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Cronaca

CASTEL VOLTURNO: RIVOLUZIONE SOCIALE: "NONNO CIVICO" CERCASI

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Tempo di lettura 2 minuti La partecipazione è consentita a tutti i cittadini di ambo i sessi di età compresa tra i sessanta e i settantacinque anni e liberi da impegni lavorativi.

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di Christian Montagna

Castel Volturno (CE) – Una vera e propria rivoluzione sociale quella che il sindaco Dimitri Russo sta attuando a Castel Volturno. Iniziative, figure utili alla società, campagne di sensibilizzazione che mai si erano viste in questa zona, diventano ora all'ordine del giorno. Dopo il boom mediatico del video sulle consigliere prostitute trasmesso anche ieri dalle "Iene" su Italia 1, non si fa altro che parlare di lui e della sua amministrazione che tanto si sta dando fare per questo comune abbandonato dalle istituzioni. Una nuova e interessante iniziativa intrapresa dalla dott.ssa Rosalba Scafuro, assessore ai servizi sociali, partirà ora nel comune per cercare i famosi "Nonni Civici". La partecipazione è consentita a tutti i cittadini di ambo i sessi di età compresa tra i sessanta e i settantacinque anni e liberi da impegni lavorativi. Il reddito familiare che non deve superare i 5818,93 euro annui nel 2013 è l'unico requisito obbligatorio per poter far parte di questo gruppo di anziani che potrà dedicarsi ai giovani e alla comunità. Le attività che vedranno impegnati i nonni di Castel Volturno sono quelle della sorveglianza davanti alle scuole durante l'uscita e l'entrata degli alunni al fine di facilitare le operazioni ed evitare il blocco della circolazione; la sorveglianza di aree vicine ai plessi scolastici ed eventualmente la comunicazione alle autorità competenti di disservizi nella zona. In prima persona, il Sindaco si farà spedire le richieste con allegati diversi documenti e sceglierà le personalità più idonee a questo ruolo di grande responsabilità. Il compenso offerto ai nonni sarà di circa dieci euro giornalieri. Pian piano, il Comune sta tornando ad essere quello di un tempo. Piccoli segni di civiltà ed interessamento al territorio che saranno in grado di riportare negli abitanti la piena fiducia nelle istituzioni che per troppo tempo sono state deludenti . E' come ricostruire un castello le cui basi erano logorate dagli anni e dal tempo che inesorabilmente passa; ma queste basi ora, si stanno sostituendo, modificando e laddove possibile impiantando al fine di poter finalmente costruire un "Castello Volturno" nuovo!

Cronaca

In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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