Umbria, prosegue con successo il Festival Federico Cesi dedicato alla musica classica

Oltre 40 concerti eseguiti in splendide location a cielo aperto, auditori, anfiteatri romani, giardini, cortili e palazzi seicenteschi con performer di fama mondiale: questo il programma della XVI edizione del Festival Federico Cesi – Musica Urbis, la manifestazione dedicata alla musica classica organizzata dall’associazione Fabrica Harmonica ETS, inaugurata lo scorso 11 luglio a Spello nella meravigliosa sede della Chiesa di Sant’Andrea a Spello – protagonista il coro femminile Arsys di Madrid.
Il Festival prosegue fino al 27 agosto nelle città di Spello e Trevi e si conclude con un’appendice dedicata alla Musica Sacra ad Acquasparta dall’1 al 3 settembre, che vede in programma inediti del ‘700 italiano e il famoso Mozart Requiem KV 626 per soli, coro e orchestra.
La 16a edizione prevede anche una sezione riservata al Perugino , “Il meglio Maestro d’Italia” che si apre con il concerto di lunedì 17 luglio alla Sala dell’Editto di Spello con Giuseppe Nova al flauto e Maurizio Fornero al cembalo, per proseguire sabato 22 luglio con il concerto dedicato ai più giovani intitolato Perugino POP, spettacolo prodotto dal Festival che attualizzerà la figura del Perugino ai giorni contemporanei. La kermesse ha il patrocinio della Regione Umbria, della Diocesi di Orvieto-Todi e dei Comuni che la ospitano; ha il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni (Carit) in collaborazione con le associazioni territoriali più importanti.
Saranno eseguiti anche brani coevi all’epoca in cui è vissuto il Perugino tra i quali la Toccata di Luzzaschi: la musica aiuterà ad immaginare l’ambiente in cui ha operato ed è vissuto il Perugino. Tra i partecipanti, il vincitore del Concorso Nazionale Giovani Musici 2022, Ivan Davide Muraro, vero virtuoso del pianoforte, che interpreta alcuni celebri brani del repertorio, ed il vincitore del Concorso Nazionale Giovani Musici 2022, talento dell’oboe, Salvatore Ruggiero, che interpreterà capolavori del barocco.
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.
Anche per questa edizione del Festival l’Associazione Fabrica Harmonica ETS ha posto al centro la propria missione: diffondere la musica classica rendendola fruibile ad un pubblico sempre più ampio con oltre il 50% delle attività ad ingresso libero, dare spazio a nuovi talenti e giovani personalità artistiche, presentare grandi musicisti noti al pubblico e alla scena internazionale.




Al BolsenArte Music Summer Festival in concerto la Cotton Club Swing Orchestra

Domenica 30 luglio, alle 21,30, a piazza San Rocco
Bolsena (VT) – Al BolsenArte Music Summer Festival il jazz degli anni Venti e Trenta. Domenica 30 luglio, alle 21,30, a piazza San Rocco salirà sul palco la Cotton Club Swing Orchestra per un concerto gratuito che richiama il mitico Cotton Club di New York, tempio del jazz durante il proibizionismo. Il locale è stato reso celebre anche dal film del 1984 “The Cotton Club” del regista Francis Ford Coppola.
 
La band trae ispirazione negli arrangiamenti che fanno parte musiche della pellicola e nei brani di Fletcher Henderson e di un giovanissimo Duke Ellington, in quegli anni agli inizi della sua straordinaria carriera. L’orchestra si distingue per l’attenta ricerca del caratteristico sound tipico dello stile “hot jazz” che ha fatto da colonna sonora ai ruggenti anni venti detti “the roaring Twenties”.
 
La direzione artistica della rassegna è affidata al maestro Francesco Traversi. BolsenArte Summer Music Festival è organizzato dal Comune di Bolsena, Assessorato alla cultura, con il patrocinio e il contributo del Consiglio della Regione Lazio e dell’associazione culturale Europa Musica, del FUS – MIC – Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, nonché con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, del Gruppo IST, di G Basaltite, Vimpex arredo urbano, CPM Gestioni termiche spa, iCAG srl, Il quadrifoglio – Società cooperativa sociale. Per tutte le informazioni è possibile chiamare allo 0761 799923 o scrivere all’email ufficioturistico@comune.bolsena.vt.it.




