Roma, licenziato senza preavviso un lavoratore AMA: era di Forza Italia e ha fatto dichiarazioni alla stampa

ROMA – “Un atto dittatoriale e discriminatorio. Non ci sono altre parole per descrivere quanto accaduto a un nostro delegato di Forza Italia e lavoratore Ama, che senza alcun preavviso è stato buttato fuori dal Presidente e Ad della municipalizzata, Lorenzo Bagnacani. Che, nella sua lettera, lo accusa di aver gravemente leso l’immagine di Ama per alcune affermazioni, rilasciate in una nota stampa del 21 dicembre, in cui semplicemente invitava l’azienda capitolina e il Campidoglio a chiarire sul servizio di raccolta rifiuti nel weekend natalizio fino a Santo Stefano, e sul paventato rischio chiusura delle officine adibite alla manutenzione straordinaria dei mezzi di raccolta. Richieste legittime, avanzate nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Un articolo che il “paladino della giustizia” Bagnacani evidentemente tenta di calpestare pur di epurare una figura scomoda all’interno dell’azienda. Ricordiamo, tuttavia, all’Ad che Ama è una partecipata del Comune, quindi dei romani, e dunque il lavoratore licenziato, peraltro rappresentante politico e persona onesta al servizio di Ama da quasi 25 anni, ha pieno diritto nel denunciare inefficienze e carenze della municipalizzata: segnalazioni e denunce sempre perpetrate con garbo, educazione e nel rispetto dei ruoli. Quello dell’inefficiente e cialtronesco Bagnacani, dunque, ha tutte le sembianze di un vero e proprio licenziamento “politico” su base ideologica, avulso da qualsiasi contesto democratico. Esprimiamo vicinanza al nostro amico di Forza Italia nella assoluta convinzione che saprà far valere i propri diritti di fronte alle autorità competenti. Al contempo, auspichiamo che tutte le forze politiche condannino questo modus operandi autoritario, in atto in Ama e avallato nel silenzio dall’imbarazzante amministrazione comunale a 5 Stelle”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.




La gestione della guerriglia urbana. Il punto del Prefetto Tagliente

Con un articolo pubblicato oggi sul quotidiano Leggo postato anche sulla pagina dell’ex Questore di Roma Francesco Tagliente, il giornalista Franco Pasqualetti torna a parlare della gestione della guerriglia urbana nella Capitale esprimendo appezzamenti Per l’ex Questore. ” Voglio ricordare – scrive Tagliente postando l’articolo- che quel 15 ottobre, circa 3000 antagonisti incappucciati a armati di bastoni e bottiglie incendiarie, tentarono ripetutamente di sfondare lo sbarramento realizzato strategicamente con i mezzi delle forze di polizia per raggiungere le sedi istituzionali. Lungo il corteo composto da oltre 50 mila persone procurato danni a 5 esercizi commerciali ed altrettanti edifici, a 20 veicoli e cassonetti ed incendiato un edificio e un blindato dei carabinieri. Nel corso degli interventi con i reparti inquadrati riportarono ferite 105 operatori di polizia 35 manifestanti”.

Nella successiva ricostruzione fatta in Senato, il Ministro dell’Interno sottolineò che «c’era la volontà di ricreare l’incidente avvenuto a Genova ed è solo grazie alle forze dell’ordine che si era impedito che ci scappasse il morto”. Se non ci sono stati morti disse, “lo si deve proprio alle forze dell’ordine”. “Per quelle devastazioni e saccheggio – aggiunge il prefetto Tagliente- le indagini di Polizia e Carabinieri consentirono azioni mirate con arresti, perquisizioni, sequestri e denunce seguiti da procedimenti che a distanza di tempo hanno consentito pesanti condanne confermate in Cassazione. Condanne esemplari che hanno avuto il loro effetto deterrente. Per un lungo periodo infatti non abbiamo più avuto manifestazioni violente di quella portata. Segno che la cultura dell’inchiostro, cioè dell’utilizzo degli strumenti giuridici produce i suoi effetti”.

Oggi – prosegue Tagliente- confermo quindi uno dei miei punti fermi della strategia per la gestione dell’ordine pubblico che può essere riassunto nella espressione: “Meglio l’inchiostro del manganello”. “E’ chiaro – precisa- che non esiste un dispositivo unico di gestione dell’ordine pubblico universalmente valido, ma esistono le norme, i regolamenti e le buone prassi frutto di anni di lavoro nella gestione della piazza, dello stadio o del corteo.

Ciascun episodio è unico e come tale va trattato, nella cornice delineata dalle fonti normative. Ora che quelle violenze di piazza stanno tornando, manifestando tutta la loro pericolosità – conclude- voglio ricordare che per gestire la follia della guerriglia urbana delle folle servono coesione istituzionale e strumenti giuridici con effetti deterrenti come Daspo con prescrizioni, denunce e arresti differiti seguiti da condanne esemplari e misure carcerarie.

