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Roma

Castelli Romani, usura e spaccio: disarticolata organizzazione criminale

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Tempo di lettura 2 minuti A finire in manette 3 uomini e 2 donne residenti tra Ariccia ed Albano Laziale

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Red. Cronaca

VELLETRI (RM) – Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Velletri  hanno eseguito 5 provvedimenti restrittivi, emessi dal GIP, del locale Tribunale, nei confronti di altrettanti soggetti italiani (3 uomini e 2 donne residenti tra Ariccia ed Albano Laziale) ritenuti responsabili di usura, estorsione, violenza sessuale, lesioni personali e spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Le misure cautelari (3 di custodia cautelare in carcere, 1 degli arresti domiciliari e 1 obbligo di presentazione alla P.G.) scaturiscono da un’articolata attività di indagine condotta dal novembre 2016 al marzo 2017, dal Nucleo Operativo della Compagnia di Velletri e dalla Stazione Carabinieri di Ariccia, coordinati dal Sost. Procuratore dott. Travaglini della Procura veliterna, che ha permesso di disvelare uno spaccato di criminalità operante nell’area dei Castelli Romani, ove decine di persone per sopravvivere alle proprie difficoltà economiche e per far fronte ai bisogni quotidiani, erano costretti a ricorrere a prestiti usurari.

Le indagini, condotte sia con attività tecnica intercettiva ma soprattutto con numerosi servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di disarticolare un sodalizio criminale definibile di tipo “familiare” (poiché tre degli indagati sono rispettivamente marito, moglie e figlio maggiorenne di un nucleo familiare domiciliato ad Ariccia) operante in un clima di diffusa e pericolosa omertà.

Gli esiti investigativi hanno permesso di accertare:

–     l’erogazione di somme di denaro gravate da elevati tassi d’interesse, anche pari al 240% su base annua;

–     forme di recupero dei crediti caratterizzate da minacce verbali, psicologiche, e metodi estorsivi degenerati anche in violente aggressioni fisiche con gravissime lesioni personali e violenze sessuali;

–     cessioni di sostanza stupefacente del tipo cocaina, con forme di pagamento anche ratealizzato (che andavano ad alimentare il circuito usuraio);

–     l’esistenza di una vera e propria contabilità redatta da uno degli indagati (e sequestrata dai militari operanti), con i conteggi di almeno una parte dei clienti usurati; nello specifico sono stati conteggiati 36 vittime nell’anno 2013 (con introiti pari a 41.700 euro), 46 nell’anno 2014 (con introiti pari a 58.500 euro), 70 nell’anno 2015 (con introiti pari a 93.100 euro),  55 nell’anno 2016 (con introiti pari a 77.450 euro);

–     una prassi consolidata di “scambio di clientela” tra usurai, attuata agli occhi delle vittime come soluzione bonaria per fronteggiare i ritardi nei pagamenti settimanali/mensili;

–     una sottomissione psicologica delle vittime, che nella maggior parte dei casi ricorreva ai prestiti per fronteggiare quodiane esigenze di vita (pagamento di visite mediche, spese scolastiche per i figli, ecc.) ovvero derivanti da difficoltà economiche, anche connesse allo stato di disoccupazione.

 
Al vertice del sodalizio vi era un 42enne, di Ariccia, con diversi precedenti, già destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale, il quale:

–     è ritenuto responsabile altresì di violenza sessuale continuata nei confronti di una donna annoverata tra le vittime di usura nonché lesioni personali in danno di un uomo (anch’egli vittima di usura), a cui avrebbe fratturato sei costole (reati per i quali è stato sottoposto a OCC in carcere);

–     si avvaleva della moglie 44/enne (sottoposta ad OCC in carcere) e del figlio 18/enne (sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), nonché degli altri due indagati una donna 57/enne (anch’ella ritenuta responsabile di usura e sottoposta ad OCC in carcere) e di un 31/enne (sottoposto alla misura degli arresti domiciliari).

