Finlandia, nella transizione dei poteri presidenziali, si riafferma la costante vicinanza all’Ucraina
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Il neo presidente finlandese Stubb a Firenze per dimettersi da direttore della School of Transnational Governance
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Putin: “L’Italia ci è sempre stata vicina”
“L’Italia ci è sempre stata vicina, ricordo come mi accoglievano, lì mi sentivo a casa“. Così il presidente russo, Vladimir Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti.
Putin ha parlato di quanto avvenuto ad Avdiivka. Quella delle forze ucraine è stata una “ritirata caotica”, ha affermato il presidente russo. “Per quanto ho capito, e come mi hanno riferito l’altro ieri, verso le 6-7 del mattino il nemico ha iniziato una ritirata caotica da questo insediamento”, ha detto Putin.
“La leadership delle forze armate dell’Ucraina ha emesso l’ordine di ritirare le sue forze armate quando erano già in movimento e stavano lasciando questo insediamento. A quanto ho capito, ciò è stato fatto per ragioni politiche, al fine di coprire questo ritiro e dargli l’apparenza di un ritiro organizzato mentre si è trattato di una fuga nel vero senso della parola”, ha dichiarato il presidente russo in un incontro con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, secondo quanto riporta la Tass.
Pericolo arma spaziale russa: Blinker, “Cina e India devono premere su Vladimir Putin”
Qualsiasi detonazione nucleare nello spazio manderebbe in tilt tutto il sistema globale, dai servizi di emergenza ai telefoni cellulari, alla regolazione di generatori e pompe di benzina
Cina e India devono premere su Vladimir Putin contro il possibile dispiegamento di una nuova arma nucleare spaziale che metterebbe fuori uso anche i satelliti di Pechino e New Delhi, lasciando il mondo ‘sconnesso’. Nonostante le agenzie di intelligence Usa siano divise sull’imminenza della minaccia, il segretario di stato Usa Antony Blinken ha sollevato la possibilita’ di una mossa del genere con i suoi omologhi cinese e indiano e li ha invitati ad agire.
Il messaggio, lanciato a margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco, sarebbe stato netto secondo il New York Times: qualsiasi detonazione nucleare nello spazio distruggerebbe non solo i satelliti americani ma anche quelli di Pechino e Nuova Delhi e i sistemi di comunicazione globale crollerebbero, mandando in tilt tutto, dai servizi di emergenza ai telefoni cellulari, alla regolazione di generatori e pompe di benzina. I detriti dell’esplosione si disperderebbero in tutta l’orbita terrestre bassa e renderebbero la navigazione difficile se non impossibile per tutto, dai satelliti Starlink utilizzati per le comunicazioni Internet, ai satelliti spia. Dal momento che Putin ha espresso chiaramente il suo disprezzo per gli Stati Uniti, avrebbe detto Blinken, spetta ai leader di Cina e India, al presidente Xi Jinping e al primo ministro Narendra Modi, dissuaderlo da ciò che potrebbe trasformarsi in un disastro.
In una nota il Dipartimento di Stato ha affermato che nei suoi incontri Blinken ha “sottolineato che il perseguimento di questa capacità dovrebbe essere motivo di preoccupazione” e che “continuerà a sollevare la questione in ulteriori incontri alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco”.
Nella sua ricostruzione, il Nyt scrive che quando Mosca condusse una serie di lanci segreti di satelliti militari nel periodo dell’invasione dell’Ucraina all’inizio del 2022, i dirigenti dell’intelligence americana iniziarono ad approfondire cosa stessero facendo esattamente i russi. Successivamente, le agenzie di spionaggio hanno scoperto che Mosca stava lavorando su un nuovo tipo di arma spaziale che potrebbe minacciare le migliaia di satelliti che mantengono connesso il mondo. Nelle ultime settimane è circolato un nuovo allarme da parte degli 007 Usa: un altro lancio potrebbe essere in cantiere, e la domanda è se la Russia intende usarlo per mettere in orbita una vera arma nucleare nello spazio, violando un trattato vecchio di mezzo secolo. Le agenzie di intelligence sono divise sulla probabilità che Putin arrivi a tanto, ma le informazioni su questo scenario sono motivo di preoccupazione urgente per l’amministrazione Biden. Anche se la Russia mettesse in orbita un’arma nucleare, i dirigenti americani concordano nel ritenere che non verrebbe fatta esplodere. Ma si nasconderebbe come una bomba a orologeria in orbita bassa, per ricordare che Putin – se fosse troppo pressato con le sanzioni o con l’opposizione militare alle sue ambizioni in Ucraina o altrove – potrebbe distruggere le economie senza prendere di mira gli esseri umani sulla terra.
La Finlandia e il nuovo Presidente, un cambiamento nella stabilità
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Usa, i repubblicani invocano il 25° emendamento per rimuovere Biden
Negli Usa alcuni esponenti repubblicani hanno invocato, per rimuovere Joe Biden, il 25° emendamento della Costituzione, introdotto dopo l’assassinio di John F.
