Finlandia, nella transizione dei poteri presidenziali, si riafferma la costante vicinanza all’Ucraina

Il Presidente finlandese uscente Sauli Niinistö, approssimandosi la scadenza del suo incarico, durato 12 anni, del primo marzo, ha reso noto una breve dichiarazione che è probabilmente l’ultima del suo doppio mandato. Nella dichiarazione, ricorda che “ sono due anni da quando la Russia ha lanciato la sua guerra di aggressione su vasta scala contro l’Ucraina.
 
Durante questo periodo, gli ucraini si sono trovati faccia a faccia con gli indicibili orrori della guerra. Allo stesso tempo, hanno difeso eroicamente la loro libertà e indipendenza” Niinistö conferma il pieno sostegno della Finlandia all’Ucraina e l’impegno ad  avere “ la capacità e le risorse per sostenere l’Ucraina a lungo termine” aggiungendo la necessità di provvedere ad un rapido aumento della produzione industriale della difesa, il che evidenzia i timori finlandesi che la Russia rivolga una sua attenzione aggressiva verso i vicini baltici;  ma Niinistö non sottovaluta l’impegno anche a lavorare per la pace, ribadendo il sostegno “alla formula di pace del presidente Zelenskyj ed all’iniziativa per un vertice di pace. L’Ucraina merita una pace giusta e duratura che ne rispetti la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale”.
 
Qualche giorno prima il presidente Niinistö e sua moglie Jenni Haukio avevano incontrato a pranzo a Mäntyniemi, residenza ufficiale dei Capi di Stato finlandesi, il prossimo presidente della Repubblica, il professor Alexander Stubb e sua moglie Suzanne Innes-Stubb. Durante il pranzo la coppia presidenziale e la futura coppia presidenziale avevano discusso, tra l’altro, di questioni pratiche legate all’incarico presidenziale. Inoltre, la coppia presidenziale aveva presentato al personale addetto a Mäntyniemi il professor Stubb e consorte.
 
Sull’immutato sostegno ed impegno nei confronti dell’Ucraina, era intervenuta anche la ministra finlandese degli Esteri Elina Valtonen, riaffermando la ferma condanna della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, considerata una grave violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.  Valtonen sottolineava come la Finlandia chiede alla Russia di cessare immediatamente le ostilità e di ritirare le sue truppe dall’Ucraina, condanna l’occupazione e l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia. La Finlandia fornisce all’Ucraina un sostegno multiforme, che include materiale di difesa, aiuti materiali, assistenza umanitaria e accoglienza dei profughi. Inoltre, sostiene l’attuazione e il rafforzamento delle sanzioni dell’UE contro Russia e Bielorussia. Ha altresì ricordato che la Finlandia appoggia anche l’istituzione di un tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina e che sostiene l’Ucraina nel suo percorso di integrazione con l’Unione Europea e nella NATO. Ribadendo il supporto all’Ucraina nel presente e nel futuro, Valtonen ha ricordato che il governo finlandese sta elaborando un piano nazionale di ricostruzione per l’Ucraina.
 
Ad oggi, nei due anni trascorsi, la Finlandia ha investito circa 2,5 miliardi di euro in aiuti militari e civili all’Ucraina, uno sforzo non indifferente per un Paese di meno 6 milioni di abitanti.
 

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Il neo presidente finlandese Stubb a Firenze per dimettersi da direttore della School of Transnational Governance