La battaglia della legalità nell’ordine pubblico si vince nel quotidiano praticando la via incondizionata, persino alla mediazione, del rispetto delle regole. Occorre che a coloro i quali hanno da sempre considerato la piazza e quindi la folla come meccanismo di deresponsabilizzazione dell’individuo protetto dalla massa, sia ribadita e resa effettiva la “paura delle conseguenze”. Questo obiettivo si consegue ogni giorno affinché la necessità di rispettare le regole divenga una consapevolezza culturale ma anche una necessità a fronte di uno Stato che non tollera impunità per i violenti e per i trasgressori delle regole poste a presidio della libertà di espressione del pensiero”

 




Roma, Nicola Zingaretti incontra la comunità molisana

ROMA – Si è svolto sabato, presso il Centro Congressi Frentani, a San Lorenzo, un incontro tra il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingareti, candidato al secondo mandato, con le comunità abruzzesi e molisane residenti nella regione Lazio. L’attrazione di Roma nei confronti dei paesi del centro-sud italiano è stata costante negli anni, in particolare nei decenni del boom sono stati molte le persone attratte dal lavoro nelle grandi città, alcuni al nord, molti, in particolare dalle regioni centrali, nella “vicina” Roma. Si sono sviluppate nei decenni scorsi una serie di comunità di romani che mantengono, in alcune forme, un collegamento con i luoghi di origine. A questo pubblico si è rivolto Zingaretti, con un discorso basato sui risultati ottenuti in questi cinque anni al governo della Pisana, in particolare nella sanità e nel potenziamento del sistema dei trasporti pubblici. Abbiamo incontrato il governatore all’uscita del centro congressi dove ci ha rilasciato una breve video intervista.




La sinistra è buona, la destra è cattiva. O no?

Questa è una storia in cui, come nei film western degli anni ’50, ci sono i buoni e i cattivi. Ma in questa storia moderna, lo Shane/Gentiloni di turno, il Cavaliere della valle solitaria, dopo aver salvato la famiglia di onesti coloni dal cattivo che vuole impadronirsi del paese e del loro terreno, non sparisce verso altri orizzonti, ma rimane dov’è, per rassicurare la Merkel/Jack Palance e l’Unione Europea sul fatto che tutto cambierà perché tutto resterà come prima, e la Germania potrà conservare nelle proprie banche i titoli di Stato italiani senza bisogno di gettarli sul mercato, causando l’ennesima crisi economica nel nostro paese.

Per far questo, è stato conveniente riesumare un nuovo/antico nemico da esorcizzare, il Fascismo di Mussolini, cioè creare un nemico da combattere

Battere ‘le destre’ diventa quindi la bandiera dei buoni, quelli rappresentati dal PD, un partito notoriamente autodefinitosi ‘di governo’, che ha realizzato tante ‘buone riforme’ per i nostri concittadini, e che avrebbe ‘ridotto le tasse’. Non si sa a chi, perché la signora Maria, quando va a far la spesa, i soldi di prima non le bastano più. Peccato ancora che le riforme più rinomate – il jobs act e la spending review – l’uomo della strada non sappia neanche cosa significhino, e che la Buona Scuola sia buona solo – forse – nelle intenzioni di chi l’ha elucubrata nottetempo, mentre al contrario il debito pubblico cresce ogni momento. Stendiamo un velo pietoso su quella che sarebbe stata l’apoteosi piddina, cioè la Riforma Costituzionale, fallita per due motivi: il primo perché, diciamo così, non era valida, il secondo perché sia Renzi che Boschi ci avevano promesso la loro uscita dall’agone politico: promessa e speranza regolarmente disattese da chi ci aveva ‘messo la faccia’.

Quindi oggi i Fascisti sono i cattivi da battere, e i Comunisti i buoni:

Cioè un partito che rimane solo romanticamente in poche anime, ma comunque che rappresenta la sinistra; non questa sinistra, perché il PD le ha usurpato la qualifica di ‘sinistra’, dato che di sinistro annovera tra le sue fila soltanto alcuni ben noti personaggi: ma centro-sinistra, dato il ‘centro’ che vogliono occupare provenendo appunto da sinistra. Facendo a gomitate con chi quello stesso centro, spazio lasciato libero da una defunta Diccì, vuole occupare da destra. Comunque sia, l’importante è impersonificare il ‘buono’, come appunto nei film di una volta.

Oggi – allarmi allarmi! – pare che ci sia quello che i giornali definiscono un ‘rigurgito fascista’ nel paese

Cosa gravissima, a sentir loro. Né alcuno s’impegna ad analizzare questa frase. Il reflusso gastroesofageo – forse è più esatto definirlo così – si presenta di solito nella notte, quando non s’è ben digerito qualcosa. Anche favorito da una posizione supina, si ripresenta con i succhi gastrici, decisamente acidi, a corrodere quel tratto di esofago interessato alla risalita. Nei tempi in cui viviamo, e con la politica che ci governa, questo reflusso riguarda piuttosto tutto ciò che ci propinano, e non un periodo ventennale affidato alla storia: tante e troppe sono le ingiustizie, i favoritismi, le menzogne e i malfunzionamenti, e i privilegi sotto forma di ‘diritti acquisiti’ che dobbiamo ingoiare, e che minacciano il nostro riposo: altro che Fascismo! Il quale starà senz’altro sullo stomaco a qualcuno – non è il caso di far nomi, ognuno sa e conosce: a qualcuno che pretende che le proprie opinioni e le proprie idee, posto che ne abbia, divengano leggi dello Stato.

