’ombra. Una ricerca incessante, serrata e densa di colpi di scena per scovare il latitante in un territorio sconfinato del Sud America, con poche tracce da seguire, fatta da uomini e donne dello Stato abituati a lavorare lontano dai riflettori, con dedizione e spirito di gruppo.
Le testimonianze e le ricostruzioni dei poliziotti che hanno condotto le ricerche negli ultimi anni della sua clandestinità – Eugenio Spina, Giuseppe Codispoti, Emilio Russo e Cristina Villa – ci guidano in tutte le complesse fasi dell’operazione.
Caccia all’uomo ripercorre le contraddizioni dell’Italia degli anni di piombo, i complicati rapporti diplomatici tra i paesi coinvolti, ricostruisce le tante maschere e le mille vite di Battisti anche attraverso le testimonianze dei protagonisti di quegli anni e dei parenti delle vittime: Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi Torregiani, il gioielliere ucciso in un agguato dei PAC perché ritenuto un “giustiziere di proletari”, e Maurizio Campagna, fratello di Andrea Campagna, il giovane agente della Digos freddato da cinque colpi di pistola alla schiena esplosi proprio da Battisti. E ancora, Arrigo Cavallina, l’ex terrorista fondatore dei Proletari Armati per il Comunismo, Michele Valsenise, ambasciatore d’Italia in Brasile tra il 2004 e il 2009, lo storico Alessandro Giacone, i giornalisti Giovanni Bianconi e Carlo Bonini.
A corredo della narrazione materiale esclusivo fornito dalle forze dell’ordine: interviste agli investigatori e documenti che ricostruiscono la storia criminale di Cesare Battisti e la sua latitanza.
Caccia all’uomo. Cesare Battisti una vita in fuga è prodotto da Rai Fiction e Alessandro Lostia per Indigo Stories. Regia di Graziano Conversano; soggetto e sceneggiatura Giovanni Filippetto e Jan Ronca; direttore della fotografia Luigi Montebello; scenografia Barbara Vandi, Emanuela Rota; costumi Daniela Guastini; montaggio Michele Castelli; musiche Giorgio Spada; casting My casting; aiuto regia Adriano Candiago; fonico Davide Pesola; direttore di produzione Luca Guerra; produttore esecutivo Andrea Magnaschi; produttore RAI Lorenza Bizzarri.
Il primo evento a Roma che mette insieme il mondo del digitale e quello del sociale
Sabato 20 maggio, Technotown, centro della scienza creativa di Roma situato all’interno di Villa Torlonia, ospiterà la prima edizione di DIGITAL ERGO SUM – Festival della Società e della Cultura Digitale. L’evento, organizzato da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con ASSIPOD.org – Associazione Italiana Podcasting e Siamoumani.org – SiamoUmani Business Lab, si rivolge ad appassionati di digitale, studenti, professionisti, docenti e formatori, giornalisti, imprenditori e operatori del sociale che vogliono essere protagonisti del cambiamento e promuovere un approccio consapevole all’utilizzo del digitale. Le tecnologie digitali fanno sempre più parte della vita quotidiana, con risvolti positivi e negativi, ma con impatto sulla cultura e sulla società.
Durante l’evento si rifletterà su come rimettere al centro dell’innovazione tecnologica l’uomo e la società, per promuovere iniziative di inclusione e sostenibilità.
Dalle 10.00 alle 13.00 avranno luogo tre tavole rotonde sui temi: Humans of Digital (in lingua inglese), Technology for Peace (in lingua italiana), Dalla comunicazione alla Comunità Digitale.
Dalle 15.00 alle 18.30 interverranno numerosi esperti di digitale per condividere esperienze e casi di successo sull’utilizzo virtuoso delle nuove tecnologie e social media parlando di temi come raccolta fondi, narrativa digitale, digitale a scuola, lavoro digitale, video e podcast, marketing e comunicazione.
Dalle 18.30 alle 20.00 l’evento si concluderà con un aperitivo di networking.
Con il biglietto di ingresso giornaliero di 1 euro, acquistabile sul posto presso la biglietteria, si potrà partecipare a tutte le iniziative del Festival.
È nato nella capitale un nuovo Napoli Club, aperto a tutti i sostenitori azzurri del territorio e già forte di settanta associati. Presso la Pizzeria “Fantasie di Napoli” si ritroveranno venerdì 26 maggio dalle 19.30 i tifosi del Napoli e non solo per l’inaugurazione di questa nuova realtà sportiva e sociale di Roma. A presiederla Davide De Crescenzo, suo vice Sebastiano Buccheri, insieme a Luca Rallo titolare della Pizzeria.
In occasione dell’apertura ufficiale del “Napoli Club Roma Partenopea”, questa la denominazione, interverrà in video un ex calciatore del secondo scudetto degli azzurri, nel 1990. Sarà presente anche un altro ospite, campione del mondo napoletano di pizza, e non mancheranno altre sorprese oltre a una prelibata cena, con la pizza napoletana protagonista.