A pochi giorni dal suo insediamento ufficiale (1° marzo), il neo eletto Presidente della Repubblica finlandese, Alexander Stubb. è volato a Firenze per definire la chiusura del suo rapporto di docente e direttore, dal primo maggio 2020, della School of Transnational Governance, istituto, con sede a Firenze, inserito nell’Istituto Universitario Europeo, EUI, con sede a Fiesole.
Stubb, incontrando docenti, studenti ed invitati, ha svolto quella che può definirsi una lezione di saluto, definendo il periodo trascorso in Toscana come i migliori anni della sua vita e considerandosi orgoglioso di quanto aver realizzato a scuola, insieme a tutta la struttura dell’istituzione, esprimendo gratitudine per l’opportunità di aver fatto parte di qualcosa di nuovo, simile a una impresa innovativa.
Nell’intervento di commiato, inframmezzato da qualche battuta scherzosa, ha svolto anche una riflessione su come il mondo era configurato nel 1989, anno in cui lui studiava negli USA, e che segnò la fine della guerra fredda, suscitando speranze, mentre, attualmente “si vive un periodo di maggiore disperazione: ci sono due grandi guerre in corso e numerosi conflitti minori. La storia non si è fermata, e non tutti i paesi si sono indirizzati verso una democrazia liberale”. Per Stubb gli studenti del nostro tempo si trovano ad affrontare una “missione molto più grande” nel mondo rispetto a quella che aveva lui all’epoca, evidenziando che se gli studenti stessi si sentono scoraggiati vuol dire che gli insegnanti non hanno ben trasmesso il messaggio che sono loro studenti a poter cambiare la situazione, invitandoli a non semplicemente sperare ma anche ad agire, con un impegno nei settori della società loro più congeniali.
A chi gli chiedeva quali possano essere le tre priorità del suo mandato, Stubb ha risposto che sono “pace, pace e pace” Il principale obiettivo di un Presidente è quello di mantenere la pace, se se ne presenta la possibilità e, terminato il suo mandato, di voler esser certo di lasciare la Finlandia come uno dei migliori Paesi al mondo, basato su una società aperta, una democrazia liberale e con sistema sociale ben funzionante.
In occasione del suo incontro di commiato, Stubb ha anche inaugurato nel palazzo Buontalenti, sede della Scuola, una “sala della pace” intitolata a Martti Ahtisaari, già Presidente della Repubblica finlandese e premio Nobel per la pace nel 2008. Presente all’inaugurazione c’era anche il figlio di Ahtisaari, Marko Ahtisaari. Nella circostanza, Stubb ha affermato che “Martti Ahtisaari è stato per me un mentore, una figura paterna ed un insegnante. Una persona che ho ammirato. Il suo premio Nobel è stato motivo di grande orgoglio per noi finlandesi.” Nel suo profilo Facebook ha così commentato il suo saluto: “bello rivedere colleghi e amici a Firenze. Un addio emozionante. Nostalgico. Quattro anni meravigliosi con studenti, compagni, personale e docenti. Abbiamo costruito insieme le basi di una Scuola unica. Quando ho iniziato nel 2020 noi della Florence School of Transnational Governance eravamo una start-up di meno di 30 persone. Oggi siamo una famiglia di poco meno di 300 persone. Veniamo da tutto il mondo, con percorsi di vita diversi. All’inizio non avevamo un nostro edificio.
Ora siamo nel centro di Firenze, al Palazzo Buontalenti, uno dei più grandi progetti di restauro pubblico dello Stato italiano. Sono così orgoglioso di ciò che il nostro gruppo ha raggiunto. Allo stesso tempo penso che questo sia solo l’inizio ed auguro il meglio certo che porterete la Scuola al livello successivo”
Stubb era giunto a Firenze proveniente da Monaco di Baviera ove si trovava in occasione della Conferenza sulla Sicurezza, un incontro annuale riservato a governanti e politici mondiali. Durante l’evento, alla domanda di giornalisti se l’Occidente avesse fallito nel sostenere l’Ucraina, Stubb aveva risposto che “se l’Occidente non fosse riuscito a sostenere l’Ucraina, esso non esisterebbe più”.  Per Stubb, che fu ministro degli Esteri nel 2008, quando la Russia invase la Georgia, la Georgia probabilmente era una questione minore per Vladimir Putin, mentre la guerra in Ucraina non lo è, ritenendo che “questa guerra è troppo grande perché Putin possa fallire, e questo è ciò che la rende piuttosto problematica”. Stubb ritiene che il sostegno all’Ucraina debba essere continuo, sia economicamente che militarmente, sottolineando che le consegne di armi rappresentano una sfida attuale poiché l’unica cosa che Putin capisce è il potere. Se si mostra qualsiasi debolezza – qualsiasi elemento debole – lui attacca.  Ha anche sottolineato che la Russia deve essere ritenuta responsabile della guerra in Ucraina e della morte di Alexei Navalny Ha auspicato un coinvolgimento della Cina nella soluzione del conflitto poiché ha un ruolo primario nelle relazioni con la Russia.
Stubb ha descritto come utili i suoi incontri informali a Monaco, comprese le discussioni con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg e il primo ministro norvegese Jonas Gahr Stöhre, oltre all’ex segretario di Stato americano Hillary Clinton e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.  L’incontro di Monaco ha contrassegnato le prime dichiarazioni pubbliche di Stubb da quando ha vinto le elezioni presidenziali.
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Putin: “L’Italia ci è sempre stata vicina”

L’Italia ci è sempre stata vicina, ricordo come mi accoglievano, lì mi sentivo a casa“. Così il presidente russo, Vladimir Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti.

Putin ha parlato di quanto avvenuto ad Avdiivka. Quella delle forze ucraine è stata una “ritirata caotica”, ha affermato il presidente russo. “Per quanto ho capito, e come mi hanno riferito l’altro ieri, verso le 6-7 del mattino il nemico ha iniziato una ritirata caotica da questo insediamento”, ha detto Putin.

“La leadership delle forze armate dell’Ucraina ha emesso l’ordine di ritirare le sue forze armate quando erano già in movimento e stavano lasciando questo insediamento. A quanto ho capito, ciò è stato fatto per ragioni politiche, al fine di coprire questo ritiro e dargli l’apparenza di un ritiro organizzato mentre si è trattato di una fuga nel vero senso della parola”, ha dichiarato il presidente russo in un incontro con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, secondo quanto riporta la Tass.




Pericolo arma spaziale russa: Blinker, “Cina e India devono premere su Vladimir Putin”

Qualsiasi detonazione nucleare nello spazio manderebbe in tilt tutto il sistema globale, dai servizi di emergenza ai telefoni cellulari, alla regolazione di generatori e pompe di benzina

Cina e India devono premere su Vladimir Putin contro il possibile dispiegamento di una nuova arma nucleare spaziale che metterebbe fuori uso anche i satelliti di Pechino e New Delhi, lasciando il mondo ‘sconnesso’. Nonostante le agenzie di intelligence Usa siano divise sull’imminenza della minaccia, il segretario di stato Usa Antony Blinken ha sollevato la possibilita’ di una mossa del genere con i suoi omologhi cinese e indiano e li ha invitati ad agire.