Rocca Priora, quattro sagre in programma. Dal 21 la Panontella

Rocca Priora, altre quattro sagre estive per portare tutti a tavola sotto le stelle del borgo più alto dei Castelli Romani.

Dal 21 luglio la Panontella, ad agosto spazio a bruschette e agnello, a settembre funghi porcini

Altre quattro sagre per vivere le piazze d’estate a Rocca Priora nel segno della convivialità e delle tradizioni gastronomiche locali. Tutti a tavola sotto le stelle del borgo più alto dei Castelli romani, visto che l’aria fresca d’alta quota non guasta di certo, per gustare la Panontella, le bruschette, l’agnello e i funghi porcini. Ed ecco date e dettagli da mettere in agenda. La “Festa della Panontella” si svolgerà a Parco Dandini, a cura dell’associazione La Fortezza in due “sessioni” di luglio: dal 21 al 23 e dal 27 al 29. Promuove, nella sua ricetta originale, il piatto prediletto da pastori e tagliabosco sin dai tempi antichi: è fatto di pancetta di maiale, accompagnata da pane “unto” dai sughi della cottura alla griglia della carne.

Dal 12 al 16 agosto protagonista la bruschetta roccapriorese in tutte le sue succulente varianti, in piazzale Zanardelli. Non mancheranno altre specialità. Il tutto accompagnato da balli, musica e intrattenimento popolare.

Doppio appuntamento anche per la Sagra dell’Agnello a Colle di Fuori: dal 18 al 20 agosto e dal 25 al 27 agosto. Una kermesse gastronomica fiore all’occhiello della tavola roccapriorese a base di variazioni sul tema dell’agnello, delle verdure e dei formaggi che sono un altro pezzo forte delle tavole locali e di primi piatti succulenti della trazione dei Castelli Romani.

A settembre, a Colle di Fuori (in piazza Capranica) torna la Sagra del Porcino. Appuntamento dall’1 al 3, dall’8 al 10 e dal 15 al 17, a cura dell’associazione Pietro Pericoli. Un vero e proprio festival culinario per tre week end consecutivi. Stand aperti a pranzo e cena con un ricco menu a base di porcini: primi, secondi e molto altro ancora.

“Rocca Priora d’estate, se possibile, è ancora più bella – dice la Sindaca Anna Gentili – La riscoperta dei suoi piatti genuini, la musica, la piazza che unisce rende ogni notte l’atmosfera magica, ma anche gli appuntamenti che hanno come focus l’ambiente e il tusrismo sostenibile, così come la solidarietà. Vi aspettiamo quassù per godere degli eventi e del fresco”.




Monte Compatri, cinema e teatro al Parco Karol Wojtyla

Torna a Monte Compatri, presso il suggestivo Parco Karol Wojtyla, ex Romito, il Monte Compatri Film Festival cui seguirà la Rassegna dei Castelli Romani di Teatro Amatoriale.
 
La manifestazione è organizzata e completamente finanziata dal Comune di Monte Compatri e dall’Associazione di promozione sociale Photo Club Controluce che l’ha ideata e che curerà la direzione artistica. Ha ottenuto il patrocinio gratuito della Regione Lazio, del Parco Regionale dei Castelli Romani e della Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini.
 
Si comincia venerdì 7 luglio alle ore 19 a Palazzo Annibaldeschi con un cineconcerto per strumenti giocattolo e pellicole di cinema muto. Alle ore 21 all’ex Parco del Romito proiezione del film “Upside Down” di Luca Tornatore, alla presenza dell’attore protagonista Gabriele Di Bello.
 
Il programma delle proiezioni prevede poi per sabato 8 luglio alle ore 21 il film “New Life” di Ivan Polidoro. Saranno presenti il cast e il regista. Domenica 9 luglio alle ore 21 “Dietro gli occhiali bianchi” di Valerio Ruiz che sarà presente per il dibattito.
 