Così accade che la Destra è cattiva, e la Sinistra buona

Quando Berlusconi andò al governo – non al potere, perché non l’ha mai realmente avuto – gli si contestò che se la prendeva con dei ‘comunisti’ la cui memoria s’era ormai persa. Quando invece qualcun altro se la prende con i Fascisti, tutto è normale, anzi doveroso. Quello che preoccupa è il ‘rigurgito’ di una cattiva digestione. È comico poi notare che quelli che dicono che la Destra ‘soffia sulle paure’ dei cittadini, amplificandone il timore in merito all’invasione dei ‘neri’, sono gli stessi che soffiano sulla paura di un presunto ritorno ad un periodo storico mai più ripetibile.
Fatto sta che non s’è mai parlato tanto, negli ultimi cinquant’anni, di Mussolini e dei fascisti.

Martedì scorso, 13 febbraio, era previsto a Livorno un comizio di Giorgia Meloni, segretaria di un partito, Fratelli d’Italia, compreso legittimamente in quello che una volta si definiva ‘Arco costituzionale’, e dal quale era stato escluso unicamente il Movimento Sociale di Giorgio Almirante.

Ebbene, il comizio non s’è potuto tenere per il democratico intervento di eroici e democratici ‘antagonisti’, definiti ‘comunisti’ dai giornali che ne hanno riportato la notizia, che si sono accaniti sull’auto della Meloni, con calci, sputi ed altro, mentre la Polizia, democraticamente, non riusciva ad impedire l’aggressione ad un parlamentare della Repubblica, segretario di un partito presente in Parlamento. Diversamente sarebbero andate le cose se ciò fosse accaduto in Turchia, dove un oppositore di Erdogan, pur se giornalista, rischia l’ergastolo. Un Erdogan, a cui, malgrado tutto, tutti fanno la corte, accolto ultimamente in Italia, lui musulmano radicale, perfino dal Papa: ma già, questo Papa è molto ‘ecumenico’. Battute a parte, il pensiero poi va ad Al Sisi e a Giulio Regeni – il cui segreto della morte è pari a quello di Pulcinella – o a Narendra Modi, eletto, come pare sia accaduto, sconfiggendo politicamente la sua avversaria politica italiana Sonia Gandhi con la farsa dolorosa dei nostri marò tenuti in ostaggio per quasi quattro anni, condannati come omicidi senza processo nè incriminazione, e accolto con tutti gli onori all’ombra di affari di miliardi di euro, sputando sulla dignità del nostro paese. Cosa direbbe Emilio Fede, descrivendo la figura dell’Italia in quell’occasione? Non vale la pena ripetere. Ci sono idee che ognuno di noi ha il diritto di avere e di propugnare, nel rispetto della legge e del vivere civile.

Chi dovesse violare questi principi è un delinquente: come quei quattro bravi ragazzi, risorse indispensabili alla nostra nazione secondo alcuni, che hanno sequestrata, ripetutamente violentata, squartata – pare ancora viva – una ragazza di diciotto anni, dopo averne fatto sparire cuore e fegato, in odore di cannibalismo rituale.

Sono loro i migranti che nei nuovi libri di scuola nelle mani dei nostri ragazzi delle medie vengono descritti come risorse indispensabili. E a i quali immediatamente si contrappongono i delinquenti dalla pelle bianca – vietato parlare di razze, anche se sarebbe linguisticamente corretto. Delinquenti sono quelli che commettono reati; come i 27 facinorosi che hanno aggredito la Meloni a Livorno, – e che la Polizia non ha potuto far altro che denunciare a piede libero – in nome di un’ideologia che s’è ritenuto legittimo manifestare, contro i ‘cattivi’, in modo violento. Allora? Come li chiamiamo? Giovani che non si rifanno al deprecato ventennio, ma che di esso adottano le peggiori manifestazioni? Li chiamiamo comunisti? E allora che differenza c’è? Oggi l’Europa è l’idea dominante, l’idea di una classe politica maniacale, che non sa far altro che proporre un mix artificiale di culture, storia, costume, tradizioni, abitudini, religione: tutta roba che non va giù a molti. Una miscela che vorrebbe appiattire ogni cosa, riducendoci come nel romanzo di Orwell, ‘1984’. Ma c’è qualcosa di cui questa gente che aspira al Potere Mondiale non ha tenuto conto: siamo esseri umani, e non robot: almeno non ancora, vista la pubblicità che se ne fa. C’è qualcosa che nessuno potrà mai omologare, e che è diversa in ognuno di noi, ed è il nostro io interiore, la nostra storia, la nostra personale cultura. Tutto quel coacervo di sentimenti, storia, lingua, dialetti, tradizioni, attaccamento alle nostre radici: un’identità esclusiva che s’è venuta formando variamente in ogni essere umano, e che non può essere uguale per tutti, nè può essere appiattito. E come noi sono anche gli abitanti di tutti gli altri paesi che fanno parte di questa Unione Europea che i cittadini non hanno voluto, né chiesto. Grazie a Dio, siamo tutti formati con gli stessi organi, ma nessuno di noi è uguale ad un altro. Né alcuno può e deve costringere tutti a pensarla allo stesso modo. Abbiamo una Costituzione della Repubblica Italiana, abbiamo una Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, abbiamo dei principi sanciti da chi ha lottato per la libertà dei popoli, e nessuno ha il diritto di calpestarli.