Il messaggio, lanciato a margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco, sarebbe stato netto secondo il New York Times: qualsiasi detonazione nucleare nello spazio distruggerebbe non solo i satelliti americani ma anche quelli di Pechino e Nuova Delhi e i sistemi di comunicazione globale crollerebbero, mandando in tilt tutto, dai servizi di emergenza ai telefoni cellulari, alla regolazione di generatori e pompe di benzina. I detriti dell’esplosione si disperderebbero in tutta l’orbita terrestre bassa e renderebbero la navigazione difficile se non impossibile per tutto, dai satelliti Starlink utilizzati per le comunicazioni Internet, ai satelliti spia. Dal momento che Putin ha espresso chiaramente il suo disprezzo per gli Stati Uniti, avrebbe detto Blinken, spetta ai leader di Cina e India, al presidente Xi Jinping e al primo ministro Narendra Modi, dissuaderlo da ciò che potrebbe trasformarsi in un disastro.
In una nota il Dipartimento di Stato ha affermato che nei suoi incontri Blinken ha “sottolineato che il perseguimento di questa capacità dovrebbe essere motivo di preoccupazione” e che “continuerà a sollevare la questione in ulteriori incontri alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco”.

Nella sua ricostruzione, il Nyt scrive che quando Mosca condusse una serie di lanci segreti di satelliti militari nel periodo dell’invasione dell’Ucraina all’inizio del 2022, i dirigenti dell’intelligence americana iniziarono ad approfondire cosa stessero facendo esattamente i russi. Successivamente, le agenzie di spionaggio hanno scoperto che Mosca stava lavorando su un nuovo tipo di arma spaziale che potrebbe minacciare le migliaia di satelliti che mantengono connesso il mondo. Nelle ultime settimane è circolato un nuovo allarme da parte degli 007 Usa: un altro lancio potrebbe essere in cantiere, e la domanda è se la Russia intende usarlo per mettere in orbita una vera arma nucleare nello spazio, violando un trattato vecchio di mezzo secolo. Le agenzie di intelligence sono divise sulla probabilità che Putin arrivi a tanto, ma le informazioni su questo scenario sono motivo di preoccupazione urgente per l’amministrazione Biden. Anche se la Russia mettesse in orbita un’arma nucleare, i dirigenti americani concordano nel ritenere che non verrebbe fatta esplodere. Ma si nasconderebbe come una bomba a orologeria in orbita bassa, per ricordare che Putin – se fosse troppo pressato con le sanzioni o con l’opposizione militare alle sue ambizioni in Ucraina o altrove – potrebbe distruggere le economie senza prendere di mira gli esseri umani sulla terra.




La Finlandia e il nuovo Presidente, un cambiamento nella stabilità

Da domenica 11 febbraio la Finlandia ha un nuovo Presidente della Repubblica, Alexander Subb, proveniente del partito conservatore, che apre una nuova fase nel Paese nordico, nel momento in cui il Presidente uscente, Sauli Niinistö , esce di scena dopo un doppio mandato durato 12 anni. In occasione della sessione presidenziale del 9 febbraio scorso, il Governo ha ringraziato il Presidente della Repubblica per l’eccellente collaborazione realizzata durante il suo mandato, che termina ufficialmente il 1° marzo 2024. “Ci sono stati molto trambusto in Finlandia e nel mondo. Questi tempi incerti hanno richiesto una guida in politica estera e di sicurezza e capacità di agire. La posizione della Finlandia in termini di politica di sicurezza come membro della NATO è oggi migliore che mai”, ha affermato nell’occasione il Primo Ministro Petteri Orpo. Il governo ha reso omaggio al presidente Niinistö regalandogli una delle bandiere sventolate in onore del centenario della Finlandia,; il regalo è una delle cento bandiere finlandesi sventolate durante la cerimonia ufficiale di apertura del centenario dell’indipendenza della Finlandia presso la piazza del Mercato di Helsinki il 5 dicembre 2017. Il presidente Niinistö prese parte all’alzabandiera durante la cerimonia. Il Governo ha anche regalato al Presidente una scatola per riporre la bandiera; le sue parti in legno sono realizzate con pezzi di assi di legno del 18° secolo residui dalla riparazione delle finestre sul lato Ritarikatu del Palazzo del Governo. Niinistö ha lavorato con governi guidati da sei diversi primi ministri.
 