Da mercoledì 12 fino a domenica 16 luglio, ogni sera alle ore 21.15, si svolgerà la tredicesima Rassegna dei Castelli Romani e di Teatro Amatoriale con le compagnie “La Ribalta”, “Granatina”, “Teatro Origine”, “Teatro Aps”, “Teatro Nuovo”, “Lazzinbanchi” e premiazione finale.
 
“La rassegna di teatro amatoriale e il film festival sono tradizioni che danno lustro alla nostra comunità in uno scenario a dir poco invidiabile – spiega l’assessore Serena Gara – Siamo pronti ad emozionarci con questi spettacoli e invitiamo tutti a partecipare. Un ringraziamento all’associazione Photo Club Controluce per l’organizzazione e per la qualità delle proiezioni e degli spettacoli proposti”.
 
 
 




Roma, Festival delle Accademie e degli Istituti di cultura stranieri: al Palazzo delle Esposizioni la proiezione del documentario “Aalto” di Virpi Suutari

Un itinerario  nella vita e nel lavoro di uno dei maggiori architetti contemporanei
 
 
A cura dell’Ambasciata di Finlandia a Roma il prossimo sabato 17 giugno sarà proiettato il documentario ”Aalto” di Virpi Suutari presso il Palazzo delle Esposizioni nell’ambito della mostra “Roma, a portrait. Festival delle Accademie e degli Istituti di cultura stranieri a Roma”.
 
“Aalto” illustra un itinerario  nella vita e nel lavoro di uno dei maggiori architetti contemporanei, Alvar Aalto. Il film racconta per la prima volta l’intima storia d’amore tra Alvar e sua prima moglie, anche lei architetto, Aino Aalto, e ci guida nel processo creativo e nelle loro iconiche costruzioni sparse in tutto il mondo: i meravigliosi palazzi in Finlandia, una libreria in Russia, il dormitorio per gli studenti del MIT, una galleria d’arte privata vicino a Parigi e molti altri posti unici. Coniugando intrattenimento e conoscenza, riprese contemporanee con raro materiale d’archivio, siamo guidati tra vita privata e professionale di un artista che, con la sua visione, ha poi influenzato il mondo dell’architettura contemporanea.
 
Virpi Suutari è nata il a Rovaniemi, in Finlandia. È nota come regista e sceneggiatrice.
 
Luogo: Palazzo delle Esposizioni, cinema (Via Nazionale, 194)
 
Ora: il 17 giugno, 18:00 – 18:30 Conversazione con la regista del documentario Aalto, Virpi Suutari
 
18:30 proiezione, Aalto di Virpi Suutari, durata: 103′ 
 
 
https://youtu.be/s6raO457_5Q
 
 
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. È possibile prenotare un biglietto in anticipo tramite il sito del Palazzo delle Esposizioni.
 
Continua intanto fino al 30 luglio il  ‘Roma, a portrait. Festival delle Accademie e degli Istituti di Cultura stranieri’, 1a edizione del progetto a cura di Cecilia Canziani con Francesca Campana e Giulia Gaibisso che intende trasformare il museo, con cadenza annuale, in un osservatorio privilegiato sulle visioni e sulle ricerche degli artisti e degli studiosi stranieri che ogni anno trascorrono un periodo di residenza a Roma, ospiti delle Accademie e degli Istituti di Cultura. La rappresentazione del paesaggio di Roma, a partire dal genere pittorico della veduta, è premessa e punto di partenza del progetto espositivo.
 