Oggi i termini ‘populista’, ‘sovranista’, ‘giustizialista’ sono diventati insulti, e sono assimilati a quello eternamente colpevole di ‘Fascista’

Stiamo attenti: i populisti sono quelli che soffrono degli abusi e degli ingiustificati privilegi di chi comanda a spese del popolo. I sovranisti sono quelli che rifiutano l’omologazione ad una Europa artificiale calata dall’alto, e che vorrebbero conservare le proprie tradizioni e la propria storia e cultura. I giustizialisti sono quelli che vorrebbero poter uscire la sera con la moglie o con la fidanzata senza correre il rischio di essere aggrediti e rapinati da chi poi magari se la cava con un buffetto sulla guancia.

Gentiloni è andato dalla Merkel – forse ha una palla di cristallo in cui leggere il futuro, o forse ha già pronto qualche ‘espediente’ elettorale – a rassicurarla sul fatto che il governo continuerà come prima, nella stessa direzione, senza ‘populismi’

Il motivo è chiaro: i nostri titoli di Stato sono in mano ad una Europa – leggi Germania, – che già una volta ha fatto crollare il nostro debito pubblico, creando quella crisi che ha giustificato l’intervento di Monti, manovrando i nostri titoli di Stato, e Gentiloni ha bisogno che la Merkel ‘stia serena’. Ma tutti coloro che oggi dirigono il timone di un’Europa che sta all’Italia come una protesi di titanio, sanno benissimo che nel profondo della nostra popolazione esiste un nocciolo duro, qualcosa che non potranno mai omologare come piace a loro. Siamo già ad una dittatura strisciante, e per far questo ne servirebbe una conclamata. E comunque ogni situazione ha il suo limite. Parlare a sproposito di Fascismo ne ha fatto tornare il desiderio nei cuori di molti, specialmente di fronte a tutte le manovre di una classe politica che è senza dubbio – a detta degli osservatori che non leggiamo sui nostri giornali – la peggiore mai al potere in Italia.

Roberto Ragone




Nemi, domani il Pd in piazza Umberto: Piazzoni e Patanè per la “Rivoluzione gentile”

NEMI (RM) – Un incontro del Partito Democratico domani a Nemi. Eugenio Patanè candidato alla Regione Lazio e Ileana Piazzoni candidata alla camera dei deputati incontreranno i cittadini. L’appuntamento è fissato per domani, domenica 18 febbraio alle 17 in piazza Umberto I. Il tema? Rivoluzione gentile.

Di recente Piazzoni è intervenuta per commentare le importanti novità sul piano della sanità in Regione asserendo sostanzialmente come il percorso di riforma e riorganizzazione dei consultori aziendali della Regione Lazio porti un nuovo risultato positivo, nel segno del potenziamento dei servizi. La notizia è che la Direzione Regionale Salute ha autorizzato l’Asl Roma 6 a procedere all’assunzione di 4 dirigenti sanitari psicologi e di 4 assistenti sociali. La stessa Asl potrà inoltre assumere altri 4 infermieri e 4 ostetriche qualora non riuscisse ad acquisire queste professionalità tramite avvisi di mobilità aziendale. Tutto ciò alfine di migliorare l’operato dei consultori e garantire servizi fondamentali. Si tratta di 16 nuove assunzioni in un settore nevralgico, anche dal punto di vista territoriale, grazie a cui prende sempre più corpo l’ossatura del sistema socio-sanitario delineato in questi ultimi 5 anni. Piazzoni ha chiaramente detto che:”La riorganizzazione dei consultori è simbolo di grande attenzione al tema dei diritti della salute e in particolare delle salute donne: interventi in forte discontinuità con il passato, dove il centrodestra e le sue politiche hanno causato completo abbandono del settore, lasciandolo senza risorse, servizi adeguati e investimenti. Un lavoro frutto di una politica seria e concreta che, dopo il risanamento, ha messo la sanità laziale nella condizione di ripartire. Ora ci attendono sfide importanti, a partire dalla nuova legislatura, la principale: quella di poter competere con le diverse eccellenze nazionali per qualità ed efficienza dei servizi”.