Il nuovo Presidente Stubb che, per i suoi 56 anni, ha un curriculum sia nazionale che internazionale di tutto rispetto ed una ampia esperienza europea sia politica che professionale, si trova a rappresentare sulla scena mondiale un piccolo Stato con una grande reputazione. Tra le altre cose, è docente e direttore, in aspettativa della Florence School of Transnational Governance  istituita nel 2017 come parte dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze.
Il programma elettorale di Alexander Stubb, e presumibilmente quello come Presidente, si basa su tre pilastri: apertura, sicurezza e internazionalizzazione. In qualità di leader, Stubb si impegna a promuovere un dialogo aperto sulla politica estera, rendendola comprensibile e accessibile a tutti. La Finlandia è una società di benessere aperta, che si fonda su principi di democrazia liberale, economia di mercato e globalizzazione. Stubb è orgoglioso del successo della Finlandia nel periodo post-indipendenza e si impegna a preservare le tradizioni che hanno contribuito a costruire il paese. Inoltre, sottolinea l’importanza della collaborazione con gli alleati sia nell’Unione Europea che nella NATO. In s sintesi, il programma di Stubb si concentra su un’apertura basata su valori democratici, una sicurezza garantita da una forte difesa e una visione internazionale che tiene conto dei cambiamenti globali e delle sfide del mondo moderno.
Il Presidente della Repubblica in Finlandia è responsabile della politica estera ed ha compiti non meramente di rappresentanza ed è probabile che non si discosterà dalla linea prudente del suo predecessore. Ma la Finlandia di cui Niinistö prese la guida nel 2012 è alquanto cambiata dopo 12 anni.
 
la Russia, e prima l’URSS, è stata sempre un vicino ingombrante che, dopo l’aggressione all’Ucraina. è ancora di più temibile e pericoloso, ragione principale per la quale la Finlandia ha lasciato la sua storica politica di neutralità per aderire alla Nato. Paradossalmente, i finlandesi si sentivano più sicuri quando c’era l’Unione Sovietica che non durante il regime di Putin.
 
Le prospettive
Dal 2012 a oggi, la Finlandia ha affrontato diverse sfide e cambiamenti in termini di situazione sociale, welfare e debito pubblico, quest’ultimo è aumentato rispetto al PIL. Secondo le previsioni della Banca di Finlandia, il debito pubblico rispetto al PIL si avvicinerà al 75% entro la fine del 2025. Questo richiederà tagli significativi alla spesa e aumenti delle tasse nei prossimi mandati parlamentari. La Finlandia ha bisogno di rafforzare le finanze pubbliche per affrontare le sfide future e garantire spazio di manovra per le generazioni successive.
Welfare e servizi sociali: la spesa per la protezione sociale in Finlandia è aumentata costantemente dal 2012 al 2022, raggiungendo circa 63,1 miliardi di euro nel 2023. Nel 2024, sono previsti cambiamenti significativi nel sistema di sicurezza sociale finlandese, compresi tagli al welfare e regole più chiare per i costi abitativi. La Finlandia è un Paese guida internazionale nel benessere e nella sostenibilità, ma ci sono ancora sfide da affrontare per garantire un benessere completo e inclusivo.
Situazione sociale: la Finlandia si trova ad affrontare, come del resto l’Italia, cambiamenti demografici, come l’invecchiamento della popolazione, che aumentano la necessità di servizi sanitari e sociali. La disoccupazione a lungo termine rimane un problema, nonostante la crescita economica degli ultimi anni. In sintesi, la Finlandia sta cercando di bilanciare la crescita economica, la spesa pubblica e le sfide sociali per garantire un futuro sostenibile e inclusivo.
Le difficili Sfide tra il 2012 e il 2024
 
Il governo ha adottato misure per aumentare l’età pensionabile, non diversamente dall’Italia. La Finlandia è uno dei paesi più colpiti dai cambiamenti climatici, con un aumento delle temperature e delle precipitazioni. Il governo ha adottato misure per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili; è impegnata nella lotta contro i cambiamenti climatici a livello internazionale. Sul problema immigrazione ha accolto un numero significativo di migranti negli ultimi anni, soprattutto dalla Siria e dall’Iraq, il che ha posto sfide all’integrazione dei migranti e al sistema di accoglienza. Il governo ha adottato misure per migliorare l’integrazione dei migranti e contrastare l’immigrazione illegale.
 
Instabilità geopolitica
La Russia è il vicino più grande della Finlandia e, con la sua annessione della Crimea nel 2014 ed invasione dell’Ucraina, ha aumentato le tensioni nella regione; il Paese sta quindi rafforzando la sua difesa, e l’ingresso nella NATO fa parte di questa nuova politica. Oltre a queste sfide, la Finlandia ha anche fatto grandi progressi in diversi settori: l’istruzione finlandese è considerata una delle migliori al mondo, è un leader globale nell’innovazione e nella tecnologia, è un paese con un elevato tenore di vita e un forte senso di coesione civica. Durante la gestione della pandemia di COVID-19 la Finlandia ha adottato un approccio “morbido”, basato sulla fiducia e la responsabilità individuale con misure di contenimento quali chiusura delle scuole e università per alcune settimane, ma non è stato imposto un lockdown completo, il tutto facilitato da un alto livello di fiducia nelle istituzioni e nella scienza, forte senso di coesione sociale e popolazione abituata a seguire le istruzioni. Di conseguenza, la Finlandia ha avuto un numero relativamente basso di casi di COVID-19 e di decessi, la sua’economia ha sofferto meno di altre economie europee.
 