Il progetto del neonato club parte da lontano ed è stato accelerato dalla splendida vittoria dello scudetto, che ha unito e rinforzato il legame dei tifosi verso la squadra. Già nelle partite decisive, come quella contro l’Udinese che ha sancito la conquista del titolo per gli uomini di Spalletti, si sono ritrovati in almeno sessanta ad assistere alla gara in pizzeria colorando l’ambiente di colori e affetto per Oshimen e compagni.
L’obiettivo è quello di coltivare uno spirito sportivo che aggreghi e fare del club un punto di riferimento per i tantissimi partenopei – di Roma e provincia – in vista anche della prossima stagione. L’appuntamento per l’inaugurazione è venerdì 26 maggio, dalle 19.30, alla Pizzeria Fantasie di Napoli (via Massa di San Giuliano, 565, a Roma).
La cooperazione lattiero casearia celebra il Bee Day e il ruolo degli impollinatori, fondamentali per la qualità e la varietà dei foraggi. E, in occasione del 20 maggio, il progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” lancia uno speciale con consigli di abbinamento con il miele
Ci vuole un fiore, anche per produrre un buon formaggio. Il rapporto delle api con l’arte casearia non è scontato, ma è determinante poiché l’alimentazione delle bovine, sia a base di erba fresca (nel caso di animali al pascolo) o di fieno si riflette sulla qualità del latte e, di conseguenza, sulla fase successiva della trasformazione in formaggio. È quindi l’intera filiera lattiero casearia cooperativa a rendere omaggio agli insetti impollinatori in occasione del Bee Day del 20 maggio, riconoscendone l’importanza per la qualità e la varietà della produzione italiana, fra le più ricche al mondo, con ben 488 diverse tipologie riconosciute come prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), di cui 52 si fregiano della Denominazione di Origine Protetta europea.
“La produzione casearia, nelle sue varie fasi, modella il paesaggio ed è al tempo stesso figlia di quel paesaggio. Il formaggio si può considerare come la meta finale di un viaggio in cui si sommano saperi, tecniche, osservazioni e tradizioni ma che parte necessariamente dalla terra. L’insieme dei foraggi, cioè le piante intere, utilizzate fresche appena sfalciate o dopo conservazione, è determinante per la qualità del latte ed è quindi la base per la creazione di un formaggio, sia per la sua consistenza, sia per il suo sapore – spiega Giovanni Guarneri, Coordinatore del settore lattiero caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. – Per questo il mantenimento della biodiversità della flora è una nostra priorità e vogliamo unirci a questa giornata di celebrazione per sensibilizzare sul ruolo essenziale che le api e gli altri impollinatori svolgono nel mantenere la salute e la ricchezza del nostro pianeta e quindi anche della nostra produzione agroalimentare”.
Le api sono preziosissime anche per la produzione del miele, alimento pregiato e altrettanto legato alla salubrità dell’ecosistema. La combinazione miele e formaggi è stata di recente anche al centro di un’interessante e partecipata Masterclass promossa dal progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” durante Vinitaly, che in occasione del Bee Day vi dedica uno speciale sul sito www.thinkmilkbesmart.eu.
L’abbinamento miele-formaggio può avvenire, così come per il vino, per contrapposizione o similitudine, avendo cura che il miele non sovrasti mai il gusto del formaggio bensì lo assecondi. Nel primo caso, con formaggi stagionati dal gusto molto deciso o addirittura piccante (pensiamo ad esempio a un Provolone Valpadana DOP o anche un Pecorino Romano DOP) va scelto un miele decisamente dolce, come l’acacia, fra i più conosciuti e amati per il suo aroma floreale e confettato, o un miele di erica, più raro ma con un aroma caratteristico, quasi “caramellato”. Viceversa, su un formaggio fresco, come lo stracchino, il primo sale o la ricotta si abbina molto bene un miele amaro come quello di Castagno oppure di Corbezzolo, fra i più pregiati.
Per chi non fosse particolarmente esperto e non voglia avventurarsi in abbinamenti troppo azzardati, la regola da seguire è invece quella della similitudine (o concordanza). Più il formaggio è fresco, più andranno scelti mieli delicati e “leggeri”, come quelli già citati o ancora agrumi, rosmarino o lupinella. Più cresce l’intensità del formaggio (pensiamo al Grana Padano DOP o al Parmigiano Reggiano DOP di grandi stagionature) più anche il miele deve bilanciare con una buona intensità aromatica, come ad esempio quello di tiglio o la melata, dal caratteristico e penetrante aroma. Sugli erborinati (come il Gorgonzola DOP) si abbina bene il “classico” millefiori o anche il miele di Sulla.
Il “gioco” degli abbinamenti può diventare l’occasione per scoprire sapori nuovi e approfondire l’enorme ricchezza del nostro Paese non solo in termini di formaggi ma anche di mieli (in Italia ne esistono circa 50 varietà uniflorali oltre a infinite combinazioni di millefiori). Per altri consigli e maggiori informazioni visita il sito del progetto promosso dal Settore Lattiero Caseario dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari realizzato da Confcooperative e cofinanziato dalla Commissione Europea: www.thinkmilkbesmart.eu oppure seguici sui social INSTAGRAM @thinkmilk_tasteeu; FACEBOOK Think Milk, Taste Europe, Be Smart e YOUTUBE Think Milk, Taste Europe, Be Smart.