Anche Patané di recente ha evidanziato nel corso dei suoi incontri con i cittadini che il Lazio è passato da fanalino di coda per l’utilizzo dei fondi europei a terza Regione in Italia: “Risultati tangibili – ha detto – che verranno divulgati in modo più capillare nel corso degli incontri con i cittadini nella tornata elettorale. Incontri per proseguire sul tracciato della “Rivoluzione gentile” la cui linea si può arricchire nel prossimo lustro in Regione con le istanze e i bisogni provenienti dal basso”.




Messico: scomparsi tre italiani. L’allarme dei familiari: “Nessuna notizia da 18 giorni”

MESSICO – Tre italiani sono scomparsi nel nulla in una cittadina di 16mila abitanti a settecento chilometri da Città del Messico, dove facevano i venditori ambulanti. La denuncia arriva da una famiglia napoletana che non ha più notizie dei familiari ormai da 18 giorni. Della vicenda è stata informata anche la Farnesina che sta seguendo il caso con l’ambasciata a Città del Messico in stretto raccordo con le autorità locali e in costante contatto con la famiglia. I tre scomparsi sarebbero il sessantenne Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, rispettivamente di 25 e 29 anni.

“Ad oggi non è pervenuta nessuna richiesta di riscatto – dicono i familiari in un comunicato – chiediamo la massima diffusione della notizia e delle foto segnaletiche”. Russo si trovava in Messico da tempo: era a Tecaltitlan, città dello stato di Jalisco, dove vendeva in strada prodotti acquistati a Napoli da commercianti cinesi. Antonio e Vincenzo, invece, erano arrivati soltanto cinque giorni prima della sparizione, anche loro per lavorare. Secondo il racconto dei familiari, le tracce di Raffaele si persono il 31 gennaio scorso attorno alle 15. Il figlio e il nipote provano a chiamarlo ma il cellulare è muto. In Messico ci sono anche altri due figli di Russo, Francesco e Daniele. Ed è quest’ultimo, rientrato in Italia, a raccontare quel che accade dopo “Noi eravamo troppo lontani, così abbiamo chiamato Antonio e Vincenzo e gli abbiamo detto di andare a cercarlo”.

I due partono dal punto nel quale il gps dell’auto noleggiata dal sessantenne segnava la sua ultima posizione. “Quando sono arrivati, non hanno trovato né la macchina né mio padre. Hanno chiesto alla gente, ma nessuno aveva visto nulla”. I due ragazzi, sempre secondo il racconto dei familiari, a quel punto si sarebbero fermati a fare benzina in un distributore. E lì sarebbero stati avvicinati da diversi poliziotti a bordo di due moto e un auto, che hanno intimato loro di seguirli.

“Antonio è riuscito a mandarmi una serie di messaggi con Whatsapp – dice ancora Daniele – ma ad un certo punto anche i loro telefoni sono risultati spenti”. Daniele e il fratello sono tornati cosi in albergo, a Ciudad Guzman e hanno cominciato a contattare la polizia di Tecaltitlan. “In un primo momento – sostiene Daniele – ci hanno detto che Antonio e Vincenzo erano stati arrestati e stavano andando all’ufficio, mentre di Raffaele non sapevano nulla. Ma durante una seconda telefonata questa versione è stata negata dalle autorità messicane”. Da allora non c’è più traccia dei tre. Secondo i familiari, nessuno di loro ha avuto problemi in passato con la giustizia né hanno mai avuto rapporti con narcotrafficanti. “Loro sono solo lì per vendere giacche, non hanno nulla a che fare con la droga” dice Modesta, una cugina, sottolineando che anche ad altri loro conoscenti è capitata una storia simile in passato: “lì funziona così, ti rapiscono e poi chiedono il riscatto. Ma finora nessuno si è fatto sentire”. “E’ già capitato ad altre persone del nostro quartiere – conferma Daniele – speriamo che vogliano solo il riscatto e ci ridiano i nostri cari”.




Da Civitavecchia al Viterbese, Saltamartini (Lega): “È allarme sicurezza. Necessari rimpatri e stop all’immigrazione incontrollata”

“Da Civitavecchia a Viterbo, passando per Orte, anche nelle ultime ore leggiamo notizie di delinquenza che riguardano immigrati, clandestini e richiedenti asilo. Ormai è un ‘bollettino di guerra’ quotidiano. Solo oggi: un nigeriano espulso a Civitavecchia perché senza permesso, risse tra extracomunitari a Orte, due marocchini e un gambiano arrestati nel viterbese durante le attività di contrasto allo spaccio di droghe. Le nostre forze dell’ordine, cui va il nostro plauso, tutti i giorni devono fare i salti mortali per garantire la sicurezza nelle nostre città, anche a rischio della propria incolumità. Trovandosi di fronte gente che non scappa da alcuna guerra e che, piuttosto, nella maggior parte dei casi va ad alimentare la delinquenza sul territorio. Questo è il risultato delle politiche delle porte aperte del Pd e della sinistra. Questa è una vera e propria emergenza. Per la Lega e Salvini al Governo le priorità saranno più sicurezza e legalità, rimpatri e stop all’immigrazione incontrollata, contrasto al degrado. Anche di questo parleremo domenica prossima durante il tour elettorale con i candidati della Lega sul litorale Nord Roma, a Civitavecchia, Ladispoli e Santa Marinella“. Lo dichiara la deputata Barbara Saltamartini, candidata alla Camera per la Lega nei collegi plurinominali di Roma e del Lazio.