In definitiva, il nuovo Presidente, sincero europeista, ha energie, competenze e ‘sisu’ (forza e resistenza) per affrontare una nuova fase della storia del suo Paese, anche confidando nella tradizionale coesione dei suoi cittadini.

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Usa, i repubblicani invocano il 25° emendamento per rimuovere Biden

Negli Usa alcuni esponenti repubblicani hanno invocato, per rimuovere Joe Biden, il 25° emendamento della Costituzione, introdotto dopo l’assassinio di John F.

Kennedy per sostituire il presidente Usa in caso di morte, destituzione, dimissioni o incapacità. È lo stesso emendamento ipotizzato più volte per rimuovere Donald Trump durante il suo mandato. Il procuratore speciale Robert Hur ha scagionato Biden dalle accuse di divulgazione di documenti segreti, definendolo però “un uomo anziano con problemi di memoria”.

I senatori repubblicani Rick Scott, Mike Lee e Josh Hawley hanno invocato il 25.mo emendamento. La richiesta è stata controfirmata dai deputati Mary Miller, Marjorie Taylor Greene e Mike Collins. Claudia Tenney ha scritto anche una lettera al ministro della giustizia criticando le conclusioni del procuratore speciale Robert Hur, che non ha raccomandato accuse al presidente per la gestione incauta di documenti classificati: “Biden deve essere incriminato, oppure deve essere rimosso. Non c’è via di mezzo”. 

Anche numerose altre figure di destra di alto profilo, come il fondatore di Turning Point Usa Charlie Kirk, il conduttore di un programma radiofonico Mark Levin e l’ex governatore del Wisconsin Scott Walker hanno suggerito di applicare il 25.mo emendamento. Più cauti per ora i vertici del Grand Old Party, anche se lo speaker della Camera Mike Johnson  ha definito Biden “inadatto allo Studio Ovale”.

 Il 25.mo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d’America è una norma che regola la successione presidenziale in caso di morte, dimissioni, destituzione o incapacità del presidente in carica. Fu ratificato nel 1967, dopo l’assassinio di John F. Kennedy nel 1963, che aveva sollevato dubbi sulla legittimità del suo successore Lyndon B. Johnson.

L’emendamento stabilisce che il vicepresidente diventa presidente se il presidente muore, si dimette o viene rimosso dal Congresso. Inoltre, prevede che il presidente possa nominare un nuovo vicepresidente con l’approvazione della maggioranza di entrambe le camere del Congresso, se il vicepresidente muore, si dimette o diventa presidente. Infine, consente al vicepresidente e alla maggioranza dei membri del gabinetto di dichiarare il presidente incapace di esercitare i suoi poteri e i suoi doveri, trasferendo temporaneamente la carica al vicepresidente. Il presidente può contestare questa dichiarazione e riprendere i suoi poteri se il Congresso non conferma l’incapacità entro 21 giorni.

 Il 25.mo emendamento è stato invocato quattro volte nella storia degli Stati Uniti. La prima volta fu nel 1973, quando il presidente Richard Nixon nominò Gerald Ford come vicepresidente dopo le dimissioni di Spiro Agnew per corruzione. La seconda volta fu nel 1974, quando Ford divenne presidente dopo le dimissioni di Nixon per lo scandalo del Watergate. La terza volta fu nel 1974, quando Ford nominò Nelson Rockefeller come vicepresidente dopo essere diventato presidente. La quarta volta fu nel 1985, quando il presidente Ronald Reagan trasferì temporaneamente i suoi poteri al vicepresidente George H.W. Bush durante un intervento chirurgico per rimuovere un polipo dal colon.

 Attualmente, alcuni esponenti repubblicani hanno chiesto di esplorare la possibilità di rimuovere il presidente Joe Biden in base al 25.mo emendamento, accusandolo di incapacità e deficit di memoria. Tuttavia, questa procedura richiederebbe il consenso del vicepresidente Kamala Harris e della maggioranza dei membri del gabinetto, oltre che del Congresso, dove i democratici hanno la maggioranza in entrambe le camere.




Guinnes per l’olandese Bert, quarant’anni con un cuore donato

Un uomo olandese di 57 anni ha battuto il record mondiale come paziente sottoposto a trapianto di cuore con la sopravvivenza più lunga. Lo riportano i media inglesi. Si tratta di Bert Janssen, che da quasi 40 anni pieni vive con un cuore donato, ricevuto all’Harefield Hospital nel nord-ovest di Londra nel giugno 1984 e il risultato è stato ora riconosciuto dal Guinness dei primati. Janssen afferma di essere “ancora grato per l’incredibile dono” che il suo donatore gli ha fatto. All’uomo è stata diagnosticata una cardiomiopatia dopo aver sviluppato sintomi simil-influenzali quando aveva 17 anni, per la quale è stato candidato al trapianto. Il suo cardiologo nel paese d’origine aveva legami con l’Harefield Hospital e uno dei pionieri dei trapianti, Sir Magdi Yacoub, eseguì l’operazione il 6 giugno 1984. Sposato di due figli, appassionato pilota di alianti, Janssen ha detto che è stato un “onore” aver raggiunto il traguardo del record. “Non avrei mai potuto immaginare che sarei arrivato così lontano”, ha detto. “La cosa più importante per me è aver stabilito un punto di riferimento per gli altri – ha concluso -. Ora è ufficialmente dimostrato che è possibile arrivare fin qui avendo il cuore di un donatore. Presumo che il traguardo si sposterà ancora un po’ più in là e sarò felice se altri batteranno il mio record a tempo debito”. 




