ROMA, BOTTEGA ARTIGIANA STORICA A RISCHIO CHIUSURA

Il nulla osta infatti è arrivato nel 2005. A distanza di sette anni da quel permesso, il I municipio fa un blitz per dire che la canna fumaria che il Comune stesso ha autorizzato, è irregolare

E.G.

“Il primo municipio condanna a morte certa l’Antica Fonderia Lefevre, bottega artigiana storica, senza alcuna motivazione plausibile” così Lorenzo Tagliavanti, direttore della Cna di Roma. “L’intervento dei vigili del I municipio per la demolizione della canna fumaria pregiudica irrimediabilmente la possibilità di lavoro del titolare e dei dipendenti. Artigiani peraltro già tutelati dalla precedente giunta capitolina che, nel 2004, aveva assegnato il locale di sua proprietà in via di Tor di Nona, nel centro storico, per garantire la prosecuzione dell’attività”. La demolizione sarebbe avvenuta, secondo il I municipio, per via di un problema nato sul percorso autorizzativo. La Fonderia Lefevre ha impugnato in sede giudiziaria questo provvedimento, evidenziando che tutte le procedure sono state rispettate e riconosciute. Il nulla osta infatti è arrivato nel 2005. A distanza di sette anni da quel permesso, il I municipio fa un blitz per dire che la canna fumaria che il Comune stesso ha autorizzato, è irregolare. “Abbiamo richiesto al presidente del municipio Corsetti e al presidente della Commissione Attività Produttive, Ugo Cassone, di incontrarci per un confronto, per evitare la chiusura certa di una bottega artigiana tra le più antiche del centro storico. Non si può, proprio oggi che le piccole attività lottano per la sopravvivenza, intervenire ostacolandole, piuttosto che a loro tutela”.




ROMA, RITORNA LA FERMATA DEL BUS IN VIA DEL PLEBISCITO

Redazione

“Finalmente dal medioevo si ritorna all’era modera. Ripristinata la fermata del bus in via del Pebliscito. La fermata degli autobus fu soppressa per non far confondere, e disturbare con la presenza popolana il  “Signorotto ”, l’allora presidente del consiglio Berlusconi, per una  esigenza di dubbi e  incomprensibili motivi di sicurezza. Un altro segno del passato è stato abbattuto, i romani hanno vinto la loro battaglia. Abbattiamo ora l’altro segno della potenza del “Signorotto”: la bella piazza Grazioli, che circonda la sua residenza, deve tornare ai romani e il comune la smetta con questo servilismo sciocco  che riserva ai potenti umiliando i cittadini.” Si legge in una nota del segretario del PSI  di Roma Atlantide Di Tommaso.




CIAMPINO, INCIDENTE MORTALE SU VIA DEI LAGHI. QUESTA MATTINA I FUNERALI DI L.C.

A.P.

Questa mattina 1 giugno alle 11 si svolgeranno i funerali di L.C. il ragazzo morto in moto sulla via dei Laghi a Ciampino.

tabella PRECEDENTI:

31/05/2012 CIAMPINO, INCIDENTE MORTALE DI L.C. SU VIA DEI LAGHI, TESTIMONE IMMORTALATO DALLE TELECAMERE?
30/05/2012 CIAMPINO, RAGAZZO IN MOTO PERDE LA VITA SU VIA DEI LAGHI



GENZANO, PARCO SFORZA CESARINI PRENDE SPUNTO DAL QUIRINALE

Redazione

In occasione della Festa della Repubblica Parco Sforza Cesarini sarà aperto gratuitamente ai residenti nel Comune di Genzano. Questo quanto deliberato dalla Giunta comunale su proposta dell’Assessore al turismo e beni culturali Roberto Pernaselci per permettere a tutti i cittadini di Genzano di poter fruire, in una giornata di festa, dello splendido giardino seicentesco. “Abbiamo preso spunto dall’iniziativa del Quirinale – afferma Pernaselci – che tutti gli anni il giorno della Festa della Repubblica apre gratuitamente le porte al pubblico. In realtà – prosegue l’Assessore – è già previsto l’ingresso gratuito al Parco per i residenti ogni ultimo sabato del mese e il giorno della Festa del Santo Patrono. In tutte le altre occasioni, invece, è previsto il pagamento del biglietto d’ingresso, indispensabile per mantenere, curare e valorizzare un sito di tale importanza”.  Il Parco, nella giornata di sabato 2 giugno, sarà aperto dalle 10 alle 13 e dalle 16 fino al tramonto.
 