Viterbo, acqua per uso umano: in provincia torna lo spettro dell’arsenico

VITERBO – E’ di questi giorni la notizia che in diversi comuni viterbesi è stata rilevata ancora la presenza di Arsenico, oltre i limiti di 10 microgrammi/litro e di Fluoro, oltre 1.5 milligrammi per litro, previsti dalla legge a tutela della salute pubblica nelle acque ad uso umano, evidenziando così una inadeguata capacità di dearsenificazione e potabilizzazione degli impianti preposti all’erogazione di acque potabili.

L’Associazione medici per l’ambiente-Isde (International Society of doctors for the environment) di Viterbo esprime nuovamente grande preoccupazione per i rischi sanitari già ben documentati per le popolazioni dell’Alto Lazio, sottoposte cronicamente e da decenni all’esposizione all’Arsenico, sostanza tossica e cancerogena e al Fluoro, elemento con effetti tossici a livello sia neurologico che del sistema osseo. Le problematiche sanitarie e ambientali determinate dall’Arsenico sono infatti ben conosciute e sono costante oggetto di studi e ricerche; sul sito on-line di una delle più importanti biblioteche mediche internazionali “PubMed” (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/ ), digitando “arsenic drinking water” sono presenti, al febbraio 2018, ben 3123 pubblicazioni scientifiche a questo riguardo.

L’Organizzazione mondiale della sanità ricorda ed auspica come obiettivo di qualità un contenuto di arsenico pari a zero (o al più e in via transitoria di 5 microgrammi/litro) nelle acque destinate a consumo umano come vera e sicura tutela della salute pubblica

L’Arsenico infatti è stato classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Sempre più segnalazioni inoltre lo correlano anche ai tumori del fegato e del colon.
L’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e’ indicata inoltre da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

L’Arsenico, come molte altre sostanze tossiche, il Fluoro ad esempio, e cancerogene come vari metalli pesanti e pesticidi, possono, attraverso l’esposizione materna ad alimenti, aria e bevande contaminati, superare la barriera placentare e quella emato-encefalica e interferire in modo negativo con lo sviluppo del feto, soprattutto delle sue strutture neurocerebrali.

Diversi studi condotti anche nell’Alto Lazio (riportati di seguito a questo comunicato), l’ultimo in ordinetempo“Urinary Arsenic in Human Samples from Areas Characterized by Natural or Anthropogenic Pollution in Italy ( https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29425136), pubblicato proprio in questo mese sulla prestigiosa rivista International journal of environmental research and public health, richiamano ad una costante attenzione per il rischio sanitario connesso all’esposizioni croniche anche a dosi medio- basse di Arsenico e auspicano interventi definitivi per la soluzione del problema, quelli che a quanto sembrerebbe non sono stati adottati ed urgono in vari comuni del territorio viterbese.




Politiche, appello di “Iniziativa Comune” ai partiti: “Sia l’Italia delle piccole e medie imprese”

ROMA – Dopo le elezioni del 4 marzo 2018, rinnovato il Parlamento, l’Italia andrà incontro alla XVIII legislatura e ci sarà un nuovo governo. “Forse, ci saranno nuovi ministri e amministratori che non conosciamo e forse conosceremo solo dopo che il presidente della Repubblica avrà affidato l’incarico di formare il nuovo Esecutivo. Siamo dunque chiamati alle urne, ma conosciamo solo in parte i propositi delle forze politiche candidate al governo del Paese”. A parlare è Rocco Tiso, portavoce di “Iniziativa Comune”, neonato gruppo di Cooperazione e Proposte, composto da “Radici” (Raggruppamento corpi intermedi nessuno tocchi le radici), “Confeuro” (Confederazione degli agricoltori europei e del mondo) e “Soggetto giuridico” (Organismo di aggregazione intercategoriale e coinvolgimento dei cittadini).

Iniziativa Comune, dunque, nasce per analizzare nel concreto le condizioni politiche, economiche e sociali in cui si ritrova il sistema Italia e per approfondire gli aspetti che riguardano il sistema delle piccole e medie imprese, in particolare del mondo dell’agricoltura, artigianato e commercio. “Settori nevralgici della nostra economia, motore del Belpaese che il nostro Stato – sottolinea Tiso – troppo spesso sottovaluta, se non trascura. Per questa ragione, abbiamo deciso di creare un soggetto civico, non ideologizzato né politicizzato, che nel rispetto dei valori fondamentali della Carta Costituzionale, cementifichi il pluralismo, le libertà associative, i diritti delle minoranze. E tuteli le migliaia di aziende italiane. Aziende, di cui “Iniziativa Comune” si fa portatore, proponendo alle forze politiche, in lizza alle elezioni del 4 marzo prossimo, un documento con le priorità del Paese.