Lutto nel mondo del cimena: morto Carl Weathers. Interpretò il ruolo di Apollo Creed nei primi quattro film di Rocky

L’attore Carl Weathers, diventato famoso a livello globale per il ruolo di Apollo Creed nei primi quattro film di Rocky al fianco di Sylvester Stallone, è morto giovedì scorso all’età di 76 anni. La notizia è stata confermata dalla sua famiglia e dal suo agente, Matt Luber, i quali hanno fatto sapere che l’attore si è spento serenamente nel sonno.

Weathers non è stato solo il pugile rivale e poi amico di Rocky Balboa, ma ha interpretato anche ruoli iconici come quello in Predator del 1987, o anche quello dell’allenatore di golf Happy Gilmore nell’omonimo film con Adam Sandler. Inoltre, ha ottenuto una nomination agli Emmy Award per la sua interpretazione in The Mandalorian, la serie Star Wars di Disney+. Tanti i pensieri condivisi sui social dai suoi più grandi amici e colleghi, come quello di Arnold Schwarzenegger, che lo ricorda con bellissime parole.

Carl Weathers sarà sempre una leggenda. Un atleta straordinario, un attore fantastico e una grande persona. Non avremmo potuto realizzare Predator senza di lui. E certamente non ci saremmo divertiti così tanto nel realizzarlo. Ogni minuto con lui, sul set e fuori, è stata pura gioia. Era il tipo di amico che ti spinge a dare il meglio solo per stare al passo con lui. Mi mancherà e i miei pensieri sono con la sua famiglia.
Nato il 14 gennaio 1948 a New Orleans, Weathers ha praticato diversi sport, tra cui boxe, football americano, calcio, wrestling e ginnastica. Ha giocato a football universitario alla San Diego State University e ha contribuito alla vittoria degli Aztecs al Pasadena Bowl del 1969. Durante gli studi, Weathers ha anche seguito un corso di teatro, ma nel 1970 ha firmato un contratto con gli Oakland Raiders come linebacker, giocando per due stagioni nella NFL.

Dopo la sua esperienza nel football professionistico, Weathers si è dedicato più seriamente alla recitazione, ottenendo piccoli ruoli nei film di Arthur Marks Bucktown e Friday Foster, e in serie TV come Good Times, Kung Fu, Cannon e Starsky & Hutch. Oltre agli importanti ruoli cinematografici arrivati in seguito, nel 1988 Weathers ha condotto Saturday Night Live. Weathers lascia la sua ex moglie Mary Ann e i loro due figli.




Yemen, USA/GB colpito missile da crociera Houthi. Cresce la tensione con l’Iran

Gli Usa hanno colpito la notte scorsa un missile da crociera che i ribelli Houthi si preparavano a lanciare contro navi nel Mar Rosso: lo rende noto il Comando centrale (Centcom) in un post su X.  “Il 4 febbraio, intorno alle 4 del mattino (ora di Sanaa, erano le 2:00 in Italia, ndr), le forze del Comando centrale degli Stati Uniti hanno condotto un attacco per legittima difesa contro un missile da crociera antinave Houthi pronto a essere lanciato contro le navi nel Mar Rosso – si legge nel messaggio -.

Le forze statunitensi hanno identificato il missile da crociera nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentava una minaccia imminente per le navi della Marina americana e le navi mercantili nella regione”. L’azione, conclude la nota, “proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure per le navi della marina americana e le navi mercantili”.  In precedenza Centcom aveva riferito, sempre su X, di avere colpito sei missili antinave lanciati dai ribelli Houthi al largo dello Yemen.

L’Iran avverte, ‘gli attacchi Usa-Gb nello Yemen aumentano il caos nella regione’

 Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanani ha condannato gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro obiettivi degli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen, in risposta ai recenti attacchi della milizia contro le navi nel Mar Rosso. “Le mosse militari degli Stati Uniti e del Regno Unito alimentano il caos, l’insicurezza e l’instabilità nella regione”, ha sottolineato. 

“Gli attacchi aerei degli Usa e del Regno Unito rappresentano una ripetuta violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen e sono contro il diritto internazionale – ha affermato Kanani, sottolineando – La continuazione di tali mosse arbitrarie è un chiaro avventurismo e una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”, ha affermato. “La misura di questi paesi si basa sulla loro politica sbagliata che prevede l’uso del militarismo per raggiungere i loro obiettivi illegittimi nella regione, ed è in contraddizione con le loro ripetute affermazioni di essere preoccupati per l’espansione della guerra a Gaza”, ha aggiunto, citato dall’Irna. 