Premio letterario Internazionale Città di Cattolica: diploma d’onore per Antonello Iovane

Lo scrittore lametino si è distinto nella categoria romanzi editi con il suo primo romanzo “È giunta l’ora”
 
 
“La giuria del Premio letterario Internazionale Città di Cattolica, al termine delle valutazioni dei libri in concorso, ha deliberato di assegnare ad Antonello Iovane un Diploma D’onore per il romanzo È giunta l’ora. Tale decisione è scaturita dal fatto che il manoscritto, superate le durissime selezioni, è stato considerato un’opera letteraria di sicuro rilievo”
 
Sono queste le parole con le quali il dott. Roberto Sarra, presidente del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica, ha conferito il Diploma D’onore allo scrittore lametino Antonello Iovane nell’ambito della XV edizione del Pegasus Literary Awards. È giunta l’ora, edito dalla casa editrice Echos Edizioni, si è fatto notare dalla giuria in mezzo a ottocentocinquanta libri editi provenienti dall’Italia e da vari paesi europei, duemila autori, tra cui grandi firme del romanzo italiano, nell’ambito di un concorso considerato uno dei più prestigiosi riconoscimenti letterari italiani.
 
È giunta l’ora è il primo romanzo scritto da Iovane, un giallo ambientato a New York dove il giovane Marty scoprirà che non bisogna fermarsi alle apparenze, perché ogni esistenza e luogo celano segreti e misteri tutti da scoprire.
 
“Ringrazio la casa editrice che ha creduto in me e i membri della giuria per aver apprezzato il mio libro.” Un emozionato Antonello Iovane dedica, poi, il premio ricevuto ai suoi genitori, recentemente scomparsi.
 
 
 
 
 
 
 




Morte Tina Turner, lutto nel mondo dello spettacolo e della cultura

In molti hanno reso omaggio alla superstar della musica Tina Turner, morta all’età di 83 anni dopo una lunga malattia nella sua casa di Küsnacht, vicino a Zurigo, in Svizzera. Dal frontman dei Rolling Stones Mick Jagger a Elton John, passando per Diana Ross e Angela Bassett, che ne aveva interpretato il ruolo in “What’s Love to do with it”.

Le parole di Mick Jagger scritte su Twitter: “Sono così addolorato per la scomparsa della mia meravigliosa amica Tina Turner. Era davvero un’artista e una cantante di enorme talento. Era stimolante, calorosa, divertente e generosa. Mi ha aiutato tantissimo quando ero giovane e non la dimenticherò mai”. Tina si è esibita con Jagger durante il live Aid del 1985 ed è stata in tour con la band negli anni 60. Anche l’altro Rolling Stones, Ronnie Wood, l’ha ricordata come “una grande amica della nostra famiglia”.

Da Elton John ad Angela Bassett

Erykah Badu ha detto che Tina Turner era una “icona culturale”, mentre Alicia Keys la considerava una guerriera. “Abbiamo perso una delle più emozionanti ed elettriche performer del mondo. Una leggenda assoluta su disco e sul palco. Era intoccabile. Condoglianze a Erwin e alla sua famiglia. La notizia più triste”, ha commentato sui social network Elton John. “Come dire addio a una donna che si è appropriata del suo dolore e del suo trauma e lo ha usato come mezzo per aiutare a cambiare il mondo? Attraverso il coraggio di raccontare la sua storia, l’impegno a mantenere la rotta nella sua vita, a prescindere dai sacrifici, e la determinazione a ritagliarsi uno spazio nel rock and roll per se stessa e per gli altri che le assomigliano, Tina Turner ha mostrato agli altri che vivevano nella paura come dovrebbe essere un bel futuro pieno di amore, compassione e libertà. Le sue ultime parole per me sono state: ‘Non mi hai mai imitato. Invece, hai raggiunto il profondo della tua anima, hai trovato la Tina che è in te e l’hai mostrata al mondo’. Terrò queste parole vicino al mio cuore per il resto dei miei giorni”, il ricordo dell’attrice Angela Bassett, che ha interpretato la Turner nel film del 1993 “What’s Love Got to Do With It”.

Il mondo black femminile “Sono triste, sono sotto shock”, ha twittato Diana Ross, postando una foto che le ritraeva assieme all’altra sua contemporanea. Per Viola Davis, Tina Turner è stata “iconica, bellissima, una sopravvissuta, brillante” e “il nostro primo simbolo di eccellenza”. E anche Gloria Gaynor ha salutato “una leggenda iconica che ha aperto la strada a tante donne nella musica rock, sia nere che bianche”.