Sul tema Ricco Tiso premette: “Da troppo tempo la politica è impegnata in schermaglie che sembrano avere l’obiettivo di stabilire chi, tra i partiti, sia il più accreditato per avere il privilegio di Governare lo Stivale, atteso che per celebrare la Democrazia non occorrono chissà quali grandi uomini. L’Italia ha bisogno solo di più gente onesta. La politica sembra non avere ritegno, spregiudicata fino a trasformare una competizione libera e democratica in un incomprensibile commercio del vento”, commenta preoccupato il portavoce di Iniziativa Comune. Che, quindi, detta la linea per ripartire: “Al fine di rappresentare le priorità, che a nostro avviso necessitano al Paese, abbiamo inviato un documento, approvato congiuntamente nella riunione del Consiglio Direttivo Nazionale del 25 gennaio scorso, nella convinzione maturata che l’Italia abbia bisogno del contributo di tutti, per riportarla nei margini di quella democrazia che abbiamo ereditato da quanti, per Lei, hanno dato la vita”. Sviluppando forme di crescente cooperazione e collaborazione-partnership tra istituzioni e comunità nei diversi comparti: agricoltura, artigianato, commercio, trasporti, ricerca, scuola, comunicazione, cultura. “Noi ci siamo, Iniziativa Comune c’è, ci auguriamo che anche i partiti ci siano, inserendo nella loro azione di governo tutte quelle sinergie continuative e stabili, sulla base di un programma condiviso di processi formativi e di comunicazione, dedicati all’eccellenza del Sistema delle medie e piccole imprese”, conclude Rocco Tiso.




Lecco, monte Grignetta: valanga travolge alpinisti. Due morti e un disperso

LECCO Una valanga che si è staccata dal monte Grignetta, a Nord di Lecco, ha travolto tre escursionisti: due sono stati recuperati morti; il terzo è ancora disperso. Partecipano alle ricerche Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, forze dell’Ordine e sanitari. Presente un’eliambulanza e l’elicottero dei vigili del fuoco del reparto volo di Varese.

La valanga si è staccata dalla Grignetta, montagna del gruppo delle Grigne nel territorio di Lecco. Il distacco di neve si sarebbe verificato sul versante della Grignetta (2.177 metri) che si affaccia sul comune di Primaluna.

Gli alpinisti sarebbero rimasti intrappolati dal distacco di neve mentre stavano risalendo il Canale del Sasso Incastrato, sul versante valsassinese della montagna.




Guidonia, Giovanna Ammaturo: “Le paure di Cubeddu e le uscite infelici”

GUIDONIA (RM) – Calpestare la verità, autoreferenziarsi al limite dell’idolatria è la bislacca uscita dell’ex consigliere comunale del M5S Sebastiano Cubeddu sulla stampa. Un grillino che tenacemente è rimasto aggrappato alla poltrona mentre assisteva, con qualche gridolino di circostanza, come una donna atterrita dal topo, al tracollo di una classe politica ebbra di onnipotenza.

La politica la fanno gli uomini, alcune volte, come il caso dei falsi bonifici nel M5S, i valori e gli ideali pur supportati dagli elettori sono disonorati. L’ex consigliere è assillato dal dare patenti di legalità. Ha talmente timore del centro destra che si presenta compatto intorno a Barbara Saltamartini per il collegio uninominale per la Camera e Umberto Fusco al Senato da ometterne l’appartenenza: siamo la Lega per Salvini a guida oggi del centro destra. Cubeddu non sfiora neppure il collega avvocato Cerroni, che era presidente del consiglio comunale a guida Rubeis, candidato a sindaco con tre liste civiche a giugno scorso ed oggi è ha indossato la casacca del PD.

Tre sbandate da trottola che abbatterebbero anche il più elastico elettore. La Lega è un partito che alla prima uscita ha ottenuto da zero o poco più nel Lazio, un adeguato successo da risultarne primo a Guidonia Montecelio nel rapporto elettori e percentuale e che oggi è il collante di un centro destra che ha il sacrosanto diritto di ritornare al governo perché ha idee , forza, coraggio e rappresentati validissimi preparati ed oltre a saper parlare agli Italiani e che ben conoscono il territorio. Ovviamente con l’onestà: che per noi è solo un prerequisito. I rappresentati in lista oggi per il governo centrale e regionale non facevano parte della sconfitta umana di cui enarra l’ex consigliere avendola vissuta in prima fila. La nostra forza sono i fatti concreti e la reale trasparenza: da candidata sono stata l’unica, dal primo comizio, ad affermare la certezza della costituzione di parte civile verso gli indagati, non solo, ma la verifica delle corresponsabilità che con il silenzio e l’astensione oltre che per mantenersi la poltrona si sono resi eventualmente complici chi non è finito in carcere insieme a funzionari del Comune e imprenditori in lobbies affaristiche.