Finlandia, il secondo turno decide sul nuovo Presidente

Come noto, nelle elezioni presidenziali in Finlandia si svolgerà un secondo turno poiché nessuno dei candidati ricevuto più della metà dei voti nel primo turno. I candidati al secondo turno sono Alexander Stubb in rappresentanza del Partito della Coalizione Nazionale (conservatori) con numero 8 di candidato e Pekka Haavisto (Verde)in rappresentanza di un’associazione elettorale  con candidato numero 10; i numeri dei candidati sono gli stessi del primo turno.
 
Secondo i risultati elettorali confermati dal comitato elettorale della circoscrizione di Helsinki, Stubb ha ottenuto al primo turno il 27,2% e Haavisto il 25,8% dei voti espressi.
 
Se il secondo turno delle elezioni presidenziali si svolgesse proprio adesso, secondo l’ultimo sondaggio del quotidiano Helsingin Sanomat, vincerebbe il candidato del Partito della coalizione nazionale Alexander Stubb . Il sondaggio, effettuato domenica nei giorni successivi al primo turno elettorale, ha rilevato che Stubb ottiene il 57% di sostegno e il suo rivale Pekka Haavisto (Verdi/indipendente) il 43%.
 
L’ultimo sondaggio del giornale concorda con i risultati di un sondaggio simile condotto da Yle prima del primo turno, che indicava che Stubb avrebbe ricevuto il 59% del sostegno e Haavisto il 41% in un eventuale scenario di secondo turno.
 
Durante le elezioni di domenica, Stubb ha ricevuto il 27,2% di sostegno dagli elettori e Haavisto ha ricevuto il 25,8%.
 
Il periodo di votazione anticipata per il secondo turno è dal 31 gennaio al 6 febbraio 2023 in Finlandia. All’estero, il voto anticipato per il secondo turno si svolgerà tra il 31 gennaio e il 3 febbraio, ma molti seggi elettorali anticipati all’estero sono aperti per un periodo più breve. Il giorno delle elezioni per il secondo turno è domenica 11 febbraio 2024. Hanno diritto di voto i cittadini finlandesi che hanno compiuto 18 anni
 
Hanno diritto di voto alle elezioni presidenziali tutti i cittadini finlandesi che hanno compiuto 18 anni entro il 28 gennaio 2024, indipendentemente dal luogo di residenza. Lo stesso registro elettorale utilizzato nel primo turno verrà utilizzato anche nel secondo turno, il che significa che le stesse persone hanno diritto di voto in entrambi i turni. Gli elettori aventi diritto possono votare in uno qualsiasi dei seggi elettorali generali anticipati in Finlandia o all’estero; gli indirizzi e gli orari di apertura dei seggi elettorali anticipati in Finlandia e all’estero sono disponibili nel servizio informazioni e risultati e nel servizio seggi elettorali gestito dall’Agenzia per i servizi di dati digitali e demografici su aanestyspaikat.fi
 
Gli elettori possono anche chiamare gratuitamente la Helpline elettorale del Ministero della Giustizia per chiedere informazioni sui seggi elettorali anticipati. Il numero di telefono è 0800 9 4770 per il servizio in finlandese e inglese e 0800 9 4771 per il servizio in svedese e inglese. Gli elettori possono anche inviare le loro domande relative alle elezioni su Whatsapp (050 438 8730).
 
Dimostrazione dell’identità al seggio elettorale
 
Gli elettori dovranno presentare al seggio elettorale un documento di identità. Come prova d’identità sono accettati documenti d’identità ufficiali con fotografia, come passaporti, patenti di guida e carte d’identità rilasciati dalla polizia. È essenziale che un funzionario elettorale possa verificare in modo affidabile l’identità dell’elettore sulla base del documento. Gli elettori che non hanno un documento d’identità valido possono ottenere gratuitamente dalla polizia una carta d’identità temporanea per poter votare.
 
Anche l’ambasciata finlandese in Italia ha allestito in varie città delle sedi ove i cittadini finlandesi in Italia possono votare, i dettagli qui: finlandabroad.fi/web/ita/ajankohtaista/-/asset_publisher/TV8iYvdcF3tq/content/presidentinvaalin-ennakkoaanestys-italiassa-2024/384951
 
Nel primo turno, hanno votato in Italia 664 cittadini finlandesi nelle varie sedi elettorali allestite.
 
L’affluenza alle urne online
 
È possibile seguire l’affluenza alle urne durante il periodo di votazione anticipata nel Servizio informazioni e risultati. Una volta iniziato il periodo di votazione anticipata, nel servizio verranno aggiornate ogni ora le informazioni sul numero degli elettori anticipati nell’intero Paese, in ogni circoscrizione elettorale e in ogni comune.
 
 
Le posizioni
 
In linea di principio,Stubb e Haavisto hanno la stessa posizione sulla NATO. Entrambi ritengono che la Finlandia sia ora più sicura di quanto non fosse prima dell’adesione alla NATO e che la NATO sia una forza positiva per la pace e la sicurezza in Europa. Tuttavia, ci sono alcune differenze di sfumatura tra le due posizioni. Stubb è un sostenitore più convinto dell’adesione alla NATO, mentre Haavisto ritiene che la Finlandia debba continuare a lavorare per la pace e la cooperazione internazionale.
 