Gli arrestati sono stati associati presso le case circondariali di Velletri e Roma Rebibbia a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, iniziati i lavori al parcheggio di via Giovanni Paolo II

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Castel Gandolfo – Da oggi sono ufficialmente iniziati i lavori di manutenzione straordinaria presso il parcheggio multipiano situato in Via Giovanni Paolo II, adiacente alla sede ASL Roma 6. L’intervento, realizzato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, comporterà alcune modifiche temporanee alla viabilità interna e il divieto di sosta per consentire il corretto svolgimento delle operazioni.

I lavori prevedono la manutenzione straordinaria delle aree interne del parcheggio, inclusi importanti interventi sull’impianto elettrico, al fine di garantire maggiore sicurezza e funzionalità alla struttura. Questo parcheggio è un nodo di scambio fondamentale per i numerosi utenti che quotidianamente si recano agli sportelli e ai poliambulatori della ASL.

Il Sindaco di Castel Gandolfo, Alberto De Angelis, ha espresso il suo apprezzamento per l’intervento: “Ringrazio la Città Metropolitana, nelle persone del Sindaco Gualtieri e del Vice Sindaco Sanna, per questo intervento che permetterà di mettere in sicurezza e valorizzare questo nodo di scambio che quotidianamente viene molto utilizzato dagli utenti che si recano agli sportelli e poliambulatori della nostra Asl”.

I lavori saranno eseguiti con la massima celerità possibile per ridurre al minimo i disagi per i cittadini. Ulteriori aggiornamenti saranno forniti periodicamente per informare la popolazione sull’avanzamento dei lavori e su eventuali ulteriori modifiche alla circolazione.

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Castelli Romani

Rocca Priora, incastrato il ladro seriale delle auto

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Arrestato dai carabinieri il ladro seriale che rubava dentro le macchine parcheggiate in sosta vicino ai negozi in pieno centro a Rocca Priora. Per due giorni si sono ripetuti furti all’interno di alcune auto che l’uomo forzava dopo aver visto i proprietari scendere per fare degli acquisti nella zona di via San Sebastiano in centro. I Carabinieri della locale stazione dopo aver ricevuto tre denunce da due uomini anziani e un perito informatico della zona, che avevano visto sottrarsi telefonini , tablet , iPad e altri oggetti dalle loro auto. Si sono appostati e l’altra mattina lo hanno fermato in flagranza di reato mentre tentava di aprire la macchina di un ottantenne del posto. Il ladro è stato arrestato e ritrovata tutta la refurtiva asportata precedentemente dalle auto in sosta davanti ai negozi in centro.

Presso il Tribunale di Velletri c’è stato il processo per direttissima per la convalida dell’arresto che è stato eseguito dal giudice monocratico. Il 35enne egiziano, già conosciuto alla Giustizia per furto, ricettazione e altri reati, ha patteggiato la pena ed è stato rimesso in libertà al momento. Con divieto di avvicinamento a Rocca Priora e altre prescrizioni imposte dalla magistratura.

I cittadini vittime dei furti hanno ringraziato a lungo i carabinieri del posto per essere intervenuti velocemente e aver identificato e arrestato l’autore ritrovandogli in casa sua sempre nella cittadina dei Castelli tutta la refurtiva che è stata restituita ai legittimi proprietari .

In particolare un iPad di lavoro molto importante per il perito informatico che lavora per importanti aziende del settore.

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Roma

Roma, metro Piramide: la banchina degli impuniti

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È senza soste l’impegno della vigilanza nelle stazioni metro di Roma.
Ma come potete vedere dalle foto le difficoltà maggiori avvengono in questo preciso momento presso la stazione Piramide della Linea B (sono circa le 18) dove un folto gruppo di borseggiatori bosniaci, si ostina a restare sulla banchina incurante degli avvisi della Guardie Giurate predisposte al servizio che li stanno invitando a lasciare la stazione.
Una situazione a dir poco incresciosa che mostra in pieno i limiti di un sistema giuridico che rischia di confermare sempre di più il concetto di “impunità” per chi si macchia di tale reati.

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