Sarà il processo ed i tre gradi di giudizio a confermare la responsabilità degli indagati: da avvocato dovrebbe essere più garantista. Dal primo intervento in Aula ho chiesto, come da Statuto, una Commissione Speciale avocandone la presidenza verificato che sono la rappresentante dell’unico simbolo politico mai presente nella terza Città del Lazio:due volte, inutilmente.

Ho denunciato il Sindaco grillino Barbet alla Procura della Repubblica per violazioni di Leggi dello Stato ed omissioni di atti d’ufficio oltre alla Corte dei Conti per manifesta miopia su affermazioni in veritiere che tre mesi l’amministrazione M5S è stata costretta ad ammettere. Partecipo alla quasi totalità delle Commissioni comunali in qualità di capogruppo e sono decine le prese d’atto messe a verbale. In sette mesi ho prodotto circa 60 interrogazioni e 10 mozioni, ho chiesto una riunione consiliare a porte chiuse e una ventina di pregiudiziali. Da 4 mesi a cadenza mensile chiedo il saldo del conto corrente del Comune per avere certezza ufficiale che i soldi ci sono, per pagare migliaia di aziende e lavoratori senza mai risposta. Non ho mai pensato al contrario dell’assessore del M5S che i commercianti non hanno pagato la tassa sul’immondizia: ho chiesto l’elenco dei morosi, invano. Ho fatto tirare fuori dal garage un’auto Zoe elettrica già pagata ed assicurata con i soldi dei cittadini da marzo del 2017 e che dopo tre mesi è a disposizione del Sindaco grillino “per andare nella ZTL di Roma”. Anche questa le era passata sotto il naso mentre era consigliere Cubeddu. Non mi sono mai auto referenziata come il vice sindaco del M5S a mille km di distanza di aver sequestrato ville né tantomeno direi come ha fatto che la Città è ”la tintoria della mafia”. Non è elegante né in stile né ammissibile come Istituzione dimenticare il 4 novembre o la giornata dei Martiri delle Foibe, o non essere ricevuto dal Governatore Zingaretti, non riuscire a esprimersi e trovare soluzioni al disagio dei Cittadini per i fatti dell’Albuccione che ci hanno ribaltato negativamente per conclamata inerzia alle cronache nazionali, non rispondere sull’autonomia amministrativa, sull’igiene dei negozi di ortofrutta o la vendita di alcolici a minori, sul blocco della ferrovia che avrebbe dovuto essere terminata dal 2013, sul verde attrezzato a Collefiorito e sul nuovo palazzo comunale.

Abbiamo chiesto spiegazioni sul mancato avviso di acqua non potabile mentre Comuni più piccoli avevano emesso ordinanze 72 ore prima, invano. A guida grillina siamo l’unico Comune in Italia a voler distruggere se stesso attraverso al demolizione di 2030 loculi cimiteriali e 695 ossari, pur “non sussistendo contrasti con rilevanti interessi urbanistici” dice la Legge, mentre da due anni 215 salme stumulate attendono sotto la chiesa di essere inumate: almeno la pietas cristiana.

Una amministrazione M5S incapace di mettere un cartello di limite di sosta per non ingolfare le vie centrali e favorire i commercianti e la sicurezza, o di attingere a fondi regionali per le videocamere di sorveglianza, o di omettere i pagamenti alle cartolibrerie dopo 5 mesi, o dopo 50 giorni non ottenere la copia di un atto di concessione. Non siete riusciti neanche ad affiggere un manifesto di auguri natalizi sebbene il Sindaco pur spendendo duecento euro per la campagna elettorale abbia ricevuto per mandato quasi 29.000 euro e poco meno ogni assessore. Si spendono centinaia di migliaia di euro in avvocatura e poi si chiede ai creditori del Comune di sottoscrivere “ transazioni compensative” ovvero un pizzo di Stato, ricattando chi attende il giusto compenso per prestazioni contrattualizzate. Sono stati richiesti attraverso il recupero coattivo oltre 440.000 euro di affitti di case popolari impagati dal 2013.

E per arrivare al 2018 dovremo aspettare il 2023? Cubeddu dov’era quando gli affittuari non pagavano non solo gli affitti ma le contravvenzioni, i piani casa, e tutte le altre tasse inevase. Usi lo stesso metro davanti alla mancata trasparenza e manifesta incapacità della amministrazione grillina della 58^ Città d’Italia e anche per le denuncie presentate chieda al Sindaco di Barbet di dimettersi.

Ci chiamiamo Lega per Salvini, siamo il collante del centro destra anche a Guidonia Montecelio e siamo fieri di andare d’accordo con gli altri tre partiti e di tutti gli uomini che ci stanno mettendo la faccia con la diretta conoscenza del territorio, attraverso una legge, anche migliorabile, ma che permette ai cittadini di avere dei rappresentanti di riferimento. Lei pensa al passato a cui ha partecipato senza gloria, noi Lega per Salvini abbiamo una visione futura, per il progresso di tutti i cittadini e dell’Italia.

Il Consigliere Comunale Lega per Salvini Giovanna Ammaturo