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Cronaca

Canale Monterano, nuova vita per la palestra comunale

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L’impianto sportivo dopo i lavori di riqualificazione è stato affidato alla ASD “Le Ali di Monterano Volley”

CANALE MONTERANO (RM) – Il Comune di Canale Monterano, al termine delle procedure di gara, ha affidato in concessione all’Asd “Le Ali di Monterano Volley” la gestione della Palestra Comunale per i prossimi 4 anni.

L’impianto sportivo nei mesi scorsi è stato oggetto di lavori di riqualificazione che hanno portato alla sistemazione dell’illuminazione interna e all’acquisto della nuova rete da volley da parte del Comune, ma alcuni interventi sono stati effettuati direttamente dal neo gestore, come le verniciature di alcune pareti deteriorate e un intervento di pulizia generale del grande immobile composto da due sale, spogliatoi e stanze di servizio.

“L’affidamento della palestra a ‘Le Ali’ – dichiara il consigliere delegato allo Sport, Alesmo Fabianelli – permette di mantenerne l’uso scolastico e utilizzarla per possibili attività dei Centri Anziani comunali durante la mattina. Nel pomeriggio, invece, sotto la guida del Presidente Sabrina Vittorini speriamo diventi un polo d’aggregazione sportiva, non solo per il volley ma per tanti sport e tanti ragazzi di Canale e non solo. Il nostro obiettivo è di proseguire il nostro programma di riqualificazione degli impianti sportivi, senza indebitare i cittadini, affidandoli con bandi per regolarizzarne la gestione”.


“La nostra aspirazione – commenta il Presidente de ‘Le Ali di Monterano Volley’ Sabrina Vittorini – è innanzitutto tesa ad essere all’altezza della fiducia che l’Amministrazione ci ha accordato. Affronteremo questo periodo con la consapevolezza dell’impegno che ci aspetta. Impegno teso al proseguimento delle attività sportive fondamentali per le giovani generazioni, ma anche per gli adulti. Non solo volley, quindi, ma anche avviamento all’atletica e ad altre discipline che potranno coinvolgere tante persone portando la palestra comunale ad essere un luogo vivo e al centro della comunità. A fine settembre faremo una giornata inaugurale e apriremo le iscrizioni ai nostri corsi di pallavolo, atletica, ginnastica. Diverse asd locali ci hanno richiesto spazi per le loro attività, le abbiamo accolte con gioia nello spirito con il quale è nata la nostra associazione, dare opportunità ai giovani e meno giovani di praticare sport nel nostro paese.”


“L’affidamento dell’impianto – conclude il Sindaco Alessandro Bettarelli – è per noi un traguardo importante che, speriamo, chiuda per sempre il periodo degli impianti chiusi o limitati dall’emergenza Covid. Siamo felici che la struttura vada a ‘Le Ali di Monterano Volley’ perché hanno dimostrato in passato di tenere all’impianto come fosse casa loro, investendoci energie, sudore e risorse. Tenendo duro durante i due anni Covid hanno mantenuto alto il livello della pratica dell’attività sportiva in età giovanile, fornendo un’importantissima valvola di sfogo ai nostri ragazzi, assicurando la massima integrazione potenziale tra i soggetti che operano nel sistema sportivo locale”.

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In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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