VITERBO, CONCLUSO INCONTRO IN REGIONE SU SMALTIMENTO CDR IMPIANTO CASALE BUSSI

Redazione

L’Assessore all’Ambiente Paolo Equitani ha partecipato ieri ad un incontro che si è tenuto alla Regione per discutere in merito alla problematica dello smaltimento del cdr che sarà prodotto prossimamente presso l’impianto di Casale Bussi. Il cdr, essendo considerato combustibile, dovrà essere conferito in un termovalorizzatore che dovrebbe essere quello di Colleferro con un inevitabile aumento del costo della tariffa, che sembrerebbe essere pari a circa 30 euro a tonnellata, a copertura delle spese di trasporto e di ingresso al termovalorizzatore. Alla riunione, oltre all’assessore Equitani e ai tecnici della Provincia, hanno partecipato i funzionari della Regione Lazio, i rappresentanti della società “Ecologia Viterbo” che gestisce gli impianti della Tuscia e l’assessore all’Ambiente della Provincia di Rieti. “L’incontro è stato estremamente proficuo – spiega Equitani – come Provincia abbiamo ribadito la nostra ferma intenzione di tutelare esclusivamente gli interessi del territorio. Ho infatti richiesto la presenza della Provincia all’interno del gruppo di lavoro che dovrà procedere alla rimodulazione della tariffa, così come ho duramente contestato la determina dirigenziale del 24/05/2011 che ha stabilito l’aumento tariffario senza alcuna consultazione con gli enti locali. La legittimità di quell’atto è stata per altro oggetto di un ricorso al Tar da parte dei Comuni. Infatti la nuova tariffa non prevede più i costi relativi alla produzione del cdr. In un momento di grave sofferenza economica – ha aggiunto Equitani – non permetteremo a nessuno di prendere decisioni, destinate ad incidere sui bilanci degli enti locali e delle famiglie, senza alcun confronto preventivo con chi è stato chiamato a tutelare il territorio. Al tavolo di lavoro porteremo anche esperti di economia industriale, che valuteranno la reale entità dei costi relativi allo smaltimento dei rifiuti, al trasporto ed all’ incenerimento del cdr”. L’assessore ha poi espresso dure critiche sulle modalità di determinazione dell’attuale tariffa: “Il calcolo, di norma, dovrebbe scaturire da un piano industriale – spiega ancora – mentre nel caso di Viterbo assistiamo al paradosso di una tariffa calcolata in base al bilancio di gestione della società. Una procedura inaccettabile se si considera poi che lo smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia avviene in regime di monopolio e dunque in totale assenza di concorrenza”. Il presidente Marcello Meroi, informato da Equitani sull’esito dell’incontro si è detto molto soddisfatto. “Approvo totalmente l’operato dell’assessore all’Ambiente che, ancora una volta, ha difeso la dignità del territorio rivendicando il diritto a scelte condivise. Una politica sicuramente in controtendenza rispetto al passato. Non è mia intenzione esprimere giudizi sull’operato di altre amministrazioni, ma credo che sia sotto gli occhi di tutti come questa giunta, in ogni occasione, abbia sempre dimostrato con i fatti di non essere supina a nessuno e di non essere disposta a subire tacitamente decisioni prese da altri e destinate a pesare sulle tasche dei cittadini”. Equitani ha infine concluso: “Nessuno qui ha interesse a nascondere la verità, né a raccontare bugie e fino a quando saremo alla guida di questo Ente i cittadini della Tuscia saranno puntualmente informati e difesi, certi di onorare in questo modo il mandato elettorale ricevuto”.
 




LAZIO; ESSERE ITALIANI: ABBRUZZESE A VITERBO PER ULTIMA TAPPA TOUR LEGALITA’

E.G.