Altri omaggi “La sua musica continuerà a ispirare le generazioni future”, ha scritto Mariah Carey. Eros Ramazzotti: “Ti sarò sempre riconoscente”. “Sarò per sempre grato per il fatto di essere stato in tour con te, in studio insieme ed essere tuo amico”, ha scritto Bryan Adams. “Era Vota la Voce 1989 quando conobbi Tina Turner. Una vera star, una bestia da palcoscenico. In trasmissione ci divertimmo molto. Poi non andammo a cena… Ma ricordo il suo sorriso e quella grinta”, scrive Vasco Rossi ricordando l’incontro con la cantante. Debbie Harry dei Blondie spiega di avere “beneficiato dell’energia, della creatività e del talento di Tina Turner. Una donna che ha iniziato nei campi di cotone della zona rurale di Nutbush, TN, ed è arrivata al top”.




Genzano di Roma, Infiorata 2023: gli ospiti, il tema e le date

Manca davvero poco e andrà in scena la manifestazione tra le più antiche d’Italia che nasce ai Castelli Romani, l’area a ridosso di Roma Sud: la tradizionale Infiorata di Genzano. Arrivata alla 245 edizione l’evento di quest’anno si terrà il 10, 11 e 12 giugno.

Le fonti bibliografiche narrano che nell’anno 1792 fu realizzata su iniziativa del Sacerdote Don Angelo Loffredi la prima vera e propria infiorata che non era più una comoda “via ricoperta semplicemente di fiori sparsi alla rinfusa” ma “una via di fiori spogliata dai petali scelti e posati con tale disposizione artistica da formare nei propri colori qualsiasi disegno e figura”. Il Comune di Genzano di Roma dunque, organizza da oltre due secoli una grande manifestazione popolare che accomuna arte fede e cultura. L’Infiorata di Genzano è oggi considerata uno dei più grandi tappeti policromi del mondo; si svolge su una superficie di 1.890 metri quadri e si estende per 250 metri lungo l’antica Via Livia, oggi via Italo Belardi. Ogni anno attira una media di 150 mila visitatori con dei picchi registrati di 200 mila presenze. La scelta delle date non è casuale ma ricalca quelle del Corpus Domini. Entusiasta il sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti per le novità e i temi trattati: «Il tema che l’amministrazione ha scelto quest’anno porta il titolo “Io sono l’Altro”. Una scelta che vuole riportare al centro della riflessione la fratellanza, l’accoglienza e l’amore per il prossimo. Il passo tratto dal vangelo secondo Giovanni, preso a testimonianza della scelta, riporta infatti: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la propria vita per i propri amici». D’ispirazione anche lo scrittore Italo Calvino, nella ricorrenza del centenario della nascita, e il libro “Momo”, scritto proprio a Genzano da Michael Ende, nel cinquantesimo anniversario della pubblicazione.Il tappeto floreale lungo via Italo Belardi si comporrà di 15 quadri, più quello iniziale e quello finale sulle scalette un quadro rotondo ispirato all’opera “Momo” da posizionarsi in piazza Tommaso Frasconi. Elaha Rahgozar è l’artista ospite dell’Infiorata, una giovane e apprezzata pittrice afgana. Oggi Elaha vive a Parigi dove il padre ha ottenuto una cattedra all’Inalco (Institut national des langues et civilisations orientales), le sue opere sono ospitate presso la Casa internazionale delle Donne a Roma, con un progetto di raccolta fondi finalizzato a destinare il ricavato della vendita delle opere al finanziamento del corridoio umanitario organizzato per supportare altre giovani artiste impossibilitate a lasciare l’Afghanistan. Il sindaco evidenzia: «L’invito a collaborare con queste giovani artiste e con altri musicisti e pittori provenienti dall’Afghanistan – dice – è per noi espressione concreta degli intenti che guidano le nostre scelte amministrative volte all’accoglienza e alla valorizzazione dello scambio culturale». Qualche numero. I tappeti floreali sono della misura di 11 metri per 7. Ci sarà anche quadro floreale di 4 metri per 5 davanti alla Collegiata della Santissima Trinità e, per la prima volta, un quadro anche dentro la chiesa, largo 1,5 metri e lungo 40 metri. Intanto questo fine settimana c’è l’Infiorata dei Ragazzi, il 27 e 28 maggio, su via Bruno Buozzi.