Inoltre, Haavisto ha sottolineato che la Finlandia deve continuare a essere un attore costruttivo nella regione e nel mondo. Questo suggerisce che Haavisto potrebbe essere più propenso a cercare un approccio diplomatico nei confronti della Russia, rispetto a Stubb, che è un sostenitore di un approccio più assertivo.
 
In definitiva, la posizione di Stubb e Haavisto sulla NATO è molto simile. Entrambi ritengono che la Finlandia abbia fatto la scelta giusta entrando nella NATO, ma hanno visioni leggermente diverse su come la Finlandia dovrebbe interagire con la NATO e con la Russia. I due contendenti hanno posizioni diverse sul potenziamento della difesa della Finlandia: Stubb è un sostenitore convinto del rafforzamento della difesa della Finlandia; ha affermato che la Finlandia deve investire in nuove armi e tecnologie e che deve aumentare la dimensione delle sue forze armate e ritiene che questo sia necessario per garantire la sicurezza della Finlandia in un mondo incerto.
 
Ha visto, invece, è più cauto sull’aumento delle spese militari. Ha affermato che la Finlandia deve mantenere un bilancio equilibrato e che deve investire anche in altre aree, come la sostenibilità e la giustizia sociale, ritenendo che la Finlandia possa rafforzare la sua difesa anche attraverso la cooperazione internazionale. In sostanza, Stubb ritiene che la Finlandia abbia bisogno di un forte deterrente militare per dissuadere un attacco russo ed Haavisto, invece, ritiene che la Finlandia possa rafforzare la sua sicurezza attraverso la cooperazione internazionale e il dialogo con la Russia.
 
Sulle tematiche sociali, Stubb è per un approccio più liberale: ritiene che la Finlandia debba essere un paese aperto e inclusivo e che protegge i diritti sui temi sociali delle minoranze, ed è un sostenitore dell’immigrazione legale e controllata. Haavisto, invece, è a favore di un approccio più progressista sui temi sociali, ritenendo che la Finlandia debba essere un paese in prima linea nella lotta per la giustizia sociale e che debba proteggere i diritti di tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalla loro razza, religione o orientamento sessuale, mentre . Haavisto è sostiene un’immigrazione inclusiva e basata sui diritti umani.
 

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Economie nordiche, superato il picco

Le prospettive per l’economia globale sono ancora relativamente buone, nonostante il significativo inasprimento della politica monetaria. L’inflazione è diminuita drasticamente e le banche centrali probabilmente inizieranno a tagliare i tassi quest’anno. Ciò aumenta le possibilità di un atterraggio morbido, ma l’incertezza è elevata, afferma Helge Pedersen, capo economista del Gruppo Nordea, in occasione della pubblicazione, da parte di Nordea, delle prospettive economiche dei Paesi nordici. 
 
Le economie nordiche risentono degli effetti dell’aumento dei tassi di interesse e dell’indebolimento della domanda globale. Danimarca e Svezia sono già in recessione tecnica; È probabile che la Finlandia segua l’esempio; e l’attività economica in Norvegia si è appiattita. Le prospettive dovrebbero migliorare nella seconda metà dell’anno, con il calo dei tassi di interesse e il rafforzamento del potere d’acquisto dei consumatori.
 
L’economia danese è entrata in una recessione tecnica nel 2023 dopo diversi anni di crescita elevata. Lo scorso anno il numero di fallimenti ha raggiunto il livello massimo decennale e le famiglie sono sempre più colpite da tassi di interesse più elevati. Ci si attende nuovi progressi a metà del 2024 sulla scia del calo dei tassi di interesse.
 
Anche i tassi di interesse più elevati hanno spinto l’economia finlandese sulla strada della recessione poiché probabilmente continueranno a frenare i consumi privati, l’edilizia e le esportazioni nella prima metà del 2024. Tuttavia, si prevede una ripresa nella seconda metà dell’anno. poiché i tassi di interesse più bassi aumentano il potere d’acquisto dei consumatori.
 
L’attività si è appiattita nell’economia norvegese, ma si prevedono tempi migliori per il futuro. I tassi di interesse hanno finalmente raggiunto il picco e, anche se la discesa sarà lenta, tassi leggermente più bassi miglioreranno gradualmente il potere d’acquisto delle famiglie. Ci si può attendere un aumento dei prezzi delle case dopo l’estate ed una corona norvegese leggermente più forte più a lungo.
 
La Svezia registrerà una debole crescita economica nel breve termine. L’inflazione si sta normalizzando e i tagli dei tassi di interesse si stanno avvicinando, il che dovrebbe ridurre il rischio di una profonda recessione. Tuttavia, i tassi di interesse rimarranno più alti rispetto a prima della pandemia e le famiglie e le imprese dovranno adattarsi ai costi di finanziamento più elevati.
 

 

2022

2023E

2024E

2025E

Mondo

3.6

2.9

2.9

3.0

Nordici

2.8

0,2

0,1

1.9

Danimarca

2.7

0,7

1.0

1.7

Finlandia

1.6

-0,5

-1.0

2.0

Norvegia

3.8

1.1

1.0

1.5

Svezia

2.9

-0,3

-0,5

2.2

Fonte: Mercati Nordea

 

 

 

 
 

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