Si è concluso questa mattina, con la tappa di Viterbo, il tour ‘Essere italiani’, il progetto itinerante che ha portato il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese nelle scuole della regione per parlare di legalità e sicurezza. Presenti stamane, oltre al presidente Abbruzzese, il presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale Francesco Battistoni, il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, il consigliere comunale Roberto Bennati ed il presidente di SOS Impresa Lino Busà. Quello di oggi – organizzato dall’Istituto Comprensivo ‘Pietro Vanni’ al teatro  auditorium ‘Santa Maria in Gradi’ dell’Università della Tuscia – é l’ultimo appuntamento di un tour che, tra febbraio e maggio, ha toccato tutte le province del Lazio, facendo tappa a Fiumicino (Rm), Ferentino (Fr), Latina, Cassino (Fr), Sora (Fr), Frosinone e Rieti. Dodici gli istituti complessivamente coinvolti, per un totale di circa 2000 studenti. In occasione degli incontri i ragazzi sono stati sollecitati a riflettere in particolare sul fenomeno dell’usura, “che – ha ricordato il presidente Abbruzzese – è sentito anche nella nostra regione, dove ha determinato la chiusura di 28 mila esercizi artigianali e commerciali e la perdita di 24 mila posti di lavoro”. Con l’aiuto degli insegnanti gli alunni hanno discusso sul tema ed hanno espresso le loro idee con creatività, utilizzando forme diverse per condividere i loro pensieri, dalla canzone rap alla rappresentazione teatrale, dal cartellone disegnato al componimento libero. Questa mattina l’incontro si é aperto con il saluto istituzionale del presidente Abbruzzese. “La presidenza del Consiglio regionale – spiega – per rilanciare il contrasto alla criminalità organizzata e per dare un segnale forte ai cittadini, affronta ogni anno temi sociali importanti, portandoli nelle scuole ed in tutti gli enti di formazione. Mentre lo scorso anno ci siamo dedicati ai 150 anni dell’Unità d’Italia, quest’anno abbiamo scelto la sicurezza, con un’attenzione particolare al tema dell’usura. Fenomeno, questo, che interessa anche la provincia di Viterbo. Il viterbese, infatti, pur rientrando in una fascia di rischio medio (Quoziente di Rischio Usura pari a 2,63, secondo il Rapporto 2009 di SOS Impresa) e ben al di sotto del dato nazionale (4,95), risulta tuttavia avere un Indice di Rischio Usura (IRU-Eurispes) pari a 58,5 (su un massimo di 100): superiore a quello medio delle province italiane e tra i più alti del Lazio. Nonostante il valore elevato, però, in questo territorio la propensione a denunciare é piuttosto bassa: in 5 anni ci sono state solo 12 denunce (Rapporto Sicurezza della Regione Lazio). Per questo ci rivolgiamo si ragazzi, perché ci auguriamo che possano affrontare il tema con una sensibilità nuova, facendosi promotori di un’idea di legalità ‘attiva’, che contribuisca a combattere anche culturalmente un fenomeno malavitoso che incide così profondamente e dolorosamente sulla produzione regionale”. Gli alunni dell’istituto Vanni, poi, hanno dato vita alla rappresentazione ‘Brigante o migrante: terra avara… terra amara, le voci della miseria’ prodotta dal laboratorio teatrale Vanninteatro nell’ambito del progetto Legalità, realizzato in rete attraverso il gemellaggio con l’Istituto Comprensivo ‘Gravitelli’ di Messina. Si tratta di una ricerca storica, realizzata sotto forma di teatro-documentario, sulla condizione della Tuscia nell’Italia post unitaria. A seguire, l’associazione ‘Il palco e la cornice’ ha portato in scena la rappresentazione ‘La mano sulla spalla’, che racconta la storia vera di una vittima di usura, Antonio Anile, presente in sala. In conclusione é stato proiettato il videoclip ‘L’ombra del denaro’, vincitore del concorso ‘Report contro l’usura bandito da SOS Impresa. In occasione dell’evento é stato distribuito ai ragazzi l’opuscolo ‘Dalla parte giusta – la legalità, le mafie e noi’ realizzato, con il patrocinio del Consiglio regionale, dalla casa editrice Giunti in collaborazione con Libera, associazione attiva ormai da anni sul territorio regionale nel contrasto alla criminalità organizzata attraverso la gestione e l’utilizzo con finalità sociali dei beni sequestrati alla malavita. La pubblicazione contiene le introduzioni del presidente di Libera Don Luigi Ciotti e del presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese.
 




LAZIO RIFIUTI, MARUCCIO(IDV): "L'EUROPA BOCCIA LA POLVERINI"

Redazione

"E' una fragorosa bocciatura per la Polverini e la Regione Lazio quella che è arrivata oggi dalla Commissione Europea in tema di rifiuti.” Lo dichiara in una nota Vincenzo Maruccio, capogruppo e segretario regionale dell’Italia dei Valori.
“Oltre ad un secondo richiamo per la gestione della discarica di Malagrotta, infatti – spiega Maruccio – il provvedimento approvato su proposta del responsabile per l'ambiente Janez Potocnik, certifica anche l'inadeguatezza del piano rifiuti della Regione in rapporto ai rifiuti prodotti. Vediamo se stavolta, alla luce di questo autorevole pronunciamento, la Polverini ammetterà finalmente il suo fallimento o se cercherà, come al solito, un capro espiatorio."
 