Kennedy per sostituire il presidente Usa in caso di morte, destituzione, dimissioni o incapacità. È lo stesso emendamento ipotizzato più volte per rimuovere Donald Trump durante il suo mandato. Il procuratore speciale Robert Hur ha scagionato Biden dalle accuse di divulgazione di documenti segreti, definendolo però “un uomo anziano con problemi di memoria”.
I senatori repubblicani Rick Scott, Mike Lee e Josh Hawley hanno invocato il 25.mo emendamento. La richiesta è stata controfirmata dai deputati Mary Miller, Marjorie Taylor Greene e Mike Collins. Claudia Tenney ha scritto anche una lettera al ministro della giustizia criticando le conclusioni del procuratore speciale Robert Hur, che non ha raccomandato accuse al presidente per la gestione incauta di documenti classificati: “Biden deve essere incriminato, oppure deve essere rimosso. Non c’è via di mezzo”.
Anche numerose altre figure di destra di alto profilo, come il fondatore di Turning Point Usa Charlie Kirk, il conduttore di un programma radiofonico Mark Levin e l’ex governatore del Wisconsin Scott Walker hanno suggerito di applicare il 25.mo emendamento. Più cauti per ora i vertici del Grand Old Party, anche se lo speaker della Camera Mike Johnson ha definito Biden “inadatto allo Studio Ovale”.
Il 25.mo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti d’America è una norma che regola la successione presidenziale in caso di morte, dimissioni, destituzione o incapacità del presidente in carica. Fu ratificato nel 1967, dopo l’assassinio di John F. Kennedy nel 1963, che aveva sollevato dubbi sulla legittimità del suo successore Lyndon B. Johnson.
L’emendamento stabilisce che il vicepresidente diventa presidente se il presidente muore, si dimette o viene rimosso dal Congresso. Inoltre, prevede che il presidente possa nominare un nuovo vicepresidente con l’approvazione della maggioranza di entrambe le camere del Congresso, se il vicepresidente muore, si dimette o diventa presidente. Infine, consente al vicepresidente e alla maggioranza dei membri del gabinetto di dichiarare il presidente incapace di esercitare i suoi poteri e i suoi doveri, trasferendo temporaneamente la carica al vicepresidente. Il presidente può contestare questa dichiarazione e riprendere i suoi poteri se il Congresso non conferma l’incapacità entro 21 giorni.
Il 25.mo emendamento è stato invocato quattro volte nella storia degli Stati Uniti. La prima volta fu nel 1973, quando il presidente Richard Nixon nominò Gerald Ford come vicepresidente dopo le dimissioni di Spiro Agnew per corruzione. La seconda volta fu nel 1974, quando Ford divenne presidente dopo le dimissioni di Nixon per lo scandalo del Watergate. La terza volta fu nel 1974, quando Ford nominò Nelson Rockefeller come vicepresidente dopo essere diventato presidente. La quarta volta fu nel 1985, quando il presidente Ronald Reagan trasferì temporaneamente i suoi poteri al vicepresidente George H.W. Bush durante un intervento chirurgico per rimuovere un polipo dal colon.
Attualmente, alcuni esponenti repubblicani hanno chiesto di esplorare la possibilità di rimuovere il presidente Joe Biden in base al 25.mo emendamento, accusandolo di incapacità e deficit di memoria. Tuttavia, questa procedura richiederebbe il consenso del vicepresidente Kamala Harris e della maggioranza dei membri del gabinetto, oltre che del Congresso, dove i democratici hanno la maggioranza in entrambe le camere.
Guinnes per l’olandese Bert, quarant’anni con un cuore donato
Un uomo olandese di 57 anni ha battuto il record mondiale come paziente sottoposto a trapianto di cuore con la sopravvivenza più lunga. Lo riportano i media inglesi. Si tratta di Bert Janssen, che da quasi 40 anni pieni vive con un cuore donato, ricevuto all’Harefield Hospital nel nord-ovest di Londra nel giugno 1984 e il risultato è stato ora riconosciuto dal Guinness dei primati. Janssen afferma di essere “ancora grato per l’incredibile dono” che il suo donatore gli ha fatto. All’uomo è stata diagnosticata una cardiomiopatia dopo aver sviluppato sintomi simil-influenzali quando aveva 17 anni, per la quale è stato candidato al trapianto. Il suo cardiologo nel paese d’origine aveva legami con l’Harefield Hospital e uno dei pionieri dei trapianti, Sir Magdi Yacoub, eseguì l’operazione il 6 giugno 1984. Sposato di due figli, appassionato pilota di alianti, Janssen ha detto che è stato un “onore” aver raggiunto il traguardo del record. “Non avrei mai potuto immaginare che sarei arrivato così lontano”, ha detto. “La cosa più importante per me è aver stabilito un punto di riferimento per gli altri – ha concluso -. Ora è ufficialmente dimostrato che è possibile arrivare fin qui avendo il cuore di un donatore. Presumo che il traguardo si sposterà ancora un po’ più in là e sarò felice se altri batteranno il mio record a tempo debito”.