Rocca Priora, torna la Festa del Narciso il 21 maggio

Rocca Priora torna puntuale a celebrare il narciso, l’incantevole fiore spontaneo che a primavera stende nuvole candide sui prati del Comune più alto dei Castelli Romani. L’appuntamento con l’edizione numero 84 della Festa del Narciso è per domenica 21 maggio.

Una giornata in cui il borgo si “veste” di addobbi e di colori che fanno da cornice ad un programma di iniziative ispirate alla natura, accompagnate dai tradizionali stand a base di artigianato ed enogastronomia.

“Mi piacerebbe camminare con te per scoprire se guardiamo le cose allo stesso modo”, sono le parole di Vincent Van Gogh scelte dall’amministrazione comunale come filo conduttore dell’84esima edizione: il grande pittore amava camminare, esplorando la città e la campagna alla ricerca di soggetti da dipingere.

“La Festa del Narciso è una esplosione di emozioni, suggestioni e profumi – dicono la Sindaca Anna Gentili e la Vicesindaca Carmen Zorani -. Un grande patrimonio immateriale che ogni anno ci guida tra le bellezze incontaminate del nostro magnifico paesaggio e nel cuore delle nostre tradizioni più antiche. Un viaggio che vogliamo condividere con un invito speciale a calarsi nella magia di questa giornata insieme a noi. Si chiama turismo sostenibile ed è la strada che abbiamo deciso di percorrere per promuovere il nostro territorio”.La magiaTutto si svolge intorno alla magia della “Fontana del Narciso”, opera d’arte firmata dal maestro Benedetto Robazza per raccontare la leggenda di Narciso che si innamorò della sua immagine riflessa nelle acque del lago Regillo di Rocca Priora dove si lasciò annegare non potendo essere contraccambiato. Le ninfe trovarono in quel posto un bellissimo fiore bianco che chiamarono Narciso in onore del giovane.Il programmaL’appuntamento è alle 10 in largo Pallotti, di fronte alla fontana, dove le associazioni sportive e culturali del territorio realizzeranno i loro quadri coi fiori. Si inizia con l’esibizione della Banda Musicale Corbium, con l’apertura degli stand e le letture sul tema dei fiori realizzate dalla Biblioteca comunale.Si riprende nel pomeriggio, alle 15, con le poesie lette in diverse lingue insieme a musica e danze. Alle 16 saranno esposti tutti i componimenti che hanno partecipato al contest poetico in lingua italiana e si svolgerà la premiazione degli autori più bravi e anche di tutti gli allestitori (ore 17).Visite al Museo Benedetto RobazzaApertura straordinaria al Museo Benedetto Robazza per tutto il week endIn occasione della Festa del Narciso porte aperte al Museo Benedetto Robazza venerdì (orario 9-13.30 e 15-18.30), sabato (10-13.30 e 15-18.30) e domenica (11-13.30 e 15-18).




Roma, al Teatro Garbatella si accendono i riflettori per il concerto di Mariblanca Armenteros: un viaggio musicale per raccontare Cuba

Sabato 20 maggio alle 20:45

Roma abbraccia Cuba e lo fa con le magiche atmosfere della musica cubana in un concerto dal titolo “Cuba eres mimosa”, unico nel suo genere, di ampio respiro internazionale, al cui centro stanno la cultura e la musica tradizionale cubana.

Protagonista assoluta dell’evento Mariblanca Armenteros, un’artista di primo piano, cubana di sangue e di formazione, che in questo concerto racconta e interpreta brani di diversi generi musicali nati a Cuba: dalla gioiosa compostezza del Son, considerato il capostipite della musica cubana, alla frizzante allegria del Cha Cha Cha, dal coinvolgente Bolero al solare Mambo; dalla movimentata Rumba alla popolarissima Salsa, coinvolgendo il pubblico in un crescendo di successi musicali.