MONTE COMPATRI PALAZZO ALTEMPS, IL SINDACO RISPONDE AD ASTORRE

Redazione

Il giorno 23 Marzo 2012 viene redatta un’interrogazione a risposta immediata all’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione Lazio Luca Malcotti a firma dei consiglieri Astorre, Zaratti e Ponzo riguardo il finanziamento regionale per la ristrutturazione di Palazzo Altemps. Nella seduta del Consiglio Regionale n°55 del 30 Maggio scorso è avvenuta la lettura della risposta a firma dell’Assessore Malcotti nella quale si evince che la Regione Lazio è in attesa da parte del Comune di Monte Compatri “di documentazione ritenuta necessaria per meglio rappresentare situazioni e problematiche in essere ed eventuali azioni che intendano  intraprendere per una risoluzione delle stesse”. In relazione al comunicato stampa inoltrato in questi giorni a firma del Consigliere della Regione Lazio Bruno Astorre sull’ormai nota vicenda di Palazzo Altemps, il Sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis, desidera puntualizzare quanto segue: “A breve invieremo tutta la documentazione richiestaci dalla Regione Lazio al fine di non perdere il finanziamento già concesso. Il Consigliere regionale Bruno Astorre, invece, forse ancora non ha ben compreso il risultato elettorale del 6 e 7 Maggio visto che si trova ancora nelle condizioni di difendere un ex consigliere. Farebbe bene a mettere in discussione le sue idee e intercettare i reali bisogni dei cittadini dei Castelli Romani, mettendo da parte lotte ideologiche e ritorsioni politiche. Sembra quasi non aver capito la lezione impostagli dalla Comunità di Monte Compatri. Si vada a leggere i dati e i flussi elettorali delle sezioni del centro storico e del Borgo Medievale. Nell’interesse anche della minoranza, mi auguro prese di posizioni nette da parte di chi sedie in Consiglio Comunale contro l’ingerenza della triade d’oro Astorre, Zaratti e Ponzo. D’altronde non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.

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30/05/2012 MONTE COMPATRI PALAZZO ALTEMPS, C'E' IL RISCHIO CHE VENGA REVOCATO IL FINANZIAMENTO


 




NEMI POST-ELEZIONI, LETTERA AL GIORNALE

Redazione


“L’unico padrone di un giornale dovrebbe essere il lettore” affermava Montanelli. Con questo spirito che anima l’impegno quotidiano de L’osservatore laziale, lasciamo spazio ad una lettera di un cittadino che scrive sotto pseudonimo una lettera rivolta a Laura Borgognoni, residente di Nemi. Laura ha commentato e seguito l’intera campagna elettorale nemese sul social network Facebook. Gemma (l’autrice della lettera) ha voluto commentare insieme a Laura le ultime amministrative nemesi, chiedendo con discrezione e gentilezza accoglienza su L’osservatore laziale. Libera di farlo, sul nostro giornale c’è spazio per chi desidera coscienziosamente far sentire la sua voce. Buona lettura

Riceviamo e pubblichiamo:

Cara Laura,
mi ritrovo a scriverti senza saperne bene neanche il motivo. Ho solo voglia di confrontare con te alcune cose che penso a riguardo delle ultime consultazioni elettorali. So che se una cosa accade, per quanto possa sorprenderci, vuol dire che era possibile. Quando però la sua plausibilità si scontra con la struttura della logica, allora non può fare a meno di accenderci le spie dell’attenzione. Non cerco risposte. Le considero, comunque, ingannevoli e provvisorie proprio come le vittorie, specialmente se raggiunte con ogni mezzo ed ad ogni costo. Scavalcate a loro volta da altre risposte e da altre precarie vittorie. Forse mi pongo domande ma solo per allineare di nuovo i percorsi della plausibilità con quelli della logica. Tento di metter nero su bianco una serie di considerazioni confuse che hanno avuto bisogno di un loro tempo per essere decantate ed, in qualche modo riordinate. Una sorta di processo indiziario che sappia più di letteratura che di storia. Ma andiamo per ordine: partiamo dalla fine. Penso che il risultato delle urne vada sempre accettato. Questo non vuol dire che vada subìto, anzi. Più è in contrasto con i propri principi e le proprie aspettative, più necessita di vigile controllo. Ma questo discorso, se vuoi, potremmo affrontarlo in un successivo momento: ora ci porterebbe fuori tema. Ed allora torniamo all’inizio: la campagna elettorale. Direi, semplificando ed in modo superficiale, che i due gruppi i quali, a rigor di logica, avrebbero dovuto contendersi la vittoria, la abbiano condotta quasi in sordina. Questo non è un voler rimarcare una possibile disattenzione ma solo una, ripeto, superficiale constatazione. Parlare ora nel dettaglio di troppi argomenti avrebbe come risultato di aumentare la confusione di situazioni già confuse. Cerco di focalizzare l’attenzione sul gruppo dell’outsider e sul suo possibile percorso. Credo che la sua campagna elettorale sia cominciata molti mesi prima e che, non penso di dire una cosa nuova, si sia sviluppata nel territorio. Nella strada, nei bar, nelle associazioni, nella scuola, ecc. Il grido di battaglia deve esser stato: “Buttiamo giù i baroni dalle loro torri e prendiamoci il potere!” Una cospirazione carbonara i cui coscritti, in segreto, dovevano formare la leva che avrebbe scardinato gli equilibri. La Storia ci insegna che in momenti di decadente confusione ideologica il coinvolgimento di masse trasversali (perché, nel suo piccolo, di questo si tratta) porta sempre buoni risultati, almeno in termini di voti. Plausibile ed, in un certo senso, encomiabile. Vedremo in seguito dove la plausibilità cozza con la logica e l’encomio con un deprecabile e troppo diffuso modus vivendi. Ora i maligni già riempiono le strade di chiacchiere e di illazioni che quantificano ciò che di ponderabile sia stato dato e promesso ai carbonari (c’è chi parla di un pezzo di pane per i più assecondabili e di due pezzi per i meno) per facilitare al massimo la loro conversione e la loro affiliazione a questa loggetta massonica che li ha visti partecipi con il ruolo di muratori di cazzuola, senza neanche domandarsi quali Architetti e con quali progetti  e quanti Capomastri abbiano ordito la trama di questo impegnativo percorso. Ma a questo in non posso credere, non voglio credere, non devo credere. Sono solo illazioni che comunque non cambiano di una virgola l’evento in sé. Devo attenermi ai fatti , anzi devo già accontentarmi dell’ipotesi dei fatti. Se andiamo dietro alle chiacchiere non ne usciamo più.
Torniamo allora alla sequenza delle ipotesi. “L’ han giurato, li ho visti in Pontida …”. Ma neanche il giuramento di fedeltà sarebbe stato sufficiente. Come in ogni carboneria che si rispetti doveva esser indispensabile il mantenimento del segreto. Per quanto convinti di riuscire ad attirare sufficienti adepti e con tutti i mezzi, dai due schieramenti maggiori, questi non sarebbero stati bastevoli a superare la possibile santa alleanza dei baroni. In tempi passati, una sorta di alleanza c’era già stata e per motivi simili! I baroni dovevano restare tranquilli e lo sono stati, nelle loro presunzioni contabili. Per cui, mantenere il segreto era il secondo punto. Ma qui la plausibilità si scontra in modo irreversibile con la logica! Va bene il giuramento, va bene la clandestinità ma viviamo in un contesto in cui gli