Lutto nel mondo del cimena: morto Carl Weathers. Interpretò il ruolo di Apollo Creed nei primi quattro film di Rocky
L’attore Carl Weathers, diventato famoso a livello globale per il ruolo di Apollo Creed nei primi quattro film di Rocky al fianco di Sylvester Stallone, è morto giovedì scorso all’età di 76 anni. La notizia è stata confermata dalla sua famiglia e dal suo agente, Matt Luber, i quali hanno fatto sapere che l’attore si è spento serenamente nel sonno.
Weathers non è stato solo il pugile rivale e poi amico di Rocky Balboa, ma ha interpretato anche ruoli iconici come quello in Predator del 1987, o anche quello dell’allenatore di golf Happy Gilmore nell’omonimo film con Adam Sandler. Inoltre, ha ottenuto una nomination agli Emmy Award per la sua interpretazione in The Mandalorian, la serie Star Wars di Disney+. Tanti i pensieri condivisi sui social dai suoi più grandi amici e colleghi, come quello di Arnold Schwarzenegger, che lo ricorda con bellissime parole.
Carl Weathers sarà sempre una leggenda. Un atleta straordinario, un attore fantastico e una grande persona. Non avremmo potuto realizzare Predator senza di lui. E certamente non ci saremmo divertiti così tanto nel realizzarlo. Ogni minuto con lui, sul set e fuori, è stata pura gioia. Era il tipo di amico che ti spinge a dare il meglio solo per stare al passo con lui. Mi mancherà e i miei pensieri sono con la sua famiglia.
Nato il 14 gennaio 1948 a New Orleans, Weathers ha praticato diversi sport, tra cui boxe, football americano, calcio, wrestling e ginnastica. Ha giocato a football universitario alla San Diego State University e ha contribuito alla vittoria degli Aztecs al Pasadena Bowl del 1969. Durante gli studi, Weathers ha anche seguito un corso di teatro, ma nel 1970 ha firmato un contratto con gli Oakland Raiders come linebacker, giocando per due stagioni nella NFL.
Dopo la sua esperienza nel football professionistico, Weathers si è dedicato più seriamente alla recitazione, ottenendo piccoli ruoli nei film di Arthur Marks Bucktown e Friday Foster, e in serie TV come Good Times, Kung Fu, Cannon e Starsky & Hutch. Oltre agli importanti ruoli cinematografici arrivati in seguito, nel 1988 Weathers ha condotto Saturday Night Live. Weathers lascia la sua ex moglie Mary Ann e i loro due figli.
Yemen, USA/GB colpito missile da crociera Houthi. Cresce la tensione con l’Iran
Gli Usa hanno colpito la notte scorsa un missile da crociera che i ribelli Houthi si preparavano a lanciare contro navi nel Mar Rosso: lo rende noto il Comando centrale (Centcom) in un post su X. “Il 4 febbraio, intorno alle 4 del mattino (ora di Sanaa, erano le 2:00 in Italia, ndr), le forze del Comando centrale degli Stati Uniti hanno condotto un attacco per legittima difesa contro un missile da crociera antinave Houthi pronto a essere lanciato contro le navi nel Mar Rosso – si legge nel messaggio -.
Le forze statunitensi hanno identificato il missile da crociera nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentava una minaccia imminente per le navi della Marina americana e le navi mercantili nella regione”. L’azione, conclude la nota, “proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure per le navi della marina americana e le navi mercantili”. In precedenza Centcom aveva riferito, sempre su X, di avere colpito sei missili antinave lanciati dai ribelli Houthi al largo dello Yemen.
L’Iran avverte, ‘gli attacchi Usa-Gb nello Yemen aumentano il caos nella regione’
Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanani ha condannato gli attacchi aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro obiettivi degli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen, in risposta ai recenti attacchi della milizia contro le navi nel Mar Rosso. “Le mosse militari degli Stati Uniti e del Regno Unito alimentano il caos, l’insicurezza e l’instabilità nella regione”, ha sottolineato.
“Gli attacchi aerei degli Usa e del Regno Unito rappresentano una ripetuta violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen e sono contro il diritto internazionale – ha affermato Kanani, sottolineando – La continuazione di tali mosse arbitrarie è un chiaro avventurismo e una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”, ha affermato. “La misura di questi paesi si basa sulla loro politica sbagliata che prevede l’uso del militarismo per raggiungere i loro obiettivi illegittimi nella regione, ed è in contraddizione con le loro ripetute affermazioni di essere preoccupati per l’espansione della guerra a Gaza”, ha aggiunto, citato dall’Irna.
Finlandia, il secondo turno decide sul nuovo Presidente
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Economie nordiche, superato il picco
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2022 |
2023E |
2024E |
2025E |
Mondo |
3.6 |
2.9 |
2.9 |
3.0 |
Nordici |
2.8 |
0,2 |
0,1 |
1.9 |
Danimarca |
2.7 |
0,7 |
1.0 |
1.7 |
Finlandia |
1.6 |
-0,5 |
-1.0 |
2.0 |
Norvegia |
3.8 |
1.1 |
1.0 |
1.5 |
Svezia |
2.9 |
-0,3 |
-0,5 |
2.2 |
Fonte: Mercati Nordea |
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