Per una sera si vola oltre oceano alla scoperta delle innumerevoli composizioni che simboleggiano Cuba, il suo colore e la sua gioia che vi si respira attraverso brani popolari e di facile ascolto, affidati alla sensibilità di Mariblanca che mette in scena un quadro musicale composito, elegante, raffinato, di sapore sottilmente soft jazz: un’originale rivisitazione dei suoni tipicamente latini che siamo abituati ad associare alla musica caraibica ma che, in questo caso, che fa anche riaffiorare ricordi lontani di sonorità west coast.

I titoli sono lì, accanto agli autori che sono passati alla storia, uno per ciascuno

Cuba Linda _Virgilio Marti (colonna sonora del film Lost City con l’attore cubano Andy Garcia) Dos Gardenias _Isolina Carrillo, Como Fue _Ernesto Durante, Guantanamera_Joseito Fernandez, Ami Que_Jesus Guerra, Quizas Quizas Quizas_Osvaldo Ferrés, Eres Mimosa_Pedro Ibanez, Pintate Los Labios Maria _Ramòn Castro, Unicorno _Silvio Rodiguez, Y Tal Vez _Juan Formell, Tu me Acostubraste _Frank Dominguez, Idilio_Alberto Rivera, Alardoso_Enrique Jorrin, Lagrimas Negra _Miguel Matamoro Chan Chan_Francisco Repildado (Compay Segundo). Quest’ultimo, famoso nel mondo grazie al gruppo Buena Vista Social Club.

Già dalle prime note il pubblico ascolta e riconosce melodie conosciute in tutto il mondo, calde ed energetiche ma, al tempo stesso, dolci e rilassanti; capaci di creare grande emozione raccontando, nell’arco di pochi minuti, la storia della gente e della terra da cui provengono.
È musica interpretata per creare “Movimiento de cintura”.

TEATRO GARBATELLA Piazza Giovanni da Triora, 15, Roma TEL 3884730777 https://www.teatrogarbatella.it/

Biglietti su DIYticket https://www.diyticket.it/events/Musica/11124/cuba-eres-mimosa-mariblanca-armenteros




La Biblioteca di Architettura Sámi in trasferta a Venezia

Anche questa 18a edizione, come quella del 2022 della Mostra Internazionale di Architettura della La Biennale di Venezia ospita, nel Padiglione dei Paesi Nordici, una interessante presenza legata al popolo Sámi : per oltre quindici anni, l’architetto e artista Joar Nango ha messo insieme un archivio di libri su questioni rilevanti per l’architettura di quel popolo. Quest’anno Nango, insieme a un gruppo di collaboratori, presenta Girjegumpi: The Sámi Architecture Library – una struttura, uno spazio sociale e una fonte di conoscenza dell’architettura in Sápmi (così denominata quella regione che interessa Svezia, Finlandia e Norvegia ove risiedono i rappresentanti di quel popolo).

Girjegumpi è una spazializzazione di conversazioni e ricerche avviata da Nango in oltre due decenni di pratica all’intersezione tra architettura e arte. In quanto biblioteca itinerante e collettiva, il progetto si è evoluto e ampliato con adattamenti specifici per il sito mentre viaggiava in diverse località della Sápmi e della più ampia regione nordica. Questo viaggio coinvolge molteplici collaborazioni, tra cui artisti e artigiani come Katarina Spik Skum, Anders Sunna, Ken Are Bongo e Anders Rimpi, tra gli altri. Al centro di Girjegumpi c’è l’archivio che contiene e condivide dai titoli rari ai libri contemporanei, una collezione di oltre 500 edizioni che abbraccia argomenti come l’architettura e il design Sámi, la conoscenza dell’edilizia tradizionale e ancestrale, l’attivismo e la decolonialità.

Questo archivio comprende anche opere d’arte, materiali, dettagli di design e oggetti trovati. Come spazio di aggregazione, ospita grandi gruppi di persone. Come sala di lettura, offre un ambiente per lo studio e la riflessione solitari. Come progetto critico, costruisce spazi per l’immaginazione indigena.