orientamenti sono scientificamente tracciabili. Perché allora i sondaggi davano risultati diametralmente opposti all’esito? Qualunque società demoscopica, anche la meno attendibile e non è questo il caso, tutela i sui report dentro una forbice elastica fatta di piccoli numeri di oscillazione. Qui parliamo di macroscopici errori che sfiorano il venti per cento! Nessun esperto potrebbe ritenere il dato possibile se non attribuibile ad una organizzata, preconfezionata macchinazione. Qui sta il punto focale di tutto. Per cercare di capire occorre necessariamente dare una soluzione a questo interrogativo. Aperta a tutte le logiche risposte, provo ad accennare la mia. Non bastava il giuramento, non bastava la clandestinità. Per tenere tranquilli i baroni sarebbe stato necessario anche mentire. Il terzo giuramento: “Fate credere in ogni occasione che voterete per loro”. Solo questo giustificherebbe la incompatibilità tra le previsioni ed il risultato. Dando poi, come prodotto secondario, un’altra risposta ad un dubbio oggettivo: Come è possibile che alle varie manifestazioni di preparazione al voto, specialmente del centro-destra, avessero partecipato così tante persone da rendere l’attesa quasi tranquillizzante? Solo per scroccare una cena? Non serve giocare con i numeri per capire che una parte consistente di qui partecipanti già sapeva che avrebbe votato in modo diverso da come sembrava dichiarare! Credimi, se nel lato oscuro dei miei sentimenti alloggiasse lo schifo, questo, più di ogni altra cosa, riuscirebbe a sollecitarlo! Ma voglio essere ingenua fino in fondo e dire che così non è stato, che sono solo elucubrazioni che cercano di giustificare una sconfitta. Che il percorso dei vincitori sia stato cristallino, risultato di un duro, capillare, onesto lavoro. Lavoro che sia riuscito ad inculcare in centinaia di persone il germe della ribellione, del nuovo ed il senso di appartenenza ad una setta che voglia ‘ribaltare le carte sul tavolo della storia’. Ma una carboneria, compressa in mesi di clandestinità esplode, nel momento della vittoria, occupando le strade con i propri vessilli ed i propri carrocci! Così non è stato, neanche durante la festa in onore dell’eletto: poche e controllate persone! Perché? Forse vergogna o forse consapevolezza che il risultato era dato per certo, quasi scontato. Solo noi, società demoscopiche e baroni compresi, non lo avevamo capito! Ma torniamo all’ipotesi dei fatti. Proviamo ad analizzare i visibili ed invisibili artefici di questa macchinazione che, comunque la si guardi, contiene qualcosa di machiavellico. E’ forse il frutto di un candidato che ha fatto dei suoi guai uno scudo di vittimismo? Che ha condotto una campagna elettorale sull’onda scialba del rinnovamento? Come se, fino a poco prima, fosse stato all’opposizione! Oppure è il frutto di chi ha seguito il consiglio di tacere, perché ‘meno parla e meglio è’? Rifugiandosi, in piena campagna elettorale, dietro la scalata di nuovi livelli di Bubble Witch Saga? O di chi, dalla media distanza, ribatteva su Facebook ogni accusa, portando la discussione che, strano a dirsi, si era accesa in modo anomalo per quel social network (magari anche per merito nostro) e strutturato, su un livello di personale disputa, buttandola, come si dice, in caciara? Che farciva la sua bacheca con slogan stile anni sessanta zeppi di tanti, troppi, puntini di sospensione? (anche la grafica ortografica ha una sua Etica, punteggiatura compresa!).
Queste sono le menti che hanno organizzato il “delitto perfetto?”
E’ questa la triade che ha scalzato i baroni depredando a piene mani nei loro consolidati bacini elettorali?
Ragazzi, se così fosse, siamo messi male! Ma se così non fosse, saremmo messi peggio!
Come dare torto a chi potrebbe pensare che dietro a questo cerchio magico non possa essercene un altro ben più organizzato e con mire ben più solide? Perché, proprio adesso che i poteri sovra comunali, stringendo i cordoni dei finanziamenti e dando in cambio ai comuni maggiore discrezionalità di movimento, specialmente in ambito urbanistico, abbiamo notato un via vai di affaccendati politicanti e non solo? Come non temere che, se così fosse, questo cerchio esterno alla brancaleonica consistenza della triade, possa stringersi silenziosamente sulle vite e sui territori con la precisione millimetrica di una garrota?