‘Nomade by design, Girjegumpi’ è un progetto vivente che affronta l’importanza della cultura indigena nel discorso architettonico e nella costruzione di oggi: l’importanza del lavoro collaborativo, delle tecniche di costruzione e dell’uso delle risorse in condizioni climatiche in rapido cambiamento, l’uso di flussi di materiali radicati localmente e approcci sensibili ai paesaggi e alla natura. Sottolinea la posizione dell’architetto verso una comprensione più polifonica del mondo.

Il Padiglione dei Paesi Nordici, progettato da Sverre Fehn nel 1962, è stato concepito per rappresentare le forme di cooperazione tra i Paesi nordici. In questo contesto, Girjegumpi si apre a un pubblico internazionale per continuare a costruire corpi di conoscenza, collaborazione e solidarietà che trascendono i confini nazionali.
La parola Girjegumpi deriva da due parole Sámi settentrionali: “Girji”, che significa libro, e “Gumpi”, una piccola capanna mobile di pastori di renne su slitte, spesso trainate da una motoslitta. Questo gioco di parole si riferisce a una biblioteca, a un archivio e alla struttura in cui questi vengono conservati e trasportati.

Girjegumpi si è svolto in molte località dal 2018. Quando non è itinerante, ha sede presso il Sámi Dáiddaguovddáš (SDG – Sámi Center for Contemporary Art) a Kárášjohka/Karasjok. Una versione gemella di Girjegumpi è conservata presso la National Gallery of Canada a Odàwàg/Ottawa.

Joar Nango (nato nel 1979, Áltá) è un architetto e artista con sede a Romsa/Tromsø, Norvegia. Il suo lavoro è radicato nel Sápmi, il tradizionale territorio Sámi che copre le regioni settentrionali di Norvegia, Svezia, Finlandia e la penisola di Kola in Russia. Attraverso la costruzione, interventi site-specific, collaborazioni progettuali, fotografie, pubblicazioni e video, il lavoro di Nango esplora il ruolo dell’architettura e dell’artigianato sámi e indigeni nel pensiero contemporaneo.
La Biennale di Venezia si svolge ogni due anni a Venezia, in Italia. Il Padiglione dei Paesi Nordici rappresenta ufficialmente Finlandia, Norvegia e Svezia. La 18a Mostra Internazionale di Architettura, che si svolge dal 20 maggio al 26 novembre 2023, è curata da Lesley Lokko.
Nel 2023,la svedese ArkDes è commissario e Nasjonalmuseum (Oslo, Norvegia) e Arkkitehtuurimuseo (Museo di architettura finlandese, Helsinki, Finlandia) sono vice commissari.

Girjegumpi. The Sámi Architecture Library di Joar Nango sabato 20 maggio 2023 ore 14 nel padiglione dei paesi nordici funge da cornice per una conversazione informale su questioni relative all’architettura e al design Sámi contemporanei, con un gruppo di ospiti speciali. Partecipanti: Astrid Fadnes, Jenni Hakovirta, Grethe Johanna Minde, Joar Nango, Káre Raija Anti, Katrine Rugeldal, Eveliina Sarapää, Magnus Antaris Tuolja Conversazione, guidata da James Taylor-Foster.

Il Padiglione dei Paesi Nordici si trova all’interno dei Giardini della Biennale di Venezia . Per entrare ai Giardini è necessario un biglietto, acquistabile qui . L’evento stesso è gratuito.
Sempre in questo contesto, il 18 maggio il padiglione nordico ospita il cantore del popolo Sámi, Wimme Saari come esecutore di canti tradizionali del suo popolo, i tipici joik.
Wimme Saari è nato a Kelottijärvi, Enontekiö, Lapponia, Finlandia. È un artista poliedrico: joiker, compositore, attore e artista.. Combina il canto tradizionale Sámi con le sue improvvisazioni, di solito con un accompagnamento ‘techno-ambient’.

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