Brutti pensieri, spero solo influenzati da una delusione. Lascio a te e a chi ne sa più di me il tentativo di districare, magari con ragionamenti più oggettivi, questa matassa che, a forza di smucinarla, rischia di diventare un gomitolo di altro genere.

Lascio inoltre, a chiunque lo volesse, formulare le proposte per vigilare ed arginare qualunque possibile sopruso, qualunque tentativo di aggirare la legalità. Evidenziare ogni possibile anomalia, fosse anche uno sbancamento non autorizzato! Una mail non chiarisce né risolve se non come primo passo per una possibile discussione, magari virtuale ma aperta.

Fino ad ora ti ho parlato di fatti ipotetici, quasi un tentativo di stimolare una discussione più o meno pubblica. Adesso veniamo a quelli documentati da testimonianze.

Per fare questo devo, per forza di cose, diventare più leggera ed affidarmi ad un sostenibile sarcasmo. Non credo che nessuno abbia il diritto di giudicare nessuno, specie se prima non lo ha visto all’opera. Se qualcuno però decide di intraprendere una strada che ne fa un personaggio pubblico, allora deve anche accettare di essere giudicato e, se necessario, irriso. A dire il vero l’inizio non è stato dei migliori. Proclamazione: l’eletto si presenta già fasciato ed, oltre alla fascia che deve aver provato a casa non riuscendo di resistere alla tentazione di scattare qualche fotografia a beneficio della storia, ha messo su anche la maschera di cartone del Piccolo Napoleone che gli ha fatto stravolgere subito il protocollo (non tanto nella forma, cosa che potrebbe essere condivisibile ma nella sostanza) azzittendo subito l’opposizione e dando alla riunione un senso sbrigativo e non sottolineato neanche da un applauso nel momento stesso della proclamazione.  Si passava poi all’assegnazione degli incarichi. Abbiamo appreso che l’assessorato alla cultura era competenza di chi aveva da poco finito di condire un commento su Facebook con un                  “… consegnarlo hai genitori …” che, fatta salva la drammaticità della notizia a cui il commento si riferiva, avrebbe giustificato la disaffezione allo studio di un bambino di quarta elementare! Non mi si venga a parlare di refusi perché, prego controllare, non è la prima volta che le è accaduto. Certo in piccolo paese non pretendiamo che l’assessore alla cultura possa essere un Leonardo Sciascia ma almeno che conosca il rudimentale uso della mutina, sarà per questo che le consigliarono di stare muta?  Ma non finiva qui! Le veniva anche assegnata la delega all’urbanistica. Giustificava la sua documentabile competenza con il fatto che anni prima, aveva lavorato per qualche settimana in un cantiere èdile (l’accento sta dove è stato pronunciato)! Come non può, tutto questo, far venire in mente Totò che, avendo fatto il militare a Cuneo, avrebbe potuto accettare, sicuro di meritarlo, il Ministero degli Esteri ?!?  Si passava poi alla elezione del presidente del Consiglio che veniva eletto senza unanimità (come era d’uso) ma senza neanche il quorum necessario. Una ignorante (nel senso di chi ignora) forzatura delle procedure. Un primo inequivocabile segnale di chi crede, maschera napoleonica a parte, gli sia stato concesso il potere di comandare su tutto e su tutti e non il dovere di amministrare! Forse dovranno ripetere l’elezione del presidente e, stavolta il presidente stesso, sarà costretto a rinunciare, per essere eletto, alla sua persole ed ipocrita astensione!

Se tutto questo non fosse tragico assumerebbe i contorni surreali e grotteschi di una esilarante commedia degli equivoci. Ma forse è proprio così: è tutto un banale e difficilmente recuperabile equivoco.

E se questo è solo l’inizio …

Laura, credimi, se così fosse, siamo messi male! Ma se così non fosse, saremmo messi peggio!

Un saluto, Gemma

 P.s.  Leggo su Facebook una tua condivisione su una frase attribuita a Che Guevara: Un popolo ignorante è più facile da ingannare! Come non sottoscriverla? Ma credimi è molto più pericoloso un politico ignorante. Pericoloso per sé, perché di facile manipolazione e per gli altri che la manipolazione dovranno subirla. Dare il potere a chi  non ha l’equilibrio intellettuale di meritarlo non è solo uno schiaffo alla meritocrazia ma è mettere in un posto di comando, dove si maneggiano soldi pubblici, un burattino che seguirà sempre la rotta decisa dai suoi invisibili burattinai!"

 

tabella PRECEDENTI:

25/05/2012 NEMI, LA CONOSCENZA DEI FATTI È ALLA BASE DELL’OPERATO DI UN SINDACO.
22/05/2012 NEMI, PRIMO CONSIGLIO COMUNALE PER IL SIGNOR SINDACO ALBERTO BERTUCCI
08/05/2012 NEMI, UN MESSAGGIO DA GIOVANNI LIBANORI
07/05/2012 NEMI ELEZIONI, VINCE ALBERTO BERTUCCI
04/05/2012 A PROPOSITO DI “PENNIVENDOLI”, IMPUTATI E….GIORNALISTI
30/04/2012 NEMI ELEZIONI, MACIGNO SULLA CANDIDATURA DI ALBERTO BERTUCCI
23/04/2012 NEMI ELEZIONI, LUCIANO CIOCCHETTI A SOSTEGNO DEL CANDIDATO BERTUCCI
21/04/2012 NEMI ELEZIONI, IL CONFRONTO PUBBLICO ORGANIZZATO DA L’OSSERVATORE LAZIALE
20/04/2012 NEMI ELEZIONI, VERTICI PDL METTONO I PUNTINI SULLE “i” RIBADENDO IL SOSTEGNO A CINZIA COCCHI E PRENDONO LE DISTANZE DA MATTEI
 
10/04/2012 NEMI CASO BERTUCCI INDAGATO, BERTUCCI SI AUTOASSOLVE E GETTA FANGO SU CHI FA INFORMAZIONE. CHIARA RAI RISPONDE A BERTUCCI
06/04/2012 CASO BERTUCCI INDAGATO, BOTTA E RISPOSTA TRA GIOVANNI LIBANORI (UDC) E CHIARA RAI (L'OSSERVATORE LAZIALE)
05/04/2012 NEMI ELEZIONI, BUFERA SUL CANDIDATO SINDACO ALBERTO BERTUCCI
04/04/2012 NEMI ELEZIONI, LA VERITA’ SULL’INVITO DI BERTUCCI A RETE ORO

 




MONTE COMPATRI, ECCO LA SQUADRA

Redazione

Nella giornata di oggi sono stati nominati i componenti della Giunta comunale di Monte Compatri e sono state assegnate le deleghe ai Consiglieri di maggioranza. Qui di seguito l’elenco completo:

·        Claudio Quaranta – Vicesindaco, Ass. ai lavori pubblici, antenne e ripetitori elettromagnetici.

·        Mauro Ansovini – Ass. al bilancio, tributi-pubblicità-rapporti con il concessionario della riscossione, pubblica istruzione con edilizia scolastica, attività estrattive e cultura.

·        Fabio D’Acuti – Ass. all’urbanistica, personale.

·        Claudio Gara – Ass. ambiente, igiene e sanità, ufficio animali, patrimonio, spettacolo.

 

·        Agnese Mastrofrancesco – delega ai servizi cimiteriali, commercio, immigrazione, pari opportunità.

·        Gianluca Moscatelli – delega allo sport, politiche giovanili, informatizzazione, politiche sociali, agricoltura.

·        Stefano Villa – delega all’arredo urbano, affari generali, vigili urbani, anagrafe e stato civile.

 

“Dopo un giro di consultazioni l’Amministrazione comunale di Monte Compatri è operativa al 100% – spiega il primo cittadino Marco De Carolis. – Si tratta di una squadra ancora più forte di quella di cinque anni fa perché ha la piena fiducia della Comunità di Monte Compatri. Quest’ultima si aspetta una gestione della cosa pubblica brillante e trasparente nel solco della tradizione tracciato nel passato quinquennio. Auguro a tutto il Consiglio Comunale buon lavoro nel pieno interesse della cittadinanza monticiana”.




CIAMPINO, INCIDENTE MORTALE DI L.C. SU VIA DEI LAGHI, TESTIMONE IMMORTALATO DALLE TELECAMERE?

A.P.

Si trova in camera mortuaria all’ospedale di Albano L.C. il ragazzo morto in moto sulla via dei Laghi a Ciampino la scorsa notte. Ancora non si sa nulla sulla data e luogo dei funerali. Il trentaduenne L.C. lascia moglie e due figli. Nell’incidente non sarebbe coinvolto nessuno, il ragazzo avrebbe sbandato con la moto.
Nessuno coinvolto ma più di qualche indiscrezione lascerebbe trapelare una verità inquietante: G.B. il soccorritore riferisce che alcune telecamere avrebbero ripreso una macchina passare e fermarsi a fare benzina. Possibile che l’automobilista non abbia visto nulla? “Te ne accorgi – scrive il soccorritore – sei sceso per fare benzina c…o, ti è successo davanti”. Ritardi su ritardi dunque e polemiche sull’arrivo dell’autoambulanza che non sarebbe stato affatto tempestivo. E poi, purtroppo nessun nosocomio a Ciampino e la corsa disperata ad Albano dove L.C. è arrivato già morto. Un ragazzo e genitore troppo giovane per morire in questa maniera. 

tabella PRECEDENTI:

30/05/2012 CIAMPINO, RAGAZZO IN MOTO PERDE LA VITA SU VIA DEI LAGHI